Lago di Ponte-Passo del Tramazzo-Eremo di Gamogna- Trebbana
near Trebbana, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
In molti punti dell'itinerario si possono apprezzare le vedute su un ambiente sostanzialmente ancora integro e, sotto il profilo geologico, sulla formazione marmoso-arenacea che contraddistingue questa parte dell'Appennino (vedi nota in calce)
COME RAGGIUNGERE IL PUNTO DI PARTENZA
Il percorso parte dal lago di Ponte, di origine artificiale, ma ora perfettamente inserito nell'ambiente circostante. La SP 86 che dal grazioso paese di Tredozio porta al lago è percorribile fino al bivio per il lago: le frane dell'alluvione del l'autunno 2023 sono state parzialmente sistemate. Gli ultimi due km circa sono segnalati come "privi di manutenzione". Questo tratto è comunque percorribile con prudenza. Dalla SP si stacca una carrabile in buone condizioni che in 150 metri conduce al parcheggio del Rifugio lago di Ponte, situato pochi metri più in là ma di nuovo inagibile per recente terremoto.(Situazione ad agosto 2024).
DIFFICOLTÀ
Fatta eccezione per la lunghezza e il di dislivello complessivo il percorso non presenta difficoltà tecniche: ci si muove sempre su percorsi CAI di tipo escursionistico, segnatamente il CAI 559, 553, 556, 555, 555 A, 521, 549, 549 A e 553. In un tratto del CAI 555 lungo circa un chilometro si è riscontrata la presenza di bovini (solo mucche con vitelli) lungo la carrabile sterrata sulla quale corre il percorso CAI. Questo tratto è delimitato da recinzioni apribili. Nella seconda recinzione , in uscita, un cartello indicava la ( possibile? )presenza di un toro. Tenere presente questa eventualità poiché il tratto di strada non offre, sia a monte che a valle molte vie di fuga.
DESCRIZIONE DELL'ITINERARIO
Lasciata l'auto nel del piccolo parcheggio del rifugio si imbocca, al termine dello stesso il percorso CAI 559 che in poco più di 250 m scende al lago.Lo si costeggia superando una piccola area picnic. Dopo un analoga percorrenza il sentiero comincia a salire nel bosco. In questo tratto numerosi cartelli didattici illustrano le peculiarità del territorio. Il sentiero sale con regolarità, incontrando alcuni bivi e, nell'ultimo tratto, un crinalino spoglio, parzialmente scalinato dai piani di sedimentazone . Date le caratteristiche del fondo (scaglie marnacee) questo tratto esige un minimo di cautela, specie in discesa.Percorsi circa 1,8 km con un guadagno di 350 m circa si giunge al Passo del Tramazzo, dove giunge la SP 86 che avevamo percorso per giungere al lago. Qui termina il sentiero CAI 559. Proseguendo sulla SP 86 a sinistra, qualche decina di metri più in là si incontra un sentierino che sale sulla destra: è il CAI 553, a tratti inerbato,che iniziamo a percorrere. Circa 500 metri oltre, saliti di un centinaio di metri circa si abbandona il CAI 553 per proseguire sulla sinistra sul CAI 556. E' questo è un tratto molto rilassante, che offre belle vedute delle valli circostanti e nel quale si procede tendenzialmente in discesa,con modestissimi saliscendi. Percorsi circa 2,7 km si giunge al Passo della Peschiera, un centinaio di metri più in basso del precedente. Qui termina il tratto sul CAI 556. Imboccata la SP 55 sulla destra, qualche decina di metri oltre parte un largo stradello sterrato sulla sinistra. Qui inizia il CAI 555 come indicato da recente segnaletica in loco. Un centinaio di metri oltre si incontra un cancello e a fianco dello stesso un cartello con scritta "vietato l'accesso a persone e mezzi non autorizzati". Al lato dello stesso vi è però un largo varco pedonale e un recente segnavia CAI. Sul sito CAI competente il sentiero viene segnalato come "pulito e segnato il 9 maggio 2024". Pssato il varco, lo stradello prosegue con dislivello quasi nullo per circa un chilometro fino ad incontrare un ulteriore cancello apribile. Qui nessuna segnalazione. Oltrepassato il cancello si prosegue a destra sulla carrabile sterrata. In questo tratto di strada si sono incontrati dei bovini (mucche con vitelli) liberi. Date le caratteristiche a monte e a valle della strada nel caso è opportuno procedere lentamente