Gole del Calore - Ponte Pietratetta da Remolino/Felitto (SA) - Parco Nazionale degli Alburni e del Cilento
near Felitto, Campania (Italia)
Viewed 338 times, downloaded 7 times
Trail photos
Itinerary description
Allenamento breve lungo il sentiero ufficiale delle Gole del Calore, situate fra la Rupe Rossa e Monte Ceglie, due cime ben lontane dai 1000 m che son solcate dal passaggio del fiume Calore che origina dalle pendici settentrionali del Monte Cervati. Si inizia dallo spiazzo dell’Oasi di Remolino (una delle aree attrezzate più belle e ben gestite nell’entroterra Cilentano, il cui parcheggio auto costa 5 € a prescindere dal tempo di permanenza e con la presenza di un chiosco che prepara alcune pietanze e soprattutto vende bevande).
Si prosegue in direzione di Magliano Vetere con un percorso che, costeggiando il letto del fiume, si tiene costantemente sulla destra orografica con il sentiero che si immerge nel bosco: la parte iniziale è caratterizzata da una cascata nel cui specchio d'acqua ci si immerge o ci si spostare con la canoa, il sentiero, invece, prosegue alto sopra la forra a diverse altitudini poiché si alternano salite, discese e saliscendi. Il bosco è costituito da ornielli, frassini, pioppi e carpini accompagnati da un sottobosco cui emergono soprattutto felci e pungitopo, presenta solo un piazzale con 2 panchine, preceduto da un ponte metallico arrugginito che condurrebbe tanto ad un sentiero non ufficiale che conduce a Monte Chianello (a dx) e dalla parte opposta alla grotta di San Bernardo il cui decorso è da verificare per la praticabilità, allo stato attuale. Il greto appare fin da subito molto incassato dalla forra calcarea che lo ospita, compiendo alcuni brevi salti alternati a tratti cui le rapide sembrano interrompersi: nel periodo primaverile, tra versanti assai ripidi lungo i quali fioriscono numerosi i ciclamini. Dopo qualche saliscendi si arriva al punto in cui il sentiero si avvicina al greto roccioso del torrente che ora possiamo ammirare da vicino assieme alle sculture scavate nella roccia. Si presenta in salita una staccionata inclinata verso il dirupo che porta verso il corso d'acqua. Si incontra una scalinata in legno ci si alza ad un ripiano con panchina e si arriva al ponte di Petratetta, una delle poche possibilità si passare da un lato all'altro del fiume: se un tempo era "semplicemente" di un ponte “naturale” composto per gran parte da un articolato macigno incastrato sopra il greto, attualmente si osservano due opposte scale in legno munite di pioli rudimentali che permettono una bella foto su salto e rapide sottostanti. Il tratto successivo corre costantemente nel bosco di orniello, carpino, frassino e pioppo tenendo un andamento più regolare mentre la valle inizia a piegare verso SE con una falesia, bianca, calcarea che accompagna la parte sx del sentiero.
La parte conclusiva del sentiero è quella più articolata con diversi saliscendi tra i lecci, due dei quali particolarmente ripidi. Anche la sede del sentiero si restringe, protetta dove serve da un cavo passamano in un punto ristretto e con parte dx esposta al pendio. Al km 3,2 si incontra un netto punto di frana che compie una U con una salita e poi una discesa lungo un canalone che decorre in maniera molto irta lungo la forra: questo punto richiede grande attenzione per evitare rovinose cadute.
Nei pressi del punto più elevato, il bosco si dirada permettendoci finalmente di vedere il profondo solco della valle e le rossastre e strapiombanti pareti che lo rinserrano, sino a giungere ad una scalinata.
Non è stato compiuto il tratto nel quale Il dislivello guadagnato viene perso velocemente a mezzo di una rampa gradinata che cala ripidamente raggiungendo il bellissimo ponte medioevale che attraversa il greto. A monte dell'arco di pietra il letto si appiana e si allarga assumendo le sembianze di un tranquillo fiume. Fin dal Medio Evo il ponte era punto di transito per le genti che provenivano dal Cilento costiero, alle quali veniva richiesta una gabella. Sottoposto a manutenzioni dopo le piene rovinose del fiume, fu soggetto ad un sostanzioso intervento di conservazione nel 1820 al quale contribuirono obbligatoriamente gli abitanti della zona. Sull'altra sponda ci attende l’area attrezzata con panche per la sosta: il ponte medievale a schiena d’asino è per noi il capolinea. Volendo da qui è possibile salire a Magliano su pista oppure rientrare a Remolino con percorso più interno e distante dal fiume.
