Via degli Dei.Tappa 1/6: Bologna-Brento
near Bolognina, Emilia-Romagna (Italia)
Viewed 1398 times, downloaded 27 times
Trail photos
Itinerary description
LA VIA DEGLI DEI
La Via degli Dei è un percorso escursionistico che collega le città di Bologna e Firenze, passando attraverso gli Appennini.
Il nome deriva probabilmente dai toponimi di alcuni monti attraversati, fra cui Monte Venere, Monte Adone a Monzuno e Monte Luario a Firenzuola (con riferimento alla dea Lua, invocata dai Romani in guerra), nei pressi del passo della Futa.
La via, attualmente segnata dal CAI, utilizza un percorso principalmente di crinale molto simile ai percorsi utilizzati nel Medioevo per le comunicazioni fra Bologna ed il capoluogo toscano, e ancora prima dai Romani attraverso un'antica strada militare romana (Flaminia minor o Claudia).
Il percorso, ricostruito a partire dagli anni '90, attraversa numerosi luoghi di interesse naturalistico e paesaggistico a quote intorno ai 1000 m s.l.m. In alcuni punti i sentieri passano proprio sulle antiche pavimentazioni stradali ancora superstiti dopo 2000 anni di storia.
Il tracciato, percorribile sia a piedi che in mountain bike, anche se con percorsi differenti in limitati punti, è all'incirca il seguente:
Bologna (54 m s.l.m.) Badolo (370 m s.l.m.) Monte Adone (654 m s.l.m.)Madonna dei Fornelli (770 m s.l.m.)Monte dei Cucchi (1140 m s.l.m.)
Monte Poggiaccio (1190 m s.l.m.) Passo della Futa (900 m s.l.m.) Monte di Fò (780 m s.l.m.) Monte Gazzaro (1125 m s.l.m.) Passo dell'Osteria Bruciata (820 m s.l.m.)
San Piero a Sieve (200 m s.l.m. Monte Senario (820 m s.l.m.) Poggio il Pratone (700 m s.l.m.) Fiesole (300 m s.l.m.) Firenze (50 m s.l.m.) (da wikipedia).
Pur non presentando particolari difficoltà tecniche il percorso richiede un certo allenamento: si cammina per molte ore al giorno, con dislivelli cumulativi non trascurabili.
Lungo il cammino esistono dei punti tappa con possibiltà di alloggio:
si rimanda alle guide specializzate e al sito ufficiale del cammino "viadeglidei.it" per dettagli.
Questa è la tappa 1 di 6 . I link per le altre tappe sono riportati in calce
DESCRIZIONE TAPPA
Anche se nominalmente la Via degli Dei parte da Piazza Maggiore, si è preferito iniziare dalla stazione di Bologna, che spesso costituisce il reale punto di partenza. Nei pressi della stazione si imbocca via Indipendenza che punta dritto a Piazza Maggiore. Al lato destro della Basilica si segue via D'Azeglio, entrando nella Bologna medievale fino a raggiungere via Saragozza dove inizia il lungo percorso porticato (non che prima mancassero i portici , peculiarità di Bologna per l'estensione) che conduce fino al Meloncello, un caratteristico passaggio porticato che sovrasta la strada.Abbiamo finora percorso con dislivello quasi nullo circa 4.4 km, dei quali 1.4 per raggiungere Piazza Maggiore.
Qui, al Meloncello, inizia la lunga salita ( 2.2km) ,in parte scalinata ed immancabilmente porticata,che salendo di oltre 200m conduce fino alla basilica di San Luca che domina la città.Fino a qui le indicazioni per la Via degli Dei non sono praticamente presenti.
Poco dopo San Luca il percorso in questa prima tappa è invece molto ben segnalato e corre lungo percorsi CAI, che verranno di volta in volta menzionati.
Dopo San Luca inizia un tratto di sentiero in ripida discesa che esige un po' di cautela data la pendenza ed il fondo molto polveroso ed irregolare.
Scesi,si entra Parco della Chiusa, un grande polmone verde nella parte orografica destra del fiume Reno, situato nel comune di Casalecchio.
