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Rif. Grostè-rif. Pedrotti(sentiero Benini,bocchette alte, bocchette centrali)

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Author

Trail stats

Distance
8.47 mi
Elevation gain
9,659 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
8,520 ft
Max elevation
9,879 ft
TrailRank 
52
Min elevation
7,425 ft
Trail type
One Way
Coordinates
3638
Uploaded
September 24, 2013
Recorded
September 2013
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near Madonna di Campiglio, Trentino - Alto Adige (Italia)

Viewed 5682 times, downloaded 106 times

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Itinerary description

Dal rifugio Graffer al Grostè, la segnaletica indica la direzione del nostro sentiero n.305 verso la base del massiccio di cima Grostè con sviluppo abbastanza lineare all'interno dell'altipiano carsico racchiuso appunto tra cima Grostè e la Pietra Grande. Si prosegue per circa 20' su terreno detritico sempre ottimamente bollato di rosso dopodichè la traccia diventa un sentiero e piega vistosamente a destra dove con brevi saliscendi porta ad un bivio:a destra si ritorna al rifugio Graffer mentre proseguendo diritti si continua il sentiero Benini iniziando l'aggiramento del massiccio di cima Grostè e raggiungendo poi proprio il bivio che permette a discrezione dell'escursionista in circa 1.00h il raggiungimento della cima che non risulta comunque parte del sentiero Benini. Il nostro itinerario prosegue ancora una volta diritto talvolta su sentiero altre volte su sfasciumi immergendoci così con lo sguardo all'interno della Val Flavona da dove fuoriescono dal terreno impressionanti torrioni rocciosi. Si lascia l'ambiente "lunare" per risalire lungo una prima cengia attrezzata caratteristica delle Bocchette e come sempre risulta interessante vedere lo sviluppo della via da lontano mentre altri escursionisti la percorrono dopo il nostro passaggio. Questo primo tratto attrezzato termina in discesa alla bella Bocchetta dei Camosci -2784mt- con ottima vista sul gruppo Presanella-Adamello tuttavia questa viene solamente costeggiata in quanto il sentiero riprende subito attraverso numerose cenge alle pendici della cima Falkner dove una targa metallica indica il punto alto dell'escursione -2910mt- ed una deviazione non così evidente come la precedente di cima Grostè permette il raggiungimento,con facilità ed in pochi minuti,della cima in questione anche se pure in questo caso la deviazione non è parte del sentiero Benini e quindi non obbligatoria. Inizia un lungo tratto in discesa con passaggi attrezzati che sicuramente sarebbero più interessanti se percorsi in senso contrario e quindi in salita. Al termine della discesa attrezzata una nuova cengia ci allontana dalla parete ed alle nostre spalle è possibile vedere nel suo intero sviluppo il tratto appena disceso. Il terrazzo che sovrasta la Bocca del Tuckett non è lontano,alcuni brevi passaggi attrezzati di 2-3 metri assicurano le cenge nei tratti più esposti ed a volte un pò franosi fino a scendere definitivamente con sentiero a zig-zag ed alcune roccette attrezzate con staffe metalliche il terrazzo della Bocca Alta di Vallesinella -2875mt- dove è ben visibile in basso il rifugio Tuckett. Aggirare a sinistra la Cima Sella e scendere tramite scalette ed alcuni passaggi attrezzati alla Bocca di Tuckett. Ripide scale e sentiero franoso portano a risalire il versante opposto, si segue un sentiero in quota per un lungo tratto su cenge esposte che in varie occasioni "tagliano" franosi canalini e dove spesso è facile trovare tratti innevati come si intuisce anche dalle attrezzature di sicurezza talvolta fissate in alto rispetto al classico posizionamento per scorrimano proprio per la probabile presenza di cumuli di neve ghiacciata. Per quanto riguarda le Bocchette sono proprio questi eventuali ostacoli le vere difficoltà che si possono incontrare che però sono difficili da documentare in quanto lo stato di innevamento cambia di mese in mese, stagione in stagione. Terminata la discesa sulla parete sud di Cima Brenta (punto di maggior altezza del percorso 3020mt ca), percorriamo le Bocchette dei Massodi che si superano con tranquilli passaggi in arrampicata sempre assicurati e nei punti più verticali con brevi scalette. La Bocchetta Alta e Bassa (2790mt), l'ampio pianoro detritico dei Massodi e una lunga serie di scalette metalliche che aiutano a scendere lo strapiombante spallone dei Massodi interrotte ogni tanto da alcuni comodi pulpiti panoramici. Ora ci si trova su una stretta ed espostissima cengia attrezzata dove è eventualmente possibile abbandonare la via e scendere in direzione del rifugio Brentei (indicazione) o verso il rifugio Alimonta tramite l'aereo sentiero Oliva Detassis. Abbiamo ora percorso il sentiero Umberto Quintavalle (n.323). La Vedretta degli Sfulmini e la Bocca degli Armi sono i nostri prossimi passaggi delle Bocchette Centrali, la Torre di Brenta e il sentiero Figari. Le punte degli Sfulmini, il Campanile Alto, la Sentinella, il sentiero Arturo Castelli salendo fino alla Bocchetta del Campanile Basso. Facendo molta attenzione ai tratti bagnati, si superano alcune strozzature del sentiero larghe non più di 40 centimetri, giungendo attraverso gradini di roccia parzialmente attrezzati nel mezzo della parete della Cima Brenta Alta su una stretta cengia. Si supera una scala e siamo alla Bocca di Brenta, ormai prossimi al rifugio Pedrotti. 9 ore di cammino attraversando per intero le dolomiti, ne è valsa la pena, giornata indimenticabile!!!

Comments  (1)

  • Photo of Meissner_cl
    Meissner_cl Jul 1, 2016

    percorrendo la cengia Garbari, è possibile raggiungere Cima Brenta (3.150 m), risalendo per detriti e facili canalini e risalti rocciosi con facile arrampicata la cima.
    Prevedere tra salita e discesa 2/3 ore

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