Ferrata delle Bocchette Centrali - Dolomiti di Brenta
near Palù, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
La ferrata delle Bocchette Centrali nelle Dolomiti di Brenta, non ha bisogno di presentazioni, è forse la più famosa e spettacolare d’Italia.
L’itinerario parte dal rifugio Vallesinella (1513mt.) a Madonna di Campiglio. Si può parcheggiare direttamente li l’auto fino ad esaurimento posti al costo di 10 euro al giorno, oppure prendere la navetta che parte dal centro di Madonna di Campiglio.
Si prende il sentiero CAI 317 in direzione Rifugio Casinei e Brentei. La salita parte subito ripida nel bosco fino ad arrivare al Rifugio Casinei (1850mt.) in circa 1ora. Da lì si prosegue in direzione Rifugio Brentei (2182mt.) che si raggiunge tramite il sentiero CAI 318 in circa 1 ora.
Dal Brentei si prosegue nella vallata sempre sul CAI 318 fino alla Bocca di Brenta passando attraverso un vallone ghiaiato, con sassoni e anche un piccolo sentiero attrezzato (possibile trovare neve nel canalone anche a stagione estiva inoltrata). Arrivati alla Bocca di Brenta si tiene la sinistra e si inizia la ferrata vera e propria. Per la partenza ci sono 2 varianti, una più in alto che prevede un traverso molto aereo su staffe bello esposto ma con poco senso del vuoto sinceramente, è una invece più in basso dove bisogna salire su delle scalette. Dopodiché si prosegue su una cengia bella spaziosa non protetta dal cavo. Dopo un po’ si restringe e torna ad esserci il cavo metallico, qui siamo nei pressi della Cima Brenta Alta. Si prosegue su una scaletta che precede un altro tratto non attrezzato. I tratti non attrezzati sono facilmente arrampicabili e comunque non pericolosi. Poi si giunge ai piedi del Campanile Basso alla bocchetta omonima. Si prosegue su rocce arrampicabili intervallate da alcune vengo fino ad arrivare ad uno spiazzo prima del Campanile Alto. Dopodiché si prosegue quasi tutto alla stessa quota più o meno con tratti spettacolari come ad esempio il Ferro di Cavallo, un punto dove la cengia disegna un’insenatura nella montagna, molto bello, spettacolare, con una forte esposizione. Si prosegue poi per altre cenge anche piuttosto basse, roccette e scalette, fino ad arrivare alla Bocca delle Armi e alla verdetta degli Sfulmini. Qui c’è un nevaio, ghiacciato e sono consigliati i ramponcini in caso sia presente molta neve. Da qui si raggiunge poi il Rifugio Alimonta che si nota subito dal Passo (circa 3 ore dall’attacco della ferrata). Dal rifugio Alimonta poi si scende in direzione Rifugio Brentei e poi si percorre il sentiero dell’andata per fare ritorno a Vallesinella.
L’itinerario di per se non è difficile, però vanno considerate alcune cose che possono incidere molto sull’esito dell’escursione. Prima cosa la presenza di neve o ghiaccio specie nei valloni di salita e discesa a Bocca delle Armi e Bocca di Brenta, quindi valutare bene in base alle informazioni in vostro possesso sulle condizioni meteo se avere con voi tamponi o picozza. Seconda cosa il meteo in generale, ma questo vale sempre in montagna, però qui l’itinerario è lungo quindi da valutare ancora con più attenzione. Terza cosa appunto la lunghezza dell’itinerario e soprattutto del L’avvicinamento. Considerate che dalla partenza all’attacco della ferrata ci sono circa 1000mt di dislivello quindi rischiate di arrivare lì già cotti. Il mio consiglio come poi fanno in molti, è quello di fare prima una tappa in uno dei Rifugi, prenotare e dormire ad esempio al Brentei, e poi partire la mattina presto per la ferrata, per poi magari concatenarla alle Bocchette Alte o ad altre ferrate nei giorni successivi.
Nei dettagli della ferrata ho indicato come “Molto difficile” esclusivamente per il fatto del dislivello fatto in una giornata unica, ma se la si spezza in 2 giorni diventa assolutamente molto più facile.
