Abbateggio: il Parco Territoriale Attrezzato Sorgenti Solfuree del Lavino
near Decontra, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
COMUNE DI ABBATEGGIO
ECOMUSEO DEL PALEOLITICO
ABBATEGGIO: UNO DEI BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA
IL PREMIO NAZIONALE DI LETTERATURA NATURALISTICA PARCO MAJELLA
ABBATEGGIO STORIA & NATURA
VALSIMI: LE MINIERE DELLA MAIELLA E IL RICORDO COLLETTIVO
GUIDA TURISTICA
DEPOSITI LACUSTRI DELLA VALLE GIUMENTINA
Waypoints
Antico mulino ad acqua
Al confine tra i comuni di Abbateggio e Scafa si trova un mulino ad acqua risalente al '600. Da un punto di vista sociale ed economico il mulino ha avuto un'importanza fondamentale per gli abitanti della vallata del fiume Lavino tanto da rimanere in funzione fino agli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale. Ciò può essere messo in relazione con la conservazione della coltivazione del farro nelle campagne circostanti e in special modo sul territorio di Abbateggio. I mulini ad acqua sono molti diffusi sulla Maiella e su tutti i fiumi dei valloni sono presenti uno o più mulini storici. Il mulino del Lavino sfruttava il movimento dell'acqua del fiume per ottenere l'energia necessaria a movimentare le tre coppie di macine di pietra dal peso di oltre 500 Kg. A seconda dei cereali macinati, infatti, si utilizzavano una delle tre macine: una era destinata ai grani, la seconda al granone, mentre la terza macina era impiegata nella molinatura delle misture, cioè miscugli di orzo, segale, e altri cereali macinati insieme per ottenere mangime per gli animali. Le tre macine accoppiate erano costituite da due ruote di pietra una fissa e l'altra fatta ruotare da un palo di legno che fungeva da albero di trasmissione. La coppia era poggiata orizzontalmente su una base di legno. Le superfici delle macine venivano scolpite per ottenere delle scanalature in modo da consentire l'areazione del grano e ciò permetteva di aumentare la velocità di rotazione della ruota mobile senza scaldare la farina. La struttura che ospita l'impianto è un casale rustico in pietra locale posizionato sull'ansa del fiume Lavino. All'esterno sono presenti delle chiuse e delle canalizzazioni che convogliano l'acqua verso un invaso generando la pressione necessaria a far ruotare le pale e quindi le macine. Il mulino oggi è un monumento all'interno del Parco Territoriale Attrezzato Sorgenti Solfuree del Fiume Lavino. Si tratta di un'area di grande importanza naturalistica per la presenza di sorgenti di acqua solfurea che originano torrenti, laghetti e pozze che creano un particolare effetto cromatico in quanto le sostanze solforose disciolte nell'acqua le conferiscono un particolare colore turchino.
Laghetti di acqua solfurea
Le risorgive del Parco Lavino originano laghetti, pozze, ruscelli, stagni che conferiscono al luogo una suggestiva impronta cromatica. Il colore dell'acqua è di un azzurro molto intenso e particolare a causa dei solfati in essa disciolti.
Parco giochi e area pic-nic
Il Parco Lavino è ideale per passare una giornata in famiglia o con gli amici in completo relax. Il Parco è provvisto di un campetto da calcio in terra battuta, un parco giochi e un'area pic-nic fornito di barbecue.
Partenza-Arrivo
L' accesso al Parco Lavino è situato lungo la strada principale di Decontra di Scafa. Proprio all'imbocco del sentiero c'è un ampio pazziale dove è possibile parcheggiare la macchina. Dal piazzale in 5 minuti si raggiunge l'area pic-nic con i laghetti.
Fiume Lavino e area delle risorgive
Le sorgenti solfuree del Lavino hanno particolari caratteristiche chimico-fisiche derivate dal sottosuolo. L'area in cui sorge il parco, infatti, è di estremo interesse dal punto di vista minerario e in passato in queste zone veniva estratto il bitume. Le acque di queste sorgenti hanno un particolare colore turchino a causa delle sostanze in esse disciolte a base di zolfo come l'idrogeno solforato. Accanto al Parco Lavino scorre il fiume Lavino che si origina sul territorio di Abbateggio, sul settore sud-occidentale della Maiella. All'altezza del Parco Lavino le acque provenienti dalla montagna e quelle delle sorgenti solfuree si uniscono dando vita ad unico corso d'acqua affluente del fiume Pescara.
Vecchia centrale elettrica 'Reh&C'
La centrale idroelettrica all'interno del Parco Lavino è stata realizzata nel 1890 dalla società mineraria tedesca Reh&C, una delle diverse società che negli anni hanno avuto la concessione mineraria per lo sfruttamento del bitume della Maiella lungo la vallata del fiume Lavino. Questa centrale elettrica è stata una delle prime centrali elettriche di una certa modernità ed efficienza costruita in Abruzzo. L'energia prodotta, infatti, era di 108 Kw e riusciva ad rendere autosufficiente l'industria mineraria della vallata.
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