Rifugio SEV da Valbrona
near Valbrona, Lombardia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Gita effettuata il 29 Dicembre 2017
Lascio l'auto presso uno dei parcheggi vicino al cimitero di Valbrona e prendo via Zinica presso la chiesa di San Rocco.
La strada asfaltata sale con leggera pendenza e numerosi tornati con alcuni tratti ghiacciati che aumentano sempre più con l'aumentare dell'altitudine.
Premetto che tutta il percorso di salita sino al Rufugio SEV, in questo periodo dell'anno, è completamente in ombra per la maggior parte della giornata, pertanto la strada rimane ghiacciata anche sino all'inizio della primavera. Lungo il percorso si aprono rare visuali panoramiche sul ramo di Lecco del lago di Como e sulle vette delle imbiancate Grigne,
Per la maggior parte della salita, bisogna tenere gli occhi sulla strada per evitare di scivolare. Gli spazzaneve sono passati lungo la strada sino alle ultime case togliendo il grosso della neve, ma hanno lasciato un fondo di ghiaccio pressato. Una volta superata la frazione di Oneda, si rendono necessari dei ramponi o l'uso delle ciaspole.
Arrivato alle ultime case, il tratto finale si presenta con oltre 50 centimetri di fresca neve vergine molto farinosa. Le ciaspole fanno il loro lavoro, ma si sprofonda comunque, e l'ultimo tratto sino al rifugio si rivela il più faticoso.
Un breve giro intorno al rifugio e mi rendo conto che sono la sola persona presente nella zona.
Dato che anche il rifugio è completamente in ombra, decido di andare verso la cappella ai caduti della montagna, sul lato destro dell'Alpe di Pianezzo, unico punto baciato dal sole, e li mi fermo per il pranzo e un pò di meritato riposo.
Avevo pensato di fare anche la salita a uno dei Corni di Canzo, ma la neve caduta è troppa pertanto ho deciso di rinunciarci.
Poco prima delle 13, il sole si sposta dietro il corno orientale e anche la cappella ora è in ombra, pertanto decido di prendere la via del ritorno.
All'inizio percorro la stesso tratto dell'andata, lungo i miei stessi passi, ma arrivato al primo bivio, decido di prendere il sentiero che passa per il bosco.
Ci sono alcune tracce sulla neve di qualcuno che è passato in precedenza, ma per lo più il sentiero è completamente coperto di neve, pertanto proseguo seguendo le tracce di chi mi ha preceduto controllando ogni tanto sul GPS di essere sul giusto percorso.
Se decidete di scaricate la mia traccia e di seguirla, sappiate che non sempre sono riuscito a stare sul sentiero poichè non era assolutamente visibile.
Arrivato presso la località Valcerrina, proseguo seguendo le tracce che vanno in direzione sud seguendo il segnavia in direzione di Valbrona-Osigo.
Il sentiero si fa ora più visibile.La neve caduta di recente ha rotto molti rami ed alcuni alberi, pertanto mi trovo spesso a saltare piccoli tronchi ed aggirare parecchi rami piegati dalla neve, ma in breve arrivo ad un gruppo di case con una splendida vista panoramica, pertanto mi fermo alcuni minuti sdraiato sulla neve al sole mentre faccio una rapida merenda.
Riparto e riprendo la mulattiera innevata, attraverso una malga e prendo la vecchia mulattiera in discesa verso Valbrona sino ad arrivare presso la chiesa del paese.Percorro la strada principale passando davanti al cimitero e torno infine presso il parcheggio di partenza.
Difficoltà:
La strada asfaltata fatta all'andata, è priva di neve per quasi la sua totalità, ma presenta all'inizio numerosi tratti ghiacciati che aumentano sempre di più a mano amano che si sale.Fate molta attenzione e quaando il fondo lo permette, utilizzate ramponi o ciaspole.
Il sentiero percorso al ritorno. era completamente innevato e non visibile, pertanto consiglio di utilizzare un GPS per non perdersi in caso non si vedano tracce di persone passate prima di voi.
Percorso adatto a tutti in autunno estate e primavera senza neve.
I miei tempi:
Per la salita ci ho messo 2h e 15 minuti.
Per la discesa 2 ore.
Buon divertimento.
Lascio l'auto presso uno dei parcheggi vicino al cimitero di Valbrona e prendo via Zinica presso la chiesa di San Rocco.
La strada asfaltata sale con leggera pendenza e numerosi tornati con alcuni tratti ghiacciati che aumentano sempre più con l'aumentare dell'altitudine.
