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Cusano Milanino

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Trail stats

Distance
14.01 mi
Elevation gain
69 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
69 ft
Max elevation
633 ft
TrailRank 
61
Min elevation
459 ft
Trail type
Loop
Moving time
2 hours 57 minutes
Time
3 hours 21 minutes
Coordinates
3769
Uploaded
February 5, 2023
Recorded
February 2023
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near Milanino, Lombardia (Italia)

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Rime (Berni)/LXIV. Sonetto della casa del Bernia
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< Rime (Berni)
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Francesco Berni - Rime (XVI secolo)
LXIV. Sonetto della casa del Bernia
Informazioni sulla fonte del testo
◄ LXIII. LXV. ►

La casa che Melampo in profezia
disse ad Ificlo già che cascarebbe,
onde quei buoi da lui per merito ebbe
d’essere stato a quattro tarli spia,

con questa casa, che non è ancor mia
né forse anco a mio tempo esser potrebbe,
in esser marcia gli occhi perderebbe:
messer Bartolomeo, venite via.

La prima cosa in capo arete i palchi,
non fabricati già da legnaiuoli,
ma più presto da sarti o marescalchi;

le scale saran peggio ch’a piuoli;
non arem troppi stagni o oricalchi,
ma quantità di piattelli et orciuoli,

con gufi et assiuoli
dipinti dentro e la Nencia e ’l Vallera;
e poi la masserizia del Codera,

come dir la stadera,
un trespolo scoppiato et un paniere,
un arcolaio, un fiasco, un lucerniere.

Mi par così vedere
farvi, come giungete, un ceffo strano
e darla a dietro come fé Iordano,

borbottando pian piano
ch’io mi mettessi con voi la giornea,
come già fece Evandro con Enea;

e trar via l’Odissea
e le grece e l’ebraice scritture,
considerando queste cose scure.

Messer, venite pure:
se non si studierà in greco o ebreo,
si studierà, vi prometto, in caldeo;

et avremo un corteo
di mosche intorno e senz’altra campana
la notte e ’l dì sonaremo a mattana.

Ma sarebbe marchiana,
ciò è vo’ dir sarebbe forte bello,
se conduceste con voi l’Ardinghello.

Faremo ad un piattello,
voi e mia madre et io, le fante e’ fanti;
poi staremo in un letto tutti quanti,

e levarénci santi,
non che pudichi, e non ci sarà furia,
sendo tutti ricette da lussuria.

◄ LXIII. ▲ LXV. ►
Edizione: "Rime" di Francesco Berni
a cura di Danilo Romei
Collezione GUM. N. S
Mursia editore S.p.A.
Milano, 1985
Ultima modifica 12 anni fa di CandalBot
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Il contenuto è disponibile in base alla licenza CC BY-SA 3.0, se non diversamente specificato.
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Rime (Berni)/XLVI. Sonetto a Messer Francesco Sansovino
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< Rime (Berni)
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Francesco Berni - Rime (XVI secolo)
XLVI. Sonetto a Messer Francesco Sansovino [in dileggio di Verona]
Informazioni sulla fonte del testo
◄ XLV. Si duole della suggezione in che stava in Verona XLVII. Ricantazione di Verona ►


Verona è una terra c’ha le mura
parte di pietre e parte di mattoni,
con merli e torre e fossi tanto buoni
che mona Lega si staria sicura;

dietro ha un monte, dinanzi una pianura,
per la qual corre un fiume senza sproni;
ha presso un lago che mena carpioni
e trote e granchi e sardelle e frittura;

drento ha spilonche, grotte e anticaglie,
dove il Danese, Ercole et Anteo
presono il re Bravier con le tanaglie,

due archi sorïan, un culiseo,
nel qual son intagliate le battaglie
che fece il re di Cipri con Pompeo;

la ribeca ch’Orfeo
lasciò, ché n’aparisce un instrumento,
a Plinio et a Catullo in testamento.

Appresso ha anche drento,
come hanno l’altre terre, piazze e vie,
stalle, stufe, spedali et osterie,

fatte in geometrie
da fare ad Euclide et Archimede
passar gli architettori con un spiede.

E chi non me lo crede
e vol far prova della sua persona,
venga a sguazzar otto dì a Verona;

dove la fama suona
la piva e ’l corno, in accenti asinini,
degli spiriti isnelli e pellegrini,

che van su pei camini
e su pei tetti la notte in istriazzo,
passando in giù e ’n su l’Adice a guazzo;

e dietro han un codazzo
di marchesi, di conti e di speziali,
che portan tutto l’anno gli stivali,

perché i fanghi immortali,
ch’adornan le lor strade grazïose,
producon queste et altre belle cose;

ma quattro più famose,
da sotterrarvi un dentro insino a gli occhi,
fagioli e porci e poeti e pidocchi.

◄ XLV. Si duole della suggezione in che stava in Verona ▲ XLVII. Ricantazione di Verona ►
Edizione: "Rime" di Francesco Berni
a cura di Danilo Romei
Collezione GUM. N. S
Mursia editore S.p.A.
Milano, 1985
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Rime (Berni)/XLIV. Al Vescovo suo padrone
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Francesco Berni - Rime (XVI secolo)
XLIV. Al Vescovo suo padrone [che gli dia qualche benefizio]
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◄ XLIII. Descrizione del Giovio XLV. Si duole della suggezione in che stava in Verona ►
S’io v’usassi di dire il fatto mio,
come lo vo dicendo a questo e quello,
forse pietà m’avresti
o qualche benefizio mi daresti.
Ché, se ’l dicessi Dio,
pur fo, pur scrivo anch’io
e m’affatico assai e sudo e stento,
ancorch’io sappi ch’io non vi contento.
Voi mi straziate e mi volete morto;
et al corpo di Cristo avete ’l torto.

