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Dolomiti d'Ampezzo: Cengia Kajetan Jelinek con discesa dalla Tofana di Mezzo alla Val Travenànzes

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Author

Trail stats

Distance
8.38 mi
Elevation gain
2,785 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
8,478 ft
Max elevation
10,610 ft
TrailRank 
68
Min elevation
4,600 ft
Trail type
One Way
Time
7 hours 54 minutes
Coordinates
6363
Uploaded
August 5, 2022
Recorded
August 2022

near Cadin di Sopra, Veneto (Italia)

Viewed 1145 times, downloaded 23 times

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Itinerary description

“Escursione in discesa” per lo sviluppo del dislivello ma non per l’impegno necessario.
Sicuramente si fatica di meno rispetto a giornate con gran dislivelli di salita, ma è molto impegnativo per la “precisione necessaria”: precisione tecnica e di orientamento.
Per precisione tecnica intendo che bisogna avere tutta l’attrezzatura necessaria, e bisogna essere pronti ad usarla: in particolare mi riferisco a piccozza e ramponi, che potrebbero servire in un punto da dove sarebbe assai complicato dover tornare indietro.
Come difficoltà alpinistica non ci sono passaggi estremi, e le “difficoltà verticali” non arrivano al I° grado pieno.
È un viaggio nel “cuore delle Tofane”, dove dopo i primi minuti comuni con la Via Ferrata Formentón ci si trova da soli, con una “distanza mentale” dai tracciati più noti superiore a quella fisica.
Alcuni scenari sono veramente suggestivi, da rimanere a bocca aperta fino all’immissione nel sentiero di fondo della Val Travenanzes.
È ammissibile solo meteo perfetto con buona visibilità.

È un itinerario che va inquadrato nel territorio con quello della Cengia Paolina, vedi → Dolomiti d'Ampezzo: Cengia Paolina Colleselli con giro antiorario della Tofana di Mezzo e di Dentro dal Rifugio Angelo Dibona.
La guida di riferimento è «Guida alle vie ferrate e ai percorsi in cengia di Cortina d’Ampezzo e dintorni» di Fabio Cammelli: relazione ottima che mi ha permesso di completare il complicato itinerario senza errori pur non conoscendone neanche un metro prima di iniziare.
È una guida che val la pena acquistare e leggere anche se non si ha intenzione di seguire le escursioni che propone.

