Moschettoni 2 : Ferrata del Redentore , sentiero dei Carpini
near Porto di Maratea, Basilicata (Italia)
Viewed 331 times, downloaded 6 times
Trail photos
Itinerary description
INDICAZIONI STRADALI
Per raggiungere l’abitato di Maratea si percorre l’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria direzione Reggio Calabria e si prende l’uscita Lagonegro Nord – Maratea. Si Percorre la Strada statale 585 “Fondovalle del Noce” con tre possibilità di uscita in ordine sequenziale: Maratea Nord (sconsigliata), Maratea Centro attraversando l’abitato di Trecchina, Maratea Sud.
Giunti nel comune seguire le indicazioni per il Cristo Redentore.
Si affronta una strada tortuosa con dei tornati dove man mano che salite troverete le indicazioni per “SENTIERO RELIGIOSO AL CRISTO REDENTORE” e “VIA FERRATA AL REDENTORE”. Parcheggiate l’auto lungo i tornati. Qualora vogliate accorciare l’avvicinamento, recatevi in località Santa Caterina (poche possibilità di parcheggio) e imboccate il sentiero religioso sino a giungere dinnanzi il cartello che indica l’inizio della ferrata.
Dalle Alpi alle Dolomiti, passando per gli Appennini, questa volta facciamo tappa in una località marittima suggestiva e affascinante. Ebbene sì, potrebbe sembravi strano il connubio mare montagna ma questa volta vi lasceremo a bocca aperta. Ci troviamo nel comune di Maratea (PZ) nella nostra amata Basilicata e ci accingiamo ad affrontare la nuovissima ferrata al Cristo Redentore (inaugurata a Giungo 2021).
Insieme a mio fratello Vincenzo e all’amica Sabrina, dopo aver affrontato il sentiero di avvicinamento (sentiero religioso al Cristo Redentore) a picco sull’acqua cristallina di Maratea, giungiamo in prossimità del cartello che ci indica l’attacco della ferrata. Risaliamo per qualche metro il pendio e ci troviamo difronte alla partenza. Ci imbrachiamo e subito siamo pronti.
Il primo tratto verticale si articola in un piccolo canalino per poi spostarsi sulla sinistra per superare un tratto verticale agevolato dalla presenza di staffe che aiutano nella progressione. Terminato questo prima tratto si prosegue sul filo di cresta su un piccolo sentiero attrezzato. Sembra di stare in paradiso, siamo circondati da blu e sospesi tra cielo e mare.
Affrontiamo ora un secondo tratto verticale sempre agevolato dalla presenza di numerose staffe. Successivamente si risale lungo alcune rocce ben appigliate e non troppo verticali per poi traversare a destra su un sentiero poco difficoltoso. Ora affrontiamo di nuovo un tratto abbastanza verticale e leggermente esposto. Qui la vista è da Dio… sotto i nostri piedi un infinito di mare blu cristallino e limpid
Ne approfittiamo per qualche foto e proseguiamo, superando, con l’ausilio delle staffe, questo tratto verticale. All’uscita è ben visibile il Cristo Redentore che ci sovrasta e ci richiamo a sè. Proseguiamo ora lungo il filo di cresta superando un lungo sentiero attrezzato sino ad una biforcazione che indica la via di fuga per chi non se la sentisse di affrontare l’ultima parte della ferrate che risulta essere un po’ più tecnica e vertiginosa del resto (nulla di estremamente difficile per chi è abituato ad affrontare Vie Ferrate).
Proseguiamo la nostra ferrata aggirando a destra un piccolo spigolo e affrontiamo così il primo ponte tibetano. Bè cosa dire… la vista ripaga ogni fatica sotto il caldo fatta sino ad ora!
Al termine del ponte risaliamo un piccolo tratto verticale e traversiamo, sempre sospesi nel vuoto, sulla destra per poi risalire di nuovo verticalmente. Questo tratto, a differenza di tutto il resto della ferrata, si presenta abbastanza esposto.
Proseguiamo per pochi metri e affrontiamo il secondo ponte tibetano dove alla fine bisogna affrontare il tratto “più tecnico” della ferrata. Il tratto è verticale e richiede un minimo di sforo nelle braccia (attenzione per chi è alle prime armi). Al termine di questo tratto proseguiamo lungo un sentiero attrezzato sino a giungere al piazzale del Cristo Redentore termine di questa bellissima, unica e suggestiva ferrata.
