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CASTELLI DI MAROSTICA

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Trail stats

Distance
2.4 mi
Elevation gain
463 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
463 ft
Max elevation
831 ft
TrailRank 
73 5
Min elevation
308 ft
Trail type
Loop
Time
3 hours one minute
Coordinates
507
Uploaded
December 15, 2019
Recorded
December 2019
  • Rating

  •   5 1 review
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near Marostica, Veneto (Italia)

Viewed 1859 times, downloaded 29 times

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Itinerary description

da wikipedia

Marostica è nota in tutto il mondo per la partita a scacchi che si svolge con personaggi viventi nella piazza cittadina, ogni due anni (anni pari) nel secondo fine settimana di settembre: è una tradizione avviata nel 1923 e che si vuole ispirata ad un evento del 1454, sebbene non vi siano prove storiche.[senza fonte] Per questa storica manifestazione la cittadina vicentina viene anche soprannominata "la città degli scacchi".

Si fregia del marchio di qualità turistico-ambientale della Bandiera arancione conferito dal Touring Club Italiano.

Marostica è altresì famosa per la produzione della Ciliegia di Marostica, prodotto a indicazione geografica protetta.
Indice

1 Geografia fisica
1.1 Clima
2 Origini del nome
3 Storia
3.1 Epoca antica
3.2 Alto medioevo
3.3 Basso medioevo
3.4 Periodo veneziano
3.5 Dall'Ottocento a oggi
4 Monumenti e luoghi d'interesse
4.1 Architetture religiose
4.2 Architetture militari
5 Galleria d'immagini
5.1 Architetture civili
5.1.1 Palazzo del Doglione
6 Società
6.1 Evoluzione demografica
6.2 Etnie e minoranze straniere
7 Cultura
7.1 Eventi
8 Economia
8.1 Lavorazione della paglia
9 Infrastrutture e trasporti
10 Amministrazione
10.1 Gemellaggi
10.2 Altre informazioni amministrative
11 Sport
12 Note
13 Bibliografia
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni

Geografia fisica

La città si trova in una zona pianeggiante e collinare, ai piedi dell'Altopiano di Asiago, ed è attraversata dal torrente Longhella che nasce nella frazione di San Luca.[5]
Clima
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Marostica Crosara.

Marostica, secondo la classificazione dei climi di Köppen, gode di un tipico clima temperato delle medie latitudini (Cfa), piovoso o generalmente umido in tutte le stagioni e con estati molto calde. Le precipitazioni si concentrano nei periodi compresi tra marzo e maggio, con un leggero calo nei mesi estivi, e un riacutizzarsi nel periodo compreso tra ottobre e novembre inoltrato. L'inverno è caratterizzato da frequenti fenomeni nevosi[6].
MAROSTICA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. media (°C) 5,8 7,4 10,0 13,9 18,7 22,6 25,1 24,9 21,6 16,8 10,8 7,2 6,8 14,2 24,2 16,4 15,4
T. min. media (°C) −0,9 0,2 2,6 6,2 10,2 13,5 15,6 15,4 12,5 8,5 3,8 0,2 −0,2 6,3 14,8 8,3 7,3
Precipitazioni (mm) 91 89 85 122 130 162 104 125 108 147 129 76 256 337 391 384 1 368
Giorni di pioggia 6 6 7 10 11 11 9 9 6 8 8 6 18 28 29 22 97
Origini del nome

Riguardo alle origini del toponimo, gli eruditi del passato si sono sbizzarriti, ma le loro spiegazioni sono oggi ritenute fantasiose e prive di fondamento. Molti lo hanno fatto risalire a Marii ostium o a Marius stetit, credendo che qui Caio Mario avesse posto un accampamento durante la guerra civile contro Silla. Per Giovanni da Schio è un composto formato da mar, in celtico "sopra", e Asticum, riferimento al torrente Astico che scorre poco distante. Secondo Francesco e Giovanni Spagnolo, invece, si lega al veneto maro "covone", ad indicare la forma dei colli che caratterizzano il territorio, oppure è un fitonimo da avvicinare a marrone[7].

