Sentiero del Centenario - Vado di Corno - Brancastello - Torri di Casanova - Infornace - Prena - Vado Ferruccio - Camicia
near Fossa Paganica, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Un percorso unico nel suo genere con trekking su sentiero, arrampiacate alpinistiche e ferrate. Il consiglio è di partire molto presto al mattino e con un gruppo al massimo di 5 persone, proprio perchè ci si impiegano dalle 10 alle 11 ore circa (il tempo è funzione del passo che si riesce a mantenere, ma anche dal numero di persone perchè in molti punti è necessario aspettare il passaggio di chi precede).
Si parte al fresco dal bivio di Sant'Egidio per una prima passeggiata verso Vado di Corno (1924m slm) dal quale inizia ufficialmente il Sentiero del Centenario. Bella la vista panoramica deviando leggermente verso sinistra quando si arriva al Vado di Corno. Si prosegue lungo il sentiero guadagnando quota con la spettacolare vista panoramica sul lago di Pietranzoni e il Corno Grande alle spalle. La salita è distribuita e, dopo circa 6Km e 600m di dislivello percorsi, si giunge sulla cima del Monte Brancastello (2385m slm).
* da premettere che è possibile deviare e allungare leggermente il percorso verso sinistra prima di arrivare sul Monte Brancastello, se si vuole raggiungere anche il Pizzo San Gabriele (2214m slm).
Dal Monte Brancastello si procede lungo cresta perdendo leggermente quota, fino a raggiungere il Vado di Piaverano (2272m slm). Poco più avanti, in leggera salita, si raggiunge la Cima del Vado di Piaverano *1* (2327m slm). Fino a qui tutto abbastanza tranquillo fintanto che, proseguendo, si raggiungono le Torri di Casanova. Proprio qui inizia una ferrata prima a salire, ma il tratto che potrebbe creare qualche disagio è quello in discesa. Superata la prima ferrata, si raggiunge una seconda ferrata che porta sulla cima delle Torri di Casanova (2362m slm). Si prosegue senza togliere l'imbrago per un breve tratto su sentiero per iniziare subito dopo, una discesa abbastanza scoscesa. La discesa prosegue fino a raggiungere la Forchetta di Santa Palomba *2* (2260m slm). Da segnalare alcuni passaggi delicati su roccia che richiedono particolare attenzione. Qui si procede per un'altra ferrata con dei cavi in acciaio abbastanza datati e arrugginiti. Superati alcuni punti impegnativi dal punto di vista tecnico, si prosegue in salita fino a raggiungere il Monte Infornace (2469m slm). Se è vero che i passaggi tra le rocce e le ferrate sono molto impegnativi, il tutto viene ripagato dalla bellezza della quale si viene circondati.
Si continua in leggera discesa con alcuni punti esposti in direzione del Monte Prena. Da segnalare un paio di punti particolarmente esposti e una roccia da arrampicare con l'aiuto di una corda presente sul posto. La fatica inzia a farsi sentire, ma l'entusiasmo non manca e una ripida salita porta sulla vetta del Monte Prena (2561m slm). Dopo una breve pausa, si riprende il cammino proseguendo verso sinistra in discesa, per un lungo tratto scosceso. Proseguendo si incrocia il sentiero delle Costellazioni dove si continua in direzione del Monte Camicia. Il sentiero diventa abbastanza percorribile e quasi in piano fino a ragigungere il Vado di Ferruccio *3* (2245m slm). Poco più avanti ha inizio una ripida e impegnativa discesa su roccia che prosegue su un sentiero lungo un traverso.
La stanchezza cerca di prendere il sopravvento soprattutto quando, proseguendo, si deve superare un tratto sdrucciolevole, sentiero scosceso e un passaggio tecnico su roccia con pochi appigli e, soprattutto, molto esposto. Ma la stanchezza non prende il sopravvento e si arriva ai piedi di un lungo e difficile canalino, anche qui, con poche prese e punti di appoggio. La fatica è tanta, la stanchezza ci mette il suo, ma usciti dal canalino non è ancora finita. Si sale ancora per un tratto sdrucciolevole e scivoloso fino a raggiunngere la cresta. La croce è lì, inizia a vedersi: si raggiunge l'ultima vetta, il Monte Camicia (2564m slm). Ne approfittiamo per una pausa per poi ripartire in discesa ammirando le favolose balconate che scendono a picco sulla roccia e i camosci che passano vicini.