CONSIDERAZIONI
La ferrata al Cristo Redentore di Maratea è una nuovissima ferrata inaugurata nel Giugno del 2021 che insieme alle ferrate di Castelmezzano, Pietrapertosa e Sasso di Castalda offrono agli appassionati di questo sport, un tour turistico della Basilicata molto bello e suggestivo.
Inoltre amplia notevolmente l’offerta turistica di Maratea.
La ferrata nel suo complesso non evidenzia difficoltà tecniche da segnalare. I tratti verticali sono tutti agevolati dalla presenza di numerose staffe metalliche. Gli unici tratti più adrenalinici e con qualche passaggio tecnico si trovano alla fine della ferrata dove sono presenti anche due ponti tibetani sospesi nel vuoto. Si raccomanda la massima prudenza in questi punti soprattutto per chi si volesse avventurare da solo o per la prima volta.
Il paesaggio e l’ambiente che offre la ferrata è molto suggestivo e, dopo aver osservato il mare dall’alto, alla fine della ferrata viene voglia di fare un tuffo nell’acqua cristallina di Maratea e visitare la suggestiva e unica SPIAGGIA NERA.
La ferrata al Cristo Redentore di Maratea rientra anche tra le poco ferrate presenti sul territorio italiano che sono sul mare e, per gli appassionati di arrampicata, segnaliamo la falesia di San Biagio che si trova qualche tornante sotto il piazzale del Cristo Redentore.
In ultimo, ma non per importanza, un ringraziamento va al caro amico Fabio Limongi scomparso prematuramente con un incidente in montagna. Grazie alla sua insistenza e al crederci sul turismo ha dato una forte spinta nel voler realizzare questa bellissima ferrata e se oggi fosse stato ancora qui con noi sarebbe stato contento e soddisfatto del risultato. GRAZIE FABIO!
Fonte dal web
SENTIERO DEI CARPINI
Il percorso che vi presento è una piacevole passeggiata ad anello che si sviluppa su antichi percorsi che per molti
secoli hanno collegato l’antico borgo del Castello all’attuale Centro Storico.
Si parte da Piazza Vitolo (tappa 1), nel cuore del Centro Storico di Maratea e, si affronta la salita della
Pendinata fino all’ex convento dei Cappuccini dove, un cartello, segnala sulla destra, il sentiero che comincia a
poche decine di metri, nei pressi della cappella in ristrutturazione dedicata alla Madonna delle Grazie (tappa 2).
Per circa 2 chilometri, fino al bivio che porta alla chiesetta della Madonna degli Ulivi, il percorso si sviluppa nel
bosco dei carpini (tappa 3), il bellissimo bosco ceduo a carpini e lecci che incornicia il Centro Storico di Maratea.
Al bivio, per visitare la chiesetta, si prosegue a sinistra per circa 150 metri (tappa 4). Ritornati al bivio si
prosegue verso la Basilica di San Biagio (tappa 5). Il Santuario in onore del Martire di Sebaste, fu eletto a
Basilica Pontificia da Papa Pio XII il 10/08/1940, custodisce nella cosiddetta ‘Regia Cappella’ le Sacre Reliquie di
san Biagio Martire ed una pregevole statua finemente cesellata in argento, copia di una precedente statua del
1700 dell’artista napoletano Domenico De Blasio, trafugata nella notte del 28 ottobre 1976. Il nuovo simulacro,
realizzato con il contributo di tutti i fedeli, degna riproduzione di quello trafugato, è stato realizzato dallo
scultore Romano Vio dell’Accademia di Venezia nel 1979. Appena usciti dal Santuario si fa incontro la maestosa
figura della Statua del Redentore, opera dello scultore fiorentino Bruno Innocenti, elevata nel 1965. E’ alta 22
metri, l’apertura della braccia è di 19 metri mentre il viso misura 3 metri. Ai piedi del Cristo, intanto, un
meraviglioso belvedere ci consentirà di avere un punto di osservazione privilegiato per avere uno sguardo
d’insieme sui siti di “natura 2000”: il S.I.C. di Marina di Maratea (isola di Santo Janni, la costa prospicente ed i
borghi di Marina di Maratea e di Castrocucco), il S.I.C. di Monte Coccovello (Monte Crivo m.1250 – Monte
Coccovello m. 1505). Il piazzale antistante la Basilica di San Biagio sarà un ottimo punto di ristoro all’ombra di
una bellissimo leccio, rinfrescati all’acqua della fontanella oppure nel piccolo Bar della piazza che offre anche
prodotti locali.