◄ XLIII. Descrizione del Giovio ▲ XLV. Si duole della suggezione in che stava in Verona ►
Edizione: "Rime" di Francesco Berni
a cura di Danilo Romei
Collezione GUM. N. S
Mursia editore S.p.A.
Milano, 1985
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Saturno nel ventesimo grado di Libra, Gioue ne’quindeci di Cancro, Marte ne’uent’otto di Capricorro,il Sole ne' nentinoue d'Ariete, Venere ne ledeci di Pesce, Mercurio ne' quindecidi Vergine, & la Luna ne' quattro di Tauro. La terza ragione delle altitudini s'intende per la misura del cielo, & non del circolo,perche gli occhi giudica no quegli è salire, à discendere per la profondità dell'aere. A questa è conginnta la causa delle latitudini,& della obliquità del Zodiaco. Per questo ca
minano le Stelle, che noi chiamamno erranti. Nè altra parte della terra è ba per la proti birata fuor di quella, che è sottoposta a esso. Il resto sotto i poli è inculto, &
hoggi effo détia di Dio dishabitato. Solamente la Stella di Venere la trapassa di due grani. La qual felicità del cofa è cagione che alcuni animali nascono nelle parti deferte del mondo.La ftiano, non Luna ancora camina, per tutta la latitudine del Zodiaco, ina però nó la passa
punto.
liano,
no
parte della


punto. Er dopo questi la Stella di Mercurio, più che l'altre prende della lati- habbiamo tudine del Zodiaco, in modo però,che da dodeci gradi, (perche tanti sonque più bisogno gli della sua latitudine) non ne trapassa piir che otto, ne anco questi egualmen nio degli an
del te;perche al mezo di quello dúe, & di sopra quattro, & di sotto due. Il Sole tichi intordipoi ne vå per il mezo, inequale fra i due gradi, à guisa di serpente torto, la
a qual Stella di Marte tiene i quattro del mezzo: Gioue quel di mezo, & due sopra quelloSaturno due, come il Sole. Et questa è la ragione delle latitudini de' binata, etten pianeti ,o quando discendono à mezogiorno, ò quando salgono à tramonta- to anlai pin
doti scoperna. Molti sono stati , iquali hanno fallamente creduto, per questa stare quel- del mondo, la terza di quegli, che dalla terra vanno al Cielo, & parmente ancora falire che nei Poc
ti, ne Arifto quellas i quali
accioche sieno riprouati, ci bisogna aprire vna gran sottili à, la tele,ne Tolo quale abbraccia tutte le già dette cause. Bisogna che le Stelle
nel trainontar meo hanno della sera fieno vicine alla terra,& di lati udine,&
d'altitudine ; & cheina faputo cono fcimenti mattutini si facciano nel principio da ciascuna, & le stacioni in mezo gli articoli delle latitudini,che si chiamano Eccliptici. Perciò chiara cosa è che'l moto s'accresce, mentre ch'elle son vicine alla terra, & ch'egli scemi, Moto quatre quando ne vanno in alto . Laqual ragione per le sublimità della Luna mol- do s'accre
,ò scema. to s'appruioua. E'non è dubbio ancora, che ne nascinenti mattutini il numero s'accresce,& che dalle prime stationi le tre fuperiori (cemano fino alle seconde stationi. Lequali cole essendo in questo modo, farà manifesto dal na fcimento matutino salire latitudini, perche in quel primo andamento comin ciano a dagio ad aggiugnersi i moti; & nelle ftationi prime, & altitudini tendere in sù; perche allhora i numeri cominciano à scemarli, & le Stelle à retrogradare . Dellaqual cosa priuatamente s'la da rendere la ragione. Le Stelle percoffe nella parte,che habbiamo detta, & dal reggio triangolare del Sole, non possono fare il corso retto, & dalla focosa forza del Sole
sono lelia te in alto. Er questo non si può subito comprendere dalla vista nostra; & per Onde produ ciò crediamo,ch'elle stieno ferme,& diqui viene questo nome statione. La ce il credere, violentia poi di questo raggio pasa innanzi, e'l vapore percuotendo le le co- thelle Stelle
fiano ferme
ftrigne à ire adietro. Erciò molto più auiene nel loro nascimento vespertino,
hauendo tutto il Sole opposto, quando elle fono spinte

Waypoints

PictographPanorama Altitude 504 ft
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Cusano

PictographPanorama Altitude 527 ft
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Cusano

PictographPhoto Altitude 539 ft
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Foto

PictographPanorama Altitude 516 ft
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Panorama

PictographPanorama Altitude 545 ft
Photo ofPanorama Photo ofPanorama Photo ofPanorama

Panorama

PictographPanorama Altitude 553 ft
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Parco del Grugnotorto

PictographPanorama Altitude 548 ft
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Lago del Grugnotorto

PictographPanorama Altitude 568 ft
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Panorama

PictographPanorama Altitude 584 ft
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Villoresi

PictographPhoto Altitude 576 ft
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Ciclabile Villoresi Muggiò

PictographPhoto Altitude 574 ft
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Muggiò

PictographPhoto Altitude 569 ft
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Boscherona

PictographPanorama Altitude 568 ft
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Boscherona

PictographPhoto Altitude 552 ft
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Monza

PictographPhoto Altitude 550 ft
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Monza villa Reale

PictographPanorama Altitude 581 ft
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Monza villa Reale

PictographPanorama Altitude 579 ft
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Villa Reale

PictographPhoto Altitude 565 ft
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Foto

PictographPhoto Altitude 546 ft
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Taccona

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Cusano Milanino

PictographPhoto Altitude 506 ft
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Cusano

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