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Siracusa e Isola di Ortigia

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Trail stats

Distance
4.83 mi
Elevation gain
105 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
105 ft
Max elevation
77 ft
TrailRank 
78 5
Min elevation
77 ft
Trail type
Loop
Moving time
one hour 33 minutes
Time
3 hours 34 minutes
Coordinates
1203
Uploaded
October 5, 2022
Recorded
October 2022
  • Rating

  •   5 1 review
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near diocese of Siracusa, Sicilia (Italia)

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Itinerary description

Siracusa è un comune italiano di 115 984 abitanti, capoluogo del libero consorzio comunale omonimo, in Sicilia.

Posta sulla costa sud-orientale dell'isola, Siracusa possiede una storia millenaria: annoverata tra le più vaste metropoli dell'età classica, primeggiò per potenza e ricchezza con Atene, la quale tentò invano di assoggettarla. Fu la patria del matematico Archimede, che si pose a capo della sua difesa durante l'assedio dei Romani nel 212 a.C. Siracusa fu per secoli la città capitale della Sicilia, fino alla conquista da parte degli Arabi, avvenuta nell'878.

Trasformatasi in epoca spagnola in una fortezza, il suo centro storico, Ortigia, assunse l'odierno aspetto barocco con la ricostruzione intrapresa a seguito del violento terremoto del 1693. Durante la seconda guerra mondiale, nell'anno 1943, venne firmato a sud-ovest di Siracusa, in contrada Santa Teresa Longarini, l'armistizio che sanciva la cessazione delle ostilità tra il Regno d'Italia e le forze alleate degli anglo-americani; passato alla storia come l'armistizio di Cassibile.

Caratterizzata da ingenti ricchezze storiche, architettoniche e paesaggistiche, la città di Siracusa è stata dichiarata dall'UNESCO nel 2005, congiuntamente alle Necropoli Rupestri di Pantalica, patrimonio dell'umanità.

Siracusa sorge sul lato sud-orientale della Sicilia. La sua geografia è molto variegata, al suo interno si incontrano colline e cavità naturali, mentre due fiumi lambiscono il lato sud-ovest della città. Essa confina per lo più con il mare, che la circonda nella sua quasi totalità. La costa è prevalentemente rocciosa e frastagliata, mostra diversi promontori, baie, piccole isole e penisole.


L'isola di Ortigia vista dal suo lato di Levante; sullo sfondo è visibile la penisola della Maddalena
La città si sviluppa in parte sull'isola di Ortigia e in parte sulla terraferma (tenendo inoltre presente che l'intera area è situata all'interno dell'isola di Sicilia). La particolare ubicazione geografica l'ha resa celebre per i suoi tramonti (grazie ai punti zenitali dai quali vengono osservati, essi sono stati descritti nei millenni come tra i più belli al mondo.

La conformazione della costa meridionale determina la vasta insenatura naturale dentro la quale si sviluppa il porto Grande: a circa 1200 metri di distanza dalla punta di Ortigia sorge Capo Murro di Porco, promontorio della penisola della Maddalena: appellata localmente con il solo nome di Isola (in riferimento al toponimo di una contrada della sua costa orientale, la cui origine è legata a un'antica e non più esistente condizione di insularità). A nord della città si configura un altro promontorio: il Capo Santa Panagia, dove un tempo si ipotizza era ubicato il terzo porto di Siracusa: il Trogilo.

La città si affaccia sul mar Mediterraneo centrale, attorniata dal bacino del mar Ionio. Siracusa dà il proprio nome alla scarpata siciliana sud-orientale, detta «Scarpata di Malta e Siracusa» (nota anche come «Scarpata Ibleo-Maltese»), nonché principale responsabile della elevata sismicità dell'area, la quale si sviluppa a est del territorio aretuseo, nelle profondità dello Ionio, fino all'isola di Malta.

Ortigia costituisce la parte più antica della città di Siracusa.

Il suo nome deriverebbe dal greco antico ortyx (ὄρτυξ) che significa "quaglia". La sua estensione non supera 1 km² e la sua popolazione ammonta a 4 269 abitanti (2011). È affiancata ad est da alcuni scogli, tra cui uno più largo ma quasi interamente sommerso storicamente conosciuto come l'isola dei cani.

L'isola fu nota nell'antichità con tre denominazioni che si succedettero a seconda del periodo storico.

Ortigia è un'isola, posta nella costa orientale della Sicilia.
La sua conformazione geologica è composta da una roccia con fratture naturali, questo tipo di roccia si presta a far filtrare l'acqua naturalmente, questo spiega perché l'isola sia collegata "idrologicamente" alla terraferma siracusana. L'alimentazione di tale rapporto con l'acqua può essere attribuito a una falda profonda collocata in corrispondenza di una faglia, attualmente inattiva, ricca d'acqua, la quale è compressa dallo strato impermeabile delle argille quaternarie che si stendono nella bassa valle dell'Anapo e circondano l'isola di Ortigia e il Plemmirio.
Dalla Porta Marina fino al Castello Maniace (che rappresenta la punta estrema dell'isola), vi è un susseguirsi di sorgenti e fonti naturali che fuoriescono al di sotto o in corrispondenza del livello medio del mare; ne è un esempio la rinomata Fonte Aretusa, uno specchio d'acqua dolce situato in Ortigia e che arriva al contatto con l'acqua salata del mare. La presenza di queste sorgenti è dovuta alla pendenza naturale delle fluenze e dal già citato sistema di fratturazione esistente nelle rocce ortigiane; entrambi sono fattori favorevoli all'insorgere delle acque.
Altri esempi di sorgenti naturali in Ortigia sono dati dalla Fontana degli Schiavi; da uno dei miqwè (bagno ebraico) più suggestivi d'Europa; dalla Vasca della Regina (sorgente naturale posta al di sotto del livello del mare, nel Castello Maniace) e le manifestazioni sorgive, quasi del tutto scomparse di Occhi di Zivillica (o Occhi di Zilica).

