Cassina Fra Martino

AlMagiftrato Ordinario fi aggiugne lo Straordinario, che fù nell'anno 1541. eretto, ed vnito all'Ordinario, e poscia difunito l'anno 1563. giudicandosi bene, che feparatamente gouernaffe gli beni Patrimoniali del Prencipe, le acque de Fiumi Reali, gli Feudi, gli beni,e ragioni de confifcati, e gli Vacanti, ed altre tutte cole contenute nella fua erettione, e Nou.Conft.
Sieggono in detto Tribunale vn Prefidente, che fuole effere Regio Senatore, ed hora è Sig.D.Alonfo del Rio, con fei Queftori, de qualitre fono togati,e fono gli Signori D.Francefco Anolfo in luogo del Sig.Benedetto Melea giubilato, Conte Carlo Arthinte Sig.di Herba, ed altre Terre di fua giuridittione,e D. Giuseppe Loaifa, e trè di Cappa Curta, cioè gli Signori D.Matteo Rofales Co.di Vaylate, Marchese Ottanio Cufano, D. Carlo Sirtori Cauagliere di S.Iago, ed al prefente fono aggiunti alcuni Sopranumerarij, che fono gli Signori Conte Francefco Cafato, D. Lamberto Frances Villal oua, .Giouanni Monpauone Cauagliere di S. Iago. Gli Miniftri fubordinati, si nelia Cancellaria per li beni Patrimoniali, come in quella delle Biade per la Vettouaglia, cioè nella Cancellaria dello Straordinario vha vn Cancelliere delle Condanne pecuniarie, duoi Notari della Camera, Ragionato delle Confifca tioni, vn Ellecutore, va Teloriero, Coadiutors, Scrittori, ed altri Miniftri. Nella Cancellaria delle Biade, quatro Cancellieri, e quatro Coadiutori, il Teforiero delle Biade, e fus Coadiutore, un Contra fcrittore, il Ragionato, e duo Coadiutore, Com miffario del Nauiglio grande, ed altri Miniftri, e Scrittori,
In
In faccia dell'Entrata al Palaggio Ducale rifiede l'Eccellentiffimo Gouernatore riguardeuole per gli Appartamenti, fpatiofiffime fale, ed vna detta la Regina, quanti tà di ftanze, bello,e grande Giardino, con Teatri belliffimi, Statue, Colonati, giouiali Fontane, Gallerie, Saloni nel piano inferiore; e fuperiore, ne quali fi fanno le pubbliche dimoftrationi. Colle Sale, e Cortili appartati per le Comedie. Chiefa di S.Gottardo,Regia Capella con fuoi Capellani, Mufici,e Ceremoniero D. Francefco Cicogna, oltre gli appartamenti per il Capitano della Porta, con fuoi Soldati per la Guardia del Palaggio Ducale. Euui ancora l' habitatione per li Capitani delle due Guardie del Prencipe di Corazze, e Lancie più di ducento Soldati, e fimilmente il Capitano della Guardia di Alemanni Vfhciali, e numerofi Soldati. In oltre il Palaggio refta ifolato, adorna o di vaghiffime pitture, e de fegnalati ornamenti abbellito con diuerfi ampij Cortili. In fomma egli è tale, che fà moftra di vna mediocre Città,habitato hora dall'Eminentiffimo Signore Cardinale Teodoro Triuultio Go uernatore, e Capitano Generale per Sua Maeftà, la cui pregiatiffima famiglia fe bene rifplende di famofiffimi Heroi per Armi, Lettere, Dignitadi, e Preeminenze defiderabili; ad ogni modo egli folo co'l fuo ammirabile valore baftarebbe per apportargli ogni più honorato fplendore. Quefta è ftata la cagione, che ha perfuafo il Macftofiliimo Monarca delle Spagne ad eleggerlo per Gouernatore di tutto lo Stato Milanefe; ftando che egli folo vale per trè valorofiffimi Gouernatori, auertendo in fe medefimo ciò, che dimoftra l'Arma gloriofa di fua antichissima famiglia, nella quale campeggiano trè Tefte Coronate di Sapienza,effendo egli da essa segnalatamente dotato, mentre perfpicacemente preuede, efficacemente ordina, e felicemente termina le Imprefe gioucuoli, si al publico, come al priuato beneficio,dichiarando co'fatti il fermo, e ftabile giudicio della diamantina fedeltà di tanto Perfo naggio appoggiando ad effo il totale Gouerno di quefto Dominio, di cui meriteuolmente è si gelola la Cattolica Macftà, mentre da quefto dipende in gran parte lo fplendore della fua Real Corona. Viuo imitatore dell'Eccellentiffimo Padre rif plende il Prencipe D.Hercole Teodoro Triuultio Cauagliere del Tofone, tutto zelo del Reale feruigio di S.M., e Generale delle Militie, che colle fue fegnalate virtù, c prodezze và continuamente ingioiellando le trè pregiate Corone, che palefano le !! trè tefte coronate dell'Arma di fua gloriofiffima tamiglia.