Dopo una breve sosta, però, si riprende il cammino scendendo dalla vicina scala in pietra, tra uno scorcio ancora
ben conservato dell’antico borgo e si prosegue fino alla contrada Santa Caterina seguendo la strada carrabile
(tappa 6). Alle prime case si svolta a destra e si imbocca nuovamente il sentiero molto ben curato che porta,
dopo poco oltre un chilometro, sulla strada provinciale, nel pressi del Borgo Capo Casale. Questo sentiero (tappa
7) è estremamente piacevole: lo sguardo spazia sul Golfo di Policastro, sulla sottostante costa da Ogliastro (a
Nord) a Marina di Maratea (a Sud), alzando lo sguardo, inoltre, si può scorgere la Grotta Dell’Angelo, una cavità
naturale aperta sulla scoscesa parete sud del Monte San Biagio, costituita da un antro a forma circolare sul cui
fondo si notano i resti di un affresco bizantino. Detto sentiero è particolarmente caro ai marateoti che lo
utilizzano per recarsi in pellegrinaggio al Monte San Biagio, specialmente durante le festività in onore di San
Biagio che si svolgono nella seconda settimana del mese di maggio: è usanza antica che i marateoti accolgano la
Statua di San Biagio in Città dal giovedì alla domenica e che vadano in processione ad accompagnare questo
viatico sia per la discesa della Statua (il giovedì) che per la salita (la domenica),
Giunti sulla strada provinciale si prende immediatamente a destra e, (tappa 8) attraverso i vicoli del centro
Storico, si ritorna a Piazza Vitolo.
Bibliografia:
• Conoscere Maratea guida storico-turistica a cura di Josè Cernicchiaro
• Maratea guida a cura di Mimmo Longobard
fonte dal web
Per raggiungere l’abitato di Maratea si percorre l’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria direzione Reggio Calabria e si prende l’uscita Lagonegro Nord – Maratea. Si Percorre la Strada statale 585 “Fondovalle del Noce” con tre possibilità di uscita in ordine sequenziale: Maratea Nord (sconsigliata), Maratea Centro attraversando l’abitato di Trecchina, Maratea Sud.
Giunti nel comune seguire le indicazioni per il Cristo Redentore.
Si affronta una strada tortuosa con dei tornati dove man mano che salite troverete le indicazioni per “SENTIERO RELIGIOSO AL CRISTO REDENTORE” e “VIA FERRATA AL REDENTORE”. Parcheggiate l’auto lungo i tornati. Qualora vogliate accorciare l’avvicinamento, recatevi in località Santa Caterina (poche possibilità di parcheggio) e imboccate il sentiero religioso sino a giungere dinnanzi il cartello che indica l’inizio della ferrata.
Dalle Alpi alle Dolomiti, passando per gli Appennini, questa volta facciamo tappa in una località marittima suggestiva e affascinante. Ebbene sì, potrebbe sembravi strano il connubio mare montagna ma questa volta vi lasceremo a bocca aperta. Ci troviamo nel comune di Maratea (PZ) nella nostra amata Basilicata e ci accingiamo ad affrontare la nuovissima ferrata al Cristo Redentore (inaugurata a Giungo 2021).
Insieme a mio fratello Vincenzo e all’amica Sabrina, dopo aver affrontato il sentiero di avvicinamento (sentiero religioso al Cristo Redentore) a picco sull’acqua cristallina di Maratea, giungiamo in prossimità del cartello che ci indica l’attacco della ferrata. Risaliamo per qualche metro il pendio e ci troviamo difronte alla partenza. Ci imbrachiamo e subito siamo pronti.
