Fellicarolo-M.Lancino-Libro Aperto-Sassi Bianchi- Cascate Doccione
near Fellicarolo, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Giunti sul crinale tosco-emiliano lo sguardo può spaziare in un ambiente ancora intatto dove, fatta eccezione per gli impianti sulla sommità del Monte Cimone, l'unico segno di presenza umana sono i paesi nei lontani fondovalle di entrambe le regioni. Non da meno appagante sotto l'aspetto paesaggistico è il crinale che separa la valle del torrente Doccione, le cui belle cascate si visiteranno nel corso dell'itinerario, da quella del Fosso dei Tordi.
DIFFICOLTÀ
Buona parte dell'itinerario si svolge su percorsi CAI classificati "escursionistici ", segnatamente il 429, lo 00 di crinale, il 433 ed 431.Il tratto di crinale 00 richiede in alcuni punti attenzione poiché corre su declivi alti e molto ripidi. Dal Monte Rotondo, la cima maggiore del gruppo del Libro Aperto, è possibile raggiungere più rapidamente il CAI 433, seguendo per breve tratto il CAI 447. Questo comporta il superamento di uno sbalzo roccioso attrezzato con catene: si sconsiglia questa soluzione poiché se fatta in discesa vi è qualche difficoltà nell'attacco iniziale. Si è preferito seguire un sentiero che passa sotto il Monte Rotondo, sentiero senza numerazione ma indicato da segnaletica CAI in loco e descritto in talune mappe (OSM) come "collegamento". L'itinerario comporta anche la percorrenza per circa 2,1 km di via Taburri, tranquilla strada asfaltata a traffico veicolare scarso e, per buona parte, con spazio pedonabile a lato .
In merito alla segnaletica CAI va segnalato che in alcuni appare punti carente o di dubbia interpretazione.
DESCRIZIONE DELL'ITINERARIO
Itinerario parte da piazza San Pietro dove, di fronte al ristorante "Appennino" vi è un piccolo parcheggio libero e gratuito. Da qui si imbocca via Poggio che sale ed in breve giunge alla bella chiesa parrocchiale di San Pietro dove ha inizio il sentiero CAI 429.
Tale sentiero segue il percorso di un'antica mulattiera che partiva da Fanano e, passando per Fellicarolo, raggiungeva la sella del Lancino, per poi scendere verso la Toscana fino a Cutigliano. Inizialmente il sentiero passa attraverso zone mediamente urbanizzate incrociando alcune volte via Poggio. Percorsi circa 600 m con un guadagno altimetrico di un centinaio di metri, si esce dalla zona urbanizzata per entrare poco oltre in un bel bosco a conifere dove si possono ancora osservare a monte i muri di contenimento del declivio. Si prosegue sempre in zona boschiva incontrando ,dopo aver percorso 1,4 km circa, una deviazione sulla destra che dovrebbe portare al rifugio i Taburri (segnavia non CAI). Tale deviazione, che si incontra subito dopo un valloncello che sulla sinistra presenta un balzo roccioso, non è un percorso CAI ed è indicata solo da un cartello artigianale. Il 429 prosegue invece sulla sinistra risalendo un crinalino al lato del valloncello. Si continua poi a salire e dopo aver percorso circa 900 m si giunge all'incrocio con il sentiero CAI 445. Dal termine della zona urbanizzata si è saliti di circa 400 metri. Qui la segnaletica in loco ,schematizzata, è apparsa un po' confondente: il CAI 429 prosegue comunque sulla destra lungo un evidente e largo stradello forestale.Si è proseguito sullo stradello forestale che attraversa una fitta antica faggeta salendo con pendenza minima.
Dopo circa 5-600 m (stima da mappa) il CAI 429 abbandona sulla sinistra lo stradello. Si è persa questa deviazione proseguendo invece sullo stradello stesso che dopo circa 400 m è confluito comunque nuovamente nel CAI 429. Questo errore ha comportato una percorrenza ulteriore di circa 100 metri su comodo e facile percorso.