La raccomandazione è utilizzare adeguate calzature sagomate, almeno da trail running anche con unico bastoncino, nel periodo estivo; nei periodi più piovosi ed invernali occorre calzare scarpe da escursione e possedere due bastoncini: il sentiero è una sterrata fatta prevalentemente da terra, fogliame e roccette che emergono dal basso e che in alcuni casi fanno da scalinata naturale, in contesto cui la larghezza del sentiero si riduce, esponendosi ad un ripido sottobosco laterale che termina nella forra.
Molte persone si spostano con scarpe da ginnastica o addirittura in infradito, sottovalutando un percorso che si può percorrere in condizioni di sicurezza se intraprese le opportune misure: il contesto saprà ripagare il cammino con grande soddisfazione.
Si prosegue in direzione di Magliano Vetere con un percorso che, costeggiando il letto del fiume, si tiene costantemente sulla destra orografica con il sentiero che si immerge nel bosco: la parte iniziale è caratterizzata da una cascata nel cui specchio d'acqua ci si immerge o ci si spostare con la canoa, il sentiero, invece, prosegue alto sopra la forra a diverse altitudini poiché si alternano salite, discese e saliscendi. Il bosco è costituito da ornielli, frassini, pioppi e carpini accompagnati da un sottobosco cui emergono soprattutto felci e pungitopo, presenta solo un piazzale con 2 panchine, preceduto da un ponte metallico arrugginito che condurrebbe tanto ad un sentiero non ufficiale che conduce a Monte Chianello (a dx) e dalla parte opposta alla grotta di San Bernardo il cui decorso è da verificare per la praticabilità, allo stato attuale. Il greto appare fin da subito molto incassato dalla forra calcarea che lo ospita, compiendo alcuni brevi salti alternati a tratti cui le rapide sembrano interrompersi: nel periodo primaverile, tra versanti assai ripidi lungo i quali fioriscono numerosi i ciclamini. Dopo qualche saliscendi si arriva al punto in cui il sentiero si avvicina al greto roccioso del torrente che ora possiamo ammirare da vicino assieme alle sculture scavate nella roccia. Si presenta in salita una staccionata inclinata verso il dirupo che porta verso il corso d'acqua. Si incontra una scalinata in legno ci si alza ad un ripiano con panchina e si arriva al ponte di Petratetta, una delle poche possibilità si passare da un lato all'altro del fiume: se un tempo era "semplicemente" di un ponte “naturale” composto per gran parte da un articolato macigno incastrato sopra il greto, attualmente si osservano due opposte scale in legno munite di pioli rudimentali che permettono una bella foto su salto e rapide sottostanti. Il tratto successivo corre costantemente nel bosco di orniello, carpino, frassino e pioppo tenendo un andamento più regolare mentre la valle inizia a piegare verso SE con una falesia, bianca, calcarea che accompagna la parte sx del sentiero.
La parte conclusiva del sentiero è quella più articolata con diversi saliscendi tra i lecci, due dei quali particolarmente ripidi. Anche la sede del sentiero si restringe, protetta dove serve da un cavo passamano in un punto ristretto e con parte dx esposta al pendio. Al km 3,2 si incontra un netto punto di frana che compie una U con una salita e poi una discesa lungo un canalone che decorre in maniera molto irta lungo la forra: questo punto richiede grande attenzione per evitare rovinose cadute.
Nei pressi del punto più elevato, il bosco si dirada permettendoci finalmente di vedere il profondo solco della valle e le rossastre e strapiombanti pareti che lo rinserrano, sino a giungere ad una scalinata.