dando il tempo agli animali di trovare una" via di fuga". Poco meno di 900 m oltre si abbandona la carrabile per proseguire a destra sul CAI 555, una traccia poco segnalata che corre su uno spiazzo leggermente in salita. Circa un centinaio di metri oltre termina il tratto sul CAI 555. Imboccando un sentierino che scende sulla destra si inizia a percorrere il CAI 555 A. Qualche decina di metri oltre si incontra l'ultimo sbarramento, apribile, oltre il quale un cartello segnala la presenza di un toro nel tratto appena percorso (!). Si continua su facile e rilassante sentiero che procede talvolta su un crinalino, tendenzialmente in modestissima discesa fino a raggiungere, percorsi circa 1,6 km, ad una strada asfaltata, la SP 74, che si imbocca sulla sinistra. 150 metri oltre termina il CAI 555 A. Si prosegue ora sul CAI 521, uno stradello sterrato che si stacca sulla destra e giunge in un centinaio di metri ad un grande casale abbandonato: siamo in località Canova. Aggirato Il casale sulla sinistra si continua su facile sentiero tendenzialmente in modestissima discesa. In questo tratto, con scarsa o nulla presenza antropica, si hanno belle vedute sulla valle del torrente Acerreta, con le evidenti formazioni marnoso-arenace. Con 2-3 facili guadi si superano alcuni affluenti del torrente. Percorsi circa 3,2 km si giunge, dopo aver superato poco prima un tratto di sentiero franato ma già sistemato, all'imponente complesso dell'Eremo di Gamogna. Visitato l'Eremo si prosegue sul CAI 521 che ora segue la carrabile sterrata che porta alllo stesso. Circa 200 metri oltre si giunge al piccolo cimitero: qui termina il tratto sul CAI 521. Si prosegue ora sul CAI 521 A, un sentierino che si stacca sulla destra, a fianco del cimitero.
Il sentiero procede ora facile, tendenzialmente in discesa, fino a giungere, dopo 1,5 km ad un nucleo di edifici dove arriva una strada sterrata che si imbocca sulla sinistra. Dopo poco meno di un chilometro, in località Val di Noce, la strada diviene asfaltata raggiungendo dopo circa 500 metri la località Ponte della Valle dove termina il tratto sul CAI 521 A. Dall'inizio del CAI 521 A si è scesi di circa 250 m. Si inizia ora a risalire nuovamente: lasciata la strada asfaltata si imbocca sulla destra il CAI 549, che che, dopo aver attraversato il grande spiazzo adibito al parcheggio e il ponte sul torrente Acerreta, inizia a salire con decisione lungo una carrabile sterrata. Percorsi circa 1,9 km, con un guadagno altimetrico di circa 200 metri si giunge in località Trebbana,dove si trova una Pieve, ora proprietà privata. Passati con descrizione nei pressi degli edifici, si giunge ad un vasto prato erboso. Qui, sebbene vi sia un cartello CAI, non è chiaro dove prosegue il sentiero. A questo proposito è necessario stare ai margini del prato, lambendo la zona alberata (vedi foto). Al termine di questo breve tratto si imbocca un largo stradello forestale che in poco più di 250 metri incontra sulla destra il sentiero CAI 549 A, che seguiremo dopo aver visitato la vicinissimo Quercia Monumentale. Pochi passi più in là dalla stradella forestale parte sulla sinistra un sentiero che in qualche decina di metri ci porta a un rimarchevole esempio di quercia dal portamento maestoso, alta a 22 metri con tronco di circonferenza di oltre 5m. Tornati sui propri passi si prosegue sul CAI 549 A che percorre un panoramico e facile crinale che un poco meno di 800 m ne sale un centinaio giungendo all'incrocio col sentiero CAI 553 che si imbocca sulla destra . Il sentiero procede parte su facile crinale, parte immediatamente sotto esso, fino a giungere, percorsi circa 1,2 km con modestissimi saliscendi, al bivio con il sentiero 557 che scende a sinistra verso il lago di Ponte. Lo si imbocca, incontrando dopo breve la solita SP86, chiusa il traffico veicolare. Attraversatala, si prosegue sempre in decisa discesa nel bosco fino a giungere, percorsi circa 1,1 km ed essere scesi di 200 m circa, sulle sponde del Lago di Ponte. Qui, proseguendo sul tratto di CAI 559 già percorso all'andata si giunge in breve al parcheggio dove ha termine questo itinerario.
