Le Piagge - Fontan Tempesta - Maschio delle Faete - Le Grotticelle - Casale di Mezza Posta

Le limitazioni del Covid hanno un vantaggio, l'esplorazione nel dettaglio dei sentieri, delle opere archeologiche e dei paesaggi del variegato mondo facente parte del Parco dei Castelli Romani.
Partenza dalle Piagge, sentiero 512 con passaggio a Fontan Tempesta (tappa obbligatoria per salutare questa antica fonte immersa in angolo meraviglioso e misterioso del Nemus), passaggio sotto il sottovia della SP217 e direttissima per il Faete.
Ripida salita di 1,5km per la Macchia della Riguardata sino alla sbarra sulla via di Monte Cavo. Ancora direttissima per il sentiero basso per il Maschio delle Faete che intercetta in prossimità della via militare il sentiero 516. Poco prima dell'ultima svolta a sinistra, breve escursione esplorativa nel tratto dellla Macchie Barbarossa che ospita dei blocchi lavici della fase vulcanica detta delle Faete, che risale a 280.000 anni fa.
Salita sulla vetta del Maschio delle Faete 956m, panorama oggi nebbioso e piovigginoso, ma sarà il bosco a regalare i dettagli migliori.
Discesa per la via militare sino ad intercettare la via Monte Pennolo, svolta a destra e sempre dritti fino alla Madonnina, qui ancora a destra per il sentiero 517 sino alla svolta a destra per la Macchia delle Fajole. Ampio sentiero in discesa con curve e qualche saliscendi sino allo sbocco con il sentiero 516 e breve visita alle Grotticelle (2 tombe risalenti alla Media Età del Bronzo, 1700/1400 a.C.) e al rudere del Casale dei Guardiani.
Discesa per il 516 lungo un sentiero solcato dai mezzi dei taglialegna che hanno ancora una volta modificato inesorabilmente il panorama.
Arrivo agli orti di Barbarossa e ancora dritto per un piccolo sentiero che conduce sul 517, passaggio accanto al rudere del Casale di Mezza Posta e in breve arrivo al sottopasaggio della via Dei Laghi. Da qui ritorno per il 512 direzione Le Piagge.
18km di nebbia, pioggerellina, e clima tipico delle Highland scozzesi. Il silenzio rotto dalle motoseghe dei tagliaboschi che non arrivano a scalfire la magia delle Tombe arcaiche ai piedi delle Faete. Lungo il sentiero, come sempre nel Parco dei Castelli Romani, molta spazzatura, tra cui elementi pericolosi e ingombranti.