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Ferrata Bolver Lugli.

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Trail stats

Distance
4.61 mi
Elevation gain
4,977 ft
Technical difficulty
Difficult
Elevation loss
2,808 ft
Max elevation
9,783 ft
TrailRank 
32
Min elevation
6,447 ft
Trail type
One Way
Moving time
3 hours 53 minutes
Time
5 hours 52 minutes
Coordinates
1447
Uploaded
August 15, 2020
Recorded
August 2020
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near San Martino di Castrozza, Trentino-Alto Adige (Italia)

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Itinerary description

Ferrata impegnativa. Si arriva alla stazione a valle Colverde a San Martino di Castrozza. Una volta arrivati alla stessa stazione a monte, si prende il sentiero 706 appena usciti dalla funivia. Ho prima preso per curiosità il sentiero a destra, poi ho correttamente iniziato il percorso procedendo immediatamente a sinistra. Da qui si comincia a salire per circa 45 minuti circa di buon passo fino all'attacco della ferrata, lungo un percorso sufficientemente segnalato. L'attacco della ferrata presenta un cartello con l'avvertenza di procedere solo con Guida Alpina (?!?). Qui ci si imbraga e si comincia a salire in rapida verticalità. La ferrata è ottimamente attrezzata in un percorso di ottima roccia, con molti appigli che regalano la possibilità di poter arrampicare, senza usare troppo il cavo anche in presenza di passaggi in ascensione consistente. La spiccata verticalità consente un immediato guadagno di quota, però come effetto vi è un dispendio di forze rilevante, per cui un adeguato livello di preparazione è necessaria. Preparazione intesa sia come forza di trazione braccia ed elevazione di gambe, sia soprattutto come resistenza, considerata sia la salita in ferrata che la discesa piuttosto lunga. Nel salire non si può che restare affascinati dal panorama che sia verso San Martino e sia verso la vetta del Cimon, regala emozioni uniche. Si procede con tratti attrezzati, seguiti da progressioni su roccia, dove bisogna fare molta attenzione a seguire le tracce del sentiero per i successivi attacchi. Pochi i traversi, un camino in salita che si supera con molto entusiasmo. Si raggiunge dopo circa 1 ora un leggero pianoro, dove si consiglia sosta, per recuperare energie. Si sale ancora e complice il percorso sempre molto perpendicolare e la fatica che inizia a farsi sentire, si raggiunge finalmente dopo circa un paio d'ore una piccola forcella che ci porta al bivacco Fiamme Gialle. Da qui si gode una superba vista verso la vicina cima Vezzana e il Cimon che ci sovrasta. Guardando verso il basso si vede il nevaio che dovremo affrontare per finire il percorso. Una volta rifocillati al bivacco, si affronta il percorso del ritorno, che come anticipato, si sviluppa in piccola parte in nevaio, per cui si consiglia comunque di portarsi dei bastoncini e superato il primo nevaio tenere la destra in un lungo tragitto tra canaloni di pietra e poi successivi saliscendi anche impegnativi. Nella parte finale del percorso, si intravede finalmente la stazione Rosetta da utilizzare per la discesa, percorso che ho volutamente accorciato, non seguendo il sentiero classico 716 per finire prima. In conclusione una ferrata molto bella, ma anche molto impegnativa, per cui una preparazione fisica ottimale è necessaria, unita ad una assenza di vertigini e congrua esperienza alpinistica. Non molto affollata, unisce panorami unici a impegno non indifferente. Da affrontare in concomitanza con previsioni meteo ottimali, stante la non possibilità di vie di fuga.

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