Monte Grappa: Valpore di Cima, Croce dei Lebi, Cima Grappa e Cason dei Lebi da Col della Fontana in Val dello Stizzon
near Boffat, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Ciaspolata che nelle parti bassa e media si sviluppa a lungo su stradette-mulattiere facili e rilassanti.
Poi, da quando arriva al punto di rimontare sulla dorsale dei Monti Solaroli, diventa più tecnica ma mai difficile se con buona neve stabile.
In teoria, per chi non vuole salire fino a Cima Grappa, si può accorciare l’anello superiore scendendo a nord dalla sella della Croce dei Lebi.
A mio giudizio, però, anche con bollettino valanghe molto favorevole, i primi metri di discesa diretti a nord da Croce dei Lebi sono molto a rischio di slittamenti di neve o distacchi di piccoli lastroni: bisogna valutare e pensarci molto bene.
Un’alternativa, una volta arrivati sopra la dorsale dei Monti Solaroli, può essere fare un’andata e ritorno in direzione opposta a Cima Grappa verso il Col dell’Orso.
In ogni caso ci sono molte possibili varianti nella parte ad anello di questa ciaspolata.
Chi vuol seguire l’alternativa per il Col dell’Orso può visionare l’itinerario → Massiccio del Monte Grappa: Dorsale dei Monti Salaroli da Rifugio Bassano con rientro per Valle delle Mure e Val Vecchia.
Salita da Col della Fontana alla dorsale dei Monti Solaroli per Valpore di Cima e poi in Cima Grappa
Bisogna lasciare l’auto a un piccolo parcheggio appena prima delle case di Col della Fontana, al bivio con Col dei Pez.
Poi camminando per circa 250 metri si passano le case e si arriva al punto in cui termina lo sgombero della neve sulla stradetta.
Con buon innevamento (come in questa occasione) si calzano le ciaspole da subito e si segue a lungo la strada verso sud.
Dopo un’oretta circa (dipende sempre dal ritmo) c’è un unico breve tratto in leggerissima discesa, si arriva a un largo tornante destro e poco dopo a un bivio con indicazione “Valpore” verso sinistra: è il bivio di andata e ritorno per il programma di questa ciaspolata.
Sempre su comoda stradetta si arriva al Centro Didattico Ambientale Valpore, in posizione leggermente rialzata e panoramica, ma dove il sole arriva più tardi della probabile ora di passaggio in salita.
Qui, come in tanti altri siti della zona, c’è un gran cartello con la mappa dei percorsi invernali nella Conca delle Bocchette: chi è a corto di idee può farci una foto.
Ora, per raggiungere Malga Valpore di Cima, con giro più lungo si può proseguire con due diagonali per stradetta-mulattiera, oppure tagliare su nel bosco passando per un vicino e molto caratteristico “fojarol”.
Ho scelto la salita diretta che difficilmente può replicare una traccia estiva esistente.
Il bosco è in parte rovinato da alcuni schianti, ma ci sono sempre dei corridoi buoni non troppo pendenti.
Se non ci sono tracce precedenti bisogna avere un po’ di occhio per seguire una linea poco faticosa.
Oggi c’erano più tracce e ne ho seguita una con tendenza finale sinistra che andava più diretta verso Malga Valpore di Cima.
Usciti dal bosco, si entra nella bella conca della malga e con un’ultima diagonale si rimonta sopra la dorsale dei Monti Solaroli: a sinistra si va per il Monte Casonet e il Col dell’Orso, e a destra per Croce dei Lebi e Cima Grappa.
Ora con vista aperta e in saliscendi si arriva alla sella di Croce dei Lebi, e poi si inizia a rimontare la larga dorsale che porta nell’area della vecchia caserma NATO abbandonata di Cima Grappa: con neve stabilizzata non è difficile, c’è lo spazio per addolcire la pendenza con eventuali svolte.
Poi dall’area della caserma si va in vetta su traccia quasi pianeggiante e sicuramente strabattuta anche dai molti turisti che salgono in auto fino al Rifugio Bassano.
