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Sneakers 19 : Pest 2

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Trail stats

Distance
3.52 mi
Elevation gain
167 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
171 ft
Max elevation
640 ft
TrailRank 
54
Min elevation
348 ft
Trail type
One Way
Moving time
one hour 41 minutes
Time
2 hours
Coordinates
801
Uploaded
May 22, 2022
Recorded
May 2022
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near Budapest V. kerület, Budapest (Magyarország)

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Itinerary description

La Basilica di Santo Stefano, in ungherese Szent István-Bazilika, è una basilica cattolica situata nel centro di Budapest. In un primo momento l’edificio doveva essere intitolato a San Leopoldo, patrono d’Austria, ma all’ultimo minuto vennero cambiati i piani, e la chiesa è stata battezzata con il nome di Stefano, il primo re d’Ungheria, la cui presunta mano destra si trova nel reliquiario della basilica. Oggi, la Basilica di Santo Stefano è la terza chiesa più grande del paese. Molti scultori hanno contribuito alla decorazione interna della Basilica di Santo Stefano: oltre 50 tipi diversi di marmo decorano la chiesa con numerose sculture. Alla pari con il Palazzo del Parlamento ungherese, con i suoi 96 metri la Basilica è uno dei due edifici più alti di Budapest. Questa parità simboleggiava ai tempi l’uguaglianza fra l’importanza del potere laico e del potere spirituale in città

Il sito dove oggi sorge la Basilica di Santo Stefano era un teatro nel 18° secolo. Questo teatro, chiamato Hetz-Theater, era un luogo in cui venivano ospitati combattimenti fra animali. Ai tempi uno dei cittadini più benestanti, un certo Janos Zitterbarth, finanziò la costruzione di una chiesa provvisoria proprio all’interno della struttura. Agli inizi del 1800, alcune centinaia di persone misero in piedi la parrocchia Lipótváros e cominciarono così la raccolta di fondi per progettare la futura costruzione di una chiesa permanente, quella che oggi è la Basilica di Santo Stefano. La chiesa venne completata nel 1905 dopo 54 anni di lavori. L’opera fu iniziata dall’architetto Miklós Ybl, per poi essere completata da József Kauser. I tempi di costruzione si allungarono quando nel 1868 crollà la cupola, appena costruita. Ciò richiese una completa demolizione delle parti realizzate fino a quel momento, ricominciando praticamente da zero con i lavori.

Il sito dove oggi sorge la Basilica di Santo Stefano era un teatro nel 18° secolo. Questo teatro, chiamato Hetz-Theater, era un luogo in cui venivano ospitati combattimenti fra animali. Ai tempi uno dei cittadini più benestanti, un certo Janos Zitterbarth, finanziò la costruzione di una chiesa provvisoria proprio all’interno della struttura. Agli inizi del 1800, alcune centinaia di persone misero in piedi la parrocchia Lipótváros e cominciarono così la raccolta di fondi per progettare la futura costruzione di una chiesa permanente, quella che oggi è la Basilica di Santo Stefano. La chiesa venne completata nel 1905 dopo 54 anni di lavori. L’opera fu iniziata dall’architetto Miklós Ybl, per poi essere completata da József Kauser. I tempi di costruzione si allungarono quando nel 1868 crollà la cupola, appena costruita. Ciò richiese una completa demolizione delle parti realizzate fino a quel momento, ricominciando praticamente da zero con i lavori.
Lo stile architettonico della Basilica di Santo Stefano è neoclassico, e la chiesa ha una pianta a croce greca. La facciata si contraddistingue per due grandi campanili; nella torre sud si trova la campana più grande dell’Ungheria. Le due torri hanno sei campane complessivamente: cinque si trovano nella torre laterale a nord, mentre la campana più grande, citata prima, è l’unica presente nella torre sud. Questa campana viene solitamente utilizzata due volte l’anno: il 20 agosto, che è la data nella quale fu consacrata la chiesa, e il 31 dicembre. I visitatori possono accedere alla cupola con degli ascensori o salendo a piedi 364 scalini, per godere di una splendida vista a 360° che si affaccia su Budapest.