Qui inizia il tratto dove la fatica prende il sopravvento, lungo e in discesa, che mette a dura prova le articolazioni. Si rallenta per evitare di creare danni. La discesa è lunga, ma arrivati a Fonte Vetica (1632m slm) il Sentiero del Centenario ormai è nostro, conquistato!
ALCUNI CONSIGLI:
* il percorso richiede una preparazione fisica ottimale;
* portarsi abbastanza acqua anche se all'inizio del percorso lo zaino potrebbe risultare troppo pesante;
* utilizzare sempre il kit da ferrata nei passaggi attrezzati;
* consigliato l'utilizzo del casco nel canalino che porta sul Monte Camicia;
* arrivare sul sentiero riposati e non perdere mai la concentrazione;
* consigliati sali minerali per evitare probabili crampi muscolari;
* tenene sempre presenti le vie di fuga in caso di rinuncia, stanchezza eccessiva o problemi vari (vedi sotto).
LOGISTICA:
Trattandosi di una traversata, è necessario lasciare una macchina "A" a Fonte Vetica e con un'altra macchina "B" spostarsi verso il punto di partenza al bivio Sant'Egidio. A fine giro è possibile riprendere la macchina "A" per andare a recuperare la macchina "B".
Sono possibili tre opzioni per l'attacco del sentiero, numerati in ordine di preferenza e comodità:
1. pernotto in una struttura nelle vicinanze (questo permette di arrivare molto presto e riposati al punto di attacco del sentiero);
2. pernotto in tenda nelle vicinanze (rimane il vantaggio di arrivare presto sul punto di attacco, ma consideriamo sempre il pernotto in tenda che non è ottimale);
3. partenza al mattino presto da luoghi non molto vicini come Roma che comporta "un'alzataccia" e riposo non ottimale che poi sentiremo soprattutto nel tratto finale del percorso.
VIE DI FUGA:
In caso di rinuncia al percorso completo le vie di fuga sono indicate nella descrizione da un numero tra due asterischi *n*. In successione, le vie di fuga sono tre:
1. Vado di Piaverano *1*
2. Forchetta di Santa Colomba *2*
3. Vado di Ferruccio *3*
Alcuni video delle ferrate per farvi un'idea, li trovate al seguente link:
https://mega.nz/folder/8r1TCRbB#6OPmWy0_l0hrkDNZchnARA
Si parte al fresco dal bivio di Sant'Egidio per una prima passeggiata verso Vado di Corno (1924m slm) dal quale inizia ufficialmente il Sentiero del Centenario. Bella la vista panoramica deviando leggermente verso sinistra quando si arriva al Vado di Corno. Si prosegue lungo il sentiero guadagnando quota con la spettacolare vista panoramica sul lago di Pietranzoni e il Corno Grande alle spalle. La salita è distribuita e, dopo circa 6Km e 600m di dislivello percorsi, si giunge sulla cima del Monte Brancastello (2385m slm).
* da premettere che è possibile deviare e allungare leggermente il percorso verso sinistra prima di arrivare sul Monte Brancastello, se si vuole raggiungere anche il Pizzo San Gabriele (2214m slm).
Dal Monte Brancastello si procede lungo cresta perdendo leggermente quota, fino a raggiungere il Vado di Piaverano (2272m slm). Poco più avanti, in leggera salita, si raggiunge la Cima del Vado di Piaverano *1* (2327m slm). Fino a qui tutto abbastanza tranquillo fintanto che, proseguendo, si raggiungono le Torri di Casanova. Proprio qui inizia una ferrata prima a salire, ma il tratto che potrebbe creare qualche disagio è quello in discesa. Superata la prima ferrata, si raggiunge una seconda ferrata che porta sulla cima delle Torri di Casanova (2362m slm). Si prosegue senza togliere l'imbrago per un breve tratto su sentiero per iniziare subito dopo, una discesa abbastanza scoscesa. La discesa prosegue fino a raggiungere la Forchetta di Santa Palomba *2* (2260m slm). Da segnalare alcuni passaggi delicati su roccia che richiedono particolare attenzione. Qui si procede per un'altra ferrata con dei cavi in acciaio abbastanza datati e arrugginiti. Superati alcuni punti impegnativi dal punto di vista tecnico, si prosegue in salita fino a raggiungere il Monte Infornace (2469m slm). Se è vero che i passaggi tra le rocce e le ferrate sono molto impegnativi, il tutto viene ripagato dalla bellezza della quale si viene circondati.
