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Cammino San Jacopo tappa 3 Pistoia-Pescia

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Trail stats

Distance
18.31 mi
Elevation gain
2,602 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
2,674 ft
Max elevation
900 ft
TrailRank 
88 3.7
Min elevation
69 ft
Trail type
One Way
Coordinates
992
Uploaded
June 9, 2020
Recorded
March 2019
  • Rating

  •   3.7 2 Reviews

near Pistoia, Toscana (Italia)

Viewed 5858 times, downloaded 247 times

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Itinerary description

La tappa è molto varia e alterna tratti pianeggianti ad antichi percorsi collinari, spesso selciati, che raggiungono interessanti Borghi e Castelli. Usciti dalla città lungo l’antico percorso della Via Cassia, oggi strada provinciale, la si abbandona appena possibile per salire sul Colle Lucense (ora di Giaccherino) dal quale i pellegrini francigeni (jacquaires) vedevano per la prima volta i campanili e le torri della Piccola Santiago. Si prosegue poi in saliscendi nella bella campagna oltre la Pieve di Groppoli fino al borgo fortificato di Serravalle dalle cui torri si può apprezzare il percorso che abbiamo fatto da Firenze e buona parte di quello ancora da fare verso Lucca. Scesi a la Gabella si risale la Via di Perticaia per poi costeggiare l’autostrada A11 fino all’argine del torrente Nievole che percorriamo fino quasi alla storica Pieve altomedioevale di San Pietro “in Neure”. Continuiamo poi per attraversare la bellissima zona delle Terme storiche di Montecatini e attraversando il centro cittadino. Si evita poi il traffico della provinciale Lucchese attraversando il Parco di Villa Ankuri e salendo al Castello di Buggiano, il borgo dei giardini e degli agrumi. Si scende poi nuovamente lungo antichi selciati fino al torrente Cessana che attraversiamo su un ponticello medievale per risalire poi in collina verso i borghi fortificati di Stignano, La Costa e Uzzano e le loro belle chiese romaniche. Uzzano, con i suoi 300 ml s.l.m, è il punto più alto della tappa e ci offre un bel panorama su Pescia e l’intera Valdinievole fino a San Miniato. Si scende poi rapidamente su antichi percorsi selciati per raggiungere Pescia con il suo bel centro storico e la sua Cattedrale dove si venera il corpo di Sant’Allucio, ospitaliere dei pellegrini medievali.

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Waypoints

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0 Mojon galiziano

Questo è uno dei rarissimi cippi indicatori esistenti fuori dalla Galizia. E' realizzato in granito gallego ed è esattamente uguale a quelli che si possono incontrare sui cammini storici nella regione della Galizia, in Spagna. E' stato posto in opera in occasione di un gemellaggio tra le città di Pistoia e di Santiago di Compostela il 23 novembre 2019

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1 Basilica della Madonna dell'Umiltà

Progetto di Giuliano da San Gallo e opera di Ventura Vitoni e Giorgio Vasari. Con la sua cupola rinascimentale è la basilica della Madonna dell’Umiltà a delineare, insieme col campanile di piazza Duomo, il suggestivo orizzonte della città di Pistoia. Il santuario fu fondato nel 1495 sulle fondamenta della chiesa di S. Maria Forisportam che, posta alle porte della prima cerchia di mura, era un punto di riferimento per pellegrini e viaggiatori. Il 17 luglio del 1490, mentre nella città infuriavano lotte intestine, alcuni fedeli videro lacrimare l’immagine della Madonna dell’Umiltà, lì conservata. Così, le autorità locali decisero di onorare tale evento con la costruzione di un grandioso tempio, in cui riporre il sacro affresco del miracolo. Il progetto iniziale fu opera dell’architetto Giuliano da Sangallo e prevedeva la creazione di un ampio vestibolo e di un’aula ottagonale con cupola. Pochi anni dopo, con l’interruzione della signoria dei Medici, però, Sangallo si allontanò dalla zona e così la direzione dei lavori fu affidata al pistoiese Ventura Vitoni. Il processo di edificazione fu, comunque, molto lungo e dovette più volte interrompersi per ragioni finanziarie o legate alle vicissitudini interne della città, come ad esempio l’aspra lotta tra le famiglie Panciatichi e Cancellieri, che si contendevano il potere politico. La cupola, che tanto caratterizza l’aspetto della città, non è, tuttavia, impresa del Vitoni ma di Giorgio Vasari. Il granduca di Toscana, Cosimo I de’Medici, chiese, infatti, a lui di ultimare i lavori alla morte di Vitoni, avvenuta nel 1522. Per realizzare la grande copertura a cupola, oggi la terza in Italia per importanza, Vasari si ispirò, manifestamente alla fiorentina e brunelleschiana S. Maria del Fiore.

