DAL PASSO DEL CERRETO ALL'ALPE DI SUCCISO PASSANDO DALLA FERRATA DEL MONTE ALTO
near Cerreto Laghi, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Questa è forse una delle escursioni in Appennino più belle che si possano fare e questo angolo di Appennino Reggiano offre delle cime per nulla banali.
Partendo dal parcheggio del Ristorante Albergo Passo del Cerreto (1270 metri) si prende il CAI 00 che sale dolcemente nel bosco che dopo poco cede il posto ad una bella area prativa (L’Ospedalaccio) con vista sulla cresta sud – est del Monte Alto e a destra sul complesso Alpe di Succiso - Monte Casarola.
Il fondo che finora è stato erboso – terroso e con pendenza moderata man mano cede alla sempre più frequente arenaria esposta e la salita diventa sempre più ripida.
La salita del crinale che porta all’inizio della cresta sud – est del Monte Alto è ripida e faticosa e si passa da 1300 a 1800 metri di altitudine in pochissimo.
Superate le rocce iniziali l’altimetria cessa di aumentare ulteriormente ma il fondo diventa a tratti difficile, con rocce frastagliate, disposte a lama e non sono pochi i passaggi esposti non protetti.
E’ un tratto dell’escursione molto suggestivo questo ma occorre molta prudenza specialmente se c’è forte vento o se il terreno è bagnato.
Anzi, con il terreno bagnato tutta questa parte fino alla vetta dell’Alpe di Succiso è sconsigliabile percorrerla in quanto le rocce di arenaria sono ricoperte da muschi che con il bagnato sono estremamente scivolose.
Ci sono brevi tratti prativi alternati da traversi esposti e rocce da superare in facile arrampicata senza protezioni a parte una corda fissa che qualcuno ha pensato di mettere per agevolare la salita di uno sperone roccioso che porta ad una cresta affilata poco sotto la vetta del Monte Alto superabile da destra in quanto a sinistra è troppo esposta.
Superato questo tratto si raggiunge il Monte Alto a 1904 metri di altezza dalla quale cima si domina la Lunigiana fino al Mare Tirreno, le Apuane, a nord le creste rocciose di collegamento con il massiccio del Succiso tramite il Passo di Pietra Tagliata e a sud il complesso della Nuda con la sua caratteristica valle glaciale.
Dalla vetta del Monte Alto si segue il sentiero per il Passo di Pietra Tagliata ma prima di giungervi c’è da superare un gendarme (un singolo sperone roccioso) che è alto, dal lato da cui lo si sale circa 15 metri mentre sia a destra che sinistra precipita ancora più in basso di svariate decine di metri.
Questo gendarme rappresenta il primo dei tre tratti attrezzati della ferrata del Monte Alto e a mio avviso il più emozionante.
Per chi non avesse il set da ferrata o chi non se la sentisse è aggirabile da sinistra percorrendo un sentiero che corre più in basso.
La salita non è difficile e il cavo ottimo ma questo sperone è stretto e molto aereo; arrivati sulla sua sommità si percorre qualche metro sul pari fino a che lo si scende dalla parte opposta.
La parete di discesa, più lunga di quella della salita è molto ripida e si svolge prevalentemente su placche lisce di arenaria per cui il sistema migliore per scendere è fare aderenza con entrambe le piante dei piedi e aggrapparsi al cavo con entrambe le mani.
Non ho capito bene perchè il cavo si interrompe per circa un metro tanto da rendere difficoltoso l'attacco del moschettone senza doverli sganciare entrambi!.
Superato il gendarme in breve ci si trova al secondo tratto attrezzato che supera un altro sperone anche se in questo caso solo la salita è attrezzata con cavo.
Si giunge cosi al Passo di Pietra Tagliata e da li verso il crinale dell’Alpe di Succiso seguendo sempre il sentiero (sempre segnato) superando il terzo e ultimo tratto attrezzato un po più lungo del secondo e molto divertente.
Finita a questo punto la ferrata del Monte Alto si sale su una propaggine e successivamente sulla vetta dell’Alpe di Succiso a 2017 metri di altezza.
La parte che precede l’ascesa all’Alpe è tranquilla e si svolge fra prati di mirtilli e qualche roccetta senza che ci sia mai esposizione.
Dall’Alpe di Succiso si prosegue verso il Monte Casarola percorrendo la bella e facile cresta erbosa fino a giungere alla Sella Casarola (che si trova poco prima e non lontana dalla vetta del monte omonimo) per poi scendere dal CAI 675.