Il primo tratto verticale si articola in un piccolo canalino per poi spostarsi sulla sinistra per superare un tratto verticale agevolato dalla presenza di staffe che aiutano nella progressione. Terminato questo prima tratto si prosegue sul filo di cresta su un piccolo sentiero attrezzato. Sembra di stare in paradiso, siamo circondati da blu e sospesi tra cielo e mare.
Affrontiamo ora un secondo tratto verticale sempre agevolato dalla presenza di numerose staffe. Successivamente si risale lungo alcune rocce ben appigliate e non troppo verticali per poi traversare a destra su un sentiero poco difficoltoso. Ora affrontiamo di nuovo un tratto abbastanza verticale e leggermente esposto. Qui la vista è da Dio… sotto i nostri piedi un infinito di mare blu cristallino e limpid
Ne approfittiamo per qualche foto e proseguiamo, superando, con l’ausilio delle staffe, questo tratto verticale. All’uscita è ben visibile il Cristo Redentore che ci sovrasta e ci richiamo a sè. Proseguiamo ora lungo il filo di cresta superando un lungo sentiero attrezzato sino ad una biforcazione che indica la via di fuga per chi non se la sentisse di affrontare l’ultima parte della ferrate che risulta essere un po’ più tecnica e vertiginosa del resto (nulla di estremamente difficile per chi è abituato ad affrontare Vie Ferrate).
Proseguiamo la nostra ferrata aggirando a destra un piccolo spigolo e affrontiamo così il primo ponte tibetano. Bè cosa dire… la vista ripaga ogni fatica sotto il caldo fatta sino ad ora!
Al termine del ponte risaliamo un piccolo tratto verticale e traversiamo, sempre sospesi nel vuoto, sulla destra per poi risalire di nuovo verticalmente. Questo tratto, a differenza di tutto il resto della ferrata, si presenta abbastanza esposto.
Proseguiamo per pochi metri e affrontiamo il secondo ponte tibetano dove alla fine bisogna affrontare il tratto “più tecnico” della ferrata. Il tratto è verticale e richiede un minimo di sforo nelle braccia (attenzione per chi è alle prime armi). Al termine di questo tratto proseguiamo lungo un sentiero attrezzato sino a giungere al piazzale del Cristo Redentore termine di questa bellissima, unica e suggestiva ferrata.
CONSIDERAZIONI
La ferrata al Cristo Redentore di Maratea è una nuovissima ferrata inaugurata nel Giugno del 2021 che insieme alle ferrate di Castelmezzano, Pietrapertosa e Sasso di Castalda offrono agli appassionati di questo sport, un tour turistico della Basilicata molto bello e suggestivo.
Inoltre amplia notevolmente l’offerta turistica di Maratea.
La ferrata nel suo complesso non evidenzia difficoltà tecniche da segnalare. I tratti verticali sono tutti agevolati dalla presenza di numerose staffe metalliche. Gli unici tratti più adrenalinici e con qualche passaggio tecnico si trovano alla fine della ferrata dove sono presenti anche due ponti tibetani sospesi nel vuoto. Si raccomanda la massima prudenza in questi punti soprattutto per chi si volesse avventurare da solo o per la prima volta.
Il paesaggio e l’ambiente che offre la ferrata è molto suggestivo e, dopo aver osservato il mare dall’alto, alla fine della ferrata viene voglia di fare un tuffo nell’acqua cristallina di Maratea e visitare la suggestiva e unica SPIAGGIA NERA.
La ferrata al Cristo Redentore di Maratea rientra anche tra le poco ferrate presenti sul territorio italiano che sono sul mare e, per gli appassionati di arrampicata, segnaliamo la falesia di San Biagio che si trova qualche tornante sotto il piazzale del Cristo Redentore.
In ultimo, ma non per importanza, un ringraziamento va al caro amico Fabio Limongi scomparso prematuramente con un incidente in montagna. Grazie alla sua insistenza e al crederci sul turismo ha dato una forte spinta nel voler realizzare questa bellissima ferrata e se oggi fosse stato ancora qui con noi sarebbe stato contento e soddisfatto del risultato. GRAZIE FABIO!
Fonte dal web
SENTIERO DEI CARPINI
Il percorso che vi presento è una piacevole passeggiata ad anello che si sviluppa su antichi percorsi che per molti
secoli hanno collegato l’antico borgo del Castello all’attuale Centro Storico.
