Monte Cava da Prato Capito in invernale
near Casamaina, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Partenza ore 8:30 da Prato Capito dopo aver atteso che lo spazzaneve ci liberasse gentilmente uno spazietto per parcheggiare l'auto. Dopo le intense nevicate dei giorni precedenti tutto risulta bianco, immacolato, fantastico e soprattutto si prospetta molto impegnativo.
Neve alta 20cm sin da subito, ci dirigiamo in direzione del sentiero N°1 per i Prati del Cerasolo. Le prime coordinate del percorso non sono state registrate correttamente perchè ho dimenticato di rimuovere l'impostazione risparmio energetico sul telefono e questi ha solo salvato i punti gps e non la traccia. Mi scuso. Comunque malgrado la tanta neve il tracciato si segue ad occhi chiusi ed è stato correttamente salvato sulla via del ritorno.
Essendo i primi a passare dopo le intense nevicate lo sforzo fisico per aprire il sentiero è a dir poco impegnativo. Dopo circa 2h siamo ai Prati di Cerasolo. Panorama mozzafiato, tutto bianco candido e qualche leprotto che scorazza sulla valle.
Dai Prati di Cerasolo ci dirigiamo in direzione del Monte San Rocco tenendoci sempre sulla traccia del sentiero e puntando su un valico che si apre nella boscaglia non avendo più i bolli come punti di riferimento.
Tutto risulta dispendioso, facilmente si finisce impantanati fino alle ginocchia per la tanta neve, si incomincia a salire cercando di trovare la neve più compatta, ma fino alla cresta non c'è modo di non affondare.
La salita è impegnativa e le rocce ricoperte di neve ci fanno saltare all'andata la vetta del San Rocco, (vetta che incroceremo al ritorno solo perchè ci siamo fissati nel cercarla, la scritta sulla roccia è sbiadita e non aiuta nella sua individuazione).
Dopo il monte San Rocco 1880mt si attraversano altre creste in un piccolo susseguirsi di saliscendi con la neve che in parte è fresca e profonda e in parte ghiacciata. Non ho mai tolto le ciaspole e ho ritenuto inutile mettere i ramponi. La salita sul Cava ci ha obbligato a evitare punti troppo rocciosi per via delle ciaspole e a predere mezze coste dove la neve arrivava alla vita fino a trovare finalmente il ghiaccio morbido sull'ultimo tratto del Monte Cava 2000mt. Vetta raggiunta alle ore 13. Cielo velato, magnifica giornata, temperatura sui -5 e un leggero vento che via via è svanito col passare delle ore.
Il panorama è bellissimo, la Valle del salto tutta bianca, l'autostrada sottostante che scompare sotto il San Rocco, i Simbruini all'orizzonte con le cime imbiancate, il PNALM lontano anch'esso con le vette che riflettevano la luce del sole. Il Velino una piramide tutta bianca con i suoi 4 grifoni che controllavano dall'alto le sue cime, la Majella e la catena del Gran Sasso magnificamente bianchi, Sibillini Laga Reatini, tutti investiti nei giorni precedenti dalla grande ondata polare.
La discesa è stata un pò più agevole avendo ripercorso la neve calpestata all'andata, ma la fatica ci ha imballato le gambe e ci siamo prefissati l'obiettivo di raggiungere la macchina al massimo per le 17 quando sarebbe scesa l'osurità. Scendendo, come detto in precedenza, abbiamo individuato la cima del San Rocco. Siamo arrivati sui Prati di Cerasolo per le 15:45 e dopo una breve sosta ci siamo rediretti per la via del ritorno sfuttando la neve compattata da escursionisti con gli sci da fondo. Dopo una lunga marcia siamo arrivati al parcheggio per le 16:45, in tempo per evitare il calar del sole.
Neve alta 20cm sin da subito, ci dirigiamo in direzione del sentiero N°1 per i Prati del Cerasolo. Le prime coordinate del percorso non sono state registrate correttamente perchè ho dimenticato di rimuovere l'impostazione risparmio energetico sul telefono e questi ha solo salvato i punti gps e non la traccia. Mi scuso. Comunque malgrado la tanta neve il tracciato si segue ad occhi chiusi ed è stato correttamente salvato sulla via del ritorno.
Essendo i primi a passare dopo le intense nevicate lo sforzo fisico per aprire il sentiero è a dir poco impegnativo. Dopo circa 2h siamo ai Prati di Cerasolo. Panorama mozzafiato, tutto bianco candido e qualche leprotto che scorazza sulla valle.
Dai Prati di Cerasolo ci dirigiamo in direzione del Monte San Rocco tenendoci sempre sulla traccia del sentiero e puntando su un valico che si apre nella boscaglia non avendo più i bolli come punti di riferimento.
Tutto risulta dispendioso, facilmente si finisce impantanati fino alle ginocchia per la tanta neve, si incomincia a salire cercando di trovare la neve più compatta, ma fino alla cresta non c'è modo di non affondare.
La salita è impegnativa e le rocce ricoperte di neve ci fanno saltare all'andata la vetta del San Rocco, (vetta che incroceremo al ritorno solo perchè ci siamo fissati nel cercarla, la scritta sulla roccia è sbiadita e non aiuta nella sua individuazione).
Dopo il monte San Rocco 1880mt si attraversano altre creste in un piccolo susseguirsi di saliscendi con la neve che in parte è fresca e profonda e in parte ghiacciata. Non ho mai tolto le ciaspole e ho ritenuto inutile mettere i ramponi. La salita sul Cava ci ha obbligato a evitare punti troppo rocciosi per via delle ciaspole e a predere mezze coste dove la neve arrivava alla vita fino a trovare finalmente il ghiaccio morbido sull'ultimo tratto del Monte Cava 2000mt. Vetta raggiunta alle ore 13. Cielo velato, magnifica giornata, temperatura sui -5 e un leggero vento che via via è svanito col passare delle ore.
Il panorama è bellissimo, la Valle del salto tutta bianca, l'autostrada sottostante che scompare sotto il San Rocco, i Simbruini all'orizzonte con le cime imbiancate, il PNALM lontano anch'esso con le vette che riflettevano la luce del sole. Il Velino una piramide tutta bianca con i suoi 4 grifoni che controllavano dall'alto le sue cime, la Majella e la catena del Gran Sasso magnificamente bianchi, Sibillini Laga Reatini, tutti investiti nei giorni precedenti dalla grande ondata polare.
La discesa è stata un pò più agevole avendo ripercorso la neve calpestata all'andata, ma la fatica ci ha imballato le gambe e ci siamo prefissati l'obiettivo di raggiungere la macchina al massimo per le 17 quando sarebbe scesa l'osurità. Scendendo, come detto in precedenza, abbiamo individuato la cima del San Rocco. Siamo arrivati sui Prati di Cerasolo per le 15:45 e dopo una breve sosta ci siamo rediretti per la via del ritorno sfuttando la neve compattata da escursionisti con gli sci da fondo. Dopo una lunga marcia siamo arrivati al parcheggio per le 16:45, in tempo per evitare il calar del sole.
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