La discesa si svolge su sentiero tranquillo immerso nel verde di un ampio pendio prativo in una conca dominata dai monti prima citati e caratterizzato dalla presenza di innumerevoli canali e canaletti...questo versante è molto interessante in Inverno quando c’è la neve perché offre varie possibilità di ascensioni con piccozza e ramponi di vari gradi di difficoltà.
Ad un certo punto sul sentiero si passa da un punto dove sgorga un piccolo ruscellino che esce dal monte e che sarebbe la sorgente da dove nasce il fiume Secchia che una volta divenuto un vero e proprio fiume e percorso 157 km si immette nel Pò diventando uno dei suoi affluenti di destra.
Usciti dalla conca si entra in un bosco oltrepassato il quale si giunge alla straordinaria area prativa delle Sorgenti della Secchia dove sono presenti vari piccoli corsi d'acqua e dominata da tutta la cresta del Monte Alto.
Si prosegue seguendo i segni CAI che indicano per il Passo del Cerreto risalendo un colletto nel bosco e dopo circa mezzora ci si ricongiunge al sentiero percorso all’andata nel punto in cui la salita verso la cresta del Monte Alto cominciava a farsi tosta.
A questo punto si ritorna al punto di partenza ripercorrendo il sentiero fatto all’andata.
Il giro è lungo quasi 12,5 Km e lo considero abbastanza impegnativo per via della lunghezza, per il dislivello complessivo ma soprattutto per il tratto che va dall’inizio della cresta del Monte Alto al Passo di Pietra Tagliata non adatto a escursionisti inesperti.
Partendo dal parcheggio del Ristorante Albergo Passo del Cerreto (1270 metri) si prende il CAI 00 che sale dolcemente nel bosco che dopo poco cede il posto ad una bella area prativa (L’Ospedalaccio) con vista sulla cresta sud – est del Monte Alto e a destra sul complesso Alpe di Succiso - Monte Casarola.
Il fondo che finora è stato erboso – terroso e con pendenza moderata man mano cede alla sempre più frequente arenaria esposta e la salita diventa sempre più ripida.
La salita del crinale che porta all’inizio della cresta sud – est del Monte Alto è ripida e faticosa e si passa da 1300 a 1800 metri di altitudine in pochissimo.
Superate le rocce iniziali l’altimetria cessa di aumentare ulteriormente ma il fondo diventa a tratti difficile, con rocce frastagliate, disposte a lama e non sono pochi i passaggi esposti non protetti.
E’ un tratto dell’escursione molto suggestivo questo ma occorre molta prudenza specialmente se c’è forte vento o se il terreno è bagnato.
Anzi, con il terreno bagnato tutta questa parte fino alla vetta dell’Alpe di Succiso è sconsigliabile percorrerla in quanto le rocce di arenaria sono ricoperte da muschi che con il bagnato sono estremamente scivolose.
Ci sono brevi tratti prativi alternati da traversi esposti e rocce da superare in facile arrampicata senza protezioni a parte una corda fissa che qualcuno ha pensato di mettere per agevolare la salita di uno sperone roccioso che porta ad una cresta affilata poco sotto la vetta del Monte Alto superabile da destra in quanto a sinistra è troppo esposta.
Superato questo tratto si raggiunge il Monte Alto a 1904 metri di altezza dalla quale cima si domina la Lunigiana fino al Mare Tirreno, le Apuane, a nord le creste rocciose di collegamento con il massiccio del Succiso tramite il Passo di Pietra Tagliata e a sud il complesso della Nuda con la sua caratteristica valle glaciale.
Dalla vetta del Monte Alto si segue il sentiero per il Passo di Pietra Tagliata ma prima di giungervi c’è da superare un gendarme (un singolo sperone roccioso) che è alto, dal lato da cui lo si sale circa 15 metri mentre sia a destra che sinistra precipita ancora più in basso di svariate decine di metri.
Questo gendarme rappresenta il primo dei tre tratti attrezzati della ferrata del Monte Alto e a mio avviso il più emozionante.
Per chi non avesse il set da ferrata o chi non se la sentisse è aggirabile da sinistra percorrendo un sentiero che corre più in basso.
La salita non è difficile e il cavo ottimo ma questo sperone è stretto e molto aereo; arrivati sulla sua sommità si percorre qualche metro sul pari fino a che lo si scende dalla parte opposta.
La parete di discesa, più lunga di quella della salita è molto ripida e si svolge prevalentemente su placche lisce di arenaria per cui il sistema migliore per scendere è fare aderenza con entrambe le piante dei piedi e aggrapparsi al cavo con entrambe le mani.
Non ho capito bene perchè il cavo si interrompe per circa un metro tanto da rendere difficoltoso l'attacco del moschettone senza doverli sganciare entrambi!.