Percorsi circa 500 m dalla reimissione si abbandona lo stradello per seguire sulla sinistra un sentiero che sale con più decisione e giunge dopo un centinaio di metri al limitare del bosco entrando ora nella fascia delle radure a mirtilli.
Il sentiero prosegue ora risalendo a tornanti per circa 650 m il fianco di Cima Tauffi e raggiunge ,dopo un ulteriore guadagno di 140 m circa, il passo del Lancino. Qui si incrocia il sentiero 00 di crinale che ,imboccato sulla destra ,prosegue verso il gruppo del Libro Aperto.
Invece di seguire subito il CAI 00 si è preferito seguire la traccia che in un centinaio di metri sale sulla sommità del Lancino ,una trentina di metri più in alto della sella. Con un analoga percorrenza un ulteriore traccia scende poi a ricongiungersi con lo 00 : lo si segue sulla sinistra ignorando il sentiero che poco oltre scende verso la Toscana. In un tratto lungo circa 800 m lo 00 prosegue con marginali saliscendi sul crinale che in alcuni punti esige attenzione, correndo sul versanti molto scoscesi a lato. Si giunge così all'incrocio con il sentiero 431a ( o bis), una corta bretella per collegarsi al CAI 431 che scende ai Taburri. Noi proseguiamo a sinistra sul CAI 00 che sale ora con decisione di circa 250 m, raggiungendo dopo 1,2 km la sommità del Monte Rotondo, la cima maggiore del gruppo del Libro Aperto (vedi spiegazione nel waypoint). In questa parte il sentiero corre prevalentemente su una più larga dorsale. Da qui in poi l'itinerario prosegue quasi esclusivamente in discesa con solo marginali saliscendi. Giunti alla sommità del Monte Rotondo, da dove si hanno splendide vedute sull'ambiente circostante, si è tornati per breve tratto sui propri passi, seguendo poi lo 00 che ,proseguendo sulla destra, conduce in un paio di centinaia di metri alla sella del Libro Aperto. Qui si è abbandonato lo 00 per seguire sulla destra un sentiero indicato in loco da segnaletica CAI, ma senza numerazione, che resta sotto la cima del Monte Rotondo e giunge dopo poco meno di 400 m ad un importante sella. Qui partono numerosi sentieri tra i quali quello che conduce al Monte Cimone. Noi imbocchiamo sulla destra il CAI 433 che per breve tratto corre assieme al 435. Superato il bivio inizia un lungo tratto di decisa discesa lungo il crinale che separa la valle del torrente Doccione da quella del Fosso dei Tordi, passando su un versante dei Sassi Bianchi. È questo un tratto che pur non offrendo ampi panorami come quello di crinale offre in taluni periodi dell'anno una tavolozza cromatica molto particolare e suggestiva. Percorsi circa 1,5 km il sentiero rientra in zona boschiva continuando a scendere con decisione aggirando il versante ovest e nord del Monte Seruca. Percorsi circa 1,7 km si incontra uno stradello forestale: qui termina il CAI 433. Il percorso prosegue ora sul CAI 445 che si segue sulla sinistra per meno di 100 m e lo si abbandona per seguire sulla sinistra il CAI 431, subito dopo il ponticello che attraversa il torrente Doccione. Il sentiero segue per poco meno di 400 m la sponda orografica destra del torrente, in una idilliaca vallecola. Successivamente ,dopo una brevissima salita, il sentiero piega a destra: inizia qui a vedersi il primo dei salti delle cascate del Doccione. Si riprende ora a scendere con decisione con possibilità di avvicinarsi ulteriormente alle cascate utilizzando le tante tracce che dipartono dal sentiero ufficiale (cautela!). Dopo circa 3-400 m di percorrenza si giunge ad una bella passerella in legno, percorso attrezzato anche per disabili, che conduce a un bel vedere sull'intero gruppo delle cascate.
