Monte Autore

Partiti di buon'ora, Campo dell'Osso ci riceve offrendo un ampio spazio per parcheggiare con facilità. Dopo le solite difficoltà per calzare le ciaspole, la faggeta ci accoglie con i suoi alberi filiformi tra il manto di neve. Il sentiero largo è battuto, ma poi lo lasciamo per deviare a destra ed iniziare la salita tra la neve morbida nella quale affondano i nostri passi. Ci fermiamo ogni tanto per fotografare il contrasto tra la neve e il cielo azzurro e per alleggerirci dagli strati del nostro abbigliamento. Ogni tanto si attraversano radure coperte da neve candida e alcune sono attraversate solo da riconoscibili orme di volpe. Si arriva al punto panoramico detto "Le Vedute" con la sua croce e si riprende fiato per la salita più dura verso il Monte Autore, che per darsi più importanza ci accoglie con due croci e con l'immensa corolla di monti, dalla Maiella al Velino, al Cefalone, al Gran Sasso, al Terminillo e poi al Semprevisa, al Pizzo Deta, al Tarino, oltre al paesino di Vallepietra. Ci godiamo una sosta con dessert di cioccolata bagnato da buon vino, genziana, brandy e allegria. Si riparte per tornare alle Vedute e poi a destra e ancora a destra per ritrovare la neve non battuta adatta per giocarci a pallate. L'allegria contagia tutti nel tentativo di evitare di essere colpiti dalle palle di neve mentre si prosegue. Si costeggia la pista da sci e poi a sinistra, mentre diventiamo, a causa delle ciaspole, l'attrazione degli sciatori. Si conclude la ciaspolata nella montagna romana con una squisita e sugosa polenta accompagnata da salsicce e spuntature da Stuzzikò. Trekking con il vulcanico Giovanni e la dolcissima Emanuela guide di Gotrekk e con Pina entrata subito in sintonia. Ho desiderato tanto tutto questo per impiegare le ciaspole sulla coltre di neve romana mentre Valter ha preferito restare immerso nel letto sotto le coltri di lana.