Monte Grappa: Valle Cesilla, Cason del Termine, Monte Pertica, Cima Grappa e Colli Alti da Finestron
near Cason delle Fratte, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Ciaspolata tutta facile nella versione base quando … è possibile farla.
L’unica incertezza è nel ripido finale che porta nell’area dell’ex caserma NATO di Cima Grappa.
In condizioni normali c’è una mulattiera che con 4 tornanti crea una traccia semplice da seguire.
Se c’è troppa neve “l’affare si complica”.
Quando la neve è a rischio distacchi per slittamento o lastroni “l’affare si complica ancora di più”.
Oggi ce n’era troppa e pure a rischio distacchi, e ho dovuto cercare un’alternativa per arrivare in vetta e completare l’anello che avevo in programma.
Ho indicato difficoltà “medio” perché bisogna prendersi qualche minuto di ragionamento per fare la scelta giusta.
Il facile finale normale con neve buona sarebbe lo stesso della ciaspolata → Massiccio del Monte Grappa: Monte Prassolan, Cima Grappa e Monte Pertica da Case Pontera di Sopra.
Salita da località Finestron al Monte Pertica per la Valle Cesilla, e poi fino al ripido finale
L’idea di base era salire per la Valle Cesilla fino al Cason del Termine o Malga Termine – tuttavia, per Malga Termine ci sono altre facili varianti che escludono il fondo della Valle Cesilla per chi non vuol fare il giro così largo.
Nel caso di oggi, dal parcheggio di Finestron si prosegue in discesa sulla strada asfaltata verso la località Magnola.
Nella stagione invernale c’è un divieto di transito, il fondo stradale non è ripulito bene come fino a Finestron e comunque – se si vuol fare l’anello – conviene parcheggiare a Finestron al di là dei rischi multe e della stabilità dell’auto (a proprio rischio) sopra la neve.
Questa prima parte continua in direzione nord-est fino a un tornante destro, e poi sud-est fino all’immissione nella stradetta della Valle Cesilla.
Ho camminato in discesa sopra la poca neve che ricopriva l’asfalto per circa 40 minuti, e poi a un bivio con una stradetta privata (prima di arrivare al fondo della Valle Cesilla) la neve è diventata troppo alta e soffice, e da quel punto ho usato le ciaspole fino alla fine.
Dalla Valle Cesilla in dolce salita si entra nella Val del Termine e si arriva al tornante dove si trova il Cason del Termine o Malga Termine.
Dal tornante, sempre per comode stradette, si può arrivare fino al punto di attraversamento della SP 148 Cadorna poco sotto il Monte Pertica.
Oggi, vista la quantità e qualità della neve in quel punto, ho tagliato e attraversato prima dello sbocco naturale della stradetta sulla SP 148.
Dal Monte Pertica è tutto evidente e intuitivo: si scende un po’ e si trova il tracciato del sentiero-mulattiera num. 910; quindi si arriva sotto il ripido finale che (come menzionato sopra) in condizioni normali è facile da rimontare, ma oggi non era “frequentabile”.
Alternative al ripido finale verso la ex caserma NATO di Cima Grappa
Poco prima di me, sono arrivati sotto al ripido senza tracce due scialpinisti da altro percorso.
Visto il bollettino valanghe, immaginavo fosse a rischio quel tratto, e mi sono fermato per vedere come l’avrebbero affrontato i due scialpinisti.
Per farla breve, la traccia non teneva, “perdevano” spesso lo sci a valle scaricando qualche grumo-placchetta di neve, e poco prima dell’uscita in alto si sono girati perché c’era una lastra di ghiaccio che il vento aveva evidentemente scoperto.
Non avevano i ramponi per camminare sopra la cresta, non li avevo neanch’io, e sono passato al piano B senza provare a salire.
Il piano B migliore – in questo caso e senza dover tornare per la via di arrivo – prevede di scendere (facilmente) verso l’area del Rifugio Scarpon, e poco dopo piegare a sinistra per un facile vallone che porta sul finale di salita al Sacrario di Cima Grappa sulla linea di chi arriva dai Colli Alti.
Prima di scendere verso il Rifugio Scarpon ho provato un’alternativa che potesse evitare i due attraversamenti stradali necessari.
In pratica ho traversato, con seconda parte nel bosco, sempre a est della SP 148, fino a un ripido vallone che sta sotto l’area delle bandiere di Cima Grappa.
Questo vallone ha un’esposizione completamente diversa dal ripido di salita verso l’ex caserma NATO, e oggi la neve era in buone condizioni.
Però è ripido: nella seconda metà c’è qualche metro che supera di poco i 30°.
È da evitare se la neve non è a posto: la soluzione base sicura è sempre quella per il Rifugio Scarpon anche con il fastidio dei due attraversamenti stradali.
Dalla testata del ripido vallone si è a pochi metri dalla vetta lato Bandiera Italiana (che oggi non era issata).
Chiusura dell’anello per i Colli Alti
Qui non c’è niente da descrivere: è troppo conosciuta!
Rimane sempre una piacevole discesa di relax con qualche breve controsalita, e si perdono poco più di 500 metri di dislivello netto tra Cima Grappa e il parcheggio di Finestron.
