Alpi Apuane, forato e procinto da Stazzema
near Stazzema, Toscana (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
[Si tratta di un itinerario lungo e faticoso, con due vie ferrate e un discreto dislivello; adatto quindi ad escursionisti esperti, "attrezzati" e allenati.
Sapendo quello che mi aspettava durante la giornata, ho affrontato i tratti in salita con passo lento ma costante; i tratti in discesa, invece, li ho fatti quasi a corsa recuperando così il "tempo perso".
Ringrazio il mio amico (e spesso compagno di traccia) Emanuele per avermi consigliato il giro che, per quanto faticoso, vi assicuro ne vale la pena!]
La partenza è da Stazzema, proprio all'innesto dei sentieri cai 6 e 5 che nel primissimo tratto viaggiano insieme. Successivamente si segue il 6 fino a foce di petrosciana; la salita è costante, il sentiero ben segnato, non si può mai sbagliare.
Da petrosciana si segue il cai 110 classificato Escursionisti Esperti e lo si abbandona in corrispondenza del bivio che porta all'attacco della ferrata Salvatori.
La via ferrata non presenta difficoltà tecniche, è breve, chiaramente esposta ma rientra sicuramente nelle ferrate "facili". Si esce dalla ferrata e si segue il ben visibile sentiero che porta al passo dell'arco e quindi alla vetta del monte Forato. Al ritorno si segue il 110 fino al valico petrosciana, successivamente il 6 fino al bivio con il cai 109 e quest'ultimo in direzione foce delle porchette.
Dalle porchette ancora 109 direzione Alto Matanna.
[Dal waypoin "porca vacca" é bene prestare attenzione. La mia idea era quella abbandonare il 109 e tagliare fuori traccia verso il callare di matanna, accorciando quindi il percorso per guadagnare tempo. Fatto sta che mi sono distratto e tra sali e scendi mi sono ritrovato nel recinto delle vacche dell'Alto Matanna. Per uscirne sono passato in un buco tra il recinto e il terreno. Non vi sto a dire che c'era sul terreno...]
Si riprende il cammino verso il callare di matanna (sentiero n 5) e si scende verso il procinto facendo attenzione a non perdere il bivio che porta alla ferrata (sulla destra).Il sentiero porta alla foce del procinto e quindi all'attacco della ferrata, passando sotto le pareti del monte Nona. Qui bisogna fare molta attenzione, dal Nona piovono sassi e pezzi di ghiaccio grossi quanto uno scarpone, bisogna indossare il casco e cercare di rimanere "a tiro" il meno possibile.
Si attraversa il ponticello di legno che unisce il Nona e il Procinto e si va verso l'attacco.
La ferrata per quanto semplice e breve ha il suo fascino, é l'unico modo per salire in vetta ed è stata la prima via ad essere attrezzata in Italia
Si sviluppa quasi tutta in verticale, il cavo (nuovo e ben messo) aiuta dove c é bisogno. Si arriva in vetta attraversando il giardino del procinto e si ritorna indietro per la stessa via. La discesa risulta essere sempre più complicata della salita, bisogna affrontarla con cautela.
Si esce dalla ferrata e si prende lo stesso sentiero fatto prima. Ovviamente il casco rimane in testa fino a pericolo scampato! Si risbuca sul cai 5 e lo si segue fino al rifugio forte dei marmi. [Questo per me é il momento più atteso della giornata: una bella birra artigianale per riprendere energia e ripagarmi della fatica fatta. Purtroppo mi sono dovuto accontentare della freschissima acqua della fonte perché il rifugio era chiuso.]
Si riprende il 5 direzione Stazzema e dopo circa 45 minuti si arriva al punto di partenza, chiudendo così l'anello.
[Per percorrere le vie ferrate in sicurezza sono indispensabili casco, imbracatura e kit ferrata con dissipatore. Accessorio secondario sono i guanti o i mezzi guanti, che è bene avere. Anche nei tratti dove "il cavo funge solo da corrimano", oppure nei tratti in cui ci si sente estremamente sicuri, è moralmente obbligatorio agganciare i moschettoni per la nostra sicurezza e per quella degli altri escursionisti.
Il grado di difficoltà descritto nelle varie recensioni su wikiloc (non vale solo per le ferrate) non è mai oggettivo al 100%.
"Tornate sani, tornate amici, arrivate in cima. In questo preciso ordine!"]
Sapendo quello che mi aspettava durante la giornata, ho affrontato i tratti in salita con passo lento ma costante; i tratti in discesa, invece, li ho fatti quasi a corsa recuperando così il "tempo perso".