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Avvicinamento all’attacco della Cengia Kajetan Jelinek
Dall’uscita dalla stazione a monte della Funivia Freccia nel Cielo bisogna andare in direzione della Via Ferrata Formenton che porta alla Tofana di Dentro.
Oggi ho fatto prima una veloce puntatina alla vetta della Tofana di Mezzo: dall’uscita dalla funivia ben … 53 metri di dislivello! 😊
Per la Via Ferrata Formenton, dopo il breve saltino di cresta dove inizia il tratto attrezzato, si scende per la cornice diagonale iniziale fin quasi alla Sella della Tofana.
Nel punto dove il cavo d’acciaio conduce su un primo tratto in salita, si abbandona la via ferrata e si continua la diagonale di discesa su traccia sporca di pietrisco ma non difficile – nei pressi del punto di divergenza dei due itinerari si trovano due scritte rosse sulle rocce: “CANTORE” e “RIF. GIUSSANI”.
Al termine della diagonale sporca di pietrisco si incontra un primo segnavia quadrato rosso molto evidente che “marca la via” per la discesa al Rifugio Giussani.
Ora si scende verso la gran conca di sinistra per un ripido, e senza raggiungere il fondo della conca si continua sul sentierino dal lato sinistro: oggi c’era un bel laghetto di fusione nella conca.
Seguendo gli ometti si arriva in breve sopra una sella delimitata da un basso spuntone di fronte, e si svolta a sinistra in discesa sempre sulle tracce segnate del sentiero che scende al Rifugio Giussani.
Si monta sopra un crinale che divide altre due conche, con quella di destra molto più ampia: un vero anfiteatro.
In corrispondenza di un piccolo promontorio con vari ometti e i resti di un muretto di sassi, il sentiero piega decisamente a sinistra e bisogna abbandonarlo per attraversare la conca-anfiteatro di destra.
Dopo i primi metri senza una traccia univoca, ci si porta verso la base della fascia rocciosa che chiude in alto la conca, e qui iniziano gli “ometti dedicati” a questo itinerario.
La seconda metà della conca-anfiteatro è un piccolo sistema di cenge sovrapposte, e bisogna puntare a quella più alta per raggiungere più comodamente l’insellatura di cresta di uscita (con ometto ben evidente già dalla media distanza).
Dall’insellatura di cresta (da cui si può avere una prima vista parziale dall’alto sulla Cengia Jelinek) si scende direttamente sul crinale-cresta e poi un po’ sotto a sinistra, fino ad arrivare ad un punto chiave di svolta da non mancare: a quota 2880 circa si trova un’asta di ferro con dipinte due freccette nere sulla roccia di base.
Quella che indica diritto manda verso la Némesis, mentre quella che indica a destra manda verso la Cengia Jelinek: si vedono ometti poco oltre in tutte e due le direzioni, e quindi si va a destra e basta senza tante considerazioni sugli ometti.
In pratica si torna indietro per un breve tratto dall’altro lato del crinale-cresta appena sceso, e poi … appare lo spettacolo della Cengia Jelinek.
