BAGHERIA VILLA PALAGONIA
near Mondello, Sicilia (Italia)
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Estratto da wikipedia
Bagheria (Bagarìa in siciliano, Baarìa in dialetto bagherese) è un comune italiano di 54 693 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia.
Detta anche "città delle ville", dopo Palermo è il comune più popolato della città metropolitana e il dodicesimo della Sicilia, situato sulla costa tirrenica della regione appena a 8 km dal capoluogo. Il comune possiede anche una frazione: Aspra, che rappresenta la parte marinara bagherese. Bagheria divenne famosa nel mondo per il film Baarìa del 2009 in cui vennero mostrati più momenti storici che la città attraversò e i suoi vari cambiamenti sociali, economici e urbanistici.
La cittadina è anche nota per aver dato i natali al regista e premio Oscar Giuseppe Tornatore, al poeta dialettale Ignazio Buttitta, al pittore e politico comunista Renato Guttuso ed al fotografo Ferdinando Scianna.
Le ville sono quasi tutte del XVIII secolo, lo stile è barocco. Non tutte visitabili e molte in stato di abbandono, rappresentarono un tempo le più pregiate residenze estive dell'aristocrazia palermitana; è stato ipotizzato un preciso intento architettonico con stretti riferimenti alla filosofia alchemica settecentesca che sarebbe alla base dell'edificazione di alcune ville, in particolar modo Villa Valguarnera e Villa Palagonia; in molte sculture e decorazioni di tali ville compare il dio Mercurio, che nel processo alchemico presiedeva alla trasmutazione della materia dallo stato primordiale della nigredo a quello finale della rubedo attraverso l'albedo. Anche l'impianto planimetrico di Villa Palagonia e Villa Valguarnera, considerato insieme ai viali d'ingresso, sarebbe ispirato alla forma della chiave dell'Opera alchemica. Questo contesto fortemente simbolico derivò verosimilmente dalla volontà di creare una congregazione arcadica dove gli aristocratici adepti potessero dedicarsi alle arti liberali e alla filosofia alchemica, lontani dall'ostile Tribunale dell'Inquisizione di Palermo.
Villa Palagonia
La più famosa, costruita nel 1715 dal principe Gravina di Palagonia; è nota come Villa dei Mostri a causa delle figure deformi e animalesche che secondo studi del 2008 seguono una matrice alchemica nella ricerca dell'armonia, partendo dalle sculture di musicanti (nigredo) per giungere alla consistenza materica delle creature deformi (rubedo). Nel 1787 la villa fu visitata da Johann Wolfgang von Goethe, che così ne descrisse gli interni: «I piedi delle sedie sono segati inegualmente, in modo che nessuno può prendere posto e, davanti all'entrata, il custode del palazzo invita i visitatori a non fidarsi delle sedie solide perché sotto i cuscini di velluto nascondono delle spine.» A metà del viale d'ingresso si trova il cosiddetto Arco del Padreterno, fornice in calcarenite con quattro enormi statue di cacciatori originariamente stuccate a somiglianza del marmo; nella cappella interna si trovava una delle rarissime raffigurazioni italiane del Padreterno, conservata presso il Museo di Villa Cattolica e sostituita da una copia. Fu invece demolito nei primi decenni del XX secolo il maestoso Arco dei Tre Portoni in calcarenite (localmente noto come Tri Purtuna), all'inizio del viale; mancante della trabeazione sommitale, presentava tre fornici su modello di un arco trionfale romano di ordine corinzio.
Bagheria (Bagarìa in siciliano, Baarìa in dialetto bagherese) è un comune italiano di 54 693 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia.
Detta anche "città delle ville", dopo Palermo è il comune più popolato della città metropolitana e il dodicesimo della Sicilia, situato sulla costa tirrenica della regione appena a 8 km dal capoluogo. Il comune possiede anche una frazione: Aspra, che rappresenta la parte marinara bagherese. Bagheria divenne famosa nel mondo per il film Baarìa del 2009 in cui vennero mostrati più momenti storici che la città attraversò e i suoi vari cambiamenti sociali, economici e urbanistici.
La cittadina è anche nota per aver dato i natali al regista e premio Oscar Giuseppe Tornatore, al poeta dialettale Ignazio Buttitta, al pittore e politico comunista Renato Guttuso ed al fotografo Ferdinando Scianna.
Le ville sono quasi tutte del XVIII secolo, lo stile è barocco. Non tutte visitabili e molte in stato di abbandono, rappresentarono un tempo le più pregiate residenze estive dell'aristocrazia palermitana; è stato ipotizzato un preciso intento architettonico con stretti riferimenti alla filosofia alchemica settecentesca che sarebbe alla base dell'edificazione di alcune ville, in particolar modo Villa Valguarnera e Villa Palagonia; in molte sculture e decorazioni di tali ville compare il dio Mercurio, che nel processo alchemico presiedeva alla trasmutazione della materia dallo stato primordiale della nigredo a quello finale della rubedo attraverso l'albedo. Anche l'impianto planimetrico di Villa Palagonia e Villa Valguarnera, considerato insieme ai viali d'ingresso, sarebbe ispirato alla forma della chiave dell'Opera alchemica. Questo contesto fortemente simbolico derivò verosimilmente dalla volontà di creare una congregazione arcadica dove gli aristocratici adepti potessero dedicarsi alle arti liberali e alla filosofia alchemica, lontani dall'ostile Tribunale dell'Inquisizione di Palermo.
Villa Palagonia
La più famosa, costruita nel 1715 dal principe Gravina di Palagonia; è nota come Villa dei Mostri a causa delle figure deformi e animalesche che secondo studi del 2008 seguono una matrice alchemica nella ricerca dell'armonia, partendo dalle sculture di musicanti (nigredo) per giungere alla consistenza materica delle creature deformi (rubedo). Nel 1787 la villa fu visitata da Johann Wolfgang von Goethe, che così ne descrisse gli interni: «I piedi delle sedie sono segati inegualmente, in modo che nessuno può prendere posto e, davanti all'entrata, il custode del palazzo invita i visitatori a non fidarsi delle sedie solide perché sotto i cuscini di velluto nascondono delle spine.» A metà del viale d'ingresso si trova il cosiddetto Arco del Padreterno, fornice in calcarenite con quattro enormi statue di cacciatori originariamente stuccate a somiglianza del marmo; nella cappella interna si trovava una delle rarissime raffigurazioni italiane del Padreterno, conservata presso il Museo di Villa Cattolica e sostituita da una copia. Fu invece demolito nei primi decenni del XX secolo il maestoso Arco dei Tre Portoni in calcarenite (localmente noto come Tri Purtuna), all'inizio del viale; mancante della trabeazione sommitale, presentava tre fornici su modello di un arco trionfale romano di ordine corinzio.
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Information
Easy to follow
Scenery
Easy
Piacevole escursione alla scoperta di Bagheria e visita a Villa Palagonia (la Villa dei Mostri). Semplice e piuttosto veloce.