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767 LE CASTELLA

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Trail stats

Distance
3.76 mi
Elevation gain
98 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
98 ft
Max elevation
136 ft
TrailRank 
80 5
Min elevation
5 ft
Trail type
Loop
Time
8 hours 28 minutes
Coordinates
633
Uploaded
October 20, 2023
Recorded
October 2023
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near Le Castella, Calabria (Italia)

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Itinerary description

estratto da wikipedia
Punta delle Castella, più nota come Le Castella[1], è una frazione di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, in Calabria. È situata sulla costa ionica della Calabria, nella estremità orientale del golfo di Squillace, a 10 km da Isola di Capo Rizzuto, 20 km da Crotone e 40 km da Catanzaro.

Borgo costiero noto principalmente per la fortezza circondata dal mare e le sue coste costituite da spiagge e scogliere di vario tipo. La flora e la fauna marina sono tutelate dall'area marina protetta di Capo Rizzuto, la più estesa in Italia[2].
Indice

1 Storia
1.1 Origini del nome
1.2 Fondazione del borgo
1.3 Vicende dall'alto medioevo fino all'epoca contemporanea
2 Monumenti e luoghi d'interesse
2.1 Fortezza di Le Castella
2.1.1 Cinta muraria del borgo
2.1.1.1 Muro vecchio
2.1.2 Torri costiere e Torri d'avvistamento
2.2 Architettura sacra
2.2.1 Chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria
2.2.2 Resti nell'Annunziata
2.3 Cave
2.4 Sculture
2.5 Spiagge
2.6 Scogliera
2.7 Archeologia subacquea
3 Società
3.1 Religione
3.1.1 Santi patroni
4 Cultura
4.1 Cucina
4.2 Istruzione
4.3 Filmografia
4.3.1 Film e serie tv girati a Le Castella
4.4 Eventi
5 Economia
5.1 Agricoltura
5.2 Pesca
5.3 Turismo
6 Infrastrutture e trasporti
6.1 Porti
7 Sport
8 Note
9 Bibliografia e sitografia
10 Voci correlate
11 Altri progetti
12 Collegamenti esterni

Storia
Scorcio di una parte del paese di Le Castella dalla fortificazione prospiciente.
Origini del nome