Non è stato compiuto il tratto nel quale Il dislivello guadagnato viene perso velocemente a mezzo di una rampa gradinata che cala ripidamente raggiungendo il bellissimo ponte medioevale che attraversa il greto. A monte dell'arco di pietra il letto si appiana e si allarga assumendo le sembianze di un tranquillo fiume. Fin dal Medio Evo il ponte era punto di transito per le genti che provenivano dal Cilento costiero, alle quali veniva richiesta una gabella. Sottoposto a manutenzioni dopo le piene rovinose del fiume, fu soggetto ad un sostanzioso intervento di conservazione nel 1820 al quale contribuirono obbligatoriamente gli abitanti della zona. Sull'altra sponda ci attende l’area attrezzata con panche per la sosta: il ponte medievale a schiena d’asino è per noi il capolinea. Volendo da qui è possibile salire a Magliano su pista oppure rientrare a Remolino con percorso più interno e distante dal fiume.
La raccomandazione è utilizzare adeguate calzature sagomate, almeno da trail running anche con unico bastoncino, nel periodo estivo; nei periodi più piovosi ed invernali occorre calzare scarpe da escursione e possedere due bastoncini: il sentiero è una sterrata fatta prevalentemente da terra, fogliame e roccette che emergono dal basso e che in alcuni casi fanno da scalinata naturale, in contesto cui la larghezza del sentiero si riduce, esponendosi ad un ripido sottobosco laterale che termina nella forra.
Molte persone si spostano con scarpe da ginnastica o addirittura in infradito, sottovalutando un percorso che si può percorrere in condizioni di sicurezza se intraprese le opportune misure: il contesto saprà ripagare il cammino con grande soddisfazione.
Waypoints
Comments (16)
You can add a comment or review this trail
ecco un sentiero che mi manca farlo di corsa in estate è quasi folle! I passaggi sono molto belli
Estupendo recorrido corredor pasando por refrescantes zonas de agua para disfrutar.
Bellas fotografías.
Felicidades amigo Marchese!!!!
Fantàstica ruta desde Oasis del Remolino con un recorrido diversificado y maravilloso con unas fotografías que ilustran lo hermoso del lugar. Una excelente descripción de la caminata.
Enhorabuena!!
Precioso recorrido, con unas maravillosas fotografías!!.
Un abrazo y muchas gracias por compartir la ruta😉🗻
Grazie a tutti (Franc, Fer, Joan, Dolors e Marangel) per aver dedicato un po' del vostro tempo per osservare questo percorso. Forse dislivello sottostimato, ma non importa, con il periodo di calura attuale tutto sembra più complesso e lungo il doppio. Un abbraccio a tutti!
Bonita ruta con preciosos paisajes.
Un abrazo
Bonita ruta y muy bien documentada, con magníficas fotografías.
Saludos.
Muchas gracias Sara y MPuet. Un abrazo
Qué buena marcha por montaña!!!! A tope, makina!!!! ❤️❤️❤️❤️❤️
Preciosa ruta, con bellos senderos flanqueados de árboles y fantásticos parajes, buen reportaje fotográfico.
Saludos
Muchas gracia Francisco y Caros, un abrazo
¡Amigo Il Marchese 18, qué maravilla tu ruta por las Gole del Calore! Las fotos lo dicen todo: paisajes impresionantes y un entorno natural que invita a perderse. El paso por el Ponte Pietratetta y el recorrido en el Parco Nazionale degli Alburni e del Cilento son auténticas joyas. Se nota que elegiste un trayecto de lujo para disfrutar al máximo de la belleza y tranquilidad del sur. ¡Un diez para tu aventura! Estoy deseando hacer algo así contigo.
Fue un día muy caluroso y con humedad que le quitó el aliento, sin embargo valió la pena. Muchas gracias por el juicio 🤗
Percorso ottimamente descritto, non adatto a chi è alle prime armi in quanto si presenta insidioso e con alcune frane in diversi punti. Ho visto persone compierlo in infradito, assolutamente da sconsigliare, specie si vuole spingere fin sul ponte o oltre
I have followed this trail View more
Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Percorso ottimamente descritto, non adatto a chi è alle prime armi in quanto si presenta insidioso e con alcune frane in diversi punti. Ho visto persone compierlo in infradito, assolutamente da sconsigliare, specie si vuole spingere fin sul ponte o oltre.
P.s. Da segnalare che in periodo estivo va fatto nelle prime ore di luce, in quanto l' afa e l' umidità è impressionante.
Grazie mille per la valutazione Susy, fu una giornata di tanto sudore, ma ne valse davvero la pena.