Il noto toponomasta Dante Olivieri ha cercato di presentare delle ipotesi più verosimili, pur riconoscendo una certa difficoltà. Se fosse di origine preromana o romana potrebbe derivare da un ipotetico nome personale Marosto o Maroste (da confrontare, forse, con l'etnico Venostes), con l'aggiunta del suffisso di appartenenza -ĭca. Invece, collocandolo in epoca più tarda, potrebbe essere un composto di lama (la prima sillaba sarebbe andata persa perché intesa come articolo) "palude" e rostica, derivato dall'aggettivo rosto "arrostito, bruciato": significherebbe, quindi, "palude dissodata tramite debbio"[8].
Storia
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del territorio vicentino.
Epoca antica

I pendii soleggiati in stretta comunicazione con la sottostante pianura hanno reso la zona favorevole all'insediamento umano sin dalla preistoria, come dimostrano i reperti risalenti al periodo. Tracce più tarde sono riferibili al tempo dei Paleoveneti e si concentrano specialmente sul colle Pauso: vanno certamente collegate alla vicina necropoli di Angarano, risalente al cosiddetto periodo "Este I" (XIII-VII secolo a.C.).
Alto medioevo

Dopo la caduta dell'Impero Romano, Marostica attraversò i convulsi eventi che videro l'avvicendarsi dei governi ostrogoto, bizantino e infine longobardo. Durante quest'ultima dominazione fu ricompresa nel ducato di Vicenza.

Di grande importanza è un documento del 753 che cita il castello sul monte Pauso, indice che la fortificazione romana rivestiva grande importanza anche sotto i Longobardi. A questi si sostituirono i Franchi di Carlo Magno e Marostica divenne parte della contea di Vicenza.

Alla fine del IX secolo il Veneto fu invaso dagli Ungari che sconfissero il re d'Italia Berengario del Friuli sulle rive del Brenta tra Nove e Cartigliano (24 settembre 899).

Come conseguenza, tra il 917 e il 921 Marostica, insieme con tutto il territorio compreso tra la riva sinistra dell'Astico e quella destra del Brenta (incluso l'altopiano di Asiago), fu donata dall'imperatore Berengario al vescovo Sibicone di Padova, con l'obbligo di costruire castelli e opere di difesa contro le incursione degli Ungari[9].

Risale al 983 uno scritto che cita le due chiesette di San Vito (ancora esistente) e Sant'Apollinare (scomparsa), entrambe sedi di curtes rette da monaci benedettini. Un altro monastero di antiche origini si trovava a Valle San Floriano[10].
Basso medioevo
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Marostica.

Probabilmente prima del 1140 il borgo diventa feudo degli Ezzelini i quali, dagli originari possedimenti di Romano e Onara, erano riusciti ad espandersi anche su altri importanti centri quali Bassano, Angarano e Cartigliano.

Ben presto entrarono in conflitto con il Comune di Vicenza e Marostica fu una delle località contese, tanto che nel 1197 fu saccheggiata dai Vicentini. Solo nel 1218 fu concluso un accordo tra Ezzelino II "il Monaco" e il Comune e Marostica venne ceduta a Vicenza dietro il pagamento di quarantamila lire veronesi, con l'obbligo di distruggerne le fortificazioni. Questa clausola, tuttavia, non venne messa in pratica; anzi, verosimilmente i Vicentini provvidero a rafforzare le strutture.

Il conflitto, in effetti, non tardò a riprendere e nel 1235 Ezzelino III "il Tiranno" riconquistò Marostica. Il suo dominio continuò sino al 1259, quando fu definitivamente sconfitto da una lega di guelfi nella battaglia di Cassano d'Adda. Con la sua morte, avvenuta qualche giorno dopo, il vasto dominio ezzeliniano si disgregò e Marostica tornò sotto Vicenza.

L'indipendenza di Vicenza cessò nel 1266, quando entrò nell'orbita di Padova. A questa, nel 1311, successero gli Scaligeri e a Cangrande della Scala si deve la costruzione del castello di Marostica, articolato in quello inferiore e in quello superiore. Successiva alla costruzione dei due castelli è la cinta muraria, iniziata da Cansignorio della Scala nel 1372. Sempre al periodo scaligero risale la chiesa di Sant'Antonio abate, del 1383. In sostanza, è sotto questa dominazione che Marostica assunse l'aspetto di una vera e propria città murata, organizzata in modo razionale.

