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Passeggiata delle quattro Chiese (Anello F)

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Trail stats

Distance
3.84 mi
Elevation gain
213 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
213 ft
Max elevation
675 ft
TrailRank 
34
Min elevation
474 ft
Trail type
Loop
Time
one hour 17 minutes
Coordinates
1218
Uploaded
December 15, 2020
Recorded
August 2020
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near Dicomano, Toscana (Italia)

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Itinerary description

Una passeggiata per il paese di Dicomano alla scoperta delle sue quattro principali chiese urbane: l'Oratorio della Beata Vergine Annunziata sotto i portici di via Dante Alighieri, l'Oratorio di Sant'Onofrio nei pressi di Montalloro, la Pieve di Santa Maria e infine, dopo una passeggiata lungo l'argine del fiume Sieve, la Chiesa di Sant'Antonio Abate nel quartiere del Forese.

ORATORIO DELLA BEATA VERGINE ANNUNZIATA
L’ingresso all’oratorio si apre sotto i caratteristici portici della centralissima Via Dante Alighieri. Attivo già verso la fine del XIII secolo, mantenne il proprio aspetto architettonico almeno fino al Seicento, momento in cui fu ampliato e radicalmente ristrutturato. Conosciuto al tempo come la “Santissima” era sede della Confraternita dell’Annunziata. Verso la metà del Settecento l’oratorio fu oggetto di un nuovo e radicale restauro, quasi una ricostruzione. Nel marzo 1785 le nuove leggi leopoldine decretavano lo scioglimento delle confraternite e da quel momento l’oratorio fu annesso alla pieve di Santa Maria e impiegato nella liturgia feriale della comunità.
L’interno si presenta con un’aula stretta ed allungata, pavimentata in cotto e coperta a volta. Gli altari sono tre, tutti di pietra serena. Quelli laterali ospitano due opere del pittore contemporaneo Massimo Callossi. Sulla parete dietro l’Altar Maggiore è lo splendido affresco dell’Annunciazione, dipinto da Matteo Lappoli nella seconda metà del Quattrocento.

ORATORIO SANT'ONOFRIO
L'Oratorio di Sant'Onofrio è uno degli esempi più sorprendenti di neoclassicismo italiano.
Eretto tra il 1792 e il 1795 dalla nobile famiglia Delle Pozze su disegno di Giuseppe Del Rosso, il prestigioso monumento è preceduto da un portico con quattro colonne di pietra arenaria, sorreggenti un elegante timpano triangolare a sua volta sormontato dalle statue di due angeli e dell’Immacolata.
L’interno, ad unica navata, è delimitato da un impianto a sedici colonne con capitelli corinzi e caratterizzato da stucchi e fregi che impreziosiscono i due cori rialzati.
Insieme ad opere pittoriche minori, vi si conserva un’Immacolata Concezione dipinta da Lorenzo Lippi nel XVII sec. Nel coro, raccolta da una superba cornice intagliata, è collocata la splendida Madonna dello Spedale, opera a fresco proveniente dal demolito ospizio per i viandanti un tempo presente non lontano dall’attuale oratorio. Di autore ignoto, l’opera potrebbe appartenere ad artisti di scuola fiorentina attivi tra XIII e XV secolo.
Sant'Onofrio è il santo patrono di Dicomano festeggiato il 12 Giugno sin dal 1453 per volere della Podesteria di “Belforte” da cui Dicomano all’epoca dipendeva.

PIEVE DI SANTA MARIA
Probabilmente la chiesa fu edificata su una struttura pagana preesistente tra V e VI secolo, anche se i primi documenti relativi alla pieve risalgono al 1136, quando l’edificio appariva ancora inglobato nel castello dei Conti Guidi. In parte crollata con il terremoto del 1542, fu ricostruita con l’aula divisa in tre navate e nuovamente consacrata nel maggio del 1568. Ancora danneggiata dal terremoto del 1919, fu restaurata ad opera di Ezio Cerpi secondo l’aspetto medievalizzante che ancora la caratterizza. L’interno è una vera e propria galleria d’arte, con opere pittoriche provenienti da varie chiese limitrofe ed eseguite tra XV e XIX secolo. Tra queste spiccano dipinti del Curradi, Ventura del Moro, Ghirlandaio e Santi di Tito. Notevole la terracotta invetriata dello “Sposalizio di San Giovacchino e Sant’Anna” opera attribuita a Santi di Buglione ed eseguita attorno al 1530, raro retaggio degli elementi di arredo precedenti il terremoto del 1542.

CHIESA DI SANT'ANTONIO
La chiesa è collocata all’ingresso meridionale del paese, all’inizio dell’antica Via Garibaldi. Incerte le notizie sulle sue origini. All’inizio del XII secolo nella stessa sede dell’attuale parrocchiale era attivo un “hospitale” per i pellegrini detto di Sant’Antonio a Onda, dotato di un oratorio per il conforto spirituale dei viandanti. Annesso in perpetuo alla pieve di San Jacopo a Frascole, l’oratorio fu per molti secoli di uso pubblico e al servizio del popolo.
Nel 1826, in accordo con il Regio Governo, l’Episcopio fiesolano assegnava all’oratorio un cappellano residente. Nel 1834 furono compiuti importanti interventi strutturali sull’oratorio che gli conferirono la nuova identità di vera e propria chiesa. Dal 1836 il nuovo edificio avrebbe assunto anche il titolo di parrocchia.

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