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Alaska-Yukon da Fairbanks a Whitehorse

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December 6, 2014

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Nel luglio 2006 con Marco, Oscar e Uti ho portato a termine il percorso che ci eravamo prefissati dall'Alaska allo Yukon in bicicletta. La partenza è avvenuta da Fairbanks e non da Anchorage come inizialmente avevamo ipotizzato. In questo modo si è evitato di rifare all'inverso, dopo la visita del Denali Park, il tratto di strada Cantwel-Denali Park, per imboccare la Denali HWY. Siamo arrivati a Fairbanks dopo un interminabile volo di oltre 16 ore, di buono è che per il fuso orario abbiamo guadagnato 9 ore, era sabato 17 giugno. Il giorno successivo nel primo pomeriggio, dopo avere fatto la scorta di provviste, siamo partiti verso il Deanali Park. Per entrare al Denali bisogna prenotare all'entrata fissando con i ranger i punti di sosta ai campeggi che ci sono all'interno del parco. La strada all'interno del parco, fino a Wonder Lake sotto il monte McKinley ( 6193 metri) misura circa 130 km, sono completamente sterrati, tranne i primi chilometri dopo l'entrata, circa 20 su asfalto. Lo sterrato è buono ed è percorribile solo in bicicletta o dagli autobus che portano i turisti. I dislivelli sono notevoli con tre passi da superare. Panorami vastissimi, si alternano scrosci di pioggia a sole, atmosfera pulitissima, incontrato lungo la strada il Grizzly e due lupi. Fra andata e ritorno, compreso un doveroso giorno di sosta a Wonder Lake, abbiamo trascorso all'interno del parco 5 giorni. Obbligatorio a Wonder Lake, come quasi ovunque, quando si è fermi, l'uso della retina per proteggersi dalle zanzare. I campeggi sono molto spartani, offrono solo il posto tenda ed un ricovero dove portare il cibo per evitare che gli orsi ti vengano a visitare in tenda. Non esistono punti dove approvvigionarsi di cibo, l'acqua, per la giardia, bisogna filtrarla o farla bollire prima di berla. Usciti dal parco ed arrivati a Cantwel abbiamo imboccato la mitica Denali HWY, sono 220 km quasi completamente sterrati con un solo punto di appoggio dopo 92 km, un aeroporto che offre delle cabins dove per fortuna abbiamo potuto pernottare. Infatti la notte e purtroppo tutto il giorno successivo, 105 km, c'è stata pioggia e freddo, scavalcato un passo di 1300 metri con la neve. Questo è stato senz'altro il giorno peggiore dell'intero viaggio. Il giorno successivo usciti dalle tende siamo stati accolti da una giornata splendida, panorami mozzafiato con i ghiacciai delle montagne circostanti di un bianco abbagliante. La Denali HWY finisce a Paxon, dove c'è solo una pompa di benzina ed una specie di ristorante. Da Paxon abbiamo preso a destra la HWY 4 per Kakona e la HWY 1 verso Chistochina, lambendo il Wrangell-St.Elias National Park, e quindi, dopo circa 300 km siamo arrivati a Tok. Percorso interamente asfaltato, solo qualche tratto sterrato per il rifacimento del manto stradale. Da Tok abbiamo preso a sinistra la Taylor e successivamente la Top of the World per puntare a Dawson City in Canada (vedi 02-Alaska-Yukon). Strada per il primo tratto asfaltata e successivamente, fino in Canada completamente sterrata. Sono complessivamente 334 km senza praticamente punti di appoggio, sulla Top c'è solo un paesino, Chichen, molto caratteristico con il suo minuscolo ufficio postale. La Top prosegue sempre in quota, circa 1000 metri, in un continuo e duro saliscendi, su ottimo sterrato, fino a Dawson City nello Yukon. Dawson è una cittadina che colpisce subito per le sue strade tutte sterrate e per l'atmosfera da utlima frontiera che si vive. La corsa all'oro, a fine ottocento, del Klondike, narrata da Jack London, la cui casa è visitabile, si è svolta proprio qui. A Dawson ci siamo concessi, dopo Wonder Lake nel Denali, un meritato secondo giorno di sosta. Siamo stati ospitati a pranzo da due gentilissimi camperisti italiani, marito e moglie; che ci hanno offerto, dopo giorni di schifezze, finalmente un pasto degno di tale nome. Dopo la sosta si è puntato alla meta finale Whitehorse (vedi 03-Alaska-Yukon), 600 km attraverso lo Yukon in un alternarsi di boschi e laghi abbastanza monotono, dopo gli spettacolari panorami delle settimane precedenti. A Whitehorse siamo arrivati, con due giorni di anticipo sul programma, domenica 9 luglio, giorno della vittoria dell'Italia ai mondiali, che accidenti ci siamo persi. Da Whitehorse, capitale dello Yukon, dove c'è un ottimo campeggio, considerato che ci rimanevano due giorni liberi, abbiamo approfittato per prendere, con bici al seguito e bagaglio ridotto, il trenino dello White Pass, che conduce dal Canada di nuovo in Alaska, a Skagway sull'Inside Passage, che conduce al Pacifico. Percorso che ripercorre il vecchio tragitto dei cercatori d'oro. Dopo due giorni di rilassanti giretti a Skagway e dintorni, ritorno con lo stesso trenino a Whitehorse. Da dove, dopo avere imballato nei cartoni le nostre gloriose biciclette, aiutati da Luigi Pivetta, un friulano che vive lì, com'è piccolo il mondo! ci siamo imbarcati per il lungo volo che, sabato 15 luglio, ci ha riportati a casa. Per chi volesse ripercorrere il nostro tragitto: >chilometri complessivi del viaggio Fairbanks-Whitehorse sono stati 2085; >durata 22 giorni compresi due giorni di sosta; >punti di appoggio scarsissimi, approvvigionarsi di cibo sempre quando si può, prevedere un'autonomia di cibo di almeno 300 km.

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