L’unica incertezza è nel ripido finale che porta nell’area dell’ex caserma NATO di Cima Grappa.
In condizioni normali c’è una mulattiera che con 4 tornanti crea una traccia semplice da seguire.
Se c’è troppa neve “l’affare si complica”.
Quando la neve è a rischio distacchi per slittamento o lastroni “l’affare si complica ancora di più”.
Oggi ce n’era troppa e pure a rischio distacchi, e ho dovuto cercare un’alternativa per arrivare in vetta e completare l’anello che avevo in programma.
Ho indicato difficoltà “medio” perché bisogna prendersi qualche minuto di ragionamento per fare la scelta giusta.
Il facile finale normale con neve buona sarebbe lo stesso della ciaspolata → Massiccio del Monte Grappa: Monte Prassolan, Cima Grappa e Monte Pertica da Case Pontera di Sopra.
Salita da località Finestron al Monte Pertica per la Valle Cesilla, e poi fino al ripido finale
L’idea di base era salire per la Valle Cesilla fino al Cason del Termine o Malga Termine – tuttavia, per Malga Termine ci sono altre facili varianti che escludono il fondo della Valle Cesilla per chi non vuol fare il giro così largo.
Nel caso di oggi, dal parcheggio di Finestron si prosegue in discesa sulla strada asfaltata verso la località Magnola.
Nella stagione invernale c’è un divieto di transito, il fondo stradale non è ripulito bene come fino a Finestron e comunque – se si vuol fare l’anello – conviene parcheggiare a Finestron al di là dei rischi multe e della stabilità dell’auto (a proprio rischio) sopra la neve.
Questa prima parte continua in direzione nord-est fino a un tornante destro, e poi sud-est fino all’immissione nella stradetta della Valle Cesilla.
Ho camminato in discesa sopra la poca neve che ricopriva l’asfalto per circa 40 minuti, e poi a un bivio con una stradetta privata (prima di arrivare al fondo della Valle Cesilla) la neve è diventata troppo alta e soffice, e da quel punto ho usato le ciaspole fino alla fine.
Dalla Valle Cesilla in dolce salita si entra nella Val del Termine e si arriva al tornante dove si trova il Cason del Termine o Malga Termine.
Dal tornante, sempre per comode stradette, si può arrivare fino al punto di attraversamento della SP 148 Cadorna poco sotto il Monte Pertica.
Oggi, vista la quantità e qualità della neve in quel punto, ho tagliato e attraversato prima dello sbocco naturale della stradetta sulla SP 148.
Dal Monte Pertica è tutto evidente e intuitivo: si scende un po’ e si trova il tracciato del sentiero-mulattiera num. 910; quindi si arriva sotto il ripido finale che (come menzionato sopra) in condizioni normali è facile da rimontare, ma oggi non era “frequentabile”.
Alternative al ripido finale verso la ex caserma NATO di Cima Grappa
Poco prima di me, sono arrivati sotto al ripido senza tracce due scialpinisti da altro percorso.
Visto il bollettino valanghe, immaginavo fosse a rischio quel tratto, e mi sono fermato per vedere come l’avrebbero affrontato i due scialpinisti.
Per farla breve, la traccia non teneva, “perdevano” spesso lo sci a valle scaricando qualche grumo-placchetta di neve, e poco prima dell’uscita in alto si sono girati perché c’era una lastra di ghiaccio che il vento aveva evidentemente scoperto.
Non avevano i ramponi per camminare sopra la cresta, non li avevo neanch’io, e sono passato al piano B senza provare a salire.
Il piano B migliore – in questo caso e senza dover tornare per la via di arrivo – prevede di scendere (facilmente) verso l’area del Rifugio Scarpon, e poco dopo piegare a sinistra per un facile vallone che porta sul finale di salita al Sacrario di Cima Grappa sulla linea di chi arriva dai Colli Alti.
Prima di scendere verso il Rifugio Scarpon ho provato un’alternativa che potesse evitare i due attraversamenti stradali necessari.
In pratica ho traversato, con seconda parte nel bosco, sempre a est della SP 148, fino a un ripido vallone che sta sotto l’area delle bandiere di Cima Grappa.
Questo vallone ha un’esposizione completamente diversa dal ripido di salita verso l’ex caserma NATO, e oggi la neve era in buone condizioni.
Però è ripido: nella seconda metà c’è qualche metro che supera di poco i 30°.
È da evitare se la neve non è a posto: la soluzione base sicura è sempre quella per il Rifugio Scarpon anche con il fastidio dei due attraversamenti stradali.
Dalla testata del ripido vallone si è a pochi metri dalla vetta lato Bandiera Italiana (che oggi non era issata).
Chiusura dell’anello per i Colli Alti
Qui non c’è niente da descrivere: è troppo conosciuta!
Rimane sempre una piacevole discesa di relax con qualche breve controsalita, e si perdono poco più di 500 metri di dislivello netto tra Cima Grappa e il parcheggio di Finestron.
Waypoints
Waypoint
5,230 ft
14 - Foto in arrivo al ripido (oggi non superabile con le ciaspole) per l'ex caserma NATO di Cima Grappa
Waypoint
5,077 ft
23 - Attraversamento SP 148 Cadorna
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