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COSENZA TREK URBANO

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Trail stats

Distance
3.88 mi
Elevation gain
436 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
436 ft
Max elevation
983 ft
TrailRank 
80 5
Min elevation
759 ft
Trail type
Loop
Time
2 hours 44 minutes
Coordinates
509
Uploaded
October 16, 2023
Recorded
October 2023
  • Rating

  •   5 1 review
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near (former) Roman Catholic Diocese of Cosenza, Calabria (Italia)

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Itinerary description

estratto da wikipedia:
Cosenza, il capoluogo di provincia più a nord della Calabria, sorge sul colle Pancrazio, detto U Castiaddru, nella valle del fiume Crati, alla confluenza di quest'ultimo con il Busento. Tale confluenza consente di distinguere l'area dell'insediamento primigenio, posta in alto fino al colle Pancrazio, e la città moderna sviluppatasi lungo la riva sinistra del Crati. Il nucleo storico, meglio conosciuto come Cosenza vecchia, rispecchia la comune facies degli antichi insediamenti collinari, dominata da vicoli erti, stretti e tortuosi lungo i quali si erge un'edificazione fatta da fabbricati minuti e palazzi signorili, arroccati sul colle Pancrazio, successivamente sui colli Guarassano e Torrevetere, a sinistra del Crati, mentre sono assai rare le abitazioni su i restanti colli circostanti, Gramazio, Triglio, Mussano e Venneri. La zona a sud è bagnata anche dai fiumi Cardone e Iassa mentre la zona nord - ovest del perimetro comunale è attraversata dal torrente Campagnano che rappresenta il punto di contatto con i comuni dell'area urbana di Castrolibero e Rende.

L'intera area di insediamento è protetta a ovest dalla Catena Costiera meridionale (lungo la quale svetta Monte Cocuzzo di formazione dolomitico-calcarea e che molti ritengono invece erroneamente un vulcano spento) che separa la città dal Mar Tirreno, e a est dalla Sila, l'altipiano boscoso in cui vive ancora il lupo, animale totemico della città stessa e simbolo della locale squadra di calcio.

La città si estende su una superficie di 37,86 km², a un'altitudine sul livello del mare pari a 238 metri (quota riferita a piazza Bilotti). Il municipio (Palazzo dei Bruzi, sito in piazza dei Bruzi), è posto a 233 metri sul livello del mare. Il dislivello altimetrico del territorio comunale è di 402 metri, con il punto più alto situato a SE (c.da Destra di Tornaturo a quota 589) e il più basso a N (via Popilia, località Torrevecchia a quota 187).
Clima
Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Cosenza.
Piazza XI Settembre durante la nevicata di gennaio 2016

L'ubicazione della città, in una vallata interamente circondata dai rilievi della Catena Costiera, della Sila e del Pollino, incide sul locale microclima. Sebbene il mare non sia lontano, la sua influenza sul clima è pressoché assente, e la scarsa presenza di venti dovuta alle caratteristiche orografiche del territorio favorisce il fenomeno dell'inversione termica, con accentuata escursione termica e frequente formazione di foschie o banchi di nebbia[19]

D'inverno le temperature minime sono di norma più basse di quanto altitudine e latitudine lascino prevedere, e oscillano tipicamente tra i 3-4 gradi notturni e i 10-13 diurni, con frequenti brinate; nonostante la modesta altitudine, in condizioni particolari gli accumuli di neve possono raggiungere anche i 50–60 cm. In estate, specie in condizioni di calma di vento, le temperature diurne sono molto elevate e si accompagnano a valori di umidità molto bassi, ma non è infrequente che nelle ore centrali della giornata la calura generi nubi cumuliformi e temporali.[20][21].
Storia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Cosenza.

Non esistono certezze sulla data della sua fondazione, ma la sua corrispondenza con l'antichissimo villaggio italico di Kos (o Kossa) la datano almeno all'VIII secolo a.C.; fu poi conquistata dai Bretti, che ne fecero la loro capitale "ΜΕΤΡΟΠΟΛΙΣ ΤΩΝ ΒΡΕΤΤΙΩΝ" /Metrópolis tōn Bréttion/ nel IV secolo a.C., ed esercitò un ruolo egemonico nell'area brettia della regione sino alla conquista da parte dei romani.
Età antica
(LA)

«Fuit Consentia, ait Strabo, Bruttiorum Metropolis»
(IT)

«Cosenza, dice Strabone, fu la città più importante dei Bruzi»

(Gabriele Barrio[22])
Cosentia è menzionata nel Cippo di Polla, epigrafe romana di età repubblicana

