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Valeggio sul Mincio Castello Scaligero Borghetto e Parco Sigurtà

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Trail stats

Distance
6.85 mi
Elevation gain
551 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
551 ft
Max elevation
492 ft
TrailRank 
73 5
Min elevation
192 ft
Trail type
Loop
Moving time
2 hours 18 minutes
Time
6 hours 55 minutes
Coordinates
1734
Uploaded
May 31, 2021
Recorded
May 2021
  • Rating

  •   5 1 review
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near Valeggio sul Mincio, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Valeggio dista 27 chilometri da Verona (rispetto al capoluogo è in posizione sud-ovest) ed è attraversato dal primo tratto del fiume Mincio, il principale emissario del lago di Garda, situato alcuni chilometri più a nord.

Confina a nord con Peschiera del Garda e Castelnuovo del Garda, a est con Sona, Sommacampagna e Villafranca di Verona, a sud-est con Mozzecane e sud e a ovest con i comuni mantovani di Roverbella, Marmirolo, Volta Mantovana, Monzambano e Ponti sul Mincio.

L'area comunale, di 63,96 km², si estende dalle colline moreniche del lago di Garda a nord fino al confine meridionale con il Mantovano e la Bassa Veronese.
È attraversato anche dal canale Virgilio e dalla Seriola Prevaldesca (XVI secolo, ad opera della Repubblica di Venezia[6]); rispettivamente alla destra e alla sinistra idrografica del Mincio, due canali irrigui che nascono dal Mincio in corrispondenza dello sbarramento artificiale nella frazione di Salionze (circa 6 km a nord del capoluogo).

Inizio di questo itinerario nel centro di Valeggio sul Mincio. Dopo aver lasciato la macchina nel parcheggio dell''Area cani di Via Robert Baden Powell, ci incamminiamo prima verso Ovest poi verso Nord fino a raggiungere alla nostra sinistra la SP27.
Scendiamo ora verso Sud su Via Antonio Murari, fino ad incrociare la SP28 e girare a destra su Via San Rocco.

Valeggio sul Mincio gode di un tipico clima temperato umido dell'alta pianura padana e delle medie latitudini. Come nel resto della pianura circostante, gli inverni sono moderatamente rigidi, poco piovosi e con giornate di nebbia; le estati sono calde ed afose nei mesi di luglio e agosto, con temperature che possono salire oltre i 35º e precipitazioni a carattere temporalesco; le primavere e gli autunni sono generalmente piovosi. In primavera e in autunno il clima è più mite e più umido.

Raggiunto l'incrocio con Via Giuseppe Zamboni imbocchiamo alla nostra sinistra Via degli Scaligeri che costeggia il parco della villa Gandini Zamboni. Percorsi circa quattro cento metri arriviamo davanti all'ingresso del Castello Scaligero.

l castello scaligero di Valeggio sul Mincio è un castello di origine medievale situato lungo le rive del fiume Mincio.

Posizionato sulla sommità di una collina, dalla quale domina tutta la valle del Mincio, il castello scaligero è stato edificato a partire dal XIII secolo dagli Scaligeri e nei secoli successivi è stato sottoposto a numerosi rifacimenti, che non hanno però alterato il suo aspetto medievale.

l castello di Valeggio sul Mincio, nonostante le ferite inferte dagli uomini e dal tempo, mantiene inalterata la suggestiva imponenza delle fortificazioni medievali. La parte visitabile, da poco restaurata, era originariamente chiamata la Rocca e ad essa si accedeva tramite due ponti levatoi. Un terzo ponte levatoio, l'unico ancora esistente, immetteva nella parte più ampia del complesso, chiamata il Castello. Di questo rimangono solo i ruderi delle mura perimetrali e l'intera area interna è ora occupata da una villa privata costruita all'inizio del 1900. È possibile ammirare, una volta entrati nella Rocca, l'antica Torre Tonda. Questa doveva formare con altre tre, raccordate da cortine merlate "guelfe", una fortificazione di epoca precedente sulla sommità della collina.

Usciti dal castello discendiamo il pedonale a gradini sulla nostra sinistra immersi in una fitta vegetazione, fino a sbucare su Via Andrea Mantegna proprio a ridosso dei parcheggi che consentono di accedere al meraviglioso paesino di Borghetto sul Mincio.

