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Monte Guglielmo, invernale da Zone

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Trail stats

Distance
9.88 mi
Elevation gain
4,478 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
4,478 ft
Max elevation
6,459 ft
TrailRank 
36
Min elevation
2,266 ft
Trail type
Loop
Moving time
4 hours 10 minutes
Time
5 hours 38 minutes
Coordinates
2649
Uploaded
November 28, 2021
Recorded
November 2021
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near Zone, Lombardia (Italia)

Viewed 123 times, downloaded 8 times

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Itinerary description

Ieri mattina mentre tornavo a casa ho alzato lo sguardo e l'ho visto colmo di neve, un bel panettone carico, i raggi del sole che si specchiavano proprio su quella neve scesa a secchiate sulla sua vetta. Di che monte sto parlando secondo voi? Ovviamente del Guglielmo. Sento già i piedi fremere, le formiche sulle piante dei piedi per la voglia di affondare in quel mare di neve e ghiaccio. Quindi è deciso, l'indomani mattina la mia destinazione sarà la località di Zone, da qui i sentieri per il Guglielmo sono diversi e numerosi, io opterò per la salita attraverso il famoso "Bosco degli Gnomi", un percorso turistico che consente di ammirare numerose sculture ricavate in tronchi di legno. Sarò solo stavolta, il mitico Edo è ancora provato dalle fatiche del Boia e vuole giustamente evitare infortuni che metterebbero a repentaglio le prossime uscite. Parcheggio l'automobile nei pressi del centro sportivo e scendo verso il torrente seguendo le indicazioni per i sentieri. Qui trovo le chiare indicazioni per raggiungere il bosco, seguo quindi la ripida mulattiera che sale subito con una certa pendenza e che penetra pian piano nella vegetazione più fitta.
Il sentiero CAI è contrassegnato con il numero 227, ufficialmente si tratta di Strada Camadone. Iniziano a comparire le prime curiose sculture ma ahimè è ancora buio e la lampada frontale non mi fa apprezzare a pieno le opere. Il cielo nuvoloso non promette bene e le prime gocce di pioggia ghiacciata mi accompagnano nel giro di poco. Proseguo fino a raggiungere un bivio dove incontro il sentiero 230 che prosegue fuori uscendo dal bosco.
La pendenza ora è meno impegnativa, il sentiero è ampio e si sviluppa con numerosi tornanti che consentono di prendere quota rapidamente. Infatti la pioggia ora è neve e scende copiosamente, il paesaggio è magnifico, dipinto di un bianco candido. Sono in prossimità oramai di Cascina Casentiga ed è arrivato il momento di attaccare le ciaspole perché i miei piedi sprofondano fino alla caviglie. La nebbia aumenta, la neve si intensifica e il vento ruggisce. Avanzo più lentamente ma riesco presto a intravedere nella nebbia la Malga Palmarusso di Sopra che è situata in alto alla mia sinistra. Risalgo la ripida traccia passo dopo passo e raggiungo con fatica il bivio proprio in prossimità della malga. Qui incontro altri due "folli" escursionisti che vogliono dar battaglia agli dei del Gölem, si tratta di Enrico e Mattia, rispettivamente padre e figlio. Decidiamo di effettuare la salita insieme visto che saremo noi a dare la "prima via" sulla neve fresca ai futuri e intrepidi scalatori che quest'oggi tenteranno di arrivare in vetta. Proseguo a destra senza una traccia definita, mantenendo come riferimento un enorme massiccio roccioso.
Altro non è  che il "Corno del Bene" minaccioso sperone dove è presente anche l'omonima via ferrata. Proseguo lungo il ripido sentiero, o meglio, dove suppongo ci sia il sentiero, fortunatamente il Rifugio Almici è visibile sopra di me e nel giro di un ora ci arrivo faticosamente deviando alcuni tratti dove dovrebbe trovarsi la carrareccia che porta ai piedi del Guglielmo. Seguendo il tracciato del 3V attacchiamo l'ultimo tratto reso angusto da una neve fresca e morbidissima, ogni passo costa uno sforzo enorme, ma finalmente giungo con i miei compagni al Redentore, non siamo mai riusciti a intravederlo durante la salita, le nuvole hanno ridotto a poche decine di metri la visuale. In pratica ci sbattiamo addosso, ma nulla toglie l'immensa soddisfazione per questa impresa messa a dura prova dal clima. Siamo in cima, stanchi, col fiatone, intirizziti dal freddo, con la schiena fradicia di sudore......... ma con una gioia e una felicità difficile da descrivere. Ci ripariamo nella stanza al di sotto del redentore e abbraccio i miei compagni d'avventura, è stata una bella prova per tutti noi. Subito un cambio asciutto e attacchiamo thermos e cibo. Sono affamato. Il Gölem ha venduto cara la pelle quest'oggi! Peccato solo non poter effettuare delle belle fotografie, è tutto circondato da nuvole e nebbia. Mentre ricarichiamo batterie e spirito ricomincia a nevicare, a quanto pare oggi gli Dei non vogliono assistermi.
Per la discesa avevo pianificato un percorso piuttosto lungo ma privo di difficoltà. Ovvero prendere il 207 che mi avrebbe portato alla Malga di Sotto e poi comodamente alla croce di Marone e da lì nuovamente a Zone. Ne discuto con i miei compagni e loro mi sconsigliano di allungare il percorso con questo tempo, anche se non difficoltoso. Parliamo di circa 4km in più su neve fresca in mezzo al bianco più totale e scarsa visibilità. Mi trovo pienamente d'accordo con loro, quindi torneremo letteralmente sui nostri passi, le nostre tracce faciliteranno il rientro senza patemi o preoccupazione. Arrivati al bivio per il corno del bene saluto con affetto i due miei nuovi amici e mi incammino nel bosco come un moderno pollicino che segue le briciole che ha lasciato, fortunatamente smette di nevicare e il vento mi da un po di tregua. Tornerò alla macchina in meno di due ore, dove il nostro corpo trovi le energie è sempre un mistero. Una giornata epica, dove ho incontrato due nuovi fratelli, con i quali ho portato il mio rispetto e la mia devozione ai piedi del Redentore, e come sempre ho lasciato un pezzo di cuore come succede sempre quando sono sulla cima del nostro caro amato Guglielmo. Alla prossima gnari, El fùrner.

Comments  (1)

  • Photo of edoardobonizzi
    edoardobonizzi Nov 28, 2021

    Hai trovato dei tuoi compagni...il nome una garanzia 😂👏👏👏💪👍

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