Ciò che potrebbe far risalire la primitiva forma del nome odierno è data, in seguito alla dipartita di Annibale dopo la seconda guerra punica, dall'insediamento di 3000 coloni romani che diedero nome al luogo come Castra[3]. Ci sono ipotesi che prima dell'insediamento romano ce ne fosse un altro fondato da Annibale, di cui Plinio lo cita come Castra Annibale, Solino come Porto D'Annibale, la persistenza di questa toponomastica riaffiora in mappe del XVI secolo[4], fino al XVIII secolo in cui Le Castella veniva talvolta segnata come Torre di Annibale. Non si sa se l'antica Castra Hannibalis sia effettivamente da collocare nell'attuale Le Castella o un altro nel golfo di Squillace, si è creduto che fosse collocata nel suddetto luogo fino al XVIII secolo poi si è messa in discussione perché si è pensato potrebbe essere un errore di collocazione da parte di storici cinquecenteschi. Il nome "Castella"[5] è latino, la designazione al plurale[6] con l'aggiunta dell'articolo "Le" non è ancora ben chiara, potrebbe essere dovuta ad una credenza/leggenda secondo cui nel luogo vi fossero costruite molte fortificazioni o abitazioni edificati su un arcipelago scomparso e sulla terraferma[7], idea che può avere delle basi fondate dato che in alcune secche al largo del mare, vi sono evidenti resti sottomarini di fabbricati antichi come ruderi di insediamenti; oppure altra ipotesi può essere una designazione a livello generale del territorio circostante l'abitato; c'è da intendere che comunque Le Castella non è il nome della fortificazione protesa su un piccolo promontorio ma il toponimo del territorio circostante. Il nome odierno "Le Castella" si può cominciare a stabilire con certezza dal medioevo, ed è stato preceduto da molti altri nel corso dei secoli. La documentazione medievale superstite, evidenzia l’esistenza di “Castella” o “Castellum ad Mare”, nell’ambito dello “Iustitiariatus Vallis Gratis et Terre Iordane”.La sua favorevole posizione marittima s’evidenzia già alla metà del secolo XII, quando il geografo musulmano Edrisi rileva l’esistenza di “… qaśtâl (Le Castella), città [pur] piccola, …”, segnalandone la distanza da Crotone: “Da Le Castella a quṭrûni (Cotrone), navigando a golfo lanciato, tredici miglia e diciotto costeggiando”. Nel 1219 compare come testimone in un trasferimento di proprietà scritto in lingua greca, Mansus de Castro Maris[8]. Del dicembre 1225 è invece un documento di Federico II, nel quale vengono confermati nove privilegi di libero pascolo al monastero di Corazzo, nei tenimenti di Campolongo e dei Castelli a Mare[9]. Alla fine del Duecento “Castelle” è riportata nella cosiddetta “Carta Pisana” mentre, nel portolano noto come “Compasso de navegare”, la cui compilazione risale al gennaio 1296 (codice Hamilton 396), sono riportate le distanze che la separavano da Squillace e dal capo delle Colonne: “Del golfo de Squillaci al capo de Castelle lx mil(lara) p(er) greco ver lo levante. Del capo de Castelle al capo de le Colomne x mil(lara) entre greco e tramo(n)tana.”. Agli inizi del Trecento, “castele” compare nell’Atlante Luxoro, conservato presso la Biblioteca Civica Berio di Genova, e nella Carta maghrebina della Biblioteca Ambrosiana (“castelle”), continuando ad essere segnalata con lo stesso toponimo durante tutto il corso del secolo, nella carta di Angelino Dulcert (1339), nell’Atlante di Abraham e Jehuda Cresques (1375), nella carta di Guillelmus Soleri (1380) ed in altre. Lo stesso toponimo “castelle” o “castele”, assieme gli analoghi “castel”, “casteli” e “castela”, si rileva durante tutto il Quattrocento ed il Cinquecento, come ci mostrano le numerose carte nautiche prodotte nel corso di questi due secoli, che si conservano presso la Biblioteca nazionale di Francia e alla Biblioteca Marciana di Venezia. Dal XV secolo fino ai giorni nostri non ha avuto una nomenclatura stabile, prima di arrivare all'attuale nome, i cartografi la designarono in vari modi come: Castellammare, Castelli a Mare, Castello a Mare; Torre di Annibale, Capo di Annibale; Li Castelli, Le Castelle, Capo delle Castella.
Fondazione del borgo

La storia di Le Castella è lunga e segue più o meno le stesse vicende dei territori circostanti. Per i suoi paesaggi che destavano ammirazioni tra i viaggiatori antichi, Le Castella fu oggetto di tante leggende e addirittura, secondo alcuni studiosi, l'isola di Calypso descritta da Omero nella sua Odissea, sarebbe da collocarsi proprio nelle vicinanze del borgo. Fa parte dei mitologici tre promontori “Japigi”, identificati in Capo Rizzuto, Capo Cimiti e Le Castella. Japigio potrebbe essere connesso al popolo che colonizzò l'entroterra e diede il proprio nome ai tre promontori oppure dal mitico Japyx, figlio di Dedalo, uno degli artisti più valenti dell'antica Grecia, Japyx o Japige fuggì da Creta seguendo il padre in una spedizione in Sicilia; ma durante il ritorno, una violenta tempesta lo fece naufragare presso le coste dell'odierna Calabria, ed alla località fu dato il nome di “terra Japigia". Gli Japigi, furono anche un popolo di cui non è chiara la provenienza, se dal territorio dove fu fondata Cartagine o se indoeuropeo proveniente dall’antica Illiria che colonizzò i tre promontori japigi e anche buona parte della Puglia nel 1200 a.C., furono poi scacciati da un altro popolo antico, i Coni (originari dell'Epiro nella penisola balcanica), e si trasferirono definitivamente nella vicina Puglia.

