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Sentiero Alpinistico Pojesi, Cima Tibet, Cima Madonnina,Cima Carega, Cima Obante.

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Author

Trail stats

Distance
7.68 mi
Elevation gain
4,872 ft
Technical difficulty
Experts only
Elevation loss
4,872 ft
Max elevation
7,416 ft
TrailRank 
74
Min elevation
4,351 ft
Trail type
Loop
Time
8 hours 25 minutes
Coordinates
601
Uploaded
October 16, 2018
Recorded
October 2018
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near Malga San Giorgio, Veneto (Italia)

Viewed 2922 times, downloaded 38 times

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Itinerary description

Oggi uscita in solitaria nella zona del Carega, e per l'occasione ascolto il consiglio di Irene pirene: "visto che hai voglia di arrampicare fai la Pojesi, lì ti ga de rampegar!". Mai queste parole sono risuonate così sinistre...
Parto dal parcheggio c/o il Rif. Revolto(ultimo posto disponibile) ed accompagnato da un venticello fresco comincio a salire senza correre, una volta raggiunto il Rif. Pertica seguo le indicazioni per la vicina Via Pojesi.
Come prudenza vuole mi imbrago, poi comincio il cammino su una esposta cengia detritica (a tratti senza cavo metallico,attenzione). La Via è molto bella e si passa a lato di pareti strapiombanti, sembra quasi di essere in Grignetta vista la morfologia del territorio, poi pian piano si che prosegue si incontrano anche i primi passaggi da fare con attenzione (vedi foto), nulla di particolarmente complicato, ma non lasciatevi prendere la mano ed usate il kit, lì qualcuno ha voluto azzardare e purtroppo...
Senza grandi patemi avanzo, ma poi ad un certo punto vengo preso dalla carogna (come mi dice spesso Amadeus), e così invece di seguire la via in maniera corretta comincio a risalire un canalino semi-detritico che mi porta in un vicolo cieco, una situazione che mi ha messo abbastanza in difficoltà una volta capito l'errore. Disarrampicare con passi di II° su terreno instabile non è stato un gioco da ragazzi, e fortuna che avevo preso solo 10 metri di altezza!
Rimessomi sulla giusta carreggiata con alcuni saliscendi (sempre su cengia) mi porto nella zona più rocciosa, dove bisogna arrampicare con passaggi di I°+ e forse qualcuno di II°, in tutto sono tre canalini, ma hanno una bella pendenza.
Arrivo finalmente al libro di vetta, ma memore di quanto letto su internet e ascoltato da Irene non mi faccio illusioni, so che questo è un falso indizio. "Ti ga de rampegar, ti ga de rampegar"... queste poce parole mi risuoneranno nella testa sino alla fine della Via.
Firmato il libro comincio ancora a salire, aiutato dal cavo e dai fittoni, a volte bisogna trazionare un poco mentre in un paio di occasioni bisogna capire dove trovare gli appigli giusti, ma oramai sono fuori da guano...hem...l'ennesima illusione della fine della Via è la gran fatica che si fa a risalire il sentiero, un sentiero molto ripido ed a volte esposto che termina quasi in vetta alla Cima Tibet, dove arrivo quasi cotto.
La temperatura ora è gradevole e nel cielo le nuvole sono più rare degli € che ho nel portafoglio, scatto qualche foto alle cime vicine dopo aver mangiato la banana, e quando mi accorgo che sotto di me stazionano dei Camosci oramai è troppo tardi per immortalarli, stanno correndo come il vento sui versanti ghiaiosi. Ciao,ciao.
Ora proseguo in cresta e senza troppa fatica arrivo sulla Cima Madonnina, poi subito dopo, eccomi sull'affollato Carega dopo aver passato il Rif. Fraccaroli. 4h. Qua mi fermo giusto il tempo di fare un paio di foto, sulla cima stazionano un gruppo di ragazzi/e che con la loro radio ad alto volume sfrucugliano la uallera, proprio in sto macello è impossibile restare. Scendo veloce, ed altrettanto velocemente supero uno stra-affollato Fraccaroli (sembra Ferragosto), mentre mi porto verso la Bocchetta Mosca incontro una fiumana di gente mai vista.