La passerella, lunga circa 150 metri conduce ad una strada asfaltata, via Taburri dove termina il percorso CAI.
Si segue ora sulla sinistra via Taburri che in poco meno di 4 km ci condurrà di nuovo a Fellicarolo, passando accanto ad antichi nuclei abitativi di differenti dimensioni, nell'ordine Casulie (per noi più suggestivo), Casa Baiocco, il Colombano, Casa Letta, il più consistente casa Nesti poco oltre la quale si incontra sulla destra una vasta radura.
Qui si trovano i Parchi della Convivenza e degli Eventi, un area attrezzata con giochi per bimbi ed un originale e suggestiva esposizione sull'area prativa di opere scultoree, prevalentemente sulla grigia arenaria locale ed un paio scolpendo tronchi d'albero, create da una famiglia di artisti. Ciascuna opera è corredata da una didascalia. L'ingresso è libero , chiedendo , se è presente, il permesso al gentilissimo proprietario, prodigo di informazioni, che abita di fronte.
Proseguendo, già in paese, spicca sulla sinistra un edificio la cui facciata è totalmente coperta da un bel murales in stile Keith Haring.
Waypoints
Parcheggio , & fonte
Parcheggio , libero ,gratuito in piazza San Pietro di fronte al ristorante Appennino. Altri pochi parcheggi nei pressi della chiesa del paese, San Pietro, lungo il ns percorso. Da qui si imbocca via Poggio
Chiesa parrocchiale di San Pietro
A Fellicarolo, frazione di Fanano. L’attuale chiesa di san Pietro, edificata nel 1783-86, conserva pregevoli ancone, dipinti ed arredi dei secoli XVII e XVIII, provenienti dalla precedente parrocchiale, distrutta, assieme a gran parte del paese, dalla terribile frana del 1779. Di particolare interesse è il bellissimo coro ligneo settecentesco, scolpito e intarsiato dai fratelli Corsini di Canevare, proveniente dall’antico convento fananese di San Francesco, soppresso dal Duca Francesco III d’Este nel 1768. L’organo, della ditta toscana Agati-Tonci (inizio del XX secolo) è stato recentemente restaurato. (da https://www.fanano.it/index.php/en/fanano-italy/interesting-places/the-churches-of-fanano/chiesa-di-fellicarolo)
a dx- CA 429
Lasciare la strada asfaltata e imboccare la mulattiera in salita sulla destra ( vedi freccia rossa su foto )
a sin (stradello), poi a dx ( mulattiera)
proseguire a sinistra per qualche decina di metri su stradello asfaltato ( via Cà Orsini) poi di nuovo su mulattiera a sinistra
proseguimento CAI 429
attraversare nuovamente lo stradello ssfaltato ( via Poggio) e imboccre il sentiero a lato staccionata
a sin, poi a dx
imboccare via Poggio a sinistra poi proseguire a destra su mulattiera inizialmente lastricata e poi sterrata
vecchia mulattiera
si prosegue tra conifere su carrabile sterrata,vecchia mulattiera con bastioni di contenimento a lato. Piu avanti si nota l'antico selciato
antico sentiero
il percorso corre ora su sentiero che attraversa il bosco, sentiero anch'esso antica via di comunicazione, come suggerito dal muro di contenimento a lato
Balzo roccioso
suggestivo balzo roccioso al termine di un profondo e inaccessibile valloncelo che si osserverà poco avanti risaledo una sorta di crinale
A sin-CAI 429
proseguire a sinistra -CAI 429 ; a destra percorso non CAI verso i Taburri , nei cui pressi passeremo piu avanti
a dx-stradello forestale
incrocio con il CAI 445 . Segnaletica non chiara: proseguire a destra sul largo stradello forerstale (CAI429 che non risulta dallo schema)
alta faggeta
