Pale di San Martino: Sasso Negro da Capanna Cima Comelle in Val di Garès
near Gares, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il Sasso Negro è una punta su una crestina al lato del gran pianoro di campo Boaro che si incontra in una delle direttrici di salita da Capanna Cima Comelle all’Altopiano della Pale di San Martino.
Dall’altro lato rispetto a Campo Boaro il Sasso Negro “precipita” sulla valle con un “paretone” nero.
È un percorso (non l’unico) che vale la pena conoscere per chi, prima o poi, vorrà salire sull’Altopiano della Pale di San Martino partendo dalla Val di Garès.
Il tracciato in sé – come dislivello, pendenze ed esposizione alle profondità – è elementare, ma non è da prendere sottogamba perché per esposizione geografica (più o meno tutto nord o nord-ovest) e pareti/pendii circostanti può essere un bel rebus da interpretare come condizioni della neve (e per questo indico difficoltà media).
Se non si attendono la stagione e la giornata giusta (… almeno la giornata), in pratica:
• Primo tratto su comodo sentiero fino al waypoint “02 - Bivio CAI 756 761” che non dovrebbe presentare problemi di neve
• Secondo tratto fino alla Forcella Cesurette che scorre “a tiro” di una parete che facilmente scarica (vedi foto allegata al waypoint “02 - Bivio CAI 756 761”) su un canale che bisogna attraversare due volte prima e dopo un tornante; poi spesso la neve copre in modo instabile il comodo sentiero estivo, costringendo (come oggi) a trovare linee abbastanza sicure osservando il terreno metro per metro ed avanzando piuttosto lentamente
• Poi abbastanza tranquillo da capire come neve fino all’imbocco del Vallon dei Camosci – da questo punto, andando diritti ci si dirigerebbe verso percorso ESTIVO del “Cor di San Lucano” che, a mio giudizio, è uno dei gioielli più belli di tutte le Dolomiti; percorso impegnativo con tratti abbastanza continuati di I° grado e qualche II° grado max se si perde un po’ la linea migliore
• Il Vallon dei Camosci non è pendente ma delimitato da paretine che un po’ “scaricano”; si può stare nel fondo come ho fatto oggi se si nota che le paretine sono libere, oppure un po’ più a sinistra (direzione salita) nel tratto iniziale dove c’è una piccola dorsale che emerge dal fondo
• Campo Boaro è banale, basta non farsi attirare dall’idea di ritornare a Malga Campigat per il ripido pendio che scende direttamente evitando il Vallon dei Camosci: è un pendio molto spesso instabile (oggi si vedeva un vero campionario dei tipi valanghette spontanee) e con le ciaspole è una roulette russa
Tutto quanto sopra premesso, in stagione e giornata ok è un percorso più che frequentato ed è bello da fare: bisogna saper attendere.
Oggi era solo giornata e si arrivava con qualche difficoltà fino al Sasso Negro, ma non era proprio il caso di proseguire oltre.
Dall’altro lato rispetto a Campo Boaro il Sasso Negro “precipita” sulla valle con un “paretone” nero.
È un percorso (non l’unico) che vale la pena conoscere per chi, prima o poi, vorrà salire sull’Altopiano della Pale di San Martino partendo dalla Val di Garès.
Il tracciato in sé – come dislivello, pendenze ed esposizione alle profondità – è elementare, ma non è da prendere sottogamba perché per esposizione geografica (più o meno tutto nord o nord-ovest) e pareti/pendii circostanti può essere un bel rebus da interpretare come condizioni della neve (e per questo indico difficoltà media).
Se non si attendono la stagione e la giornata giusta (… almeno la giornata), in pratica:
• Primo tratto su comodo sentiero fino al waypoint “02 - Bivio CAI 756 761” che non dovrebbe presentare problemi di neve
• Secondo tratto fino alla Forcella Cesurette che scorre “a tiro” di una parete che facilmente scarica (vedi foto allegata al waypoint “02 - Bivio CAI 756 761”) su un canale che bisogna attraversare due volte prima e dopo un tornante; poi spesso la neve copre in modo instabile il comodo sentiero estivo, costringendo (come oggi) a trovare linee abbastanza sicure osservando il terreno metro per metro ed avanzando piuttosto lentamente
• Poi abbastanza tranquillo da capire come neve fino all’imbocco del Vallon dei Camosci – da questo punto, andando diritti ci si dirigerebbe verso percorso ESTIVO del “Cor di San Lucano” che, a mio giudizio, è uno dei gioielli più belli di tutte le Dolomiti; percorso impegnativo con tratti abbastanza continuati di I° grado e qualche II° grado max se si perde un po’ la linea migliore
• Il Vallon dei Camosci non è pendente ma delimitato da paretine che un po’ “scaricano”; si può stare nel fondo come ho fatto oggi se si nota che le paretine sono libere, oppure un po’ più a sinistra (direzione salita) nel tratto iniziale dove c’è una piccola dorsale che emerge dal fondo
• Campo Boaro è banale, basta non farsi attirare dall’idea di ritornare a Malga Campigat per il ripido pendio che scende direttamente evitando il Vallon dei Camosci: è un pendio molto spesso instabile (oggi si vedeva un vero campionario dei tipi valanghette spontanee) e con le ciaspole è una roulette russa
Tutto quanto sopra premesso, in stagione e giornata ok è un percorso più che frequentato ed è bello da fare: bisogna saper attendere.
Oggi era solo giornata e si arrivava con qualche difficoltà fino al Sasso Negro, ma non era proprio il caso di proseguire oltre.
Waypoints
Waypoint
4,367 ft
01 - Parcheggio presso Capanna Cima Comelle
Waypoint
5,933 ft
03 - Forcella Cesurette o Campigat
Waypoint
6,934 ft
06 - Punto foto più o meno a metà Vallon dei Camosci
Comments (3)
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Si può fare anche d’estate questo tuo giro??
Ciao Elena,
il Sasso Negro è sulla direttrice di salita estiva per l’Altopiano delle Pale di San Martino, e se si vuol “toccare” il roccione di vetta basta fare una deviazione di pochi metri in fuori pista dal sentiero ufficiale CAI.
Ricapitolando:
• fino a Malga Campigat tutto sentiero CAI
• da Malga Campigat all’imbocco del Vallone dei Camosci sentiero CAI
• poi se vai a sinistra per il Vallone dei Camosci sei in fuori pista e arrivi a Campo Boaro sopra la quota del Sasso Negro: è il percorso invernale della mia ciaspolata con meno rischio valanghe
• se invece vai a destra continui su sentiero CAI fino al Sasso Negro per il percorso che d’inverno è molto pericoloso per le valanghe, ma d’estate è un sentiero CAI
• dalla fine delle due varianti sopra Campo Boaro, se continui (… a lungo) vai sul l’Altopiano delle Pale di San Martino
Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
Buona escursione! 😉
Grazie mille!!! Sicuramente lo metterò nella mia l’osta di percorsi da fare quest’estate!!