Premetto che tutta il percorso di salita sino al Rufugio SEV, in questo periodo dell'anno, è completamente in ombra per la maggior parte della giornata, pertanto la strada rimane ghiacciata anche sino all'inizio della primavera. Lungo il percorso si aprono rare visuali panoramiche sul ramo di Lecco del lago di Como e sulle vette delle imbiancate Grigne,
Per la maggior parte della salita, bisogna tenere gli occhi sulla strada per evitare di scivolare. Gli spazzaneve sono passati lungo la strada sino alle ultime case togliendo il grosso della neve, ma hanno lasciato un fondo di ghiaccio pressato. Una volta superata la frazione di Oneda, si rendono necessari dei ramponi o l'uso delle ciaspole.
Arrivato alle ultime case, il tratto finale si presenta con oltre 50 centimetri di fresca neve vergine molto farinosa. Le ciaspole fanno il loro lavoro, ma si sprofonda comunque, e l'ultimo tratto sino al rifugio si rivela il più faticoso.
Un breve giro intorno al rifugio e mi rendo conto che sono la sola persona presente nella zona.
Dato che anche il rifugio è completamente in ombra, decido di andare verso la cappella ai caduti della montagna, sul lato destro dell'Alpe di Pianezzo, unico punto baciato dal sole, e li mi fermo per il pranzo e un pò di meritato riposo.
Avevo pensato di fare anche la salita a uno dei Corni di Canzo, ma la neve caduta è troppa pertanto ho deciso di rinunciarci.
Poco prima delle 13, il sole si sposta dietro il corno orientale e anche la cappella ora è in ombra, pertanto decido di prendere la via del ritorno.
All'inizio percorro la stesso tratto dell'andata, lungo i miei stessi passi, ma arrivato al primo bivio, decido di prendere il sentiero che passa per il bosco.
Ci sono alcune tracce sulla neve di qualcuno che è passato in precedenza, ma per lo più il sentiero è completamente coperto di neve, pertanto proseguo seguendo le tracce di chi mi ha preceduto controllando ogni tanto sul GPS di essere sul giusto percorso.
Se decidete di scaricate la mia traccia e di seguirla, sappiate che non sempre sono riuscito a stare sul sentiero poichè non era assolutamente visibile.
Arrivato presso la località Valcerrina, proseguo seguendo le tracce che vanno in direzione sud seguendo il segnavia in direzione di Valbrona-Osigo.
Il sentiero si fa ora più visibile.La neve caduta di recente ha rotto molti rami ed alcuni alberi, pertanto mi trovo spesso a saltare piccoli tronchi ed aggirare parecchi rami piegati dalla neve, ma in breve arrivo ad un gruppo di case con una splendida vista panoramica, pertanto mi fermo alcuni minuti sdraiato sulla neve al sole mentre faccio una rapida merenda.
Riparto e riprendo la mulattiera innevata, attraverso una malga e prendo la vecchia mulattiera in discesa verso Valbrona sino ad arrivare presso la chiesa del paese.Percorro la strada principale passando davanti al cimitero e torno infine presso il parcheggio di partenza.
Difficoltà:
La strada asfaltata fatta all'andata, è priva di neve per quasi la sua totalità, ma presenta all'inizio numerosi tratti ghiacciati che aumentano sempre di più a mano amano che si sale.Fate molta attenzione e quaando il fondo lo permette, utilizzate ramponi o ciaspole.
Il sentiero percorso al ritorno. era completamente innevato e non visibile, pertanto consiglio di utilizzare un GPS per non perdersi in caso non si vedano tracce di persone passate prima di voi.
Percorso adatto a tutti in autunno estate e primavera senza neve.
I miei tempi:
Per la salita ci ho messo 2h e 15 minuti.
Per la discesa 2 ore.
Buon divertimento.
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Easy to follow
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Moderate
Ho fatto questo percorso in estate e l'ho trovato semplice ed adatto a tutti.
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Moderate
vedo che sei andato in gita subito dopo le abbondanti nevicate...
Ottima scelta...
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Moderate
Percorso ben spiegato
Grazie.
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Moderate
Complimenti per il coraggio...Doveva fare freddissimo.
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Moderate
Non l'ho mai fatto in inverno.
Devo provarlo.
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Moderate
Fatto 3 anni fa in febbraio ed anche allora la strada asfaltata era tutta ghiacciata.
Bei panorami.
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Moderate
La prima metà è quasi tutta su asfalto