Cammino esperienziale culturale Casalbore - Buonalbergo (via Francigena verso sud)
near Mainardo, Campania (Italia)
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Itinerary description
Waypoints
Masseria Sant'Elia, ospitalità del cammino
Antica Masseria Sant’Elia – Edificio di pregio storico del XVII°sec - Arrivare in quest'antica masseria tappa della rete dei cammini via Francigena – Micaelica e del Tratturo Regio è come ritrovarsi all'improvviso nel passato: il profumo dell'aria, il vento che spazzola i prati, i sassi della cintura sannita della necropoli e un silenzio che evoca un profondo rilassamento interiore. Qui da sempre con discrezione apre le porte della propria Masseria e del proprio territorio a chiunque sia interessato a scoprire i segreti del posto, la natura, la biodiversità, il silenzio, dove l’integrazione tra uomo e natura ha un vissuto millenario. Edificio di pregio storico del XVII° sec, ubicato nell’entroterra della Campania tra il Sannio e l’Irpinia sul preistorico percorso della transumanza del tratturo Regio Pescasseroli-Candela e la via dei pellegrini, Via Francigena e Micaelica nel Sud. Costruita interamente in pietra naturale a faccia vista rappresenta una ormai rara testimonianza di architettura rurale del XVII° sec. Tipica dell’entroterra della Valle del Miscano ed è annoverata tra gli edifici di pregio storico e ospitalità d’eccellenza. Dal 2013 collabora con la Rete delle via Francigene e Micaeliche nel sud, offrendo Ospitalità del Cammino quale punto accoglienza con ristoro/pernotto assistenza e Credenziali Oasi Masseria Sant'Elia (eco agriturismo) sul tratto Benevento – Celle San Vito, condividendo il codice etico per l'accoglienza;
Fontana del Ferro, antica fonte
Antica fontana con acqua perenne, con largario per la sosta delle greggi e mandrie di mucche sul percorso del tratturo del Termine della via della transumanza che sfociava verso i pascoli della montagna di Casalbore del Fortore ed alto Sannio.
Tratturo del Termine
Il tratturo del Termine, si staccava da quello principale attraverso la contrada Sant'Elia, Spineto-Monticelle divideva le due Provincie AV-BN, procedeva x morga Paperacianna, fontana Nocelle, acqua Bianca, Mazzocca, si collegava sul tratturo a monte del Fortore , su quello del Colle.
Croce Giubilare e viaria transumanza
Posta dinanzi al Convento, per i pastori transumanti, queste emergenze rappresentavano dei veri e propri luoghi di culto ma anche di transazione commerciale, di sosta per le bestie e per ristoro e pernotto dei pastori, commercianti ecc. Gli anziani del paese raccontano che sul largario del Convento, all’epoca in terra battuta, i pastori dopo aver cintato con le reti il piazzale, fermavano il gregge; di solito quelli di medie dimensioni. La sosta era necessaria per provvedere alla mungitura delle bestie e la successiva cagliata del latte. Gli abitanti del luogo, saputi del transito delle mandrie, si recavano sul posto per l’acquisto di ricotta, formaggio, agnelli e altro scambiandoli con altri prodotti, oppure offrendo ospitalità e ristoro. Per la sosta di mandrie di grandi dimensioni era effettuata fuori del Paese alla località S. Spiritò presso il riposo del Tratturo, (circa sei ettari demaniali) dove, i pastori fermavano il gregge per il riposo, la mungitura, la cagliata, la conta, la tosatura, rifornimento di acqua ecc., anche per più giorni.
Chiesa Convento Francescano
La chiesa convento è stata rifatta di sana pianta in seguito dei danni riportati dal terremoto dell'anno 1962. Sorge sulle basi del vecchio convento del 1500, e si affaccia in corrispondenza del tracciato del Tratturo Regio con un largario, ora adibito a piazza e sosta veicoli.