Qui si abbandona il 112a, seguendo per lungo tratto il percorso CAI 112.
Si procede inizialmente per i larghi viali del Parco, che diventano poi sentieri più stretti, con dislivello quasi irrisorio e successivamente carrarecce, asfaltate nell'ultimo tratto, quello successivo alla bella falesia arenacea verticale(balzo dei Rossi) che si erge a sinistra del cammino.
Poco prima della deviazione per il Ponte di Vizzano ( che si trova a poco più di 8 km dall' inizio del CAI 122- entrata parco) vi è sulla destra un informale " punto ristoro " attrezzato con alcuni tavoli e sedie ed un ulteriore fontana.
Poco oltre si arriva al sopraddetto bivio: il percorso VD-CAI 112 prosegue sempre su strada asfaltata sulla sinistra mentre una strada sulla destra porta dopo 350 m al Ponte di Vizzano, un caratteristico ponte a campata unica che qualcuno, esagerando, ha paragonato ad un ponte di Brooklyn in miniatura.
Il ponte, ora chiuso al traffico veicolare,merita di essere visitato anche per la bella vista sul fiume Reno,che qui presenta un inaspettato aspetto di integrità.
Tornati al bivio,si prosegue su strada asfaltata a traffico veicolare praticamente nullo fino a giungere alla SP37, percorsa da traffico ben più intenso.
La si imbocca sulla destra per circa 250 metri fino ad incontrare sulla sinistra un sentiero, il CAI 122a che inizia a salire in ambiente boschivo.
Successivamente si abbandona il 122a per seguire il CAI 122 che prosegue in salita fino a giungere in località La Commenda : si è saliti di oltre 250 m.
Ora il percorso procede quasi in piano ,in larga prevalenza su una comoda carrareccia, fino a giungere alla SP 37-strada di Badolo che si segue sulla destra per circa 250 m.
Qui si imbocca sulla sinistra un'altra carrareccia in salita, Via delle Valli che si abbandona dopo qualche centinaio di metri per seguire un sentiero che ci porterà alla confluenza del percorso CAI 122 col CAI 110: siamo oramai all'interno della Riserva Naturale Contrafforte Pliocenico. Dalla provinciale si è saliti per ulteriori 100 m circa.
Imboccato sulla sinistra CAI 110, il percorso procede ora su sentiero in ambiente integro per circa 1,3 km fino a giungere ad un bivio dove si trova una ulteriore fontana.
A sinistra dopo 0,8-1,3 chilometri di percorso quasi piano si giunge a La Vallazza-Brento, mentre seguendo il percorso sulla destra, la variante di vetta del Monte Adone, per l'arrivo a La Vallazza-Brento bisogna percorrere oltre 3 km con salita di oltre 150 metri, a tratti erta ma ben scalinata. La sola salita a Monte Adone dista dal bivio circa 1,6 km.
La discesa da Monte Adone verso Brento esige un minimo di cautela data la pendenza e l'assenza di scalini. Va però detto che in questa zona il fondo, prevalentemente sabbioso-arenaceo,offre una discreta tenuta anche in condizioni non ottimali.
In questa prima tappa ci si è fermati alla frazione di La Vallazza, poco prima di Brento dove é situato un ottimo posto tappa non lontano dal ristorante di Brento.
LINK PER LE ALTRE TAPPE
Seconda tappa : https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/via-degli-dei-tappa-2-6-brento-madonna-dei-fornelli-83398350
Terza tappa : https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/via-degli-dei-tappa-3-6-madonna-dei-fornelli-monte-di-fo-83463877
Quarta tappa : https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/via-degli-dei-tappa-4-6-monte-di-fo-san-piero-a-sieve-83570128
Quinta tappa : https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/via-degli-dei-tappa-5-6-san-piero-a-sieve-fiesole-83819745
Sesta tappa : https://it.wikiloc.com/percorsi-cammino/via-degli-dei-tappa-6-6-fiesole-firenze-83766962
Waypoints
La basilica di San Petronio in Piazza Maggiore e la statua del Nettuno
La basilica di San Petronio e la statua del Nettuno, due dei simboli di Bologna
Porta Saragozza
Porta Saragozza è una delle porte della terza cinta muraria della città di Bologna.
