Da lido Quarantotto alla foce del Basento

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Author

Francesco e Antonella di Pisticci(MT)

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Trail stats

Distance: 7.17 mi
Elevation gain: 69 ft
Technical difficulty: Easy
Elevation loss: 69 ft
Max elevation: 157 ft
TrailRank: 64
Min elevation: 115 ft
Trail type: Loop

Moving time: 2 hours 7 minutes
Time: 2 hours 11 minutes
Coordinates: 2002
Uploaded: February 17, 2019
Recorded: February 2019

1 Clap

near Hotel Tivigest, Basilicata (Italia)

Viewed 664 times, downloaded 7 times

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Itinerary description

Da lido Quarantotto un tempo si poteva tranquillamente raggiungere la foce del Basento, camminando sulla spiaggia. Poi, il progresso ha voluto la sua parte, ed il cammino è stato interrotto da un porticciolo turistico, il "porto degli Argonauti". Ma, in questo pomeriggio di sole, ho tutta l'intenzione di salutare il vecchio fiume. La prima parte del percorso è via mare, da percorrere a piedi nudi, seguendo il ritmo delle onde e respirando i profumi che il loro moto perpetuo trascina fino a riva. Arrivati al porto, occorre reindossare le scarpe, salire sui frangiflutti impervi e raggiungere la sua parte centrale, attraverso stretti sentieri sterrati. Di qui, uscendo, bisogna imboccare un nuovo viottolo sabbioso, densamente popolato da uccelli di mare, che conduce dritto dritto alla foce del fiume. Quel fiume che raccoglie le mille storie di vita dei nostri paesi e le porta tutte verso il mare. È già il tramonto e la strada da fare per il ritorno è tanta. Avrei voluto imboccare il bosco ed attraversare i suoi sentieri, ma temevo "l'ora tarda e la stagione", per dirla con Dante. Così ho dovuto ripiegare sul sicuro e largo asfalto. Non è tuttavia mancata la poesia, visto che ho potuto ammirare, mentre un gruppo di pastori si affrettava a far rientrare le mucche al pascolo nella stalla, il sole tuffarsi dietro le cime innevate del Pollino, colorandole di fuoco . Quando sono arrivato a destinazione era ormai buio, e la splendida luna piena che imperava nel cielo cinerino si specchiava sulle acque del mare, creando quelle mobili "scaglie di mare" con cui il poeta Montale ha affascinato l'immaginazione di ciascuno di noi.