Discesa da Cima Grappa con tratto iniziale diretto verso il Cason dei Lebi
Si ritorna alla vecchia e brutta caserma e si va fino al muretto circolare dell’osservatorio.
Da qui si scende per il regolare vallone – direzione nord-est – che sta a fianco della dorsale finale salita poco prima.
La pendenza non è eccessiva e questo vallone è molto utilizzato anche in salita.
Tuttavia, a mio giudizio, non è esente da pericoli di distacchi di neve e bisogna evitare i periodi non sicuri.
Dopo circa 150/200 metri lineari ho fatto una breve deviazione sulla sinistra per dare un’occhiata dalla forcella che dà accesso diretto alla Conca delle Bocchette.
Il bordo della forcella era in gran parte con cornice, con un punto dove si notava il passaggio sulle tracce di salita-discesa verso la Conca delle Bocchette.
Sarebbe un passaggio con pendenze non proibitive, ma vista tutta la conformazione e l’esposizione serve neve veramente ok: eventualmente è da valutare per bene.
Proseguendo per il vallone iniziale, in basso presenta qualche ondulazione ma si arriva senza problemi al Cason dei Lebi: in tutto si scende per poco più di 300 metri di dislivello.
Qui si potrebbe proseguire ancora in discesa diretta nella Val dei Lebi per riportarsi poco sotto il Centro Didattico Ambientale Valpore visto all’andata.
Oggi volevo fare un anello più largo e ho scelto di svoltare a sinistra per largo sentiero-mulattiera che poi diventa vera stradetta.
Poco dopo la svolta c’erano un paio di punti, con neve franata dal pendio a fianco, dove serviva attenzione (la bella guida “Escursionismo Invernale volume 2” di Francesco Carrer e Luciano Dalla Mora, segnala questo tipo di problema nel primo tratto).
Poi tutto facilissimo senza tagli nel bosco (assai difficili in questa zona) tranne uno molto breve e facile poco prima di ritrovare la stradetta bassa dell’andata.
La discesa da questo lato si presta a molte varianti per chi ha voglia di fare più km, tra cui una che passa per il Rifugio Bocchette.
Poi, da quando arriva al punto di rimontare sulla dorsale dei Monti Solaroli, diventa più tecnica ma mai difficile se con buona neve stabile.
In teoria, per chi non vuole salire fino a Cima Grappa, si può accorciare l’anello superiore scendendo a nord dalla sella della Croce dei Lebi.
A mio giudizio, però, anche con bollettino valanghe molto favorevole, i primi metri di discesa diretti a nord da Croce dei Lebi sono molto a rischio di slittamenti di neve o distacchi di piccoli lastroni: bisogna valutare e pensarci molto bene.
Un’alternativa, una volta arrivati sopra la dorsale dei Monti Solaroli, può essere fare un’andata e ritorno in direzione opposta a Cima Grappa verso il Col dell’Orso.
In ogni caso ci sono molte possibili varianti nella parte ad anello di questa ciaspolata.
Chi vuol seguire l’alternativa per il Col dell’Orso può visionare l’itinerario → Massiccio del Monte Grappa: Dorsale dei Monti Salaroli da Rifugio Bassano con rientro per Valle delle Mure e Val Vecchia.
Salita da Col della Fontana alla dorsale dei Monti Solaroli per Valpore di Cima e poi in Cima Grappa
Bisogna lasciare l’auto a un piccolo parcheggio appena prima delle case di Col della Fontana, al bivio con Col dei Pez.
Poi camminando per circa 250 metri si passano le case e si arriva al punto in cui termina lo sgombero della neve sulla stradetta.
Con buon innevamento (come in questa occasione) si calzano le ciaspole da subito e si segue a lungo la strada verso sud.
Dopo un’oretta circa (dipende sempre dal ritmo) c’è un unico breve tratto in leggerissima discesa, si arriva a un largo tornante destro e poco dopo a un bivio con indicazione “Valpore” verso sinistra: è il bivio di andata e ritorno per il programma di questa ciaspolata.
