Alonissos-da Patitiri a Kira Panagia

A completamento della conoscenza dell'isola dopo aver percorso alcuni dei sentieri non si può prescindere da una visione dal mare di quanto si è visitato via terra. A questo proposito alcuni operatori presenti al porto organizzano tour giornalieri con barche nel corso dei quali si ha accesso anche a luoghi altrimenti non raggiungibili. Anche nel caso si fossero visitati via terra alcuni dei punti toccati, la prospettiva che si presenta dal mare integra in modo eccellente la conoscenza di questa isola.
Questo itinerario. oltre a percorrere la costa est si spinge fino alla piccola isola di Kira Panagia.
Qualche notizia in merito:
Kyra Panagia (in greco: Κυρά Παναγιά [ci'ra pana'ʝa]) è un'isola greca delle Sporadi. Amministrativamente fa parte del comune di Alonissos nell'unità regionale delle Sporadi. L'isola è conosciuta anche con il nome di Pelagos e raramente Pelagonisi. Nell'antichità era conosciuto come Ephthyros (Έφθυρος) e Polyaigos (Πολύαιγος. Una baia nel sud-ovest dell'isola si chiama Agios Petros. Kyra Panagia appartiene al monastero atonita di Megisti Lavra da quando le fu concessa l'isola dall'imperatore bizantino Nikephoros II Phokas nel 963. C'è un monastero ristrutturato nel 2017 dopo 8 anni di lavori e abitato da un solo monaco, sulla costa orientale dell'isola. A partire dal 2011, la popolazione residente dell'isola era di 2. Kyra Panagia si trova nella Zona B del Parco Marino di Alonnisos. (da https://en.wikipedia.org/wiki/Kyra_Panagia).
Il parco è stato istituito per preservare la foca monaca.Attorno all'isola è consentito nuotare, fare snorkeling, foto e filmati, ma non è permessa né la pesca né la caccia.
Nella piana sotto il monastero sono presenti diversi ulivi che un tempo fornivano l'olio per i monaci del monte Athos.
L'isola è collinare e ricoperta da cespugli verdi che spuntano tra le rocce. Ha coste selvagge, frastagliate e, a parte i porti naturali, inaccessibili.
La sua cima più elevata arriva a quasi 300 metri di altezza.
L'isola è meta di velisti per la presenza di ben due porti naturali molto belli e assolutamente riparati
Nella piana sotto il monastero sono presenti diversi ulivi che un tempo fornivano l'olio per i monaci del monte Athos.