Anello da Laverda per il Buso delle Anguane, la Carega del Diavolo e gli antichi sentieri sulle colline attorno a Laverda

Bellissimo itinerario che da Laverda, ai piedi dell'Altopiano di Asiago, passando per alcuni rifugi scavati nella roccia risalenti alla Grande Guerra, porta al Buso delle Anguane, alla Carega del Diavolo e al Gorgo Nero e quindi, seguendo gli antichi sentieri, detti "salisi", percorsi per secoli da uomini ed animali che scendevano e salivano sull'Altopiano di Asiago, compie un percorso ad anello sulle colline circostanti la vallata del torrente Laverda, per tornare infine al punto di partenza.
Il Buso delle Anguane, misteriose creature femminili che popolavano i luoghi grotteschi e acquatici, è una grotta che si apre lungo la fascia rocciosa che costeggia la Valle delle Anguane: si tratta di un tortuoso canyon sotterraneo naturale lungo 400 m costituito di due rami che si dipartono dall’ingresso principale: il Ramo dei Ghiri e il Ramo dee Strighe, gallerie serpeggianti lungo le quali si incontrano diverse concrezioni, un paio di pozzi ed alcuni passaggi che costringono ad avanzare carponi o a strisciare.
La Carega del Diavolo è un'imponente cuspide di roccia che domina la valle. Si tratta di un antico altare pagano dove venivano compiuti riti e sacrifici: sembra che il Diavolo sedesse nella sua grande pietra, circondato da streghe ed anguane, che lo aiutavano a controllare la valle e la vita dei suoi abitanti. La si risale lungo un sentiero scalinato che nell’ultimo tratto richiede qualche elementare passaggio di arrampicata, mentre lungo le sue pareti si sviluppano alcune vie di arrampicata. Dalla cima si ammira la rigogliosa valle appena risalita.
Il Gorgo Nero è una pozza scavata nella roccia, raggiungibile superando uno scivolo roccioso e rappresenta la più affascinante di una serie di cinque pozze d’acqua o gorghi, noti anche con il termine dialettale di boji, che si incontrano ridiscendendo la Valle.
L'itinerario risale poi sul versante nord della vallata attraversando antiche contrade, alcune ancora abitate, altre, come Perarola, oramai abbandonate, arrivando al punto più elevato del percorso in località Ponte di Velo, per poi passare sul versante sud, sulle colline di Salcedo. Scendendo per le colline, si attraversa la contrada Lupiari, si prosegue nel bosco fino al fondovalle e, costeggiando il torrente, si torna a Laverda, dove si conclude il percorso.

P.S.
Causa esaurimento carica del cellulare, nel tracciato manca l'ultimo tratto di sentiero che, passando per Contrada Lupiari, giunge a Via Maglio, che si discende per tornare in paese.