Si è dentro un maestoso anfiteatro con una spettacolare stratificazione di cenge, e quella più alta proprio alla base della fascia rocciosa è quella giusta.
Per raggiungere l’attacco vero e proprio bisogna traversare su pietraia per più di 100 metri dal primo ometto che si incontra dopo aver invertito la direzione di marcia all’asta di ferro.

Percorrenza della Cengia Kajetan Jelinek
Nella guida è scritto che la cengia è «… logica e intuitiva, senza alcuna interruzione né salto …», e poi «… conformata ad arco, regolare e priva di qualsiasi difficoltà …».
Tutto vero se si intende “priva di qualsiasi difficoltà” nel solo significato di difficoltà alpinistica.
Rimane molto esposta con alcuni brevi tratti più stretti dove bisogna appoggiarsi con le mani alla parete per equilibrarsi: solo appoggi di equilibrio, nessuna presa di forza.
C’è anche qualche passo dove la cengia è un po’ inclinata verso l’esterno con base terra-ghiaia: però si riesce a far presa con le scarpe.
Dunque, non è una cengia tra le più difficili in assoluto, ma rimane “delicatina”.
La tendenza è in leggera discesa, con modesti saliscendi intermedi.
Si esce da questo “Anfiteatro Dantesco” sopra una insellatura che sta alla base di un gran torrione giallastro, ma non è finita.
C’è un tratto ad arco che inizia a contornare il gran torrione giallastro e che porta su un’altra insellatura dove si stacca verso l’esterno un basso torrioncino panoramico che si riesce a raggiungere senza veri passi di arrampicata: vale la pena raggiungerlo per avere un colpo d’occhio che rimarrà impresso.
Ancora un breve tratto fin sopra un’altra insellatura con ometto, e poi si inizia l’aggiramento di un costone che porta dentro il grandissimo vallone di Potofana.
Il vero tratto di “camminamento stile cengia” finisce qui, ma bisogna ancora stare attenti.
Un primo ometto (un po’ abbattuto e che ho “rinforzato”) fa passare qualche metro sopra la testata di uno stretto canale rimanendo nei pressi della base della fascia rocciosa.
Pochi metri dopo inizia ad aprirsi la vista sul grandissimo vallone, e sembra che in giù a sinistra ci sia la possibilità di scendere in diagonale: NON È POSSIBILE perché più in basso c’è una fascia di salti verticali.
Si continua in quota a distanze variabili (ma sempre vicini) dalla fascia rocciosa, cercando nella pietraia le migliori e un po’ discontinue tracce più consolidate.
Bisogna arrivare proprio al canale finale “appoggiato” alla parete dall’altro lato della parte di vallone in cui si è entrati: la guida dà una quota di 2735 circa per il punto di ingresso, e corrisponde a quanto indicava il mio altimetro a pressione che ho sempre tarato per tutto il giorno alle quote certe di passaggio.
Il GPS mi indicava una quota leggermente più alta, ma negli ultimi 150 metri lineari non ho avuto scostamenti di quota per più o meno di 5 metri: bisogna stare alti per entrare nel canale nel punto più comodo.
Ora inizia la discesa diretta verso la Val Travenanzes.