lo stradello forestale corre ora in un'alta faggeta ATTENZIONE: poco oltre questo WP ( circa 400m ) si è perso un segnavia che indirizzava il CAI 429 a sinistra, proseguendo invece sul comodo stradello forestale che si ricongiiunge comunque al CAI 429 " ufficiale " dopo circa 400m con una percorreza ulteriore di poco meno di 100m
uscita bosco
si esce dalla zona boschiba entrando nella fasacia delle praterie a mirtilli
Innesto 00
qui termina il tratto sul CAI 429, e ci si inserisce sul CAI 00. Si prosegue verso il monte Lancino seguendo la traccia sulla sinsitra (non CAI) che corre sulla larga e facile dorsale e lasciandso il CAI a destra
sentiero di crinale
il sentiero CAI 00 corre su un crinale di versanti scoscesi che in taluni punti esige attenzione
a sin- CAI 00
incrocio con il sentiero 431A ( o bis) che in breve si immette sul che scende ai Taburri. Proseguire a sinistra sul CAI 00
Monte Rotondo
sommità Monte Rotondo ,conosciuta anche come Libro Aperto ma ... "Il Libro Aperto è un gruppo montuoso costituito da due vette: Monte Rotondo (1.937 m s.l.m.) e Monte Belvedere (1.896 m s.l.m.). Viste dalla valle del torrente Lima, i versanti delle due cime appaiono dritti e incidenti, con un angolo tale da sembrare un enorme libro aperto: da qui l'etimologia. Le cime del Monte Libro Aperto si trovano a pochi metri dal confine tra la Toscana e l'Emilia-Romagna, difatti ricadono sia in provincia di Modena che in quella di Pistoia, fungono da spartiacque tra il bacino tirrenico e quello adriatico. Dalla cima principale si diparte inoltre una seconda cresta che separa le valli dei torrenti Leo e Scoltenna che, unendosi, generano il fiume Panaro. Tale cresta, proseguendo, culmina nel Monte Cimone, massima cima dell'Emilia-Romagna e dell'Appennino settentrionale. ìSul versante emiliano è presente un piccolo lago, il Lago della Risaia. " ( da https://it.wikipedia.org/wiki/Libro_Aperto_(gruppo_montuoso))
a dx
tornati sui prori passi si segueil sentiero sulla destra che scende alla sella del Libro Aperto, nel versante toscano
a destra- collegamento
imboccare il sentiero sulla destra che passa sotto il Monte Rotondo e porta ad un'latra sella
a sin : CAI 433
sella con inportante snodo di sentieri. nella foto indicata la via di salita al MOnte Rotondo cin tratto attrezzato con catene. Noi seguiremo a sinistra il CAI 433 che per breve tratto corre assieme al CAI 435
a dx-CAI 445
termine discesa bosco- proseguire a destra sullo stradello-CAI 445
a dx- CAI 431
subito dopo il ponte imboccare sull sinistra il CAI 431 che corre sulla sponda orografica destra del Doccione
A dx- via Taburri
termine CAI 431- proseguire a sinsitra su Via Taburri, strada asfaltata
a sin-via Taburri
inizio CAI 435 che porta al bivacco Mogol ed al Libro Aperto
parchi della Convivenza e degli Eventi
parchi della Convivenza e degli Eventi; alcune opere esposte. Ingresso libero chiedendo permesso, se presente , al gentilissimo proprietario, che abita di fronte. Il parco consta di una area prativa con esposte sculture ,prevalentemente sulla grigia arenaria locale, create da una famiglia di artisti, Ogni opera è accomapgnata da didascalia e sovete dal progetto iniziale. Vi è inoltre dasll'altro lato strada un parco giochi bimbi.
pannello
pannello con i punti di interesse del territorio, Poco oltre cuiriosa casa coperta da Murales stile Keith Haring
Comments (2)
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Bel giro. Molto consigliato. Come descritto, ci sono alcuni punti un po’ esposti. Basta prestare più attenzione del solito.
Lieto sia piaciuto!