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Scarponi 123 : Convento San Matteo - sentiero Fajarama - bosco Difesa San Matteo

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Trail stats

Distance
8.57 mi
Elevation gain
1,138 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
1,138 ft
Max elevation
3,097 ft
TrailRank 
66
Min elevation
1,832 ft
Trail type
Loop
Moving time
2 hours 55 minutes
Time
4 hours 8 minutes
Coordinates
2263
Uploaded
December 2, 2023
Recorded
December 2023
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near San Matteo, Puglia (Italia)

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Itinerary description

Il complesso dei beni culturali del Santuario di S. Matteo sul Gargano abbraccia il vasto arco di tempo che va dal Paleolitico Superiore a tutto il sec. XIX comprendendo un quadro ampio dell’attività e degli interessi, soprattutto religiosi, delle popolazioni del territorio che va dai manufatti litici e fittili delle epoche più remote, alle preziose sculture medievali, alle splendide edizioni del Quattrocento e del Cinquecento, ai raffinati paramenti sacri dei sec. XVI, XVII, XVIII e XIX, ai dipinti devozionali, alle statue, alla raccolta delle tavolette votive. L’intero complesso è composto da: Lapidarium medievale (circa 150 pezzi); statue in legno e in cartapesta (n: 9), dipinti (circa n. 100); raccolta archeologica (327 pezzi); paramenti sacri (circa 500 pezzi); arredi e strumenti liturgici (50 pezzi); Statue sotto vetro e senza vetro per la devozione domestica (50 pezzi); Tavolette votive (n. 502); altri ex voto oggettuali (n. 300). Poiché il convento è un edificio storico di grande valore e suggestione, diverse raccolte sono esposte nei luoghi vivi del convento: Chiesa, Sacrestia, Refettorio e altri luoghi comuni, corridoi del convento. Anche queste raccolte sono visitabili, ma su richiesta.
A circa tre chilometri a est di San Marco in Lamis, sull'antica 'Via Sacra Langobardorum', si erge il convento francescano di San Matteo. E' uno dei più antichi e rinomati santuari del Gargano. Attualmente convento francescano, fu fondato dai Benedettini col nome di San Giovanni in Lamis e così è ricordato nei molti documenti medievali. Non si conosce con esattezza la data della sua nascita. Si sa, tuttavia, che all'inizio del Millennio era già una realtà ecclesiastica e sociale importante; il suo vasto feudo, che a quell'epoca era già integralmene costituito, comprendeva, grosso modo, l'attuale territorio di San Giovanni Rotondo e quello di San Marco in Lamis, oltre a diverse pertinenze sparse qua e là per la Capitanata e la Puglia.
La sua fondazione sulle pendici del Monte Celano fu dovuta all'esigenza di accudire i pellegrini che dalla fine del sec. V incessantemente salivano al Gargano diretti alla Grotta dell'Arcangelo Michele a Monte Sant'Angelo. Fino a qualche decennio fa, infatti, i pellegrini che venivano a piedi provenienti dal Molise e dalle altre regioni settentrionali del versante adriatico usavano fermarsi a San Matteo per trascorrervi la notte o, almeno, per fare una breve tappa spirituale.
Il santuario nacque, quindi, come ospizio dei pellegrini, e come tale ha sostanzialmente continuato la sua funzione attraverso i secoli fino ai giorni nostri.
I Benedettini di San Giovanni in Lamis, quindi, ben prima che si sviluppassero sul Gargano e nella Puglia piana i monaci pulsanesi e di quelli di Montevergine, avevano coniugato la vita contemplativa, tipica del loro ordine, con quella apostolica che li metteva in stretto contatto con una umanità, quella dei pellegrini, sempre varia ed esigente. Durante la permanenza dei Benedettini nel Monastero di San Giovanni in Lamis furono fondati i due borghi di San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo che sarebbero diventati le belle cittadine che conosciamo.
I Benedettini in seguito alla grave crisi in cui si dibattevano nel sec. XIV, ma anche a motivo della politica dei papi avignonesi e degli Angioini di Napoli, nel 1311 furono sostituiti dai Cistercensi. L'abbazia fu dichiarata casa filiale del monastero cistercense di Casanova sito nei pressi di Penne in provincia di Pescara.
Nel 1327 l'amministrazione del monastero fu affidata a un Abate Commendatario. La serie degli Abati Commendatari terminò solo nel 1782 quando il benefizio abbaziale fu dichiarato di Regio Patronato. Nel 1578 ci fu un ulteriore cambio di guardia.
Il monastero fu affidato ai Frati Minori Osservanti della Provincia di S. Angelo in Puglia. L'affidamento ai Frati Minori avvenne sulla scia della vigorosa ripresa religiosa sviluppatasi per merito di una nuova generazione di pellegrini che venivano ad aggiungersi a quelli che, dalla più remota antichità, continuavano a fluire lungo la 'Via Sacra Langobardorum' diretti alla Grotta dell'Arcangelo. Da alcuni decenni la chiesa di San Giovanni in Lamis ospitava una preziosa reliquia, un dente molare, che la tradizione diceva appartenesse all'Apostolo ed Evangelista San Matteo. Questa reliquia aveva suscitato in tutta la Capitanata uno straordinario interesse: il santo Apostolo ed Evangelista veniva invocato specialmente in occasione di malatie provocate da animali domestici; l'olio della lampada che ardeva nel suo sacello era ritenuto miracoloso e veniva applicato con fede in occasione di morsi di cani rabbiosi.Anche il nome dell'antico monastero fu, dalla devozione popolare, cambiato da monastero di San Giovanni in Lamis in convento di San Matteo.
Esposizioni museali a san Matteo
Dal 1578 il Frati Minori hanno continuato l'opera dei Benedettini e dei Cistercensi a favore dei pellegrini e ora il santuario continua ad essere strettamente collegato con gli altri grandi santuari del Gargano e della Capitanata, specialmente con la Grotta di San Michele a Monte Sant'Angelo, la Tomba di P. Pio a San Giovanni Rotondo e l'Incoronata a Foggia.
Un viale del convento di san Matteo
Un viale del convento di san MatteoIn questi ultimi decenni i Frati, insieme, all'accoglienza dei pellegrini, hanno sviluppato anche un'intensa attività culturale con l'apertura di una grande Biblioteca, di un museo, iniziative di ricerca e di divulgazione, pubblicazioni, concerti. Il santuario di San Matteo, agli interessi religiosi e culturali, unisce anche un rilevante aspetto naturalistico che lo rende una delle mete più complete e frequentate del Gargano.
Inserito nel Parco Nazionale del Gargano, il santuario è circondato da una zona boschiva tra le più ricche per il numero delle specie botaniche, per l'ampiezza degli orizzonti e per la varietà del suo paesaggio mantenutosi sostanzialmente intatto.
Natura, storia, cultura e spiritualità sono le componenti essenziali di questo luogo che i secoli ci hanno consegnato con tutto il suo tormento, ma anche con tutta la sua forza propositiva. Costruito sulla strada, il santuario di San Matteo, più degli altri santuari della Capitanata, esprime la presenza rassicurante e provvida del Signore che dispensa con amore ai suoi figli, viandanti della vita, il pane del cammino, la parola che dà vita e la luce che rischiara i passi.
P. Mario Villani
Fonte : https://www.garganoverde.it/