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Qui non deuo tralafciare l'vniuerfale applaufo, co'l quale non folamente è stata appro uata l'elettione al Gouerno di Sua Em. del RealMonarca delle Spagné, ma di più con folenni encomij celebrata, effaltando la impareggiabile prudenza di S. M., nel fciegliere per quefto importantifsimo gouerno meritcuolifsimo Cittadino Milanefe; fapendo ben egli quanto giouamento habbia in ogni tempo apportato alla fua mira bile Corona la fidelifsima natione Milanefe, cóme narrano le fedeli, e veraci Storie, le quali ne'tamofi racconti pompeggiano Rifuonano tuttauia le Trombe della Fama co'l nome di gloriofifsimi Campioni Triuultij, che con le loro valor ofe prodezze conferuarono, ed accrebbero lo fplendore del Dominio Milanefe. Viue, e fempre viuerà la feftofa memoria di Giacomo Medici Marchefe di Melegnano Conquistas, tore di molte Prouincie, Fortezze,e Cittadi Fiorifce, fenza timor che languifca, la gloria immortale del Sig. Conte Francefco Cauatio della Somaglia Capitano di Gente d'Armi, della cuilegitima Profapia è l' Auttore, fauorito dall' Imperatore Carlo Quinto ne primi Poftie gouerni, che perciò interueniua à fuoi Configli,come quegli, che con la finezza del giudicio trattò, e conchiuse la pace trà l'ifteffo Imperatore Carlo V., e Francefco Rè di Francia Campeggiano pur anche nelle Storie molti altri generofifsimi Heroi Armigeri Milaneti, adoprati in diuerfe ocorrenze dall'Imperiale Macftà, trà quali s'acennano gli Signori Conte Camillo Borromeo, ch'hebbe per moglie la Signora Contella Corona figlia di detto Sig.Co.della Somaglia, che fu Gouernatore della Città di Como, e pofcia di quella di Pauia,con altre molte prerogatiue: il Conte Lodouico Balbiani Belgioiofo,Sig. Gabrio Sorbellone, Sig.Conte Francefco Landriano, e diuerfi altri Signori, ò natiui Milanefi, ò delle Città di questo Stato, che di bel concerto, e generofo valore hanno fatto conftare all'Italia quanto fia ftata gioueuole la loro elettione al principale maneggio dell'Armi. Ma fe ne gli tempi andati fi fono vifte quefte fegnalate prodezze, non manca però, che nel prefente non fi fiano vifte altre fegnalate,, mafsimamente nel ricuperare dalle mani de'Francefi la Città di Tortona, alla quale v'accorfe la maggior parte de' Feudatarijse Cauaglieri Milanefi.Cremona parimente fù da efsi difefa, ed vltimamente Pauia, la quale affediata da duoi Efferciti Francefi, e Modonesi, per lo
fpatio
fpatio de giorni 52, doppo diuerfi gagliardifsimi affalti, non puotero guadagnar va



intensificava il freddo. Pertanto se continuamente prima di
questo istante si introduceva il freddo nella medesima parte del
soggetto, continuamente prima di questo istante si intensificava
il freddo in quella medesima parte del soggetto; pertanto imme-
diatamente prima di questo istante in questo caldo era presente
un freddo di grado determinato ed ora tale freddo non è più
presente; quindi una determinata estensione di una qualità che
ha per sé un contrario è stata corrotta da un agente finito. Ma
ciò, com’è evidente, è falso, perché, come si evince dal V Physi-
corum,
275 verso tutto ciò che diventa tale c’è un moto che è nel
tempo; quindi ecc.
