La ferrata Siggioli, il Pizzo d'Uccello e la Cresta Capradossa.

La ferrata Siggioli, il Pizzo d'Uccello e la Cresta Capradossa.

Arrivati al paese di Ugliancaldo, prendiamo a sinistra la strada sterrata (percorribile con mezzo 4x4) in direzione "Cave del Cantonaccio". In prossimità della sbarra che da accesso alle cave, parcheggiamo. Camminiamo su strada marmifera seguendo le indicazioni sui blocchi di marmo e le frecce, fino ad arrivare ad una cava dismessa, qui giriamo a destra entrando nel bosco, seguiamo i segni bianchi e rossi.e poco dopo siamo all'attacco della ferrata.

LA FERRATA

La ferrata Tordini - Galligani o Siggioli, è considerata moderatamente difficile,
le maggiori difficoltà si incontrano a circa metà ferrata quando gli appigli scarseggiano e bisogna lavorare di braccia, poi continuando a salire si fa' più tranquilla, anche se rimane sempre molto esposta.
Usciti dalla ferrata, siamo praticamente sulla cresta Capradossa, sotto di noi la segnaletica che indica "Foce Siggioli".
Dalla Foce Siggioli prendiamo il sentiero 181 in direzione Pizzo d'Uccello. Percorsi pochi metri del sentiero 181 notiamo sulla destra la traccia che sale per la Cresta Capradossa, ci sono segni Rossi sugli alberi e sui sassi. Usciti dal boschetto inizia la vera e propria salita sulla cresta, il panorama è sul vicino Pizzo d'Uccello e sul Pisanino. La cresta è affilata e va percorsa con molta attenzione, soprattutto la parte iniziale e centrale, poi man mano che avanziamo spiana e si allarga anche se sulla destra rimane a strapiombo. Proseguiamo per un breve tratto di bosco, usciti da questo ci troviamo su una stradina di sassi, e poco dopo siamo sul sentiero che ci porterà al Pizzo d'Uccello.


IL PIZZO D'UCCELLO


La salita al Pizzo d'Uccello, a mio modesto parere, è una delle più divertenti ed appaganti delle Apuane, ci si arrampica tra i sassi (passaggi di 1° e 2° grado) e ci si infila in strette insenature, il tutto facendo molta attenzione.
La cima è contraddistinta da un ometto di sassi con al centro una piccola croce in acciaio, e dal libro di vetta. Il panorama dá sulla Val Serenaia e su tutti i monti che la circondano, sul lago di Gramolazzo, sul Monte Sagro, sul golfo della Spezia e le isole, sulla Tambura, il Sumbra e le Panie.
Torniamo indietro, questa volta scendiamo fino al Giovetto, e da lì proseguiamo sul 181 fino a ritrovarci alla foce Siggioli. Stavolta prendiamo a destra e percorriamo il filo di cresta Capradossa dalla parte opposta, che ci ricongiunge ad Ugliancaldo, questo tratto è attrezzato con cavo d'acciaio.
Terminata la Cresta Capradossa ci addentriamo nel bosco, fino ad uscirne e a siamo al Poggio Baldozzana, continuiamo la discesa fino a trovarci ad un bivio, dobbiamo prendere a sinistra, seguendo le indicazioni (nascoste tra l'erba) scritte in nero su un sasso "SBARRA-192", invece andando a destra si arriva al paese di Ugliancaldo, che nel nostro caso resta più lontano dalla macchina.
Il sentiero 192 che porta alla sbarra è trascurato e si fa fatica a seguirlo.

Questa escursione è per escursionisti esperti ed allenati.
Da segnalare una fontana al paese di Ugliancaldo, per il resto totale assenza di acqua.