Borghetto è una frazione del comune di Valeggio sul Mincio, ed è incluso tra i borghi più belli d'Italia.
Borghetto, la cui conformazione urbana risale al periodo longobardo, deve il suo nome alla lingua del popolo germanico che gettò le basi di un 'insediamento fortificato' (questo è il significato in longobardo), il primo agglomerato sorto nei pressi del punto di guado del fiume Mincio.
Situato nel posto in cui fin dall'antichità (e poi in epoca longobarda) si guadava il Mincio, nell'alto Medio Evo si configurava come un apprestamento minimale, feudo dell'abbazia di San Zeno, con funzione di esazione del pedaggio sul ponte ligneo.

In epoca scaligera e poi viscontea è stato al centro delle vicende che hanno portato alla costruzione dei vari manufatti che lo circondano (il ponte visconteo, il castello scaligero, il Serraglio). A quei tempi risale la sua trasformazione in borgo fortificato, con due porte di accesso e una cerchia poligonale di mura con torri, circondata dalla fossa Seriola che attinge acqua dal Mincio.
Nel 1405 divenne parte della Repubblica di Venezia.
Nel XVII secolo fu teatro del passaggio dei francesi nell'ambito della Guerra di successione spagnola.

Il 30 maggio 1796 qui si svolse una battaglia in cui Napoleone sconfisse gli austriaci guidati da Beaulieu (l'area di Borghetto era presidiata da Schottendorf con 7 battaglioni e 15 squadroni); il 6 agosto dello stesso anno fu teatro di un cannoneggiamento francese da parte di Augerau e Serurier.
Nel XIX secolo Borghetto si trovò coinvolta in varia misura nelle guerre dell'epoca risorgimentale: il 9 aprile 1848 si ebbe uno scontro tra piemontesi (3ª divisione guidata da Broglia) e austriaci i quali si ritirarono guastando il ponte di legno; il 29 giugno 1859 vi sostò il III corpo francese di Niel; il 23 giugno 1866 si accampò la divisione Sirtori.

In seguito alla seconda guerra d'indipendenza Borghetto, trovandosi sulla destra del fiume Mincio, venne assegnata al Regno d'Italia, mentre il capoluogo comunale rimase al Regno Lombardo-Veneto; pertanto Borghetto divenne frazione di Volta.
Nel 1954 nelle vicinanze del ponte di legno sul Mincio sono state girate alcune scene del film Senso di Luchino Visconti.
A partire dagli anni novanta del XX secolo il borgo ha conosciuto un'intensa opera di restauro che ha riqualificato le case a cavallo del Mincio, le quali sono state trasformate in locali pubblici.

Attraversata questa meravigliosa frazione ci ritroviamo davanti una serie di canali artificiali, dei quali superato il primo su Via Giotto, poi svoltando a destra saliremo sulla Strada Viscontea grazie ad una scala in muratura sita all'interno dell'omonimo ponte.

Il ponte visconteo di Valeggio sul Mincio è un ponte-diga costruito nel XIV secolo e situato nel territorio di Valeggio sul Mincio. È comunemente chiamato "ponte lungo" (pontelongo nel dialetto locale).
Fu costruito nel 1393 e ultimato nel 1395 per volere di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, allo scopo di garantire l'impenetrabilità dei confini orientali del ducato. Era un tempo raccordato al sovrastante castello scaligero da due alte cortine merlate e integrato nel complesso fortificato detto Serraglio, che si estendeva per circa 16 km nella pianura veronese fino alle paludi di Grezzano.
La direzione dei lavori fu affidata a Domenico dei Benintendi di Firenze, ingegnere militare conosciuto come "Domenico da Firenze" ; i lavori consistettero nello scavo di due fossati paralleli con accumulo del terreno nella parte centrale e successiva edificazione delle mura.
Sembra ormai assodato che lo scopo della costruzione fosse di formare una diga per bloccare e deviare le acque del Mincio dal suo normale percorso verso Mantova. Successivi eventi storici e anche complicazioni tecniche (sarebbe stato necessario tagliare la collina che sovrasta Valeggio sul Mincio) vanificarono questo intendimento.
La rocca centrale è situata quasi a cavallo sul Mincio, nella zona sottostante erano presenti le bocche di scorrimento del fiume (costruite deviando il flusso del corso d'acqua) fatte saltare nel 1701 dai francesi, ora sono visibili le parti laterali degli archi e le basi di appoggio sul fondo del Mincio.
Negli anni venti del XX secolo fu costruito l'attuale ponte in ferro che ha ripristinato la circolazione sul ponte; negli anni trenta fu oggetto di lavori a ovest per il passaggio del canale Virgilio e della relativa strada di servizio e a est per la breve galleria della ferrovia Mantova-Peschiera; negli anni cinquanta fu costruito il canale diversivo Mincio per la protezione dalle piene dell'abitato di Borghetto.
Verso la fine del XX secolo la rocca ovest fu parzialmente restaurata e messa in sicurezza; nel corso dei decenni le condizioni delle mura sono andate peggiorando, con il continuo sgretolamento e la rimozione di frammenti.
Nel 2007 il ponte è stato inserito nella lista dei cento monumenti da salvare a livello mondiale, perché in grave pericolo a cura del World Monuments Fund (Wmf).