Tempio Italico sannita - Località Macchia Porcara
Area Sacra del Tempio Italico di Macchia Porcara. Le testimonianze archeologiche rinvenute evidenziano che il suo territorio fu frequentato come via di transito e insediamento stabile a partire dal Neolitico. Le necropoli sannite con tombe a tumulo pertinenti a struttura in pietrame, (VII - IV secaci.). Ubicato in prossimità di una sorgente forse nel luogo di un'area sacra precedente risalente all'Età del Bronzo Medio già con muri di terrazzamento, come attestano strutture e frammenti ceramici riferibili almeno al IV sec. a.C. Il santuario, forse in virtù della sua posizione ai margini di una delle più importanti direttrici di traffico in età preromana, il tratture Pescasseroli-Candela, finì con l'assumere un'importanza tale da essere, intorno alla metà del III sec. a.C., ristrutturato in senso monumentale. L’area Sacra di Macchia Porcara resti del “Tempio Italico” databile per una prima fase al (III - II millennio) a.C., Epoca cui si riferiscono alcuni ritrovamenti archeologici terrecotte figuranti maschere, fibule di bronzo, ex voto riproducenti particolari anatomici, tra cui un utero, balsamini fusiformi e una testa di Minerva con elmo corinzio, poi distrutto durante la guerra annibaliche nel 217 a.C., e da numerosi terremoti. Scoperta di grande importanza archeologica, perché si tratta dell’unico edificio templare di età sannita in Irpinia.
Tratturo Regio, transita nel centro del Paese
Un po’ di storia: (Ogni anno si rinnovava il rito stagionale della transumanza, che muoveva centinaia di migliaia di capi di bestiame in un'avventurosa migrazione; ad accompagnare i pastori, cani, cavalli, muli, artigiani, fabbri, casari, che salivano verso nord in estate per riscendere verso sud d'inverno. Il transito delle bestie e delle merci sul Tratturo, erano soggette al pagamento del pedaggio alle “Dogane della Transumanza“(1570).Il Comune di Casalbore è uno dei tre comuni dove il Tratturo passa nel centro dell'abitato, era una rilevante stazione di sosta con un largario del tracciato tratturale di circa seimila metri quadri, circondato da tutte le infrastrutture necessarie per il fabbisogno dei viandanti: taverna con fontane perenni, dogana per il pagamento del transito, luogo di ristoro e rifornimento merci, officine di fabbri e maniscalchi, luogo di culto e di cura in caso di malattia; Da una iscrizione del passo a Tavernola, della Regia Camera di Foggia d'istituzione Aragonese (1447), si evincono le spese di posta per il transito sui tratturi che fu soppressa nel 1806 durante l'occupazione francese del Regno di Napoli: grana due, per il transito di persona con salma con qualsiasi mercanzia; grana due, per cavallo, mulo, bove che si porta a vendere; carlini cinque, per Centenaro de animali Baccini; carlini tre, per Centenaro di maiali; grana 25, per Centenaro de pecore o castrati e crape; grana uno, per qualsiasi salma di vettovaglia.
Largario del Tratturo e resti Taverna Tre Fontane, era posizionata un posto doganale transumanza
Tratturo Regio – Largario e Transumanza (Taverna Tre Fontane). Ex sede posto doganale della transumanza con largario ubicata sul Tratturo Regio (Pescasseroli-Candela), davanti al Castello Normanno, oggi museo dei castelli. Di origini preistoriche il Regio Tratturo Pescasseroli- Candela. Nasce, infatti, in località Camponizzo, al confine tra Gioia e Pescasseroli in prossimità delle sorgenti del Sangro alla piana di Candela, 212 km. Di tortuosa via erbosa sulla quale si scandivano le stagioni della transumanza e con esse il ritmo vitale di pastori e contrade. Come detto più che un percorso è una passeggiata che possono fare tutti a piedi o in bici, bambini, ragazzi, donne e anziani che, però, ci offrono una fantastica vista paesaggistica e culturale senza dover faticare. La passeggiata calca il millenario itinerario della transumanza nel centro del paese di Casalbore dove un tempo sorgeva una bella taverna (gli autogrill di un tempo) con ampi locali per sosta e il ricovero di animali, carri, prodotti nonché ristoro e riposo notturno sia per i pastori che per tutti i viaggiatori dell’epoca, fontana perenne. Nel medesimo luogo a lato del Tratturo era ubicato un passo doganale, riferito alle merci e agli animali, il cui transito era soggetto al pagamento del pedaggio. Alfonso I d’Aragona ideò l’organismo amministrativo giurisdizionale della transumanza istituendo le Dogane con il pagamento sul Tratturo. Le testimonianze archeologiche rinvenute evidenziano che il territorio fu frequentato come via di transito e insediamento stabile a partire dal Neolitico. Un po’ di storia: (Ogni anno si rinnovava il rito stagionale della transumanza, che muoveva centinaia di migliaia di capi di bestiame in un'avventurosa migrazione; ad accompagnare i pastori, cani, cavalli, muli, artigiani, fabbri, casari, che salivano verso nord in estate per riscendere verso sud d'inverno. Il transito delle bestie e delle merci sul Tratturo, erano soggette al pagamento del pedaggio alle “Dogane della Transumanza“(1570).