Il sentiero “Fajarama” si sviluppa all’interno del Canale della “Fagarama”, luogo che deve il suo nome alla presenza del faggio. È sito nel comune di San Marco in Lamis (FG) nei pressi dell’antico convento medievale di San Matteo.
Il tragitto che descriveremo in questo articolo è caratterizzato da una forma circolare ed ha come punto di partenza il sagrato del santuario San Matteo.

La passeggiata inizia attraversando per circa 500m una stradina asfaltata che porta all’imbocco della valle.

Il primo tratto del percorso si sviluppa all’interno del canale “Fagarama”, un canale di origine carsica, dovuta alla natura calcarea della roccia, dov’è possibile ammirare grotte naturali molto suggestive riadattate a rifugio o dimora, appartenenti ad un complesso sistema di integrazione tra l’uomo e la natura, testimonianza della civiltà passata, dedita al lavoro nel bosco.
Il tutto avvolto da una folta vegetazione arborea costituita prevalentemente da faggio, cerro, carpino bianco, nocciolo, acero, leccio e pioppo sui cui tronchi si trovano spesso fori caratteristici provocati dalle diverse specie di picchio presenti (picchio rosso maggiore e minore, il picchio verde e il picchio muratore). Altri uccelli popolano la valle, quali beccaccia, pettirosso, gheppio, gazza e taccola. Inoltre, in primavera, è possibile osservare la stupenda fioritura di diverse specie di orchidee spontanee
Proseguendo il cammino, il paesaggio si arricchisce della presenza di segni e testimonianze di una civiltà rurale che, fino a pochi decenni fa, animava la vita del bosco, quali:

Nevaie (neviere): si tratta di depressioni del terreno poste in luoghi ombreggiati che venivano lavorate a forma di campana capovolta, con pareti non rivestite. La neve veniva accumulata al suo interno, pressata e disposta a strati intervallati da altri strati di foglie ed erba secca con funzione di isolante. Nella stagione estiva il ghiaccio veniva tagliato a blocchi e venduto.
Calcinaie e carbonaie (luoghi per la produzione della calce e del carbone): la calce si produceva nel bosco per la presenza in abbondanza delle due materie prime fondamentali, la roccia calcarea che si trasforma in calce viva a seguito della cottura e la legna per cuocerla. Il prodotto così ottenuto viene bagnato, riscaldato, sgretolato e polverizzato, dando luogo alla calce usata in edilizia per la preparazione di malte miscelate con sabbia e acqua.
Usciti dalla valle, si procede per un breve tratto privo di alberi lungo una stradina brecciata alla visita della “Piscina Treppiedi”, importante riserva idrica situata all’interno di una dolina.