Alla Bocchetta chiedo informazioni ad una persona che è scesa giusto dal sentiero che dovrei prendere io, il tipo, ancorchè cordiale, ha il solo difetto di non farsi capire molto, sembra un veronese di montagna, o forse un vicentino, fatto sta che ho capito solo, fra le tante cose dette, che il sentiero da prendere è un po esposto e molto stretto. Lo ringrazio delle info e riparto con fatica, visto che avrebbe voluto raccontarmi anche tutta la sua vita passata partendo dalla culla. Come da info il sentiero è un po esposto e malconcio, e sino a poco tempo fa c'erano delle corde di sicurezza, che purtroppo ora non ci sono più. Arrivato alla Bocchetta dei Fondi faccio finalmente una frugale pausa pranzo circondato fortunatamente dal silenzio.
Ora non mi resta che salire sull'Obante, una punta rocciosa di modesta elevatura rispetto alla traccia che passa in cresta, la si raggiunge sempre con una esile traccia e poi, seguendo dei bolli fatti a bomboletta, su brevissimo sentiero detritico e qualche passo di I° esposto, soprattutto a N dove il salto è notevole, per mia fortuna sulla piccola vetta siamo solo in quattro persone. Anche qua mi fermo giusto il tempo per scattare qualche foto, perchè poi devo scoprire dov'è la discesa che porta allo Scalorbi.
Sceso dall'Obante mi riporto sulla traccia che proviene dalla Bocchetta dei Fondi, poi con attenzione proseguo sotto cresta, mi infilo in un corto canalino, e con un unico passaggio di I°+ II° su masso incastrato ne esco di nuovo in cresta; la seguo fedelmente finchè non trovo un masso con disegnato un trivio, questo è il Passo dell'Obante.
Sul masso non c'è scritto nulla, solo tre freccie, ma è facile capire quale sia la direzione da prendere, da qua si vede il Rif. Scalorbi. Scendo subito piuttosto veloce su traccia terrosa, poi rallento causa sentiero detritico, qua bisogna fare attenzione alle tante tracce, forse "sentieri delle capre", evito deviazioni secche a dx e sx e seguendo una traccia tra i Mughi mi porto prima al Passo Pelegatta e poi al vicino Rif. Scalorbi.
Facile il ritorno all'auto seguendo la sterrata, ma prima però, fermata obbligatorio al Rif. Pertica per acquistare qualche Zaletto (tortine all'uvetta) da portare al mio amico Alex.
E anche questa è andata.
Nota 1): Non sto lì a descrivere la ferrata, nella relazione penso di aver detto tutto, per me (che non sono espertissimo) la valutazione è PD, forse PD-, ho fatto ferrate valutate PD+ e non mi sono sembrate più difficili di questa, qua ci sono solo 2 o 3 passaggi da fare con attenzione. Il resto è un bel vagare tra cime rocciose. I passaggi in arrampicata vanno dal I° a probabile II°, sicuramente il canalino sbagliato che ho fatto io lo era, io per non esagerare starei mediamente sul I°+.
Nota 2): Cazzeggi vari...
Caso Cucchi: i Carabinieri ammettono l'errore. D'ora in poi picchieremo solo figli unici.
Lercione: Chiusura dei Kebab alle 21. L'Istat prevede milioni di morti per fame chimica.
Spinonel... : Vertice di maggioranza, trovato l'accordo: chi paga le tasse è un coglione.

A' la prochaine! Menek

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 4,407 ft
Photo ofParcheggio Revolto Photo ofParcheggio Revolto Photo ofParcheggio Revolto

Parcheggio Revolto

PictographWaypoint Altitude 6,704 ft
Photo ofFine Ferrata Photo ofFine Ferrata Photo ofFine Ferrata

Fine Ferrata

PictographWaypoint Altitude 6,927 ft
Photo ofCima Tibet Photo ofCima Tibet Photo ofCima Tibet

Cima Tibet

PictographWaypoint Altitude 7,031 ft
Photo ofCima Madonnina Photo ofCima Madonnina Photo ofCima Madonnina

Cima Madonnina

PictographWaypoint Altitude 7,420 ft

Cima Carega

PictographWaypoint Altitude 6,648 ft

Bocchetta Mosca

PictographWaypoint Altitude 6,695 ft

Bocchetta dei Fondi

PictographWaypoint Altitude 6,799 ft

Monte Obante

PictographWaypoint Altitude 5,021 ft

Rifugio Pertica bivio Ferrata Pojesi

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