Monte della Magnola - Monte Sentinella dai Piani di Pezza in invernale
near Rovere, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Partenza dal Rifugio del Lupo ore 7:45. Il parcheggio e tutta la valle di Pezza è un immensa lastra di ghiaccio, le temperature in salita nel fine settimana hanno fatto sciogliere la neve che durante la notte si è tramutata in ghiaccio. Quindi da subito ho messo i ramponi.
Ho scelto di salire sui Monti della Magnola dal sentiero N°10 che inizia dal cartello indicativo del Vado di Ceraso. Tutta la salita è ben segnata sugli alberi, battuta dagli sci di fondo e tranqullamente percorribile con i ramponi. Il cartello riporta 4 ore alla Magnola, ma con un buon passo e brevi soste si impiegano tranquillamente 3 ore. Salito sulla Costa dei Vecchi si segue sempre la traccia battuta su cresta, sia dagli sci da fondo sia dai bolli sulle rocce. L'unica complicazione è la neve che a tratti cede arrivando al ginocchio. Il panorama sin da subito è fantastico, limpido ad alta quota e ricoperto di nuvole a valle, un contrasto affascinante.
Arrivati alla fine della Costa dei Vecchi si aprono i campi della Magnola con gli impianti aperti e pieni di sciatori.
Per salire sulla costa dei Monti della Magnola si deve sempre seguire il tracciato N°10, ma bisogna affrontare un bel traverso sull'impettata piena di neve e ghiaccio. La salita fatta con molta prudenza non ha fornito ulteriori difficolta se non quelli della neve in fase di disgelo. Alle 10 sono arrivato a cavallo della sella dei Monti della Magnola.
Salendo sul costone in direzione Magnola ho avuto la fortuna di vedere un piccolo branco di lupi, circa 3, che si trovavano a una distanza di 800mt su un promontorio che si affacciava sulla valle Genzana. Non dimenticherò mai il profilo di un grande maschio che si stagliava sulla valle.
Dalla sella del N°10 alla Magnola ho impiegato un ora circa, alle 11 ero sulla croce della Magnola. Per arrivarci si affrontano diversi sali e scendi sempre su cresta che necessitano di attenzione avendo sulla sinistra dei balconi di ghiaccio e di buon allenamento essendo la neve a tratti dura e a tratti cedevole. A spingermi velocemente alla Magnola era il pensiero dei lupi, ogni tre per due mi guardavo alle spalle, mentre sotto di me tranquillamente decine di persone si godevano lo spasso delle piste aperte.
Arrivato sulla Magnola 2220mt oltre ad avere una panoramica su tutto l'appennino a colpirmi era il bianco della neve con il bianco delle nuvole che ricoprivano tutta la valle del Salto, uno spettacolo bellissimo.
Prossimo obbiettivo il Rifugio Magrini, a circa 800mt di distanza. Struttura fatiscente, abbandonata ma affascinante per la posizione in cui è collocata. Numerose tracce di lupi che salivano dalla Costa della Centina, ovvero dal sentiero N°9. A 100/200mt di distanza vi è la vetta della Sentinella 2178mt.
Dalla vetta a mezza costa ho iniziato la discesa cercando di tagliare qualcosa per accorciare i tempi di ritorno e per avere uno sguardo pulito sulla posizione dove ho visto i lupi. Riprendendo il sentiero fatto in partenza alle 12 ero di nuovo sulla sella a cavallo tra la sottostante costa dei vecchi e il costone della Cerasa. Ridisceso con attenzione il ripido declivio che mi separava dalla costa dei vecchi e ripreso l'N°10 in direzione vado del Ceraso. Non togliendo mai i ramponi alle 13:30 ero di nuovo alla macchina.
Ho scelto di salire sui Monti della Magnola dal sentiero N°10 che inizia dal cartello indicativo del Vado di Ceraso. Tutta la salita è ben segnata sugli alberi, battuta dagli sci di fondo e tranqullamente percorribile con i ramponi. Il cartello riporta 4 ore alla Magnola, ma con un buon passo e brevi soste si impiegano tranquillamente 3 ore. Salito sulla Costa dei Vecchi si segue sempre la traccia battuta su cresta, sia dagli sci da fondo sia dai bolli sulle rocce. L'unica complicazione è la neve che a tratti cede arrivando al ginocchio. Il panorama sin da subito è fantastico, limpido ad alta quota e ricoperto di nuvole a valle, un contrasto affascinante.
Arrivati alla fine della Costa dei Vecchi si aprono i campi della Magnola con gli impianti aperti e pieni di sciatori.
Per salire sulla costa dei Monti della Magnola si deve sempre seguire il tracciato N°10, ma bisogna affrontare un bel traverso sull'impettata piena di neve e ghiaccio. La salita fatta con molta prudenza non ha fornito ulteriori difficolta se non quelli della neve in fase di disgelo. Alle 10 sono arrivato a cavallo della sella dei Monti della Magnola.
Salendo sul costone in direzione Magnola ho avuto la fortuna di vedere un piccolo branco di lupi, circa 3, che si trovavano a una distanza di 800mt su un promontorio che si affacciava sulla valle Genzana. Non dimenticherò mai il profilo di un grande maschio che si stagliava sulla valle.
Dalla sella del N°10 alla Magnola ho impiegato un ora circa, alle 11 ero sulla croce della Magnola. Per arrivarci si affrontano diversi sali e scendi sempre su cresta che necessitano di attenzione avendo sulla sinistra dei balconi di ghiaccio e di buon allenamento essendo la neve a tratti dura e a tratti cedevole. A spingermi velocemente alla Magnola era il pensiero dei lupi, ogni tre per due mi guardavo alle spalle, mentre sotto di me tranquillamente decine di persone si godevano lo spasso delle piste aperte.
Arrivato sulla Magnola 2220mt oltre ad avere una panoramica su tutto l'appennino a colpirmi era il bianco della neve con il bianco delle nuvole che ricoprivano tutta la valle del Salto, uno spettacolo bellissimo.
Prossimo obbiettivo il Rifugio Magrini, a circa 800mt di distanza. Struttura fatiscente, abbandonata ma affascinante per la posizione in cui è collocata. Numerose tracce di lupi che salivano dalla Costa della Centina, ovvero dal sentiero N°9. A 100/200mt di distanza vi è la vetta della Sentinella 2178mt.
Dalla vetta a mezza costa ho iniziato la discesa cercando di tagliare qualcosa per accorciare i tempi di ritorno e per avere uno sguardo pulito sulla posizione dove ho visto i lupi. Riprendendo il sentiero fatto in partenza alle 12 ero di nuovo sulla sella a cavallo tra la sottostante costa dei vecchi e il costone della Cerasa. Ridisceso con attenzione il ripido declivio che mi separava dalla costa dei vecchi e ripreso l'N°10 in direzione vado del Ceraso. Non togliendo mai i ramponi alle 13:30 ero di nuovo alla macchina.
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