Si parte da Piazza Vitolo (tappa 1), nel cuore del Centro Storico di Maratea e, si affronta la salita della
Pendinata fino all’ex convento dei Cappuccini dove, un cartello, segnala sulla destra, il sentiero che comincia a
poche decine di metri, nei pressi della cappella in ristrutturazione dedicata alla Madonna delle Grazie (tappa 2).
Per circa 2 chilometri, fino al bivio che porta alla chiesetta della Madonna degli Ulivi, il percorso si sviluppa nel
bosco dei carpini (tappa 3), il bellissimo bosco ceduo a carpini e lecci che incornicia il Centro Storico di Maratea.
Al bivio, per visitare la chiesetta, si prosegue a sinistra per circa 150 metri (tappa 4). Ritornati al bivio si
prosegue verso la Basilica di San Biagio (tappa 5). Il Santuario in onore del Martire di Sebaste, fu eletto a
Basilica Pontificia da Papa Pio XII il 10/08/1940, custodisce nella cosiddetta ‘Regia Cappella’ le Sacre Reliquie di
san Biagio Martire ed una pregevole statua finemente cesellata in argento, copia di una precedente statua del
1700 dell’artista napoletano Domenico De Blasio, trafugata nella notte del 28 ottobre 1976. Il nuovo simulacro,
realizzato con il contributo di tutti i fedeli, degna riproduzione di quello trafugato, è stato realizzato dallo
scultore Romano Vio dell’Accademia di Venezia nel 1979. Appena usciti dal Santuario si fa incontro la maestosa
figura della Statua del Redentore, opera dello scultore fiorentino Bruno Innocenti, elevata nel 1965. E’ alta 22
metri, l’apertura della braccia è di 19 metri mentre il viso misura 3 metri. Ai piedi del Cristo, intanto, un
meraviglioso belvedere ci consentirà di avere un punto di osservazione privilegiato per avere uno sguardo
d’insieme sui siti di “natura 2000”: il S.I.C. di Marina di Maratea (isola di Santo Janni, la costa prospicente ed i
borghi di Marina di Maratea e di Castrocucco), il S.I.C. di Monte Coccovello (Monte Crivo m.1250 – Monte
Coccovello m. 1505). Il piazzale antistante la Basilica di San Biagio sarà un ottimo punto di ristoro all’ombra di
una bellissimo leccio, rinfrescati all’acqua della fontanella oppure nel piccolo Bar della piazza che offre anche
prodotti locali.
Dopo una breve sosta, però, si riprende il cammino scendendo dalla vicina scala in pietra, tra uno scorcio ancora
ben conservato dell’antico borgo e si prosegue fino alla contrada Santa Caterina seguendo la strada carrabile
(tappa 6). Alle prime case si svolta a destra e si imbocca nuovamente il sentiero molto ben curato che porta,
dopo poco oltre un chilometro, sulla strada provinciale, nel pressi del Borgo Capo Casale. Questo sentiero (tappa
7) è estremamente piacevole: lo sguardo spazia sul Golfo di Policastro, sulla sottostante costa da Ogliastro (a
Nord) a Marina di Maratea (a Sud), alzando lo sguardo, inoltre, si può scorgere la Grotta Dell’Angelo, una cavità
naturale aperta sulla scoscesa parete sud del Monte San Biagio, costituita da un antro a forma circolare sul cui
fondo si notano i resti di un affresco bizantino. Detto sentiero è particolarmente caro ai marateoti che lo
utilizzano per recarsi in pellegrinaggio al Monte San Biagio, specialmente durante le festività in onore di San
Biagio che si svolgono nella seconda settimana del mese di maggio: è usanza antica che i marateoti accolgano la
Statua di San Biagio in Città dal giovedì alla domenica e che vadano in processione ad accompagnare questo
viatico sia per la discesa della Statua (il giovedì) che per la salita (la domenica),
Giunti sulla strada provinciale si prende immediatamente a destra e, (tappa 8) attraverso i vicoli del centro
Storico, si ritorna a Piazza Vitolo.
Bibliografia:
• Conoscere Maratea guida storico-turistica a cura di Josè Cernicchiaro
• Maratea guida a cura di Mimmo Longobard
fonte dal web
Waypoints
You can add a comment or review this trail
Comments