Sempre su comoda stradetta si arriva al Centro Didattico Ambientale Valpore, in posizione leggermente rialzata e panoramica, ma dove il sole arriva più tardi della probabile ora di passaggio in salita.
Qui, come in tanti altri siti della zona, c’è un gran cartello con la mappa dei percorsi invernali nella Conca delle Bocchette: chi è a corto di idee può farci una foto.
Ora, per raggiungere Malga Valpore di Cima, con giro più lungo si può proseguire con due diagonali per stradetta-mulattiera, oppure tagliare su nel bosco passando per un vicino e molto caratteristico “fojarol”.
Ho scelto la salita diretta che difficilmente può replicare una traccia estiva esistente.
Il bosco è in parte rovinato da alcuni schianti, ma ci sono sempre dei corridoi buoni non troppo pendenti.
Se non ci sono tracce precedenti bisogna avere un po’ di occhio per seguire una linea poco faticosa.
Oggi c’erano più tracce e ne ho seguita una con tendenza finale sinistra che andava più diretta verso Malga Valpore di Cima.
Usciti dal bosco, si entra nella bella conca della malga e con un’ultima diagonale si rimonta sopra la dorsale dei Monti Solaroli: a sinistra si va per il Monte Casonet e il Col dell’Orso, e a destra per Croce dei Lebi e Cima Grappa.
Ora con vista aperta e in saliscendi si arriva alla sella di Croce dei Lebi, e poi si inizia a rimontare la larga dorsale che porta nell’area della vecchia caserma NATO abbandonata di Cima Grappa: con neve stabilizzata non è difficile, c’è lo spazio per addolcire la pendenza con eventuali svolte.
Poi dall’area della caserma si va in vetta su traccia quasi pianeggiante e sicuramente strabattuta anche dai molti turisti che salgono in auto fino al Rifugio Bassano.
Discesa da Cima Grappa con tratto iniziale diretto verso il Cason dei Lebi
Si ritorna alla vecchia e brutta caserma e si va fino al muretto circolare dell’osservatorio.
Da qui si scende per il regolare vallone – direzione nord-est – che sta a fianco della dorsale finale salita poco prima.
La pendenza non è eccessiva e questo vallone è molto utilizzato anche in salita.
Tuttavia, a mio giudizio, non è esente da pericoli di distacchi di neve e bisogna evitare i periodi non sicuri.
Dopo circa 150/200 metri lineari ho fatto una breve deviazione sulla sinistra per dare un’occhiata dalla forcella che dà accesso diretto alla Conca delle Bocchette.
Il bordo della forcella era in gran parte con cornice, con un punto dove si notava il passaggio sulle tracce di salita-discesa verso la Conca delle Bocchette.
Sarebbe un passaggio con pendenze non proibitive, ma vista tutta la conformazione e l’esposizione serve neve veramente ok: eventualmente è da valutare per bene.
Proseguendo per il vallone iniziale, in basso presenta qualche ondulazione ma si arriva senza problemi al Cason dei Lebi: in tutto si scende per poco più di 300 metri di dislivello.
Qui si potrebbe proseguire ancora in discesa diretta nella Val dei Lebi per riportarsi poco sotto il Centro Didattico Ambientale Valpore visto all’andata.
Oggi volevo fare un anello più largo e ho scelto di svoltare a sinistra per largo sentiero-mulattiera che poi diventa vera stradetta.
Poco dopo la svolta c’erano un paio di punti, con neve franata dal pendio a fianco, dove serviva attenzione (la bella guida “Escursionismo Invernale volume 2” di Francesco Carrer e Luciano Dalla Mora, segnala questo tipo di problema nel primo tratto).
Poi tutto facilissimo senza tagli nel bosco (assai difficili in questa zona) tranne uno molto breve e facile poco prima di ritrovare la stradetta bassa dell’andata.
La discesa da questo lato si presta a molte varianti per chi ha voglia di fare più km, tra cui una che passa per il Rifugio Bocchette.
Waypoints
Waypoint
2,253 ft
01 - Parcheggio poco prima delle case di Col della Fontana
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