Prealpi Trevigiane e Bellunesi: Monte Cesén, Monte Mariech e Monte Zogo (o Monte Doc) da Valpiana di Segusino (e foto del lupo)
near Valpiana, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Ciaspolata sicura (… a parte i lupi, vedi foto 😊) se ci si attiene al tracciato base senza la breve variante che ho preso dopo la vetta del Monte Zogo o Monte Doc.
Quando c’è tanta neve assestata e, come oggi, le zone più esposte a degrado veloce sono ancora a posto, questo gruppo montuoso è un gran bel “parco giochi” per le ciaspole.
Purtroppo una situazione buona come quella di questo periodo non arriva tutti gli anni, e non può durare tutta la stagione viste quote ed esposizioni varie.
Dunque, bisogna tenere d’occhio la zona e sfruttare i momenti buoni quando arrivano.
La ciaspolata di oggi deve essere considerata solo un’indicazione – si può tornare sulle stesse cime e quelle vicine in infiniti modi diversi.
Itinerario odierno
Dal parcheggio di Valpiana di Segusino si sale su stradetta di neve battuta fino a Forcella Zogo: oggi fatta tutta con i ramponcini a catenella anche se negli ultimi metri un po’ si sprofondava.
Alla forcella, in normali condizioni di neve, sicuramente bisogna calzare le ciaspole e si segue semplicemente la dorsale che va verso sud-est: primo tratto in un boschetto e poi in campo libero fino alla Croce di vetta del Monte Cesen.
Dal Monte Cesen ancora direzione est/sud-est dentro una depressione e poi in breve risalita su una cima secondaria con un’antenna – da questa si segue una dorsale secondaria leggermente ondulata con discesetta finale e breve risalita a Malga Mariech, con la vetta del Monte Mariech appena sopra.
Qui inizia un tratto, a mio giudizio, spettacolare nella sua facilità: ricalcando il percorso del sentiero CAI 1011 si “cavalca” verso nord tutta la dorsale che divide la Val Paula dalla Val di Mariech, sempre con un super panorama di fronte.
Alla fine il sentiero CAI 1011 cala nel bosco su una sella da cui, proseguendo diritti, si andrebbe in direzione del Monte Garda.
Per ritornare verso la partenza, a questa sella si svolta a sinistra su stradetta che in direzione ovest/sud-ovest riporta a Forcella Zogo passando sotto tutto il lato nord del Monte Cesen.
Oggi c’era una traccia precedente per circa metà di questo tratto, e poi ho dovuto rallentare per la neve profonda.
Da Forcella Zogo facilissima, frequentatissima e battutissima salita al Monte Zogo o Monte Doc.
Dal Monte Zogo o Monte Doc sono sceso direttamente per il pendio sopra Malga Doc, e questa è facile.
Da Malga Doc si può prendere la stradetta di accesso e tornare, verso sinistra, in direzione di Forcella Zogo per ricollegarsi alla strada di neve battuta di prima salita.
Vista l’ottima neve, ho scelto di scendere ancora diretto sotto Malga Doc per il breve tratto fino all’altra stradetta che passa sotto.
Attenzione però, da fare solo con neve ASSESTATA perché il pendio ha un punto sui 30 gradi circa di pendenza e il fondo erboso che sta sotto non è il massimo per la sicurezza.
Da questa seconda stradetta ho girato a sinistra per poi fare un’altra variante.
Prima di ricollegarmi alla strada di neve battuta di prima salita (sempre considerando la neve ottima e abbondante) ho svoltato in discesa nel bosco per poi, con tendenza sinistra, collegarmi a un sentiero non CAI.
Svoltando poco più avanti di quanto ho fatto io, il sentiero si ritrova prima (quasi subito), ma volevo vagabondare un po’ nel bosco.
In realtà, con la neve, questo sentiero non CAI si vede meglio del CAI 1005 che si attraversa per arrivarci.
Quindi senza difficoltà ci si ritrova sulla strada di neve battuta dell’andata.