Punta Castella cominciò ad imporsi in seguito al trattato di amicizia tra Roma e Taranto nel 304 a.C.; in base al trattato, alle navi militari romane era proibito navigare ad oriente di Capo Lacinio così i Tarantini – per sorprendere le navi romane che provenivano dal Tirreno e si dirigevano verso Taranto – costruirono un avamposto nell'odierna Le Castella.

Tra la seconda metà del IV secolo e l'inizio del successivo risalirebbe un muro lungo di circa 40 metri, ritrovato sotto le fondazioni orientali del castello durante alcuni scavi di consolidamento avvenuti tra la fine degli anni Novanta del Novecento e l'inizio dei Duemila.[10]

Negli ultimi anni della seconda guerra punica, tra il 208 ed il 202 a.C., Annibale fece costruire là dove ora sorge la fortezza, una sorta di accampamento (o una torre di vedetta), è ancora dibattuto se il condottiero cartaginese abbia davvero costruito un accampamento dato che l'allocazione dell'antica "Castra Hannibalis" non è pienamente certa.

Dopo la dipartita di Annibale i Romani fecero sbarcare per motivi strategici sul posto circa tremila coloni e chiamarono il luogo Castra. Fu così che la permanenza di quegli uomini diede origine al borgo che prese poi vari nomi nel corso dei secoli.

Secondo Strabone e Plinio il vecchio, ci furono varie isole distanti da Le Castella e Capo Rizzuto, alcune erano ammirate per la loro particolare bellezza e una fu abitata da pescatori bruzi. Cartografi antichi e medievali attestarono nelle loro mappe la morfologia e la toponomastica delle isole. Il numero e le dimensioni è non definito e confuso. Si conoscono i nomi di alcune delle isole: Tiris, Meloessa, Ogigia, Eranusa e l'isola dei Dioscuri.[11]
Vicende dall'alto medioevo fino all'epoca contemporanea
Sigillo dell'università castellese del XVIII secolo, con raffigurati due santi, il castello e la dicitura "CASTELLORVM VNIVERSITAS". Il castello raffigurato non è la fortezza sull'isolotto, ma un castello allocato nel borgo che fu residenza dei feudatari proprietari del feudo castellese. Università in questo caso è da intendere come universi cives, cioè unione di tutti i cittadini, entità amministrativa feudale.

Nei secoli IX–XI Castella fu occupata dagli Arabi che avevano fondato un emirato nella vicina Squillace e avevano quindi tutto l’interesse di controllare l’intero golfo. Cessata in parte la minaccia araba, Castella divenne pian piano un popoloso borgo sul quale vennero erette anche due chiese: quella di Santa Maria e l'altra di San Nicola dipendenti dall’Abbazia di Sant'Angelo de Frigillo in Mesoraca fino alla soppressione della suddetta abbazia avvenuta nel 1652, e successivamente accorpata a Santa Maria della Matina in San Marco. Si ha notizia poi che intorno al 1251 a Castella erano presenti pubblici ufficiali quali giudici e notai, segno evidente questo di un’attiva vita commerciale e sociale; Ebbe anche una propria universitates con stemma annesso.

Nel XIV secolo fino al XVI secolo seguì le vicende storiche del regno di Napoli, in alcuni momenti Le Castella fece parte attiva nell'esito dei governi come nell'evento conosciuto come battaglia di Le Castella, fu una serie di battaglie decisive all'interno dei vespri siciliani.