Discesa in Val Travenanzes dalla fine della Cengia Kajetan Jelinek
La discesa dentro il canale dopo la fine della Cengia Jelinek è la ragione per cui bisogna portarsi ramponi e piccozza.
La guida scrive che il fondo del canalone può presentarsi «innevato e/o ghiacciato all’inizio della stagione, oppure (a tarda estate) ricoperto da un sottile strato superficiale di terriccio e ghiaia, sotto il quale si nasconde però uno scivolo di ghiaccio duro come l’acciaio».
Oggi 3 Agosto 2022, vista la poca neve caduta nell’inverno scorso, eravamo nella situazione prevista per la tarda estate.
Nel punto di ingresso c’era un corridoio libero da neve-ghiaccio sul lato sinistro, che lasciava poi salire sulle ghiaie sotto le placche di neve-ghiaccio più alte.
Quindi sono sceso senza ramponi fino a rimontare sulle ghiaie, dove ho notato (non si vedeva da più in alto) che qualcuno passato prima di me in stagione aveva creato delle “strisciate con le scarpe” spazzando via delle lingue di ghiaia da sopra il ghiaccio nero-marrone che continuava ancora più in basso.
Guardando bene, e considerando il poco e discontinuo ghiaccio rimasto in quest’anno anomalo, ho continuato senza ramponi sopra delle linee con pietre più grosse affioranti, ma … una strisciatina l’ho creata anch’io pestando una macchia di ghiaia più fine.
Credo che poter scendere liberamente sia una situazione veramente anomala: se dovessi tornare rimetterei piccozza e ramponi nello zaino senza alcun dubbio.
Appena il canale si apre a vallone diventa tutto abbastanza semplice su pendenze mai eccessive: basta andar piano sulle parti con pietre smosse.
Si arriva così ad attraversare la quasi piatta (in quel punto) bancata della sopra citata Cengia Paolina Colleselli.
Si prosegue, dopo l’attraversamento della bancata, continuando in discesa nel vallone: qui la guida scrive di spostarsi un po’ a destra prima di iniziare la discesa, ma non l’ho fatto perché volevo passare in mezzo a un gruppo di grossi massi – comunque non ci sono difficoltà di pendenza o di salti.
Avanti perdendo quota fino a circa 2300 dove c’è un ultimo grosso masso isolato seguito da uno più piccolo squadrato poco più in giù sulla destra.
Sulla propria sinistra inizia una comoda bancata ghiaiosa sotto fascia rocciosa, e si notano anche delle tracce che la percorrono.
Si raggiungono queste tracce vicino alla base della fascia rocciosa e a quota 2250 circa (ma pochi metri sopra le tracce) c’è una caverna di guerra con ruderi alla base.
Si continua in discesa fin dove la bancata incontra un crinale con degli evidenti spuntoni rocciosi, e che è ricoperto di erba e mughi sul lato destro del displuvio.
Si scende per le ghiaie di destra su tracce molto discontinue tenendosi fuori dai mughi, e le tracce poi girano un po’ a sinistra più o meno al centro del vallone che si apre.
In un primo tratto di questo dolce vallone non ho visto ometti (ma non vuol dire che non ci siano), poi ne ho incontrati alcuni ravvicinati poco prima del salto che sta sotto al vallone: questi ometti guidano verso sinistra (per l’aggiramento del salto) su sentierino ora ben riconoscibile sotto una fascia rocciosa.
Si arriva a un antro rossastro con stillicidio e ometto alla base, e qui si inverte la direzione: si scende un brevissimo ripido di pochi metri e poi gli ometti mandano verso destra sotto una bassa fascia rocciosa nerastra - qui ho trovato una piccola sorgente sulle rocce di metà altezza e ho riempito la borraccia da 1 litro in circa 15 secondi. 😊
Il sentiero continua alcune decine di metri sulla stessa diagonale, e poi esegue un ampio tornante-svolta a sinistra che immette in un pianoro.
E qui gli ometti guidano alla “sorpresona finale”: dopo il pianoro inizia un sentiero-cengia sotto delle fasce rocciose spesso strapiombanti e “multi-color” – assolutamente spettacolari.
Spettacolare anche il parallelismo con il fondo della Val Travenanzes ormai vicino.
È un sentiero di guerra e si trovano varie testimonianze del passato.
È un tratto lungo, ben più di mezzo km.
A un certo punto si nota in basso, e un po’ più avanti rispetto alla direzione di marcia, un caratteristico ponte ad angolo retto sul fondo della Val Travenanzes: è un punto di riferimento per la discesa finale.
Finora, a fianco del sentiero-cengia si notano solo verticalità.
Poco dopo aver passato il parallelo ideale che unisce il ponte alla linea di cengia, si apre un ripido svasamento del pendio che interrompe la verticalità a fianco della cengia.
C’è una grotta rossastra con grande ometto, e appena dopo si scende qualche metro ripido e scivoloso per lo svasamento.
Pochi metri e si piega decisamente a destra dove emerge una cengetta che guida sotto lo spigolo di inizio di un’altra fascia rocciosa, anch’essa strapiombante e spettacolare.
Qui si nota già una possibile facile discesa finale tra erbe e radi mughi per raggiungere direttamente il ponte ad angolo retto.
Però ho “ascoltato la guida” e ho proseguito ancora per quest’ultima cengetta fino ad arrivare alla baracca del “Comando Austro-Tedesco di Zona”.
Da qui sono sceso all’ormai vicinissimo sentiero di fondo della Val Travenanzes per la non difficile pietraia che sta sotto.
Rimangono un po’ più di 6 rilassanti km a piedi per il parcheggio di Sant’Uberto e circa 7,5 km in discesa con la mountain bike per il rientro al parcheggio della Funivia Freccia nel Cielo.