6. A ciò si possono aggiungere le osservazioni proposte più
sopra,276 cioè che non è ragionevole che un ferro di grande
quantità, cadendo su una zanzara, patisca a sua volta dalla zan-
zara né che un gran fuoco che brucia l’ala di una zanzara patisca
a sua volta dall’ala; perciò la seconda parte del ragionamento è
più probabile. Che dunque si dica che quei corollari non siano
assurdi è vero se non fossero d’ostacolo altri dubbi; anzi, come
si è visto, è stato dimostrato che la reazione non cesserebbe.
Pertanto le cause di cessazione della reazione non sono state
sufficientemente annoverate e, oltre tutto, sono improbabili.
Riguardo ad Aristotele si risponde che l’essere vivente mortale
non sempre cresce né [23a] sempre decresce, perché quando
cresce non decresce e viceversa. Si dice tuttavia che tutto ciò
che cresce decresce anche e così si dice che non è necessario
che gli agenti contrari reagiscano in un tempo qualunque, ma
che è sufficiente che ciò si verifichi in qualche tempo. E si dice
anche nel comune uso del linguaggio che se il paziente fosse così
debole non si avrebbe propriamente quella reazione. Infatti, nel
II Physicorum,
277 si dice che ciò che manca di poco sembra non
mancare di nulla e perciò non sarebbe quasi annoverato tra le
azioni. Pertanto resterebbe ben salda la proposizione assunta,
perché si può intendere come se si riferisca a ciò che veramente
patisce a sua volta o è ritardato. E sembra che anche Aristotele
dica ciò perché nel IV De generatione animalium278 afferma che
«patisce a sua volta o quanto meno» e forse lo ha detto in qual-
che modo per la causa menzionata. Ma se ne parlerà più av

CAPITOLO IX
ESPOSIZIONE DELLE CONCLUSIONI GENERALI CONCERNENTI LA QUE-
STIONE DELLA REAZIONE
1. Sebbene dai capitoli precedenti possa risultare quando, in
quali cose e in che modo possa esserci reazione, tuttavia al fine di
completare la dottrina vogliamo dedicare un apposito capitolo
che contenga in termini generali e in dettaglio tutta questa mate-
ria. Diciamo pertanto che la reazione o si verifica secondo poten-
ze che implicano una conoscenza e la presuppongono oppure si
verifica senza di esse. Se si ammette la prima ipotesi o la reazione
si verifica per le stesse potenze conoscitive o per quelle volitive.
2. Se si dà la prima ipotesi, la prima conclusione è la seguen-
te. La reazione è possibile tra due potenze che implicano co-
noscenza sia nella medesima specie sia in specie diverse, sia in
modo eguale sia in modo disuguale, a seconda della diversità
delle circostanze. L’esempio relativo alla medesima specie si ha
quando il mio occhio guarda il tuo e viceversa; in questa azione
entrambi gli occhi agiscono ed entrambi patiscono secondo la
medesima specie di alterazione sia in modo uguale sia in modo
disuguale. L’esempio relativo a specie diverse è quello della mia
mano calda che sente il freddo della tua mano e viceversa; la tua
mano sente il caldo della mia e ciò accade in egual misura e in
misura disuguale.
3. Se invece la reazione avviene per potenze dotate di vo-
lontà, la seconda conclusione è la seguente: la reazione si veri-
fica [33vb] sia nella medesima specie sia in specie diverse, sia
in egual misura sia in misura disuguale. L’esempio relativo alla
stessa specie si ha quando due amici si incontrano all’improvviso
ed hanno le stesse affezioni. L’esempio in specie diverse è quello
dell’incontro del lupo e dell’agnello; il lupo si rallegra e l’agnello
si rattrista.
4. Se invece la reazione avviene per potenze che non implica-
no conoscenza o che non presuppongano una conoscenza, allora
tale azione o è un moto locale o è un’alterazione. Se è un moto
locale c’è ancora una duplice possibilità perché o è un moto lo-
cale puro o è mescolato con quello di alterazione. Se si dà il pri-
mo caso si ha terza conclusione cioè che la reazione è possibile
per il moto locale sia tra corpi simili sia tra corpi dissimili,