Conosciuta come Castellorum maris, nel dicembre 1444 la fortezza, a quel tempo proprietà del marchese Antonio Centelles fu cinta d'assedio e conquistata dall'esercito di Alfonso V d'Aragona.[12] Nove anni più tardi, il re nominò il suo fidato falconiere Maso Barrese castellano della fortezza, nel mentre divenuta proprietà demaniale e a quel tempo collegata alla terraferma mediante una strada alta e larga.[12] Nello stesso periodo, a destra dell'ingresso si apriva un ampio piazzale, mentre sul lato opposto si trovavano una serie di piccole stanze a volta e una chiesa.[12] Il 24 giugno 1462 il re accolse una richiesta di perdono da parte di Centelles, al quale il castello fu nuovamente affidato assieme al marchesato di Crotone. Con la definitiva cattura del marchese all'inizio del 1466, il castello tornò di nuovo direttamente nelle mani del re.[12] Nel mese di ottobre del 1486 il castello fu affidato dal principe di Taranto a Francesco De Miro, che si occupò del castello assieme ad undici collaboratori.[12] Fu durante il periodo aragonese che la fortezza prese le forme architettoniche odierne. Nello stesso periodo, un poeta e militare castellese di nome Coletta De Castelli allietava con le sue poesie la corte dei regnanti aragonesi. Importanti lavori di ristrutturazione, iniziati da Alfonso II di Napoli, si conclusero nel 1487.[12] Durante l'aprile 1491, l'università di Le Castella fece richiesta al re di poter utilizzare i proventi dall'esenzione del pagamento di un carlino a fuoco per le fabbriche del regno per ristrutturare le mura cittadine, danneggiate dalle mareggiate.[12] Nell'ottobre 1496 il castello fu venduto da Federico I di Napoli ad Andrea Carafa.[12]

Dal XVI secolo fino al XVIII secolo il paese e la sua fortezza diventarono scenari delle incursioni ottomane. Gli ottomani misero a ferro e fuoco l'intero borgo, uccidendo e rapendo molti abitanti. Nel 1536 il celebre corsaro barbaresco Khayr al-Din Barbarossa vi rapì Giovanni Dionigi Galeni, divenuto famoso come ammiraglio e corsaro con il nome di Uluç Ali Paşa.

Dal XVII secolo fino agli inizi del XVIII secolo Le Castella ebbe un periodo di decadenza, le continue incursioni ottomane e piratesche resero pericoloso vivere nel luogo, nel 1644 l'abitato di Le Castella fu abbandonato per ordine della corte regia e ci furono anche proposte per abbattere la fortezza sul mare per evitare che diventasse un covo ottomano. L'insediamento odierno è di costituzione moderna, a partire dalla seconda metà del XVII secolo, da quando cominciò lentamente a ripopolarsi. Tra il XVI e il XVII secolo, la fortezza fece da ricovero per gli abitanti della zona, in mancanza di altre difese formando così un piccolo borgo fortificato all'interno dell'isoletta. È noto il resoconto del tour condotto dall'abate Saint-Non, in cui constatò lo stato di abbandono della fortezza, ridotto a rudere e le condizioni umili degli abitanti del borgo. Nel 1799 fu luogo di scontro tra francesi e borbonici e punto di approdo delle truppe provenienti dalla Sicilia. Da quel momento il borgo, prima comune feudale, successivamente aggregato a Crotone e poi divenuto frazione di Isola Capo Rizzuto nel primo decennio del XIX sec., segue le vicende amministrative e politiche prima del risorto Regno delle Due Sicilie, poi dello Stato italiano. Verso gli anni '50 del XX secolo, dopo gli interventi dell'opera Sila, il centro urbano si espanse per tutta la punta di Le Castella. Negli anni '60 fu scelta come set cinematografico per L'armata Brancaleone[13] e Il Vangelo secondo Matteo. Nel 1991 venne istituita l'area marina protetta di Capo Rizzuto e Le Castella entrò nel sul comprensorio. Nel 1999 ospitò tutte le puntate della 30ª e ultima edizione di Giochi senza frontiere[14][15]. Nel XXI secolo ha sviluppato maggiormente la propensione turistica e diventata nota in provincia e anche in regione.
Monumenti e luoghi d'interesse
Fortezza di Le Castella
La celebre fortificazione, chiamata colloquialmente castello, di probabile origine magnogreca, sorge su una piccola penisola protesa sul mare.

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 38 ft
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PictographWaypoint Altitude 49 ft
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PictographWaypoint Altitude 70 ft
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PictographCastle Altitude 77 ft
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CASTELLO

PictographWaypoint Altitude 67 ft
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PictographWaypoint Altitude 50 ft
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PictographWaypoint Altitude 52 ft
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PictographWaypoint Altitude 125 ft
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Comments  (1)

  • Photo of leogas
    leogas Nov 5, 2023

    I have followed this trail  View more

    La posizione del castello sull'acqua è veramente fantastica

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