Arco del Meloncello
Il particolare sovrappasso porticato Da dove inizia la lunga salita che conduce a San Luca L'Arco del Meloncello è una struttura rococò del XVIII secolo a Bologna, che forma un portico pedonale sulla strada; fa parte del Portico di San Luca, un lungo porticato che riparava la passeggiata dal Duomo di Bologna al Santuario di San Luca, Bologna. ( da wikipedia)
Portici di San Luca
Inizia la lunga salita verso San Luca, tutta porticata Il portico più lungo del mondo è quello di San Luca, che misura 3.796 metri e consta di 666 arcate: partendo dall'Arco Bonaccorsi a Porta Saragozza conduce fino alla cima del Colle della Guardia, dove si eleva il celebre Santuario della Madonna di San Luca. Il luogo è meta di pellegrini per venerare l'icona della Vergine con il Bambino. Il portico fu costruito tra il 1674 e il 1721 con il contributo dell'intera cittadinanza. Il progetto di Camillo Saccenti e Gian Giacomo Monti venne concluso da Carlo Francesco Dotti, che progettò anche l'Arco del Meloncello.[11] Lungo il portico si può ammirare il primo arco edificato dall'architetto Monti, le statue della Madonna grassa e del bambino di Andrea Ferreri e quindici cappellette in cui sono dipinti i misteri del Rosario, purtroppo in maggioranza rovinati.
La basilica di San Luca
Il santuario della Madonna di San Luca (San Lócca in bolognese) è una basilica dedicata al culto cattolico mariano e si eleva sul colle della Guardia, uno sperone in parte boschivo a 280 m s.l.m. a sud-ovest del centro storico di Bologna. È un importante santuario nella storia della città, fin dalle sue origini meta di pellegrinaggi per venerare l'icona della Vergine col Bambino detta "di San Luca". Il santuario è raggiungibile da porta Saragozza attraverso una lunga e caratteristica via porticata, che scavalca via Saragozza con il monumentale Arco del Meloncello (1732) per poi salire ripidamente fino al santuario ( da wikipedia)
A dx-CAI 112a VD
Lasciare la strada asfaltata e imboccare la strada bianca sulla destra-percorso CAI 112 a
a sin-Vd-inizio CAI 112
Entrare nel parco Della Chiusa seguendo a sinistra il sentiero CAI 112. Termina qui il tratto 112a
Fontana
La prima fontana che si incontra sul percorso : in questa prima tappa non ne mancano, non così per quelle successive, specie in Toscana
Punto Ristoro
Un informale punto ristoro con qualche tavolo sedie ed un ulteriore fontana, la terza
Deviazione per Ponte di Vizzano
A destra: variante per Ponte di Vizzano, distante 350 metri A sinistra proseguimento Via degli Dei
Ponte di Vizzano
I lavori per la costruzione del ponte di Vizzano iniziarono nel 1926. Progettato e costruito su piloni in cemento armato, ebbe però vita breve: nell’autunno del 1928, quando si erano da poco ultimate le gettate di cemento, una imprevista ed eccezionale piena spazzò via metà del ponte: la parte verso la sponda di Pontecchio, con grande delusione e tristezza da parte di tutta la popolazione di Vizzano e degli addetti ai lavori. Si decise allora che la parte maggiormente esposta alla furia dell’acqua, venisse costruita in sospensione, come il famoso ponte di Brooklyn. La costruzione fu eseguita dalle Officine Riva Calzoni di Bologna ed il ponte venne inaugurato nel 1930. ( da sassomarconifoto.it)
a dx-CAI 112a VD e SP 37
proseguire a destra sul CAI 122a VD Sp37 si segue la provinciale per circa 250m - tenersi sulla sinistra dove esiste un viottolo-traccia: ATTENZIONE strada ad intenso traffico veicolare!