Attraversiamo il ponte sulla SP55 e raggiunta la sua estremità dove la provinciale svolta a sinistra, noi imbocchiamo un pedonale che sale proprio di fronte a noi portandoci nuovamente sulla SP28.
Ripercorriamo Via San Rocco per un breve tratto prima di svoltare a sinistra su Via Giuseppe Verdi.
In fondo a questa strada dopo circa due cento metri troviamo l'ingresso principale di Villa Sigurtà.

Situata in una delle più famose regioni vinicole della Valpolicella e della Franciacorta, Villa Sigurtà è uno dei gioielli architettonici del Veneto.

Sin dal Risorgimento questa splendida Villa di scuola palladiana ha ospitato personaggi illustri come gli imperatori Francesco Giuseppe I d’Austria e Napoleone III di Francia. Nel Novecento, i Conti Sigurtà vi ospitarono, tra gli altri, la Regina Vittoria Eugenia di Spagna, il Re Costantino di Grecia, il Re Simeone di Bulgaria, il Re Filippo del Belgio, il Principe Carlo d’Inghilterra, il Principe di Monaco, il Duca d’Aosta, diversi premi Nobel e altri personaggi illustri come Maria Callas.

Proseguendo alla nostra destra raggiungiamo la SP27 e l'ingresso del Parco giardino Sigurtà.

Il Parco Giardino Sigurtà è un parco naturalistico di 60 ettari, ed ha vinto il premio di parco più bello d'Italia 2013 e di secondo parco più bello d'Europa 2015.
Il Parco Giardino Sigurtà contiene attrazioni naturalistiche e storiche: nei mesi di marzo e aprile si possono ammirare un milione di tulipani, che rappresentano la fioritura più importante in Italia e la più ricca del Sud Europa; il viale delle rose, che da maggio a settembre accoglie 30.000 rose rifiorenti; un labirinto, diciotto specchi d'acqua, dove tra giugno e luglio fioriscono le piante acquatiche, e immensi prati verdi.
Senza dimenticare il Castelletto, commissionato dal marchese Antonio Maffei, e in passato antica sala d'armi, oggi invece luogo dove sono conservate le memorie storiche, letterarie e scientifiche della famiglia Sigurtà: qui infatti sono ricordati gli scienziati e i premi Nobel, ospiti in passato del parco: Selman A. Waksman (Premio Nobel nel 1952 e scopritore della Streptomicina), Alexander Fleming (Premio Nobel nel 1945 e scopritore della penicillina), Gerhard Domagk (premio Nobel nel 1939 e scopritore dei sulfamidici), Konrad Lorenz (premio Nobel nel 1973 e fondatore dell'etologia) e Albert B. Sabin (scopritore del vaccino orale contro la poliomielite).
Altri incanti ricchi di storia e fascino sono l'Eremo (un tempietto in stile neogotico), la Meridiana Orizzontale (che sorge sul belvedere di Giulietta e Romeo), la Grande Quercia (l'albero più antico del parco con i suoi 4 secoli d'età), il monumento in bronzo dedicato a Carlo Sigurtà, la Pietra della giovinezza e il Cimitero dei cani.

Il parco ha origine dal "brolo cinto de muro" del 1417: la parola brolo deriva dal celtico e veniva usata per indicare il luogo dove dimoravano le famiglie patrizie con i loro servitori. Si trattava di spazi strutturati in modo tale da soddisfare ogni esigenza e il sostentamento di queste piccole comunità: erano perimetrati e quindi dotati di cappella di famiglia, colombaia, stalle, scuderia, fattoria e fienile.
All'interno del brolo adibito per lo più ad allevamento e agricoltura si trovava anche il giardino, luogo ideale per permettere ai patrizi di trascorrere le ore di ozio.