Ringrazio il mio amico (e spesso compagno di traccia) Emanuele per avermi consigliato il giro che, per quanto faticoso, vi assicuro ne vale la pena!]
La partenza è da Stazzema, proprio all'innesto dei sentieri cai 6 e 5 che nel primissimo tratto viaggiano insieme. Successivamente si segue il 6 fino a foce di petrosciana; la salita è costante, il sentiero ben segnato, non si può mai sbagliare.
Da petrosciana si segue il cai 110 classificato Escursionisti Esperti e lo si abbandona in corrispondenza del bivio che porta all'attacco della ferrata Salvatori.
La via ferrata non presenta difficoltà tecniche, è breve, chiaramente esposta ma rientra sicuramente nelle ferrate "facili". Si esce dalla ferrata e si segue il ben visibile sentiero che porta al passo dell'arco e quindi alla vetta del monte Forato. Al ritorno si segue il 110 fino al valico petrosciana, successivamente il 6 fino al bivio con il cai 109 e quest'ultimo in direzione foce delle porchette.
Dalle porchette ancora 109 direzione Alto Matanna.
[Dal waypoin "porca vacca" é bene prestare attenzione. La mia idea era quella abbandonare il 109 e tagliare fuori traccia verso il callare di matanna, accorciando quindi il percorso per guadagnare tempo. Fatto sta che mi sono distratto e tra sali e scendi mi sono ritrovato nel recinto delle vacche dell'Alto Matanna. Per uscirne sono passato in un buco tra il recinto e il terreno. Non vi sto a dire che c'era sul terreno...]
Si riprende il cammino verso il callare di matanna (sentiero n 5) e si scende verso il procinto facendo attenzione a non perdere il bivio che porta alla ferrata (sulla destra).Il sentiero porta alla foce del procinto e quindi all'attacco della ferrata, passando sotto le pareti del monte Nona. Qui bisogna fare molta attenzione, dal Nona piovono sassi e pezzi di ghiaccio grossi quanto uno scarpone, bisogna indossare il casco e cercare di rimanere "a tiro" il meno possibile.
Si attraversa il ponticello di legno che unisce il Nona e il Procinto e si va verso l'attacco.
La ferrata per quanto semplice e breve ha il suo fascino, é l'unico modo per salire in vetta ed è stata la prima via ad essere attrezzata in Italia
Si sviluppa quasi tutta in verticale, il cavo (nuovo e ben messo) aiuta dove c é bisogno. Si arriva in vetta attraversando il giardino del procinto e si ritorna indietro per la stessa via. La discesa risulta essere sempre più complicata della salita, bisogna affrontarla con cautela.
Si esce dalla ferrata e si prende lo stesso sentiero fatto prima. Ovviamente il casco rimane in testa fino a pericolo scampato! Si risbuca sul cai 5 e lo si segue fino al rifugio forte dei marmi. [Questo per me é il momento più atteso della giornata: una bella birra artigianale per riprendere energia e ripagarmi della fatica fatta. Purtroppo mi sono dovuto accontentare della freschissima acqua della fonte perché il rifugio era chiuso.]
Si riprende il 5 direzione Stazzema e dopo circa 45 minuti si arriva al punto di partenza, chiudendo così l'anello.
[Per percorrere le vie ferrate in sicurezza sono indispensabili casco, imbracatura e kit ferrata con dissipatore. Accessorio secondario sono i guanti o i mezzi guanti, che è bene avere. Anche nei tratti dove "il cavo funge solo da corrimano", oppure nei tratti in cui ci si sente estremamente sicuri, è moralmente obbligatorio agganciare i moschettoni per la nostra sicurezza e per quella degli altri escursionisti.
Il grado di difficoltà descritto nelle varie recensioni su wikiloc (non vale solo per le ferrate) non è mai oggettivo al 100%.
"Tornate sani, tornate amici, arrivate in cima. In questo preciso ordine!"]
Waypoints
Intersection
2,226 ft
Intersezione
Si continua sul sentiero cai numero 6, direzione foce di petrosciana
Panorama
3,913 ft
Panorama
Sotto di noi l'arco del monte forato, alzando lo sguardo...pania della croce, uomo morto e pania secca
Mountain pass
3,575 ft
Valico
Callare di matanna, la pecorella smarrita ha ritrovato il suo percorso
Intersection
3,114 ft
Si abbandona il cai 5 in favore del sentriero che ci porta a foce del procinto
Intersection
2,834 ft
Intersezione
Si abbandona il cai 5 e ci si dirige verso il rifugio forte dei marmi
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