LA FORMAZIONE MARNOSO-ARENACEA
(Da https://mappegis.regione.emilia-romagna.it/gstatico/documenti/patrimonio_geologico/testi/Formazione_Marnoso_Arenacea_divulgativo.pdf)
Nell'Appennino romagnolo affiora estesamente una formazione geologica chiamata, per la sua composizione, Marnoso-Arenacea.
Gli strati che la formano, un'alternanza ritmica di arenarie e marne, si depositarono su fondali profondi (ambienti di piana bacinale) durante il Miocene (tra il Burdigaliano superiore e il Tortoniano superiore, circa 16-7 milioni di anni fa ). In questo periodo il sollevamento dell'Appennino era già iniziato ma la catena montuosa ancora non emergeva dal mare e al suo fronte, verso NE si era venuto a creare un bacino marino stretto e profondo, allungato sino ai piedi delle Alpi.
Qui, per un lungo periodo, la sedimentazione fu dominata dal sopraggiungere di correnti
sottomarine improvvise e violente, dette correnti di torbida, in grado di trasportare enormi
volumi di detriti sabbiosi e argillosi in un tempo geologicamente istantaneo.
Ogni strato che si osserva rappresenta quindi il prodotto di questo processo di trasporto e
sedimentazione ed è generalmente costituito da una "coppia" di rocce diverse: alla base il
detrito grossolano, sabbioso, forma un letto di arenarie, mentre verso l’alto il sedimento più fine, argilloso, forma un letto di marne. Le rocce derivate da questo tipo di sedimentazione sono chiamate torbiditi. Molti dei granuli sabbiosi della Marnoso Arenacea derivavano dall'erosione di rocce alpine, testimoniando che queste montagne erano già emerse dal mare ed erano solcate da fiumi che finivano nello stesso mare che bordava l'Appennino
Waypoints
Rifugio Casa Ponte
Recentemente i lavori che l'Unione dei Comuni della Montagna Forlivese ha fatto, hanno permesso ad una associazione di giovani appassionati di riaprire la gestione, offrendo importanti servizi a turisti e residenti. L'alluvione del maggio scorso sembrava aver bloccato la partenza della nuova gestione ma anche grazie ad un intervento del Parco, le frane sono state rimosse e finalmente il rifugio è stato riaperto . Ill terremoto del settembre 2023 ha pero danneggiato il rifugio fino a renderlo nuovamente inagibile (tratto da https://www.parcoforestecasentinesi.it/it/news/il-rifugio-casa-ponte-reso-inagibile-dal-terremoto). Possibilità di dormire in tenda ( https://www.facebook.com/RifCASAPONTE?locale=it_IT Post del 09/08/2024)
Lago di Ponte
creato artificialmente nel 1962, oggi risulta perfettamente integrato nel paesaggio naturale. E’ situato in una delle zone più naturali e ricche di sentieri del Parco delle Foreste Casentinesi
dx-SP 86, passo del Tremazzo
passo del Tremazzo: proseguire a destra sulla SP86
a dx-CAI 553
Abbandonare la SP86 e proseguire a destra sul sentiero in salita CAI 553
a sin-CAI 556
Abbandonare il CAI 553 e proseguire a sinistra sul CAI 556 direzione passo Peschiera
Cozzo del Diavolo (*)
una deviazione di qualche metro sulla destra porta ad un bel punto panoramico, qui indicato come Cozzo del Diavolo. (*) nelle OpenStreetMap questo toponimo ricorre circa 250m più avanti
Vista su Monte Bruno e Fioriture
Vista su Monte Bruno e, sulle pendici, cardi (Cirsium) in vari stadi d
Passo Peschiera a destra e poi subito stradello sterrato a sinistra
Localita Passo della Peschiera: proseguire a destra sulla asfaltata SP55 e poi , qualche decina di metri oltre , sullo stradello sterrato a sinistra (inizio CAI 555). Dopo poco si incontra un cancello dove compare un cartello con scritta " vietato l'accesso a persone e mezzi non autorizzati" a lato dello stesso vi è però un largo varco pedonale e il segnavia CAI. Nessuna segnalazione sul sito del CAI competente, dove è peraltro segnalato come qs sentiero sia stato "Pulito e segnato il 9 maggio 2024"
a dx-carrabile sterrata
