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Bolver Lugli (Cimon della Pala)

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Trail stats

Distance
4.19 mi
Elevation gain
3,730 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
3,399 ft
Max elevation
10,403 ft
TrailRank 
34
Min elevation
6,459 ft
Trail type
One Way
Coordinates
182
Uploaded
January 30, 2020
Recorded
January 2020
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near San Martino di Castrozza, Trentino-Alto Adige (Italia)

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Itinerary description

04-08-2018

salita alla cima Vezzana per la tosta via ferrata Bolver Lugli arrivo fino a rifugio Rosetta.

Saliti con la funivia per la stazione di Colverde poco sopra la stazione vi è la partenza (segnalata) del sentiero n.706 che attraverso mughi,pascoli e ghiaioni arriva a quota 2270mt dove si trova la targa con l'attacco della ferrata -50'- alla base della parete sud-est del Cimon della Pala. Effettivamente l'inizio vero e proprio della ferrata si trova circa 300mt più su poichè in questo primo tratto si incontrano solamente tracce di sentiero ,gradoni di roccia ,roccette in scalata libera di I-II° ,solamente un momentaneo spezzone di cavo di circa 3-4mt inganna dando l'illusione dell'inizio della via. I tratti a scalata libera su roccette che potrebbe spaventare i meno esperti,non è affatto difficile o problematica anzi diverte ed aiuta a guadagnare terreno senza troppo affanno. Dopo circa 1.00h di progressione lungo l'avancorpo,a quota 2550mt,si giunge alla base della parete rocciosa e quindi l'inizio delle attrezzature .
lcune roccette attrezzate portano ad un facile camino superati i quali,a destra,si giunge ad un facile salto verticale ed esposto -2640mt. Inizialmente una breve traccia di sentiero,segnalata con bolli rossi ,poi alcuni gradoni conducono in direzione della parete dove lo sviluppo della via ferrata risulta più verticale divenendo molto gradevole dal punto di vista della progressione in arrampicata sfruttando notevolmente le caratteristiche della roccia ricca d'appigli naturali . Al termine di questo primo tratto verticale si giunge ad un piccolo pulpito alla sinistra del quale si prosegue in breve traversata gradinata giungendo rapidamente alla base di una seconda progressione verticale gradinata nei primi metri ,meno nel proseguo pur mantenendosi sempre a livelli di difficoltà contenuti . Un opportuno pulpito panoramico permette di apprezzare l'imponente massiccio della Pala di San Martino . Si riparte superando da prima nuovamente gradoni ,poi una placchetta triangolare (grosso masso 2750mt) dove con l'ausilio di una staffa metallica si passa in parete raggiungendo cosi dopo alcuni metri di divertente arrampicata un secondo passaggio "aereo" che segna probabilmente l'inizio del tratto più impegnativo della via pur non raggiungendo mai particolari livelli di difficoltà di cui talvolta si accenna in alcuni testi. Si inizia con alcuni passaggi in verticale con l'affanno che inizia a farsi sentire e si raggiunge la base di una placca caratterizzata nella prima metà da una serie di staffe metalliche per divenire poi più tecnica nella seconda ;una fessura porta in direzione di uno stretto canalino dal quale si esce a destra su spigolo esposto . Deviazione a sinistra e si affronta in spaccata una rampa verticale all'uscita della quale,sempre a sinistra ,una nuova breve placchetta non crea particolari problemi e ci si prepara a superare gli ultimi due salti verticali della via ,esposti ma ben appigliati come lo è stata quasi sempre. Quest'ultimi salti verticali portano a quota 2950mt là dove le "Beppine" svettano slanciate e la fatica si fà ormai sentire;una rampa in diagonale di 5-6 metri permette di raggiungere una forcelletta dalla quale si vede il bivacco Fiamme Gialle . Tracce di sentiero ancora attrezzate attraversano una suggestiva cresta e segnano la fine della via ferrata. Non resta che raggiungere in pochi minuti il bivacco tramite semplice sentiero ben marcato . Spettacolare panorama sul Gruppo delle Pale con in primo piano il ghiacciaio di Cima Fradusta.
Per salire a Cima Vezzana (3192mt) passando inizialmente sopra il passo del Travignolo (2925mt) per proseguire poi su ripido pendìo fino alla sella sulla cresta,da qui a sinistra su roccette e tratti di nevaio fino alla cima (1.00h dal bivacco)
Per andare a rifugio Rosetta ritornare al bivacco e scendere nella valle dei Cantoni,da fare con particolare attenzione in base all'innevamento,la discesa che per lunghezza e sviluppo si diversifica anno con anno a seconda delle condizioni in cui si trova il nevaio nella Valle dei Cantoni e che potrebbe dover essere affrontato con corda e piccozza. Attenzione a non ridiscendere il canale innevato in scivolata in quanto quest'ultimo è interrotto da un crepaccio trasversale non visibile dall'alto!
Superate queste difficoltà seguite le indiocazioni fino al rifugi Rosetta.

il grado di difficoltà alpinistica varia a seconda dell'innevamento nella valle dei Cantoni

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