La Basilica di Santo Stefano svolge un ruolo attivo nello scenario musicale di Budapest sin dal momento della sua consacrazione avvenuta nel 1905. I capi organisti della chiesa sono sempre stati musicisti di alto livello. Nel secolo scorso la Basilica è stata sede di musica corale, musica classica e di spettacoli musicali contemporanei. Il coro della Basilica si esibisce spesso in diverse parti d’Europa. Tutt’ora vi è una programmazione di eventi, che includono concerti di vario genere, ai quali è possibile partecipare. - https://www.budapest.org/cosa-vedere-budapest/basilica-santo-stefano/

La Sinagoga di Budapest è la seconda più grande del mondo, superata soltanto da quella di Gerusalemme. È alta 53 metri, larga 26 metri ed ha posti per 2.964 persone, 1.492 uomini e 1.472 donne.

La sinagoga fu costruita fra il 1854 e il 1859, secondo il progetto dell’architetto viennese Ludwig Forster. Lo stile predominante della sinagoga è il moresco, con tocchi bizantini, romanici e gotici.

Nel corso degli anni, la Sinagoga di Budapest ricevette molti atri nomi: la Grande Sinagoga, la Sinagoga Dohány o la Sinagoga del Tabacco (“dohány” vuol dire tabacco).

Il ghetto ebraico
Durante la Seconda Guerra Mondiale, i nazisti crearono, nei dintorni della sinagoga, un ghetto ebraico, che successivamente divenne un campo di concentramento. Da questo luogo molti ebrei furono inviati ai campi di sterminio.

Degli ebri che sopravvissero ai campi di concentramento, più di 2.000 morirono di fame e di freddo. I loro corpi furono sepolti nel cimitero della Grande Sinagoga.

Visitare la Sinagoga
All’interno della sinagoga troverete il cimitero ebraico (poco sorprendente, se paragonato con il Cimitero Ebraico di Praga) e l’Albero della Vita, una scultura simile a un salice piangente, dove ogni foglia mostra il nome di un ebreo assassinato nell’Olocausto. Questa scultura fu costruita nel 1991.

Le Scarpe sulla riva del Danubio (in ungherese: Cipők a Duna-parton) sono un memoriale dell'Olocausto, opera del regista Can Togay realizzato insieme allo scultore Gyula Pauer. L'installazione artistica è collocata sul lungo Danubio di Budapest ed è stata inaugurata il 16 aprile 2005 nella Giornata ungherese della memoria per il 60º anniversario della Shoah.
L'opera è un gruppo scultoreo che raffigura delle scarpe poste sul ciglio della banchina della sponda del Danubio sul lato di Pest e ricorda un massacro di cittadini ebrei compiuto dai miliziani del Partito delle Croci Frecciate durante la seconda guerra mondiale. Così si chiamava la milizia che collaborò con i nazisti nella deportazione e sterminio di migliaia di ebrei ungheresi. Dopo averli imprigionati nelle loro stesse case all'interno del ghetto di Budapest, i miliziani decisero di assassinare le proprie vittime in città. Gli ebrei venivano trascinati lungo il fiume Danubio, legati a gruppi di tre e uccisi con un colpo alla nuca; i loro cadaveri venivano gettati nel fiume.
a notte dell'8 gennaio 1945, una brigata di Croci Frecciate effettuò un rastrellamento in tutti gli edifici che si affacciavano sulla strada Vadasz lungo il corso del Danubio. Verso mezzanotte, Karoly Szabo e un gruppo di 20 poliziotti fecero irruzione nella caserma delle Croci Frecciate e liberarono tutti gli ostaggi.[1] Tra quelli che riuscirono a salvarsi ci furono Lars Ernster, che trasferitosi in Svezia divenne membro della commissione per l'assegnazione del premio Nobel dal 1977 al 1988, e Jacob Steiner, poi divenuto professore all'Università Ebraica di Gerusalemme in Israele. Il padre di Steiner era stato ucciso dai miliziani delle Croci Frecciate il 25 dicembre 1944, e gettato nel Danubio.

Il dott. Erwin K. Koranyi, psichiatra di Ottawa, scrisse della notte dell'8 gennaio 1945 nel suo saggio Dreams and Tears: Chronicle of a Life (2006).[2] Il 7 aprile 2009 Pal Szalai è stato inserito nei "Giusti tra le nazioni" per aver salvato diversi ebrei ungheresi.[3] Karoly Szabo è stato ammesso il 12 novembre 2012

Waypoints

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Szent István templom

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