Considerazioni finali
Ripeto quanto detto su piccozza e ramponi.
La guida scrive testualmente «Necessario avere al seguito piccozza e ramponi», e sono d’accordo.
Quello che ho definito “Anfiteatro Dantesco” della Cengia Kajetan Jelinek sta sopra dei salti sotto cui scorre un tratto della Cengia Paolina Colleselli (il tratto in arrivo alla Némesis in caso di percorrenza in senso antiorario).
È una verticale: i sassi che partono dalla Cengia Jelinek finiscono sulla Cengia Paolina – ATTENZIONE!

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Compresa la breve salita iniziale alla vetta della Tofana di Mezzo, il dislivello reale dell’escursione è di poco più di 200 metri in salita e poco più di 1.900 metri in discesa.

Il GPS ha avuto un buon segnale per quasi tutta l’escursione.
È andato in crisi – con un reset totale – sotto le rocce strapiombanti del lungo sentierino-cengia che affianca dall’alto il CAI 401 di fondo della Val Travenanzes.
Qui ho raddrizzato le linee manualmente e dunque sono assai imprecise.
Non è un problema perché in quel tratto il camminamento è obbligato e molto chiaro.

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Waypoints

PictographWaypoint Altitude 10,141 ft

01 - Stazione Cima Tofana della Funivia Freccia nel Cielo

PictographWaypoint Altitude 10,613 ft
Photo of02 - Croce di vetta della Tofana di Mezzo Photo of02 - Croce di vetta della Tofana di Mezzo Photo of02 - Croce di vetta della Tofana di Mezzo

02 - Croce di vetta della Tofana di Mezzo

PictographWaypoint Altitude 10,404 ft
Photo of03 - Foto nel primo tratto di discesa della Via Ferrata Formenton Photo of03 - Foto nel primo tratto di discesa della Via Ferrata Formenton

03 - Foto nel primo tratto di discesa della Via Ferrata Formenton

PictographWaypoint Altitude 10,174 ft
Photo of04 - Uscita dalla Via Ferrata Formenton e continuazione diagonale in discesa Photo of04 - Uscita dalla Via Ferrata Formenton e continuazione diagonale in discesa Photo of04 - Uscita dalla Via Ferrata Formenton e continuazione diagonale in discesa

04 - Uscita dalla Via Ferrata Formenton e continuazione diagonale in discesa

PictographWaypoint Altitude 10,023 ft
Photo of05 - Inizio breve ripido in discesa lungo il sentiero segnato che conduce al Rifugio Giussani

05 - Inizio breve ripido in discesa lungo il sentiero segnato che conduce al Rifugio Giussani

PictographWaypoint Altitude 9,719 ft
Photo of06 - Foto in discesa lungo il sentiero segnato che conduce al Rifugio Giussani Photo of06 - Foto in discesa lungo il sentiero segnato che conduce al Rifugio Giussani

06 - Foto in discesa lungo il sentiero segnato che conduce al Rifugio Giussani

PictographWaypoint Altitude 9,536 ft
Photo of07 - Uscita verso destra dal sentiero segnato che conduce al Rifugio Giussani Photo of07 - Uscita verso destra dal sentiero segnato che conduce al Rifugio Giussani

07 - Uscita verso destra dal sentiero segnato che conduce al Rifugio Giussani

PictographWaypoint Altitude 9,512 ft
Photo of08 - Insellatura di riferimento nel finale di avvicinamento alla Cengia Kajetan Jelinek Photo of08 - Insellatura di riferimento nel finale di avvicinamento alla Cengia Kajetan Jelinek

08 - Insellatura di riferimento nel finale di avvicinamento alla Cengia Kajetan Jelinek

PictographWaypoint Altitude 9,506 ft
Photo of09 - Foto in discesa su crinale verso l'attacco della Cengia Kajetan Jelinek

09 - Foto in discesa su crinale verso l'attacco della Cengia Kajetan Jelinek

PictographWaypoint Altitude 9,426 ft
Photo of10 - Asta di ferro di riferimento con freccette nere alla base e svolta a destra verso l'attacco della Cengia Kajetan Jelinek

10 - Asta di ferro di riferimento con freccette nere alla base e svolta a destra verso l'attacco della Cengia Kajetan Jelinek

PictographWaypoint Altitude 9,434 ft
Photo of11 - Foto nel traverso finale su pietraia verso l'attacco della Cengia Kajetan Jelinek

11 - Foto nel traverso finale su pietraia verso l'attacco della Cengia Kajetan Jelinek

PictographWaypoint Altitude 9,397 ft
Photo of12 - Inizio della Cengia Kajetan Jelinek lato sud Photo of12 - Inizio della Cengia Kajetan Jelinek lato sud

12 - Inizio della Cengia Kajetan Jelinek lato sud

PictographWaypoint Altitude 9,335 ft
Photo of13 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek Photo of13 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek

13 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek

PictographWaypoint Altitude 9,302 ft
Photo of14 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek Photo of14 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek

14 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek

PictographWaypoint Altitude 9,213 ft
Photo of15 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek Photo of15 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek

15 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek

PictographWaypoint Altitude 9,122 ft
Photo of16 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek

16 - Foto lungo la Cengia Kajetan Jelinek

PictographWaypoint Altitude 9,103 ft
Photo of17 - Insellatura di uscita dal corpo principale dell'anfiteatro della Cengia Kajetan Jelinek Photo of17 - Insellatura di uscita dal corpo principale dell'anfiteatro della Cengia Kajetan Jelinek Photo of17 - Insellatura di uscita dal corpo principale dell'anfiteatro della Cengia Kajetan Jelinek

17 - Insellatura di uscita dal corpo principale dell'anfiteatro della Cengia Kajetan Jelinek