superato il cancello (richiudere !) continuare a destra sulla carrabile sterrata dove corre il CAI 555 ATTENZIONE poco oltre bovini liberi ( mucche con vitelli) sulla strada ; piu oltre , dopo altro cancello, cartello che avvisa di presenza toro-
a dx-CAI 555
ABBANDONARE la carrabile sterrata e proseguire sulla traccia a destra puntando allo spazio tra i pali segnaletici del metanodotto colr giallo ATTENZIONE :bivio pochissimo evidente e segnalato solo da sboadito segnavia su sasso
a dx-CAI 555 A
proseguire a destra sul CAI 555A. Vicino si vedono cartelli CAI divelti
a sin-SP 74
Termine tratto su sentiero : proseguire a sinistra sulla strada asfaltata SP74
a dx-CAI 521
Località Canove .Termine tratto su CAI 555 A. Abbandonare la S P 74 e proseguire a destra sullo stradello sterrata - CAI 521 direzione Eremo di Gamonia
Eremo di Gamogna
Da https://it.wikipedia.org/wiki/Eremo_di_Gamogna L'eremo fu fondato da san Pier Damiani nel 1053 per desiderio di Guido Guerra I Guidi[1] e dedicato a San Barnaba, ad uso dei monaci Camaldolesi della sottostante Badia di Acereta o Badia della Valle. Il 14 novembre 1532 l'eremo di Gamogna fu chiuso per mancanza di monaci e trasformato in chiesa parrocchiale, dipendente dal capitolo della chiesa di San Lorenzo a Firenze. Nel 1850 venne istituita la diocesi di Modigliana e nel 1866 Gamogna ne divenne parte. Il 10 luglio 1944 nelle vicinanze di Gamogna furono uccisi, durante un breve scontro a fuoco con soldati tedeschi, i partigiani Bruno Neri e Vittorio Bellenghi. Quando la parrocchia fu soppressa nel secondo dopoguerra per lo spopolamento delle colline, la struttura dell'eremo cadde inesorabilmente in rovina. Nel 1991 iniziarono lavori di restauro grazie principalmente all'opera del sacerdote faentino don Antonio Samorì e di molti volontari. L'attuale chiesa mantiene l'originaria struttura romanica, con una semplice facciata a capanna, un'ampia abside semicircolare con tetto conico rivestito di lastre di ardesia e un campanile a vela. Del complesso monastico rimangono il chiostro, le celle dei monaci, il forno, gli essiccatoi e la stalla. Attualmente l'eremo è tornato ad essere un luogo di spiritualità, di accoglienza e di preghiera, grazie alla presenza delle monache delle Fraternità monastiche di Gerusalemme.
a dx-CAI 521 A
Termine tratto su CAI 521. Lasciare la carrabile sterrata e proseguire, a lato del cimitero, sul sentiero in discesa, CAI 521A
a sin-carrabile/CAI521A
Proseguire a sinistra sulla carrabile sterrata /CAI 521A in direzione Ponte della Valle
a dx-CAI 549
Località Ponte della Valle. Termine tratto su CAi 521 A . lasciare la strada asfaltata e proseguire a destra sul CAI 549, diridendosi veso il pomt5e sul torrente
Località Trebbana
passati nei pressi degli edifici stare a ridosso degli alberi ( vedi tratteggio rosso) . Imbocco sentiero non subito evidente
Quercia di Trebbana
monumentale quercia, avente notevole pregio estetico, radicata su pendio presso rudere di antica casa colonica situata a monte della Badia di Trebbana. Struttura colossale, costituita da un robustissimo fusto, leggermente rastremato al piede, dal quale poi si distaccano rami poderosi a formare una chioma assai ampia e di forma rotondeggiante. circonferenza tronco 5.03 metri, altezza 22 metri, circonferenza chioma 25m (da https://ilregistrodeglialberi.it/6574-quercia-di-trebbana-roverella-marradi-firenze-toscana)
A dx- CAI 549 A
termine tratto su CAI 549. Imboccarea sulla destra il CAI 549 che sale il crinalino
A sinistra sul guys 557 lago di Ponte
termine tratto sul CAI 553. seguire sulla sinsitra il CAI 557, direzione Lago di Ponte
dritto-CAI 557
Attraversato lo spiazzo- SP 86 sul sentiero in discesa dall'altra parte
a sin- (ritorno)
rimmisione su CAI 559 percorso all'andata. Proseguire a sinistra
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