Panorami assolutamente fantastici.
L’itinerario parte dal rifugio Vallesinella (1513mt.) a Madonna di Campiglio. Si può parcheggiare direttamente li l’auto fino ad esaurimento posti al costo di 10 euro al giorno, oppure prendere la navetta che parte dal centro di Madonna di Campiglio.
Si prende il sentiero CAI 317 in direzione Rifugio Casinei e Brentei. La salita parte subito ripida nel bosco fino ad arrivare al Rifugio Casinei (1850mt.) in circa 1ora. Da lì si prosegue in direzione Rifugio Brentei (2182mt.) che si raggiunge tramite il sentiero CAI 318 in circa 1 ora.
Dal Brentei si prosegue nella vallata sempre sul CAI 318 fino alla Bocca di Brenta passando attraverso un vallone ghiaiato, con sassoni e anche un piccolo sentiero attrezzato (possibile trovare neve nel canalone anche a stagione estiva inoltrata). Arrivati alla Bocca di Brenta si tiene la sinistra e si inizia la ferrata vera e propria. Per la partenza ci sono 2 varianti, una più in alto che prevede un traverso molto aereo su staffe bello esposto ma con poco senso del vuoto sinceramente, è una invece più in basso dove bisogna salire su delle scalette. Dopodiché si prosegue su una cengia bella spaziosa non protetta dal cavo. Dopo un po’ si restringe e torna ad esserci il cavo metallico, qui siamo nei pressi della Cima Brenta Alta. Si prosegue su una scaletta che precede un altro tratto non attrezzato. I tratti non attrezzati sono facilmente arrampicabili e comunque non pericolosi. Poi si giunge ai piedi del Campanile Basso alla bocchetta omonima. Si prosegue su rocce arrampicabili intervallate da alcune vengo fino ad arrivare ad uno spiazzo prima del Campanile Alto. Dopodiché si prosegue quasi tutto alla stessa quota più o meno con tratti spettacolari come ad esempio il Ferro di Cavallo, un punto dove la cengia disegna un’insenatura nella montagna, molto bello, spettacolare, con una forte esposizione. Si prosegue poi per altre cenge anche piuttosto basse, roccette e scalette, fino ad arrivare alla Bocca delle Armi e alla verdetta degli Sfulmini. Qui c’è un nevaio, ghiacciato e sono consigliati i ramponcini in caso sia presente molta neve. Da qui si raggiunge poi il Rifugio Alimonta che si nota subito dal Passo (circa 3 ore dall’attacco della ferrata). Dal rifugio Alimonta poi si scende in direzione Rifugio Brentei e poi si percorre il sentiero dell’andata per fare ritorno a Vallesinella.
L’itinerario di per se non è difficile, però vanno considerate alcune cose che possono incidere molto sull’esito dell’escursione. Prima cosa la presenza di neve o ghiaccio specie nei valloni di salita e discesa a Bocca delle Armi e Bocca di Brenta, quindi valutare bene in base alle informazioni in vostro possesso sulle condizioni meteo se avere con voi tamponi o picozza. Seconda cosa il meteo in generale, ma questo vale sempre in montagna, però qui l’itinerario è lungo quindi da valutare ancora con più attenzione. Terza cosa appunto la lunghezza dell’itinerario e soprattutto del L’avvicinamento. Considerate che dalla partenza all’attacco della ferrata ci sono circa 1000mt di dislivello quindi rischiate di arrivare lì già cotti. Il mio consiglio come poi fanno in molti, è quello di fare prima una tappa in uno dei Rifugi, prenotare e dormire ad esempio al Brentei, e poi partire la mattina presto per la ferrata, per poi magari concatenarla alle Bocchette Alte o ad altre ferrate nei giorni successivi.
Nei dettagli della ferrata ho indicato come “Molto difficile” esclusivamente per il fatto del dislivello fatto in una giornata unica, ma se la si spezza in 2 giorni diventa assolutamente molto più facile.
Panorami assolutamente fantastici.
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