Castello Normanno, museo e borgo antico
- Comune al centro della valle del Miscano la sua valle è stata una delle più importanti vie di traffico fra la conca beneventana e il Foggiano per tutta l'antichità. Il Neolitico Antico nelle sue fasi più avanzate vede la penetrazione dalla Puglia di agricoltori e allevatori sedentari (facies Guadone) ed è attestato alla Starza di Ariano Irpino (dove sono presenti anche fasi successive della preistoria e protostoria), a Casalbore (loc. S. Maria dei Bossi) e a Carife (loc. Addolorata e Fiumara). Un centro abitato che conserva l'impronta dei secoli passati e i casali agricoli sparsi fra campi, boschi e sorgenti d'acqua, tanto che è nominato come il paese delle cinquanta fontane. Nel 1216 viaggiatori provenienti dal lontano nord, i Normanni, si stabilirono in Irpinia costruendo edifici e fortificazioni per difendere il loro nascente regno, e tra questi vide la luce anche l’originaria torre di Casalbore, attorno alla quale si sarebbe sviluppato poi il borgo antico. La Torre Normanna rappresentava un punto di difesa e osservazione strategico per il controllo dei traffici commerciali che interessavano la Valle del Miscano e attorno ad essa, in epoche successive, si sviluppò un complesso architettonico più articolato. La Torre Normanna, posta a guardia dell’antico abitato, testimonia l’importanza di questa tappa nel passaggio della transumanza. I tratturi hanno regalato ai centri sorti lungo il loro percorso architetture sacre e civili, documenti e tradizioni che raccontano storie di un passato da custodire e tramandare, preziose eredità antropologiche su cui si costruisce il futuro di questi luoghi. A tutela di ciò, il borgo antico con il castello con torre medioevale risalente al 1100 C.C., con feudo, succedutosi nei vari domini, dai Greci, bizantini, longobardi, saraceni, normanni, sforza d’Aragona e infine ai Caracciolo.
Antico lavatoio pubblico
Manufatto x la macina del grano
via (Traiana) oggi Rete via Micaelica – Francigena
Viene chiamata Via Micaelica, o Via dell’Angelo, se la si considera la Via che collega Roma con Monte S. Angelo, ove si trova l’antichissimo santuario ipogeo di San Michele. Sempre più spesso, anche se impropriamente, viene chiamata “Francigena del Sud” se la si considera l’ideale prosecuzione della via che collega il nord Europa con Roma. Il suo tracciato segue l’itinerario della romana Via Latina (detta più comunemente Casilina) o della Via Appia fino a Capua e lungo la Via Appia Traiana. Un itinerario trasversale, tra basolati romani ed antichi tratturi, templi pagani, imponenti cattedrali e santuari cristiani, dolci panorami collinari e aspri passaggi montani. Un Cammino di 2.412 km, inizia a Mont Saint Michel, in Normandia, entra in Italia alla Sacra di San Michele in Provincia di Aosta (per km.1.096) prosegue sulla Via Francigena fino a Roma San Pietro (per km.784), prosegue sulla via Francigena Sud passando per Benevento, Casalbore, Troia e la grotta di Monte Sant’Angelo per altri 784 km; tanti altri pellegrini prosegue per Brindisi – Gerusalemme.
Insediamento zona PIP
Tratturello Mercatari Casalbore - Buonalbergo
Mostra sulla Natura
Mostra permanente sulla natura,Protezione ambiente e cultura, Flora, Fauna, ambiente, conchiglie fossili, insetti da visitare
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