APPENNINO REGGIANO: FERRATA EL BARRANCO DEL DOLO

La ferrata del Barranco del Dolo, inaugurata nel 2015, è da classificarsi come moderatamente difficile per la presenza di due pareti verticali nella parte finale esposte, senza appigli e senza staffe quindi inadatta a principianti, a chi non è allenato o a chi soffre di vertigini.
In ambiente molto suggestivo la ferrata risale una parete rocciosa di arenaria compatta che sale verticale a partire dal letto del torrente Dolo per circa 200 metri.
La partenza di questo breve ma abbastanza impegnativo itinerario che tutto si percorre bene in un ora e mezzo è dallo spiazzo che si trova a pochi km da Civago andando in direzione di Villa Minozzo.
Lasciata l’auto si prende un sentiero (cartello della ferrata al suo inizio) che scende ripidamente verso il letto del torrente…il sentiero è ben visibile e sugli alberi sono presenti grossi segni bianchi dipinti.
Una volta arrivati sul Dolo il sentiero lo costeggia a sinistra ancora per un po' finchè abbiamo in vista la parete sulla quale si sviluppa la via ferrata.
Raggiunta la base della parete per cengia di arenaria che passa a un metro sopra l’acqua si raggiunge l’attacco della ferrata.
Una volta assicurati al grosso cavo si risalgono senza difficoltà pochi metri dopo di che si prosegue traversando e poi si risale una divertente paretina verticale ma ben appigliata che porta ad un facile sentiero che attraversa un breve tratto boscoso.
Superato questo boschetto ci troviamo di fronte ad una parete di circa 20 metri verticale la quale metà superiore è caratterizzata da una placca liscia che si supera agevolmente, in grande esposizione, grazie alla presenza di maniglie.
Si arriva ad un pianoro roccioso molto esposto dopo di che ci si trova al passaggio chiave della ferrata, infatti, dopo aver fatto un traverso orizzontale molto esposto ci si trova ad aggirare uno spigolo e affrontare un camino dove non sono presenti staffe e gli appigli sono molto scarsi vista la roccia particolarmente levigata.
Questo passaggio consiste in una salita di circa 15 metri dove occorre saper mettere i piedi al posto giusto (aiutandosi magari inizialmente dalla guglia li presente appoggiando una gamba) e facendo trazione sul cavo con le braccia anche perché la difficoltà di questo tratto, se non fosse usato per nulla il cavo, sarebbe un VI grado come sottolineato pure da alcune relazioni che si trovano in rete. Successivamente ci si trova su una cengia; la cresta assume da ora una linea molto tagliente e da qui si continua risalendo dei gradoni e poi si traversa nuovamente in grande esposizione dopo di che si risale nuovamente una placca simile come difficoltà e caratteristiche alla precedente ma più breve alla fine della quale alcune maniglie aiutano a guadagnare nuovamente il filo di cresta.
Si prosegue senza difficoltà sul filo di cresta sempre molto esposto specie sul lato del Dolo dopo di che si esce dalla cresta e ci si immette nel sentiero (cassetta con il libro di vetta presente). Si prosegue sul sentiero che inizialmente è attrezzato con cavo anche se non servirebbe in quanto pericoli non ci sono dopo di che si va a sinistra (indicazioni per Civago) e in breve si ritorna allo spiazzo dove abbiamo parcheggiato l’auto.
La traccia gps nel tratto centrale della ferrata non è precisa al 100% per leggeri disturbi di segnale causati dalla parete rocciosa però fino all'attacco e dalla cresta in poi è precisa quindi ovviamente non ci sono problemi anche perchè la ferrata è una e basta seguire il cavo.