PictographMuseum Altitude 509 ft
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2 Giaccherino

La sua fondazione risale al 1414, per iniziativa del nobile pistoiese Gabriello Panciatichi, che per ripagare i peccati di usura della sua attività di banchiere, voleva instaurare una comunità di frati francescani dell'osservanza che furono detti "del Crocifisso" o "francescani alti" per distinguerli da quelli "dell'Assunta" o "francescani bassi" del vicino convento di Vicofaro. Il convento era originariamente detto "del Monte Lucense" (cioè del monte che separa da Lucca), e prese poi il nome con cui è noto probabilmente dai pellegrini Jacopei provenienti dalla Francia e diretti a Roma, chiamati "jacquaires" che da qui potevano ammirare per la prima volta la città di San Jacopo (la Piccola Santiago). Inizialmente il complesso comprendeva una piccola chiesa, due chiostri (uno per i frati e uno per i novizi), le celle, un refettorio, una cucina e un'infermeria. Alle origini risalivano le opere d'arte come l'Annunciazione e la Madonna col Bambino di Mariotto di Nardo e una tavola di Rossello di Jacopo Franchi, opere oggi al Museo civico di Pistoia. Nei secoli fu ampliato e decorato, facendone uno dei più significativi complessi francescani della Toscana. Fu dotato di una notevole biblioteca quando divenne luogo di studi teologici per chierici, nonché sede frequente delle riunioni dei Capitoli provinciali. Numerosi erano i codici minaiti delle migliori botteghe pistoiesi e fiorentine, tra cui uno miniato da Benozzo Gozzoli nella seconda metà del Quattrocento. I volumi arrivarono ad essere 4400, e furono protetti da una bolla pontificia di Paolo V.

Photo of3 Groppoli Photo of3 Groppoli

3 Groppoli

La pieve di San Michele a Groppoli è una pieve pistoiese del XII secolo dedicata a san Michele Arcangelo. Il piccolo edificio romanico è situato su una collina che divide la valle del Vincio di Montagnana da quella della Stella entrambi affluenti dell'Ombrone.

PictographRuins Altitude 522 ft
Photo of4 Serravalle Photo of4 Serravalle Photo of4 Serravalle

4 Serravalle

Il primo insediamento era composto da due rocche, dette di S. Maria e della Nievole; la rocca Nuova fu edificata dai Lucchesi nel 1302. Del castrum si parla in un antico inventario dei beni del comune di Pistoia datato intorno al 1380. Il castello di Serravalle assunse importanza nel XII secolo quando il Comune di Pistoia lo fortificò con torri e mura. In questo periodo il castello conobbe un momento di grande sviluppo e per la sua posizione strategica ebbe un ruolo rilevante nelle contese tra Guelfi Bianchi e Neri che caratterizzarono la storia toscana di quegli anni. All'inizio del Trecento, Serravalle venne assediata e presa dai lucchesi, poi conquistata dal condottiero ghibellino Castruccio Castracani. Nel 1351 il castello passò sotto il dominio fiorentino e da allora in poi Serravalle e il suo territorio conobbero un periodo relativamente pacifico interrotto solo da qualche sporadico episodio bellico. Sotto Cosimo I de' Medici fu sede della podesteria e nel 1866 divenne comune del Regno d'Italia.

PictographThermal waters Altitude 115 ft
Photo of5 Terme Leopoldine

5 Terme Leopoldine

Lo stabilimento fu costruito nel 1777 per volontà del granduca di Toscana Pietro Leopoldo e su progetto di Gaspare Paoletti. Paoletti ideò un edificio neoclassico, con una facciata aperta da un portico tuscanico sormontato da un frontone, affiancata da loggiati aperti da arcate a tutto sesto. Tra il 1922 e il 1926 l'architetto Ugo Giovannozzi ne alterò le forme e, lasciando integra la parte mediana della facciata, vi aggiunse due corpi di fabbrica su due piani.