PictographWaypoint Altitude 9,067 ft
Photo of18 - Spuntone panoramico a lato della Cengia Kajetan Jelinek e inizio aggiramento torrione verso Potofana Photo of18 - Spuntone panoramico a lato della Cengia Kajetan Jelinek e inizio aggiramento torrione verso Potofana Photo of18 - Spuntone panoramico a lato della Cengia Kajetan Jelinek e inizio aggiramento torrione verso Potofana

18 - Spuntone panoramico a lato della Cengia Kajetan Jelinek e inizio aggiramento torrione verso Potofana

PictographWaypoint Altitude 9,058 ft
Photo of19 - Foto in uscita dalla Cengia Kajetan Jelinek verso Potofana Photo of19 - Foto in uscita dalla Cengia Kajetan Jelinek verso Potofana

19 - Foto in uscita dalla Cengia Kajetan Jelinek verso Potofana

PictographWaypoint Altitude 9,018 ft
Photo of20 - Foto in arrivo a Potofana Photo of20 - Foto in arrivo a Potofana Photo of20 - Foto in arrivo a Potofana

20 - Foto in arrivo a Potofana

PictographWaypoint Altitude 9,015 ft
Photo of21 - Inizio discesa per Potofana verso la Val Travenanzes alla fine della Cengia Kajetan Jelinek Photo of21 - Inizio discesa per Potofana verso la Val Travenanzes alla fine della Cengia Kajetan Jelinek Photo of21 - Inizio discesa per Potofana verso la Val Travenanzes alla fine della Cengia Kajetan Jelinek

21 - Inizio discesa per Potofana verso la Val Travenanzes alla fine della Cengia Kajetan Jelinek

PictographWaypoint Altitude 8,609 ft
Photo of22 - Foto scendendo per i ghiaioni di Potofana Photo of22 - Foto scendendo per i ghiaioni di Potofana

22 - Foto scendendo per i ghiaioni di Potofana

PictographWaypoint Altitude 8,017 ft
Photo of23 - Foto in discesa per Potofana poco prima di attraversare la Cengia Paolina Colleselli

23 - Foto in discesa per Potofana poco prima di attraversare la Cengia Paolina Colleselli

PictographWaypoint Altitude 7,439 ft
Photo of24 - Svolta a sinistra (poco dopo due grossi massi isolati) in leggera discesa per bancata ghiaiosa Photo of24 - Svolta a sinistra (poco dopo due grossi massi isolati) in leggera discesa per bancata ghiaiosa

24 - Svolta a sinistra (poco dopo due grossi massi isolati) in leggera discesa per bancata ghiaiosa

PictographWaypoint Altitude 7,354 ft
Photo of25 - Grotta militare con resti alla base di riferimento per continuare la discesa verso la Val Travenanzes Photo of25 - Grotta militare con resti alla base di riferimento per continuare la discesa verso la Val Travenanzes Photo of25 - Grotta militare con resti alla base di riferimento per continuare la discesa verso la Val Travenanzes

25 - Grotta militare con resti alla base di riferimento per continuare la discesa verso la Val Travenanzes

PictographWaypoint Altitude 7,143 ft
Photo of26 - Crinale di riferimento con svolta in discesa sulle ghiaie del displuvio di destra

26 - Crinale di riferimento con svolta in discesa sulle ghiaie del displuvio di destra

PictographWaypoint Altitude 6,757 ft
Photo of27 - Foto poco prima di una svolta a sinistra verso una fascia rocciosa per aggirare il salto in fondo al vallone

27 - Foto poco prima di una svolta a sinistra verso una fascia rocciosa per aggirare il salto in fondo al vallone

PictographWaypoint Altitude 6,593 ft
Photo of28 - Foto sul sentierino sotto fascia rocciosa di uscita dal vallone precedente scendendo verso la Val Travenanzes Photo of28 - Foto sul sentierino sotto fascia rocciosa di uscita dal vallone precedente scendendo verso la Val Travenanzes

28 - Foto sul sentierino sotto fascia rocciosa di uscita dal vallone precedente scendendo verso la Val Travenanzes