Si continua in leggera discesa con alcuni punti esposti in direzione del Monte Prena. Da segnalare un paio di punti particolarmente esposti e una roccia da arrampicare con l'aiuto di una corda presente sul posto. La fatica inzia a farsi sentire, ma l'entusiasmo non manca e una ripida salita porta sulla vetta del Monte Prena (2561m slm). Dopo una breve pausa, si riprende il cammino proseguendo verso sinistra in discesa, per un lungo tratto scosceso. Proseguendo si incrocia il sentiero delle Costellazioni dove si continua in direzione del Monte Camicia. Il sentiero diventa abbastanza percorribile e quasi in piano fino a ragigungere il Vado di Ferruccio *3* (2245m slm). Poco più avanti ha inizio una ripida e impegnativa discesa su roccia che prosegue su un sentiero lungo un traverso.
La stanchezza cerca di prendere il sopravvento soprattutto quando, proseguendo, si deve superare un tratto sdrucciolevole, sentiero scosceso e un passaggio tecnico su roccia con pochi appigli e, soprattutto, molto esposto. Ma la stanchezza non prende il sopravvento e si arriva ai piedi di un lungo e difficile canalino, anche qui, con poche prese e punti di appoggio. La fatica è tanta, la stanchezza ci mette il suo, ma usciti dal canalino non è ancora finita. Si sale ancora per un tratto sdrucciolevole e scivoloso fino a raggiunngere la cresta. La croce è lì, inizia a vedersi: si raggiunge l'ultima vetta, il Monte Camicia (2564m slm). Ne approfittiamo per una pausa per poi ripartire in discesa ammirando le favolose balconate che scendono a picco sulla roccia e i camosci che passano vicini.
Qui inizia il tratto dove la fatica prende il sopravvento, lungo e in discesa, che mette a dura prova le articolazioni. Si rallenta per evitare di creare danni. La discesa è lunga, ma arrivati a Fonte Vetica (1632m slm) il Sentiero del Centenario ormai è nostro, conquistato!
ALCUNI CONSIGLI:
* il percorso richiede una preparazione fisica ottimale;
* portarsi abbastanza acqua anche se all'inizio del percorso lo zaino potrebbe risultare troppo pesante;
* utilizzare sempre il kit da ferrata nei passaggi attrezzati;
* consigliato l'utilizzo del casco nel canalino che porta sul Monte Camicia;
* arrivare sul sentiero riposati e non perdere mai la concentrazione;
* consigliati sali minerali per evitare probabili crampi muscolari;
* tenene sempre presenti le vie di fuga in caso di rinuncia, stanchezza eccessiva o problemi vari (vedi sotto).
LOGISTICA:
Trattandosi di una traversata, è necessario lasciare una macchina "A" a Fonte Vetica e con un'altra macchina "B" spostarsi verso il punto di partenza al bivio Sant'Egidio. A fine giro è possibile riprendere la macchina "A" per andare a recuperare la macchina "B".
Sono possibili tre opzioni per l'attacco del sentiero, numerati in ordine di preferenza e comodità:
1. pernotto in una struttura nelle vicinanze (questo permette di arrivare molto presto e riposati al punto di attacco del sentiero);
2. pernotto in tenda nelle vicinanze (rimane il vantaggio di arrivare presto sul punto di attacco, ma consideriamo sempre il pernotto in tenda che non è ottimale);
3. partenza al mattino presto da luoghi non molto vicini come Roma che comporta "un'alzataccia" e riposo non ottimale che poi sentiremo soprattutto nel tratto finale del percorso.
VIE DI FUGA:
In caso di rinuncia al percorso completo le vie di fuga sono indicate nella descrizione da un numero tra due asterischi *n*. In successione, le vie di fuga sono tre:
1. Vado di Piaverano *1*
2. Forchetta di Santa Colomba *2*
3. Vado di Ferruccio *3*
Alcuni video delle ferrate per farvi un'idea, li trovate al seguente link:
https://mega.nz/folder/8r1TCRbB#6OPmWy0_l0hrkDNZchnARA
Waypoints
Comments (2)
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Me cojoni che descrizione!!!!
CENTENARIO TOP! :-D