a sin- CAI122a VD
Fine strada asfaltata ( sp 37) imboccare sulla sinsitra il CAI 122a
A sin: CAI 122 VD
Innesto del percorso CAI 122 VD con CAi 122a: a sinistra su CAI 122 direzione Monte del Frate
a sin: carrareccia
Proseguire a sinistra sulla larga carrareccia, ignorando il sentierino sulla destra
a dx: su strada asfaltata
Proseguire sul percorso CAI 122 a destra sulla strada asfaltata (SP 58 - via di Badolo)
B&B Nova Arbora
uno dei posti tappa indicati nel sito ufficiale della Via degli Dei
A sin: CAI 122 VD
lasciare la SP 58 e imboccare la carrareccia sulla sinistra-percorso CAI 122 VD
a sin- CAI110
Confluenza CAI 122- CAI 110 imboccare sulla sinstra il CAI 110 direzione Brento
B&B Sulla Via degli Dei
uno dei posti tappa indicati nel sito ufficiale della Via degli Dei
opere d'arte
in questo punto vi è una piccola esposizione, ora un poco trascurata, di opere di intaglio che si intravedono tra la vegetazione. In passato molto più evidente
Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica Monte Adone
Centro per la ricerca fauna esotica e selvatica di Monte Adone Il centro, nato nel 1989, opera su base volontaria e attraverso accordi con enti pubblici e facoltà universitarie per il soccorso, il recupero e il ricovero, di animali abbandonati, feriti, confiscati, di provenienza sia esotica che autoctona. Orari: Il centro è visitabile (previa prenotazione) il sabato e la domenica pomeriggio nel periodo maggio-settembre. La durata della visita è di circa tre ore. Le scolaresche possono accordarsi per visite in altri giorni della settimana. ( da Parks.it)
Bivio per variante di vetta Monte Adone
A sinistra sulla carrareccia Brento sul 110a A destra proseguimento percorso CAI 110 verso variante di vetta
Piccola Raieda- B&B
uno dei posti tappa indicati nel sito ufficiale della Via degli Dei
a sin: CAI 110 VD
Lasciare la carrareccia e proseguire sul sentiero in salita sulla sinistra i CAI 110 VD
Parete di Monte Adone
Parete di Monte Adone vista dal sentiero che corre sul filo del Contrafforte
Anticima di Monte Adone
Anticima di Monte Adone, dove si osserva il caratteristico pinnacolo arenaceo
sommità Monte Adone
Sommità Monte Adone: vista sulla alta parete del Contrafforte Pliocenico Il Contrafforte Pliocenico è l'insieme di rupi rocciose in pietra arenaria che si snodano come un bastione naturale tra le valli dei fiumi Setta, Reno, Savena, Zena e Idice, nella città metropolitana di Bologna, nei territori dei Comuni di Monzuno, Pianoro e Sasso Marconi (Comunità montana Cinque Valli Bolognesi). Le rocce costituenti il Contrafforte sono il risultato della sedimentazione di sabbie e ghiaie trasportate dai torrenti appenninici all'interno di un ampio golfo marino che nel Pliocene (tra i 5 i 2 milioni di anni fa), interessava vasta parte dell'attuale Appennino Bolognese (la linea di costa era a circa 15 km a monte rispetto alla via Emilia). A causa dell'innalzamento e dell'abbassamento del livello del mare (causate da glaciazioni e deglaciazioni), vi furono numerosi cicli di sedimentazione. Le forze orogeniche innalzavano questi sedimenti da un lato e facevano sprofondare la parte opposta[non chiaro], con cicli di migliaia di anni, con una sorta di basculamento. Le successive fasi di sollevamento della catena appenninica hanno innalzato queste rocce fino ad oltre 600 m di quota, consentendo ai fenomeni erosivi di esplicarvi la loro azione, modellandole nelle forme che noi oggi osserviamo. Il substrato roccioso si compone nei rilievi più elevati (ad es. monte Adone - 655 m s.l.m., monte delle Formiche - 638 m, monte Mario 466 m, rocca di Badolo 475 m, monte del Frate - 547 m, sasso di Glossina) di arenarie grossolane, di un colore giallo dorato, mentre alla base i terreni sono composti da morbide argille, e spesso solcati da calanchi: tutte queste rocce sono ricche di fossili marini. ( da Wiikipedia)
You can add a comment or review this trail
Comments