PictographWaypoint Altitude 6,481 ft
Photo of29 - Foto dopo svolta a destra con breve ripido in discesa per altra diagonale sotto una fascia rocciosa più bassa

29 - Foto dopo svolta a destra con breve ripido in discesa per altra diagonale sotto una fascia rocciosa più bassa

PictographWaypoint Altitude 6,466 ft
Photo of30 - Sorgente su rocce a mezza altezza scendendo verso la Val Travenanzes

30 - Sorgente su rocce a mezza altezza scendendo verso la Val Travenanzes

PictographWaypoint Altitude 6,345 ft
Photo of31 - Svolta a sinistra su pianoro che anticipa un lungo tratto di sentiero-cengia verso il fondo della Val Travenanzes

31 - Svolta a sinistra su pianoro che anticipa un lungo tratto di sentiero-cengia verso il fondo della Val Travenanzes

PictographWaypoint Altitude 6,212 ft
Photo of32 - Foto sul sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes

32 - Foto sul sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes

PictographWaypoint Altitude 6,210 ft
Photo of33 - Foto sul sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes Photo of33 - Foto sul sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes Photo of33 - Foto sul sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes

33 - Foto sul sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes

PictographWaypoint Altitude 6,217 ft
Photo of34 - Foto sul sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes Photo of34 - Foto sul sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes Photo of34 - Foto sul sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes

34 - Foto sul sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes

PictographWaypoint Altitude 6,246 ft
Photo of35 - Uscita in discesa dal sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes Photo of35 - Uscita in discesa dal sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes Photo of35 - Uscita in discesa dal sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes

35 - Uscita in discesa dal sentiero-cengia parallelo al CAI 401 di fondo della Val Travenanzes

PictographWaypoint Altitude 6,184 ft
Photo of36 - Foto in avvicinamento alla baracca del «Comando Austro-Tedesco di Zona» Photo of36 - Foto in avvicinamento alla baracca del «Comando Austro-Tedesco di Zona»

36 - Foto in avvicinamento alla baracca del «Comando Austro-Tedesco di Zona»

PictographWaypoint Altitude 6,109 ft
Photo of37 - Baracca del «Comando Austro-Tedesco di Zona» Photo of37 - Baracca del «Comando Austro-Tedesco di Zona»

37 - Baracca del «Comando Austro-Tedesco di Zona»

PictographWaypoint Altitude 5,985 ft
Photo of38 - Immissione nel sentiero CAI 401 di fondo della Val Travenanzes

38 - Immissione nel sentiero CAI 401 di fondo della Val Travenanzes

PictographWaypoint Altitude 4,888 ft
Photo of39 - Fine escursione al parcheggio di Sant'Uberto Photo of39 - Fine escursione al parcheggio di Sant'Uberto

39 - Fine escursione al parcheggio di Sant'Uberto

Comments  (5)

  • DDT1967 Aug 5, 2022

    Grazie Zio, direi che dopo aver rinviato più volte è il momento giusto per andarci.
    Corda superflua quest'anno, non serve quindi per scendere nel vallone vista la poca neve?

  • Photo of ZioMario
    ZioMario Aug 6, 2022

    Ciao DDT1967,
    ti confermo che in questo periodo la corda non serve.
    Io – come sempre negli itinerari più difficili che non conosco – ce l’avevo, ma non ho mai minimamente pensato di utilizzarla.
    Trovati una giornata con un buon meteo e divertiti.
    È un itinerario MAGICO, molto più bello … delle mie foto! 😉

  • DDT1967 Aug 6, 2022

    Ottimo grazie!

  • lucabimbo Sep 13, 2022

    Fatto domenica...stupenda

  • Photo of ZioMario
    ZioMario Sep 13, 2022

    Ciao lucabimbo,
    mi fa molto piacere che qualcun altro apprezzi questa gran cengia con tutto il suo avvicinamento e la discesa finale.
    Io l’ho fatta da più di un mese e ci penso ancora!
    Buone escursioni. 😉

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