Superato il gendarme in breve ci si trova al secondo tratto attrezzato che supera un altro sperone anche se in questo caso solo la salita è attrezzata con cavo.
Si giunge cosi al Passo di Pietra Tagliata e da li verso il crinale dell’Alpe di Succiso seguendo sempre il sentiero (sempre segnato) superando il terzo e ultimo tratto attrezzato un po più lungo del secondo e molto divertente.
Finita a questo punto la ferrata del Monte Alto si sale su una propaggine e successivamente sulla vetta dell’Alpe di Succiso a 2017 metri di altezza.
La parte che precede l’ascesa all’Alpe è tranquilla e si svolge fra prati di mirtilli e qualche roccetta senza che ci sia mai esposizione.
Dall’Alpe di Succiso si prosegue verso il Monte Casarola percorrendo la bella e facile cresta erbosa fino a giungere alla Sella Casarola (che si trova poco prima e non lontana dalla vetta del monte omonimo) per poi scendere dal CAI 675.
La discesa si svolge su sentiero tranquillo immerso nel verde di un ampio pendio prativo in una conca dominata dai monti prima citati e caratterizzato dalla presenza di innumerevoli canali e canaletti...questo versante è molto interessante in Inverno quando c’è la neve perché offre varie possibilità di ascensioni con piccozza e ramponi di vari gradi di difficoltà.
Ad un certo punto sul sentiero si passa da un punto dove sgorga un piccolo ruscellino che esce dal monte e che sarebbe la sorgente da dove nasce il fiume Secchia che una volta divenuto un vero e proprio fiume e percorso 157 km si immette nel Pò diventando uno dei suoi affluenti di destra.
Usciti dalla conca si entra in un bosco oltrepassato il quale si giunge alla straordinaria area prativa delle Sorgenti della Secchia dove sono presenti vari piccoli corsi d'acqua e dominata da tutta la cresta del Monte Alto.
Si prosegue seguendo i segni CAI che indicano per il Passo del Cerreto risalendo un colletto nel bosco e dopo circa mezzora ci si ricongiunge al sentiero percorso all’andata nel punto in cui la salita verso la cresta del Monte Alto cominciava a farsi tosta.
A questo punto si ritorna al punto di partenza ripercorrendo il sentiero fatto all’andata.
Il giro è lungo quasi 12,5 Km e lo considero abbastanza impegnativo per via della lunghezza, per il dislivello complessivo ma soprattutto per il tratto che va dall’inizio della cresta del Monte Alto al Passo di Pietra Tagliata non adatto a escursionisti inesperti.
Waypoints
Comments (10)
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domanda: dopo il monte gendarme si prosegue? per capirci si arriva ad una bandiera dell'italia, io non ho visto nulla dopo, solo un burrone
Ciao. Sceso il gendarme non ricordo di aver visto una bandiera a meno che non sia stata messa dopo comunque una volta sceso dalla paretina quasi verticale c e un breve tratto di cresta facile e subito dopo il Passo di Pietra Tagliata dopo di che si prosegue per cresta superando altri due tratti attrezzati abbastanza esposti e dopo ancora senza problemi si raggiunge facilmente la cima dell Alpe. Di burroni non ci sono ma solo esposizione sui lati della cresta. Ciao
Io provenivo da monte la Nuda andavo verso monte Gendarme, arrivato sulla cima non ho notato altre vie per proseguire... C'è anche una tua foto con la Madonna nella sfera di ferro. Ora quello che chiedo io.... Si proseguiva da quella cima? Perché da quello che descrivi tu.... SI..... Da quello che ho visto io NO..... se io mi sono sbagliato vorrei ritornarci e proseguire quindi chiedo
Ho capito. Ma il Monte la Nuda e' in tutt altra zona e il gendarme li presente non e' quello del Monte Alto ma un rilievo a se che si sale e scende per tratto attrezzato. Se vedi bene la traccia che ho pubblicato vedi che e' tutta un altra cosa ed adesso capisco perche hai trovato pure la bandiera che infatti nel giro fatto da me non ho visto
Ok grazie.... Vuol dire che seguirò la tua traccia 👍
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Information
Easy to follow
Scenery
Difficult
Fantastico sentiero attrezzato , forse il più bello del Appennino tosco emiliano
Ottimo. Bravo
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Information
Easy to follow
Scenery
Difficult
Traccia perfetta, ottimamente descritta e arricchita dal video dell'autore reperibile su Youtube.
Grazie per il commento. Ho un bel ricordo del giro
Complimenti per la descrizione, una domanda: il secondo tratto attrezzato é aggirabile oppure é obbligatorio per proseguire l'escursione?
Grazie