Gruppo del San Sebastiano: Forcella del Moschesìn per la Val Prampèr da Borgo S. Antonio di Forno di Zoldo
near Sottolerive, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Ciaspolata su uno dei passi che delimita i confini del Gruppo di San Sebastiano.
È “lunghetta” e in condizioni normali è facile.
La partenza da Forno di Zoldo ha senso, come nel caso di oggi, quando in piena stagione la strada della Val Prampèr è innevata fin dal primo metro.
Dall’imbocco della Val Prampèr fino a Malga Prampèr quasi sicuramente la traccia a terra sarà molto battuta.
Salita odierna alla Forcella del Moschesin
Oggi ho camminato sopra la neve fino a quota 1.200 circa (più o meno al parcheggio estivo di Pian de la Fopa) e poi ho calzato le ciaspole perché si iniziava a sprofondare – ma può essere che si possa andare fino alla malga sempre camminando.
Poco prima di entrare nella radura della malga, bisognerebbe deviare sul tracciato del sentiero CAI 540, ma oggi non era assolutamente distinguibile per la tanta neve e non c’era alcun segno di tracce precedenti di altri escursionisti.
Dunque, sono entrato nella radura e poi ho tagliato nel bosco verso destra (per andare in direzione del CAI 540) cercando solo di assecondare gobbe e avvallamenti: il pendio è facile e molto interpretabile con tanta neve.
Nel tratto mediano della salita sono stato sempre un po’ più a destra del sentiero per ciaspolare su un bel pendio in campo aperto.
Poi, per il finale, ci si riporta in modo naturale e più obbligato verso il sentiero – sempre … virtuale perché non si vede.
Qui c’è un tratto di ATTENZIONE, non tecnica perché è tutto facile, ma attenzione valanghiva.
Si passa sotto tra il Castello di Moschesin e lo Spiz di Moschesin, si è ben distanti dalle ripide pareti ma si è comunque “sotto tiro” delle valanghe.
Oggi c’erano gli evidentissimi resti di una valanga nella forma di blocchi molto induriti ricoperti da un velo di neve fresca.
Qui mi sono abbassato un po’ per fare meno strada sopra i blocchi dove è possibile incastrarsi con le ciaspole (e anche senza) con rischio di rottura e comunque qualche fastidio per uscirne.
Se si passa di qui con tanta neve e la valanga non è ancora scesa … non so cosa conviene fare.
Dopo questo tratto si va in modo intuitivo fino alla forcella, con una prima deviazione verso sinistra per evitare un ripido.
Oggi, poco prima di arrivare sulla forcella, si è alzato un vento fortissimo e mi sono girato subito al primo cartello “Forcella del Moschesin m. 1940” che si trova dal lato Val Prampèr: oltre non si vedeva nulla per la neve sollevata dal vento, ed era difficile e pericoloso provare anche solo a stare in piedi.
Senza vento si potrebbe girovagare un po’ nell’area dell’ampia forcella.
Discesa odierna dalla Forcella del Moschesin
La discesa è molto bella con le ciaspole anche per la via di salita.
Oggi ho provato una variante che scende a Malga Prampèr seguendo l’impluvio della Val Balanzola.
Questa variante è da provare solo se, all’arrivo in salita a Malga Prampèr, si nota che i solchi del torrentello di fondo valle sono completamente “tappati” dalla neve.
Se non è così la parte bassa di questa variante può presentare qualche fastidioso attraversamento di “fossati scoperti” dove bisogna togliere le ciaspole: oggi tutto bene e molto divertente, ma – RIPETO – deve esserci tanta neve perché funzioni.
È “lunghetta” e in condizioni normali è facile.
La partenza da Forno di Zoldo ha senso, come nel caso di oggi, quando in piena stagione la strada della Val Prampèr è innevata fin dal primo metro.
Dall’imbocco della Val Prampèr fino a Malga Prampèr quasi sicuramente la traccia a terra sarà molto battuta.
Salita odierna alla Forcella del Moschesin
Oggi ho camminato sopra la neve fino a quota 1.200 circa (più o meno al parcheggio estivo di Pian de la Fopa) e poi ho calzato le ciaspole perché si iniziava a sprofondare – ma può essere che si possa andare fino alla malga sempre camminando.
Poco prima di entrare nella radura della malga, bisognerebbe deviare sul tracciato del sentiero CAI 540, ma oggi non era assolutamente distinguibile per la tanta neve e non c’era alcun segno di tracce precedenti di altri escursionisti.
Dunque, sono entrato nella radura e poi ho tagliato nel bosco verso destra (per andare in direzione del CAI 540) cercando solo di assecondare gobbe e avvallamenti: il pendio è facile e molto interpretabile con tanta neve.
Nel tratto mediano della salita sono stato sempre un po’ più a destra del sentiero per ciaspolare su un bel pendio in campo aperto.
Poi, per il finale, ci si riporta in modo naturale e più obbligato verso il sentiero – sempre … virtuale perché non si vede.
Qui c’è un tratto di ATTENZIONE, non tecnica perché è tutto facile, ma attenzione valanghiva.
Si passa sotto tra il Castello di Moschesin e lo Spiz di Moschesin, si è ben distanti dalle ripide pareti ma si è comunque “sotto tiro” delle valanghe.
Oggi c’erano gli evidentissimi resti di una valanga nella forma di blocchi molto induriti ricoperti da un velo di neve fresca.
Qui mi sono abbassato un po’ per fare meno strada sopra i blocchi dove è possibile incastrarsi con le ciaspole (e anche senza) con rischio di rottura e comunque qualche fastidio per uscirne.
Se si passa di qui con tanta neve e la valanga non è ancora scesa … non so cosa conviene fare.
Dopo questo tratto si va in modo intuitivo fino alla forcella, con una prima deviazione verso sinistra per evitare un ripido.
Oggi, poco prima di arrivare sulla forcella, si è alzato un vento fortissimo e mi sono girato subito al primo cartello “Forcella del Moschesin m. 1940” che si trova dal lato Val Prampèr: oltre non si vedeva nulla per la neve sollevata dal vento, ed era difficile e pericoloso provare anche solo a stare in piedi.
Senza vento si potrebbe girovagare un po’ nell’area dell’ampia forcella.
Discesa odierna dalla Forcella del Moschesin
La discesa è molto bella con le ciaspole anche per la via di salita.
Oggi ho provato una variante che scende a Malga Prampèr seguendo l’impluvio della Val Balanzola.
Questa variante è da provare solo se, all’arrivo in salita a Malga Prampèr, si nota che i solchi del torrentello di fondo valle sono completamente “tappati” dalla neve.
Se non è così la parte bassa di questa variante può presentare qualche fastidioso attraversamento di “fossati scoperti” dove bisogna togliere le ciaspole: oggi tutto bene e molto divertente, ma – RIPETO – deve esserci tanta neve perché funzioni.
Waypoints
Waypoint
2,812 ft
01 - Parcheggio alla Chiesa di Borgo S. Antonio di Forno di Zoldo
Waypoint
2,854 ft
02 - Imbocco della stradetta della Val Prampèr
Waypoint
4,898 ft
05 - Foto verso Forcella del Moschesin salendo lungo la stradetta della Val Prampèr
Waypoint
5,264 ft
07 - Foto in uscita dal primo tratto di bosco salendo verso Forcella del Moschesin
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