PictographCastle Altitude 0 ft
Photo of6 Buggiano Castello Photo of6 Buggiano Castello Photo of6 Buggiano Castello

6 Buggiano Castello

Buggiano = Borgo degli agrumi. Ci sono diverse ipotesi riguardo alla sua origine: secondo alcuni il territorio fu prima abitato dai Liguri, poi dagli Etruschi ed infine dai Romani; secondo altri invece le sue radici risalirebbero al VI secolo di Roma. Il castello sarebbe poi stato distrutto dagli stessi Romani durante la guerra Marzia per poi essere riedificato dai Liguri, che cercavano nuove dimore nella valle, sulla quale avevano dominato. Un'altra supposizione afferma invece che sarebbe stato costruito dai Goti intorno al 554, quando, dopo aver vinto Lucca e sottomesso la Toscana, si stabilirono in Valdinievole. Nonostante le notizie sull'origine e sulle successive ricostruzioni del castello siano molto incerte, si trattava di un edificio molto antico e di grande importanza strategica perché dal colle sul quale è posto si dominava la strada che univa Lucca con Firenze.

Photo of7 Stignano

7 Stignano

Immersa negli ulivi, Stignano ha il vanto di aver dato i natali, nel 1331, a Coluccio Salutati, uno degli iniziatori dell' umanesimo, cancelliere del Comune di Firenze. Il duca di Milano G. Visconti affermava di ricevere più danno dalle lettere di Coluccio che dalle armi dei Fiorentini con cui era in guerra o da un esercito di 20.000 soldati. Nella piazzetta una lapide indica la casa in cui nacque. Vicino sorge la Chiesa romanica di S. Andrea, già citata in un catalogo del 1260. L‘interno subì frequenti rifacimenti che ne alterarono la severità.

Photo of8 La Costa Photo of8 La Costa Photo of8 La Costa

8 La Costa

La Costa è un'antica frazione collinare del comune di Uzzano, al confine con il comune di Buggiano. Con l'antico toponimo Agosta, il borgo divenne comune autonomo nel secolo XIII e, successivamente, si fuse con Uzzano dando origine alla Communis Uthani et Agostae. Le cronache raccontano che il castello di Agosta fosse sede di uno spedale per l'accoglienza dei viandanti della collina, dedicato a S. Maria Maddalena. Del castello e dello spedale non è rimasto niente. Attenzione a non perdere il sentiero che è indicato con segno bianco e rosso sullo spigolo del muro di sostegno del sagrato della chiesa e si inoltra, ripidamente, in un boschetto di bambù

PictographCastle Altitude 0 ft
Photo of9 Uzzano Castello Photo of9 Uzzano Castello Photo of9 Uzzano Castello

9 Uzzano Castello

Il borgo sorge a 275 mslm e ancora oggi sono bene individuabili il nucleo generatore e i due successivi ampliamenti. La parte più antica è la rocca, dove sorgeva l'antico castello, di probabile origine longobarda, poi divenuto sede del feudo appartenente ai "signori di Uzzano, Montichiari e Vivinaia", in epoca comunale avamposto per le legioni militari lucchesi e fiorentine, fu abbattuto nel 1832, ormai ridotto allo stato di rudere. Appena sotto la rocca, sorse attorno al XI secolo il nucleo generatore del paese, con la prima cerchia muraria, dove oggi sorge l'Arcipretura dei Santi Jacopo e Martino. In questa parte del borgo troviamo la Via Tassinaia, dove fino alla metà del XIX secolo si trovava una delle porte delle mura urbane, la Porta Tassinaia. La seconda cerchia muraria, corrispondente al secondo ampliamento del borgo nel XIII secolo, ingloba buona parte del paese, compresa la piazza dove sorgono il Palazzo del Capitano, antica sede delle magistrature comunali, e la fontana pubblica; di questa seconda cerchia, troviamo i resti della Porta del Gorello, ingresso principale del borgo. La terza cerchia muraria, infine, risale al XIV secolo e corrisponde all'ultimo ampliamento del paese; oggi ci rimangono la Porta delle Pille, attuale accesso carrabile al paese, e la Porta Nuova, da cui si diparte l'antica mulattiera per Pescia, detta l'erta

Comments  (2)

  • Photo of Maria Giovanna
    Maria Giovanna May 19, 2021

     

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    Causa interruzioni e adesivi segnavia non sempre posti nel modo giusto
    Non è stato molto facile ma c'è l'abbiamo fatta con dispendio di energie

  • Photo of MazzuAndre
    MazzuAndre Nov 5, 2021

     

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    Se fai affidamento alla traccia GPS e ovviamente integri con la segnaletica del Cammino, che è posta davvero in maniera egregia, non ci sono particolari difficoltà.
    Difficoltà media per la lunghezza della tappa.

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