Nel 1387 iniziò il breve governo dei Visconti, conclusosi nel 1404 con l'arrivo della Repubblica di Venezia[10].
Periodo veneziano
Il leone di San Marco del 1527[11], segno di fedeltà alla Serenissima, nella Piazza degli Scacchi

Sotto la Serenissima, Marostica divenne sede di podesteria, pur rimanendo amministrativamente subordinata a Vicenza.

Il Quattrocento fu un periodo di grande rinnovamento urbanistico, soprattutto per quanto riguarda gli edifici sacri: vennero erette la chiesa di San Marco, la scoletta del Santissimo Sacramento (presso Sant'Antonio abate), la chiesa di San Gottardo e soprattutto il convento di San Sebastiano; anche il duomo subì restauri e ampliamenti.

Questo momento di stabilità politica e sviluppo economico fu tragicamente interrotto dalla guerra della Lega di Cambrai. Dopo la disastrosa battaglia di Agnadello del 1509, le truppe di Massimiliano d'Asburgo invasero la terraferma veneta e la stessa Marostica fu più volte occupata e riconquistata.

Al termine del conflitto, nel 1516, i cantieri ripresero a funzionare: fu terminato il convento domenicano di San Rocco e venne innalzata la chiesetta di San Benedetto. La sede del governo fu trasferita dal castello Superiore a quello Inferiore (meglio difendibile) e nel Seicento il podestà Marino Nadal ne rinnovò la cappella (oggi ospita la sala consiliare).

Se le edificazioni all'interno delle mura si poterono dire concluse con la chiesa dei Carmini (1618-1619), nelle campagne all'esterno si assistette all'erezione di numerose ville. Questo fenomeno subì un picco durante la crisi della Repubblica, quando l'aristocrazia, fiacca e disinteressata all'attività politica, lasciava sempre più spesso la capitale verso gli agi della villeggiatura[10].
Dall'Ottocento a oggi

Caduta la Serenissima nel 1797, Marostica seguì le sorti di tutto il Veneto passando alla Francia di Napoleone Bonaparte. Il generale transitò per la città che venne spogliata delle insegne di San Marco (tra cui il leone della piazza); al loro posto sorsero i simboli rivoluzionari, come l'Albero della Libertà.

Seguì poi il turbinoso periodo in cui il Veneto venne ceduto all'Austria e ancora alla Francia, divenendo definitivamente austriaco con il congresso di Vienna del 1815.

Di questo periodo va ricordata la riorganizzazione ecclesiastica del 1818 che vide le parrocchie di Marostica (ad eccezione delle frazioni di San Luca, Crosara e Pradipaldo) tornare alla diocesi di Vicenza dopo novecento anni trascorsi sotto Padova. Nel 1854 il Ministero dell'Interno austriaco concesse al Comune l'odierno stemma.

Nel 1866, al termine della terza guerra d'indipendenza, il Veneto entrò a far parte del Regno d'Italia.

Gli anni successivi si caratterizzarono per lo sviluppo dell'industria della paglia, che portò la città a divenire uno dei più importanti centri del settore sino alla prima guerra mondiale.

Il primo conflitto, combattuto sul monte Grappa e sull'altopiano di Asiago, coinvolse anche Marostica che divenne centro di acquartieramento delle truppe. Si cita fra tutti il "Comando-tappa" di Vallonara, dove sostò anche la celebre Brigata Sassari.

Del Ventennio sono degni di nota il restauro dei castelli, terminato nel 1936, e la soppressione dei Comuni di Crosara (con San Luca) e Vallonara (con Valle San Floriano e Pradipaldo) nel 1938.

Della seconda guerra mondiale va ricordata la Resistenza, con il sacrificio di quattro giovani partigiani catturati sull'altopiano e poi fucilati nel cortile del castello Inferiore (gennaio 1944).

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 387 ft
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030

PictographCastle Altitude 331 ft
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031

PictographWaypoint Altitude 0 ft
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Sant'antonio Abate

si sale su lastricato al castello superiore

PictographCastle Altitude 831 ft
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032

PictographCastle Altitude 709 ft
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033

PictographRisk Altitude 327 ft
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034

fare un minimo di attenzione ad eventuali tratti scivolosi in discesa sul lastricato

Comments  (1)

  • Photo of giorgiopat
    giorgiopat Sep 10, 2020

    I have followed this trail  View more

    Bel paese di dimensioni contenute con la famosa piazza a scacchiera. Visita al museo e percorso che sale al castello superiore. Piacevole panorama sulla pianura veneta.

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