Il sentiero continua su strada brecciata passando per la Caserma Cutinelli e la Base Scout.
L’ultimo tratto del precorso è caratterizzato da ampie vedute panoramiche: guardando verso Sud-Ovest, è possibile vedere in primo piano il convento-santuario San Matteo mentre, in secondo piano, l’abitato di Rignano Garganico con un paesaggio carsico interposto tra i due, caratterizzato dall’assenza di idrografia superficiale e da un abbondanza di cavità sotterranee. Guardando ad Est, abbiamo tutto il fianco di Montenero (1014 mt s.l.m.), mentre a Sud e Sud–Est Monte Celano (871 mt s.l.m.) e Coppa l’Arena (939 mt s.l.m.).
Il percorso termina con una serie di curve nell’ultimo tratto boschivo chiudendo così il nostro anello.
Fonte : https://sangiovannirotondofree.it/

PUGLIA BLOG

Home » Puglia Blog » Bosco Difesa San Matteo, polmone verde di San Marco in Lamis

Bosco Difesa San Matteo, polmone verde di San Marco in Lamis
“A pochi chilometri dal centro abitato di San Marco in Lamis, il bosco di San Matteo presenta una ricca biodiversità naturale.”
Bosco Difesa San Matteo, polmone verde di San Marco in Lamis
Immerso nel verde lussureggiante di San Marco in Lamis, cittadina del Gargano in provincia di Foggia, il Bosco Difesa San Matteo si estende su una superficie di 2mila ettari.

Dolcemente adagiato su una serie di alture e valli dalle lievi pendenze, questo piccolo polmone verde, presente lungo la strada che porta a Cagnano Varano è costituito da alberi dalle foglie caduche e sempreverdi ed è ottimo per le escursioni autunnali e primaverili.

A rendere affascinante questa località naturale sono le numerose varietà di flora e fauna lì presenti: le orchidee in particolare contribuiscono a donare al bosco di San Marco in Lamis un aspetto pittoresco.

Oggi ricco di una rigogliosa vegetazione, sul finire della Seconda Guerra Mondiale il bosco fu tutto tagliato: le piante visibili ora, dunque, possono essere considerate piuttosto recenti, ben lontane da quelle secolari della più conosciuta Foresta Umbra.

Scopri di più su: Foresta Umbra, incanto e bellezze naturali nel polmone di Puglia
Il bosco, pur molto compatto ed esteso, si presenta quindi in una formazione abbastanza giovane, caratterizzata da vaste estensioni. Sebbene poco maturo, la sua diversità rende questo luogo decisamente significativo grazie alle specie d’interesse forestali lì presenti, come ad esempio la Poiana, Sparviere, Allocco, Picchio rosso maggiore, Picchio Verde e Torcicollo.

Oltre che percorribile in macchina attraverso la strada San Marco in Lamis- Cagnano Varano, il bosco è osservabile attraverso i vari sentieri che lo attraversano.

CONVENTO DI SAN MATTEO E SENTIERO PER IL BOSCO DIFESA
Uno dei più famosi è quello che ha come partenza un luogo iconico di San Marco in Lamis, il convento di San Matteo e che termina nello stesso punto.
Mentre si attraverserà l’ecosistema si percorrerà un incredibile sentiero didattico perfettamente inserito in un bosco ceduo con interessanti comunità arboree. Circondati dagli alti alberi del Gargano, inoltre, si potranno, passo dopo passo, conoscere tutte le principali formazioni calcaree tipiche della zona: dalle doline alle neviere, passando per le piscine, ci sarà solamente l’imbarazzo della scelta. In questo bosco, infine, pascolano libere le Mucche Podoliche, dal cui latte si produce l’ottimo Caciocavallo Podolico, bontà presidio Slow Food che potrà essere gustata nei ristoranti lì presenti.
Fonte : https://www.puglia.com/bosco-difesa-san-matteo/

Waypoints

PictographReligious site Altitude 2,322 ft
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Sito religioso

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Grotta

PictographWaypoint Altitude 2,315 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,334 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,358 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,379 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,358 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,411 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,548 ft
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PictographIntersection Altitude 2,568 ft
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Neviera Fajorama

PictographTree Altitude 2,562 ft
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Albero

Nocciolo

PictographWaypoint Altitude 2,752 ft
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Piscina Troppiedi

PictographWaypoint Altitude 2,834 ft
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PictographPhoto Altitude 2,863 ft
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Foto

PictographWaypoint Altitude 2,860 ft
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PictographIntersection Altitude 2,860 ft
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Intersezione

PictographIntersection Altitude 2,870 ft
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Intersezione

PictographWaypoint Altitude 2,872 ft
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PictographIntersection Altitude 2,876 ft
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Intersezione

PictographWaypoint Altitude 2,890 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,873 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,873 ft
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PictographIntersection Altitude 2,863 ft
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Intersezione

PictographWaypoint Altitude 2,965 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,955 ft
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PictographSummit Altitude 3,050 ft
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Punto più alto escursione

PictographWaypoint Altitude 2,985 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,952 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,867 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,745 ft
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PictographWaypoint Altitude 2,716 ft
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PictographReligious site Altitude 2,358 ft
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Convento di San Matteo

PictographReligious site Altitude 2,276 ft
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Sito religioso

PictographReligious site Altitude 2,281 ft
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Sito religioso

PictographReligious site Altitude 2,263 ft
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