A mio giudizio, è una “variante carina” con neve perfetta come oggi, ma solo con neve perfetta e abbondante.
Se la neve fosse poca o già rovinata-crostosa non la consiglio: conviene seguire sempre le stradette di base.
Quando c’è tanta neve assestata e, come oggi, le zone più esposte a degrado veloce sono ancora a posto, questo gruppo montuoso è un gran bel “parco giochi” per le ciaspole.
Purtroppo una situazione buona come quella di questo periodo non arriva tutti gli anni, e non può durare tutta la stagione viste quote ed esposizioni varie.
Dunque, bisogna tenere d’occhio la zona e sfruttare i momenti buoni quando arrivano.
La ciaspolata di oggi deve essere considerata solo un’indicazione – si può tornare sulle stesse cime e quelle vicine in infiniti modi diversi.
Itinerario odierno
Dal parcheggio di Valpiana di Segusino si sale su stradetta di neve battuta fino a Forcella Zogo: oggi fatta tutta con i ramponcini a catenella anche se negli ultimi metri un po’ si sprofondava.
Alla forcella, in normali condizioni di neve, sicuramente bisogna calzare le ciaspole e si segue semplicemente la dorsale che va verso sud-est: primo tratto in un boschetto e poi in campo libero fino alla Croce di vetta del Monte Cesen.
Dal Monte Cesen ancora direzione est/sud-est dentro una depressione e poi in breve risalita su una cima secondaria con un’antenna – da questa si segue una dorsale secondaria leggermente ondulata con discesetta finale e breve risalita a Malga Mariech, con la vetta del Monte Mariech appena sopra.
Qui inizia un tratto, a mio giudizio, spettacolare nella sua facilità: ricalcando il percorso del sentiero CAI 1011 si “cavalca” verso nord tutta la dorsale che divide la Val Paula dalla Val di Mariech, sempre con un super panorama di fronte.
Alla fine il sentiero CAI 1011 cala nel bosco su una sella da cui, proseguendo diritti, si andrebbe in direzione del Monte Garda.
Per ritornare verso la partenza, a questa sella si svolta a sinistra su stradetta che in direzione ovest/sud-ovest riporta a Forcella Zogo passando sotto tutto il lato nord del Monte Cesen.
Oggi c’era una traccia precedente per circa metà di questo tratto, e poi ho dovuto rallentare per la neve profonda.
Da Forcella Zogo facilissima, frequentatissima e battutissima salita al Monte Zogo o Monte Doc.
Dal Monte Zogo o Monte Doc sono sceso direttamente per il pendio sopra Malga Doc, e questa è facile.
Da Malga Doc si può prendere la stradetta di accesso e tornare, verso sinistra, in direzione di Forcella Zogo per ricollegarsi alla strada di neve battuta di prima salita.
Vista l’ottima neve, ho scelto di scendere ancora diretto sotto Malga Doc per il breve tratto fino all’altra stradetta che passa sotto.
Attenzione però, da fare solo con neve ASSESTATA perché il pendio ha un punto sui 30 gradi circa di pendenza e il fondo erboso che sta sotto non è il massimo per la sicurezza.
Da questa seconda stradetta ho girato a sinistra per poi fare un’altra variante.
Prima di ricollegarmi alla strada di neve battuta di prima salita (sempre considerando la neve ottima e abbondante) ho svoltato in discesa nel bosco per poi, con tendenza sinistra, collegarmi a un sentiero non CAI.
Svoltando poco più avanti di quanto ho fatto io, il sentiero si ritrova prima (quasi subito), ma volevo vagabondare un po’ nel bosco.
In realtà, con la neve, questo sentiero non CAI si vede meglio del CAI 1005 che si attraversa per arrivarci.
Quindi senza difficoltà ci si ritrova sulla strada di neve battuta dell’andata.
A mio giudizio, è una “variante carina” con neve perfetta come oggi, ma solo con neve perfetta e abbondante.
Se la neve fosse poca o già rovinata-crostosa non la consiglio: conviene seguire sempre le stradette di base.
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