Le origini della città risalgono almeno all'VIII secolo a.C., quando sul suo territorio sorgeva il villaggio italico di Kos ("Kossa" nell'elenco delle città situate in Calabria compilato nel V secolo a.C. dallo storico greco Ecateo di Mileto, Ecat. FGrHist 1 FF 64-71), le cui monete, risalenti al 420 a.C., sono esposte al British Museum di Londra; nel IV secolo a.C. fu probabilmente conquistata dal popolo bruzio, parte meridionale del macro-gruppo sabellico insieme ai Siculi della Locride, che fece la propria capitale di Cossa (o Cosa) nella Valle del Crati, poiché ritenuta strategica per il controllo dell'area. Il primo toponimo, Kos / Kosa, forse richiama l'otre di pelle (dal greco kuus, tagliato / giuntato) con cui probabilmente gli abitanti prendevano l'acqua nei due fiumi della città o si riparavano dalle intemperie {senza fonte e paretimologico}; successivamente, con i Bruzi Cosa o Cossa passa a rappresentare un esito sabellico di una base indoeuropea per 'caverna' o 'grotta' (città di 'grotte' costruita nel tufo), mentre i Romani, dopo la sconfitta patita per mano degli alleati bruzi di Annibale (ca. il 201 a. C.) cambiano il nome in Co[n]sentia per deviare l'attenzione dalla sconfitta e per ricordare' il "consenso" dei due fiumi (Livio: ubi consentiunt flumina), cioè il loro congiungersi. La città si sviluppò rapidamente e giunse a esercitare il proprio controllo anche sulla Lucania e su quasi tutte le città della Magna Grecia calabra, che caddero una dopo l'altra sotto i continui attacchi dei Bruzi.

Quando il territorio venne sottomesso dai romani, Cosentia divenne un'importante statio lungo la Via Capua-Rhegium. Sotto l'impero di Augusto assunse le caratteristiche di città commerciale che mantenne sino all'età tardo-imperiale. Il 're dei Visigoti', generale dell'esercito romano, Alarico, dopo il sacco di Roma del 410, muore a Cosenza per malattia, venendo sepolto vicino al fiume Busento.
Medioevo ed età moderna
Cosenza in una copia della celebre stampa dell'Abate Giovan Battista Pacichelli

Trasformata in ducato nel 568, dall'VIII al IX secolo la città fu sotto al dominio bizantino e assunse il nome di Constantia. La città, violentemente contesa da saraceni e longobardi, fu quasi distrutta e riedificata nel 988. Oppostasi senza troppo successo all'occupazione normanna dell'XI secolo, successivamente divenne ducato degli Svevi, tra le città predilette da Federico II. In età angioina, sebbene mantenesse una certa autonomia, la città attraversò un periodo buio, attanagliata dalla miseria e dal brigantaggio. Solo nel XV secolo fu prescelta da Luigi III d'Angiò come luogo di residenza: in quegli anni Cosenza poté assurgere a fulcro del ducato di Calabria.

Nel periodo aragonese la città divenne capoluogo della Calabria Citeriore, che comprendeva grosso modo la provincia cosentina. In questo periodo nacque l'Accademia Cosentina che, soprattutto sotto la guida di Bernardino Telesio, divenne una delle principali istituzioni culturali dell'Italia Meridionale. In riferimento alla tradizione culturale acquisita tra XV e XVI secolo è identificata come "Atene della Calabria"[1][2][3][4].
Età contemporanea
Fucilazione dei Fratelli Bandiera nel Vallone di Rovito

Durante l'età napoleonica la città fu contrassegnata da un orientamento anticlericale e libertario, di matrice fortemente antiborbonica. Con la Restaurazione non mancarono le iniziative liberali e patriottiche che culminarono con la rivolta del 15 marzo 1844, durante la quale vi fu uno scontro a fuoco nel Largo dell'Intendenza tra i soldati borbonici e 21 patrioti poi condannati a morte[23]. A quella rivolta il successivo 25 luglio si ispirarono i Fratelli Bandiera che, a capo di un gruppo di repubblicani veneziani, cercarono di aiutare i "fratelli calabresi" a emanciparsi dal giogo borbonico.[24]

Interessata in epoca fascista da un ampio processo di riqualificazione ed espansione urbana, la città patì i ripetuti bombardamenti della seconda guerra mondiale. L'incontrollata espansione edilizia connotò anche il secondo dopoguerra, egemonizzato da classi dirigenti democristiane cui si affiancarono in un secondo tempo i socialisti.

La seconda metà del XX secolo vide due figure politiche apicali: Giacomo Mancini, leader del PSI e ministro dei lavori pubblici (grazie a lui fu realizzata l'autostrada Salerno-Reggio Calabria) nonché l'esponente della sinistra DC Riccardo Misasi, ministro della pubblica Istruzione e artefice della nascita dell'Unical, uno fra i più rinomati atenei del Mezzogiorno. Grazie a questi due importanti esponenti politici la città di Cosenza crebbe in termini socio-economici, culturali ed infrastrutturali.

Nel 1971 la popolazione residente superò i 100.000 abitanti, contro gli appena 57.000 di venti anni prima: furono quelli anni di abbandono del centro storico cittadino in favore di periferie urbane, spesso prive di servizi. Negli anni successivi Cosenza ha visto un repentino calo della popolazione, a vantaggio dei comuni della cintura urbana.

Waypoints

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Duomo Di Cosenza

PictographWaypoint Altitude 883 ft
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168

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San Francesco D'Assisi

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Photo ofSan Francesco Di Paola Photo ofSan Francesco Di Paola Photo ofSan Francesco Di Paola

San Francesco Di Paola

PictographWaypoint Altitude 812 ft
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PictographWaypoint Altitude 824 ft
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foto scattate al castello che si trova fuori dal percorso registrato

PictographReligious site Altitude 772 ft
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175

foto scattate al castello che si trova fuori dal percorso registrato

Comments  (1)

  • Photo of leogas
    leogas Oct 25, 2023

    I have followed this trail  View more

    Molto apprezzabile il centro storico e le opere d'arte del museo all'aperto su corso Mazzini.

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