Altro aspetto morfologico molto interessante dell'isola di Ortigia, sono i suoi ipogei; i siracusani li hanno scavati nei secoli, già dai tempi greci fino ai tempi bellici della seconda guerra mondiale, quando questi ipogei vennero utilizzati come rifugi antiaerei per la popolazione. Il più importante è quello di Piazza Duomo, recentemente aperto al pubblico, sulle cui pareti si notano anche degli affreschi bizantini. Ortigia ha molti ipogei sotterranei, in alcuni, come in quello del quartiere ebraico, la Giudecca, vi è anche la presenza dell'acqua dolce, con le stesse caratteristiche delle altre polluzioni d'acqua naturale descritte sopra.

La sua costa forma l'entrata naturale di un grande golfo, la cui altra estremità è rappresentata dalla costa del Plemmirio. Si pensa che l'isola, dopo la colonizzazione greca, venne collegata quasi subito alla terraferma utilizzando un terrapieno, ovvero un accumulo di terreno realizzato artificialmente. In seguito il terrapieno venne sostituito da un ponte. La sua costa, in tempi antichi, doveva essere più prolungata, infatti dai vari studi archeologici fatti presso il Porto Piccolo di Siracusa, risulta visibile sott'acqua parte della banchina marmorea che contraddistingueva l'approdo siracusano. La tipologia di costa è rocciosa e frastagliata, nella sua maggior parte, eccetto qualche golfetto di sabbia.

Infine la sua vegetazione (non estesa poiché l'isola è stata densamente popolata ed edificata in passato) è composta dalle piante tipiche del clima mediterraneo; quindi palme e ficus tra tutti, inoltre attira curiosità, e spesso stupore, la presenza della pianta di papiro che cresce spontanea all'interno della Fonte Aretusa. La sua fauna invece conta caratteristiche papere che fanno parte della cultura paesaggistica, basti pensare che la Fonte Aretusa, è stata ribattezzata dai siracusani "fontana delle papere", proprio per le numerose papere che vi si trovano al suo interno. Così come i pesci d'acqua dolce e le tante altre specie che vivono in mare.

Dopo il progressivo abbandono e spopolamento del centro storico avvenuto tra gli anni settanta e ottanta del Novecento con il conseguente aumento di criminalità e degrado, l'isola è stata oggetto di una serie di progetti di riqualificazione urbana tra cui quello Urban che ha previsto l'apertura di numerose strutture ricettive nonché l'apertura del Museo del mare gestito dal consorzio Syrakosia ricavato all'interno dell'ex Chiesa dell'Aracoeli, in via Gaetano Zummo, insieme ad altri musei importanti siti nell'isola.

Nei primi anni duemila è stato inoltre costruito il terzo ponte di accesso all'isola, opera fondamentale soprattutto per ragioni di viabilità e sicurezza, e inaugurato nel marzo 2004. Successivamente è stato demolito il vecchio ponte dei calafatari e pertanto i ponti sono rimasti due.

È da menzionare anche l'organizzazione di una parte del G8 dell'Italia, ovvero quello riguardante l'ambiente e intitolato G8 Ambiente, che nel 2009 si è svolto all'interno del Castello Maniace. Per l'importante occasione, poiché l'isola avrebbe ospitato un grande numero di figure rilevanti, tra le quali anche i ministri ambientali e i rappresentanti delle organizzazioni internazionali per l'ambiente, Ortigia ottenne dalla città dei fondi per la ristrutturazione, lavoro che le fece bene perché le diede un aspetto moderno restaurato e al tempo stesso rispettoso del suo originale disegno architettonico. Inoltre l'isola fu al centro di programmi ristorativi e ricreativi oltre che culturali, ponendo in luce il suo carattere attrattivo.

Waypoints

PictographBridge Altitude 10 ft
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Ponte per Ortigia

PictographWaypoint Altitude 10 ft
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Tempio di Apollo

PictographWaypoint Altitude 36 ft
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Vie di Ortigia

PictographWaypoint Altitude 10 ft
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Mare da Ortigia

PictographWaypoint Altitude 7 ft
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Castello Maniace

PictographWaypoint Altitude 69 ft
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Centro di Ortigia

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Piazza del Duomo

Photo ofDuomo di Ortigia Photo ofDuomo di Ortigia Photo ofDuomo di Ortigia

Duomo di Ortigia

PictographWaypoint Altitude 7 ft
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Mercato

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Santuario di Santa Maria delle Lacrime

PictographWaypoint Altitude 13 ft
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Foro Siracusano

Comments  (1)

  • Photo of Clara77
    Clara77 Jan 5, 2023

    I have followed this trail  View more

    Veramente bella.... 🤷‍♂️

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