Massiccio di Cima d’Asta: Rifugio Ottone Brentari, Forcella del Passetto e Monte Coston da Malga Sorgazza in Val Sorgazza

Per questa ciaspolata – a mio giudizio – servono due condizioni:
1. Neve molto ben stabilizzata
2. Meteo perfetto
Non ho scritto neve perfetta perché non può esserlo con tutte le esposizioni e inclinazioni del pendio che si trovano, ma se è ben stabilizzata in generale si possono gestire le eccezioni localizzate.
Credo sia obbligatorio mettere nello zaino anche piccozza e ramponi.
Oggi non ho usato i ramponi (ma ci è mancato poco) e in due casi la piccozza è stata molto utile per procedere in sicurezza:
1. In particolare sulla salita del canale (non lunghissimo comunque) che porta alla cresta di discesa verso il Monte Coston, che sta sui 35 gradi di pendenza per buona parte centrale
2. In discesa in un piccolo vallone più breve che sta poco prima e che ha la parte alta un po’ meno ripida

Il senso del percorso dopo il Rifugio Brentari è di seguire il Sentiero della Campagnassa come direzione generale di orientamento, ma non si può assolutamente ricalcarlo fedelmente perché ci si immetterebbe su dei traversi molto inclinati ed esposti: d’estate è facile e divertente con la traccia del sentiero, ma con la neve d’inverno sarebbe una roulette russa con le ciaspole.
Se invece si ha presente la direzione generale – e ci si abbassa o ci si alza quando serve senza cercare di risparmiare dislivello – è fattibile e di soddisfazione tecnica e panoramica: resta impegnativo perché serve concentrazione per qualche oretta.
Meravigliosa la discesa in cresta verso il Monte Coston.

Ancora concentrazione nel bosco finale dove oggi ho trovato tutti i tipi di neve possibile e ci sono vari canaletti da attraversare con fondo di tipo diverso: sono convinto che a fare questo tratto per 10 volte non si riesce a fare due tracce uguali.
A un certo punto – ed è l’unico punto – qui ho tolto le ciaspole perché avevo paura di rovinarle nel tratto più fitto di bosco, ma poi le ho rimesse perché sprofondavo troppo: le ho sfilate nuovamente solo all’attraversamento dei ruscelli finali.

La salita al Rifugio Ottone Brentari è la normale invernale che è seguita più o meno da tutti gli sciatori.
Con le ciaspole è una media difficoltà se con neve ottima come oggi, altrimenti c’è qualche tratto un po’ esposto che può essere preoccupante.
In conclusione, se la neve non è buona bisogna cercarsi altri tipi di percorso.