Il parco-giardino Sigurtà ha mantenuto le dimensioni del brolo originario in una successione di diverse proprietà: prima la famiglia patrizia Contarini, poi i Guarienti, poi i Maffei ai quali rimarrà per 210 anni.
Il poeta Ippolito Pindemonte nel 1792 soggiornerà al parco ospitato dal marchese Antonio Maffei. Qui comporrà l'epigramma Sì dilettosa qui scorre la vita / ch'io qui scrupolo avrei darmi eremita riportato su un epitaffio all'interno del parco nel boschetto dedicato al poeta.
Una delle quattro figlie del marchese Maffei sposa il conte Filippo Nuvoloni, portando in dote il parco giardino, che così passa di proprietà dai Maffei ai Nuvoloni dopo quasi due secoli.
È proprio in questi anni che il parco accoglie i suoi ospiti più illustri: l'Imperatore Francesco Giuseppe d'Austria e Napoleone III di Francia.
Si dice che entrambi abbiano potuto vedere dalla collina settentrionale del parco gli sviluppi delle battaglie di Solferino e di San Martino.

Napoleone III occupa la villa (al tempo ancora connessa al parco) dal 25 giugno al 7 luglio del 1859, pagando un affitto di 45 franchi al giorno.
Nel 1902 le due figlie di Giuseppe Nuvoloni dividono per la prima volta la proprietà in due parti. Nel 1929 però la proprietà viene ricompattata e venduta a Maria Paulon, sposa di un medico del luogo.
Nel 1941, dopo cinque anni dalla sua messa in vendita, l'industriale farmaceutico Giuseppe Carlo Sigurtà acquista la proprietà per 800.000 lire. Al momento della sua acquisizione il parco si presentava arido e abbandonato, ma grazie all'arrivo di una multa, Sigurtà scoprì che questa terra vantava del diritto di prelevare acqua dal Mincio.

Grazie a questa possibilità il parco fu riportato al suo splendore originario e tornò ad essere una giardino verde e rigoglioso sotto la direzione prima di Giuseppe Carlo Sigurtà e poi del nipote, ma anche figlio adottivo, Enzo Inga Sigurtà, professore di neuropsichiatria e artista dilettante, morto nel 2009, il quale ha a sua volta lasciato il parco in eredità ai figli Magda e Giuseppe.
Il 19 marzo 1978, in una giornata soleggiata Giuseppe Carlo Sigurtà apre il Giardino al pubblico. I primi visitatori potevano entrare solo a bordo di una vettura, in quella che al tempo veniva chiamata “auto-guida”. Questa scelta cambiò radicalmente con l’avvento degli anni 2000, da quando il Parco è visitabile solo a piedi.

Nel 1990 viene realizzata la Meridiana Orizzontale, progettata per avere una validità di 26.000 anni; nel 2011 viene inaugurato il Labirinto, un esempio brillante di riqualificazione degli spazi destinati a parcheggio che venivano utilizzati quando si accedeva al Parco in macchina.
Ancora oggi il parco è di proprietà della famiglia Sigurtà, la cui gestione ha portato ad importanti risultati come il primo premio di Grandi Giardini Italiani nel 2011 per il più alto livello di manutenzione, buon governo e cura dei giardini visitabili e, nel 2013, il riconoscimento come parco più bello d'Italia 2013 nella categoria "parchi privati".

Nel settembre del 2015 il Parco viene premiato come Secondo Parco Più Bello d'Europa dall'European Garden Award, onorificenza che premia le eccellenze europee nel campo della progettazione e della realizzazione di parchi e di giardini, e nel 2019 il Parco vince il World Tulip Award che celebra la fioritura da 1 milione di bulbi del Giardino.

Usciti dal parco ritorniamo sui nostri passi prima su Via Vittorio EmanueleII e poi su Via Robert Baden Powell, che ci riporterà in meno di cinquecento metri dove avevamo lasciato la macchina ed al punto di partenza.

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 390 ft
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Castello Scaligero

PictographWaypoint Altitude 190 ft
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Borghetto

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Mincio

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Ponte Visconteo

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Paese di Borghetto

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Villa Sigurtà

PictographWaypoint Altitude 308 ft
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Parco Sigurtà

PictographWaypoint Altitude 328 ft
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Tulipani

PictographWaypoint Altitude 374 ft
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Chiesetta

PictographWaypoint Altitude 413 ft
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Discesa della valle

PictographWaypoint Altitude 413 ft
Photo ofFaggio

Faggio

PictographWaypoint Altitude 387 ft
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Laghetto

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Castellino

PictographWaypoint Altitude 377 ft
Photo ofPiscine delle Ninfee

Piscine delle Ninfee

PictographWaypoint Altitude 325 ft
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Grotta votiva

Comments  (1)

  • Photo of Clara77
    Clara77 Dec 27, 2021

    I have followed this trail  View more

    In primavera è davvero molto bello, con il parco Sigurtà che cambia scenari di fioritura di mese in mese… 🌺🌸🌼

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