--Gran Sasso-- ferrata Brizio - Danesi A/R da Campo Imperatore

CAMPO IMPERATORE > SELLA MONTE AQUILA > SELLA DEL BRECCIAIO > FERRATA BRIZIO > FERRATA DANESI (IN PARTE) A/R. DIFFICOLTA’ MODERATA TENDENTE AL DIFFICILE. EEA/F 22-10-2022
N.B. E’ AUSPICABILE UNA PREGRESSA ESPERIENZA CON LE VIE FERRATE, UNA BUONA PREPARAZIONE ATLETICA E ATTREZZATURA ADEGUATA (KIT FERRATA)
Escursione effettuata a fine ottobre con condizioni meteo sicuramente calde per la località, ma purtroppo anche ventose già da Campo Imperatore.
Le condizioni ventilate non ci scoraggiano anche perché l’itinerario almeno in parte, considerando che il vento soffia da Sud-Ovest, dovrebbe risparmiare con buone probabilità la ferrata Brizio e almeno una parte della Danesi, confidando che con il passare delle ore e l’aumento della temperatura diminuisca di forza.
Si parte da Campo Imperatore lungo il sentiero diretto al Corno Grande (via Normale nr 103) si supera in successione la Sella del Monte Aquila, con l’affaccio verso Campo Pericoli da una parte e la Piana di Campo Imperatore dall’altra, fino a giungere alla sella del Brecciaio dove lasciamo il sentiero diretto alla vetta più alta degli Appennini per svoltare a SX per la ferrata Brizio.
Il vento è forte e qualche escursionista rinuncia a proseguire, io e il mio amico proseguiamo e subito siamo ripagati nell’osservare la stupenda val Maone con i tipici colori autunnali e un branco di camosci d’Abruzzo sorpresi a brucare l’erba a poche decina di metri di distanza(Way:1); già l’evento ci ha ripagato della fatica della giornata. Proseguiamo e iniziamo la via ferrata Brizio, rimessa a nuovo qualche anno addietro che evidenzia difficoltà tecniche superiore alla Ventricini ma sempre rientrante nel range “facile”.
La ferrata ha un andamento a “V” prima si scende, con l’ausilio prima della scala (Way:2) e a poca distanza poi con dei gradini sfalsati in acciaio (Way:3) (sistemati in sostituzione della scala poiché veniva sempre messa fuori uso dalle valanghe e forti nevicate) si arriva in fondo al canale della val Ginepro per poi risalire. Generlamente in questo punto si trova sempre un nevaio (ad agosto era ancora presente), ma noi non abbiamo visto neanche l’ombra. Le scale e due passaggi sono i punti chiave per le difficoltà ambientali e l'esposizione, mentre tutta la via ferrata è panoramica e lascia dentro un brivido, divertimento ed entusiasmo. Il vento non è stato forte ma solo un po’ fastidioso per cui decidiamo di raggiungere la ferrata Danesi per il Corno Piccolo e dopo risalire ai Due Corni per rientrare per la via Normale.
Già all’attacco della Danesi si udivano forti raffiche di vento che non ci hanno scoraggiato. Imbocchiamo il sentiero ripido e ghiaioso che ci condurrà alla via ferrata con un grado di difficoltà (D)superiore alla Brizio (F), il percorso in ascesa lungo i canali rocciosi arrampicabili e scalette è impegnativo ma anche divertente. Purtroppo superato il vecchio passaggio c.d. “Buco” (Way:4) a circa 2590 mt e neanche 200 mt della vetta le raffiche sono aumentate di intensità, per l’esposizione sommitale, questo problema unitamente alla mancanza di cavo di sicurezza nella parte terminale hanno fatto propendere per il mio rientro rifacendo nuovamente a ritroso la Brizio. Il motto da me adottato, a cui bisogna tener fede, recita: raggiungere la cima è facoltativo, ritornare a casa è obbligatorio :).
Interessante e adrenalinica esperienza conclusa con il calar del solo a Campo Imperatore.