27/01/2018 Giazzera - Rifugio Lancia (Pasubio)
near Giazzera, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Partenza da Padova, in vari gruppetti. Noi saliamo per la provinciale 46, un infinito serpentone non tanto bello con presenza importante di sassi sulla carreggiata nella parte finale, ma fortunatamente senza neve, altrimenti ti voglio vedere salire per di qua. Giazzera, piccolissimo paesino, direi più una contrada, ma appena arriviamo, sono le 12 circa, il parcheggio ben segnalato è lì sulla sinistra, vuoto che ci aspetta.
IN ESTREMA SINTESI
Distanza totale 6.1 Km (5↑ 0.6↓ 0.5↔)
Altitudine massima: 1855 m
Altitudine minima: 1092 m
Dislivello assoluto: 763 m
Totale salita: 813 m
Totale discesa: -87 m
Tempo totale: 4h (soste comprese)
Giazzera. Quota 1092 mt.
Ci incamminiamo tra le poche case del paesino da cui parte il sentiero 101 che si inoltra dopo un centinaio di metri in un fitto bosco di abeti e faggi. Il sentiero in questo tratto sale ripido ed è in pratica una scorciatoia della strada asfaltata che sale da Giazzera e sulla quale ci innestiamo dopo essere saliti un pochino. All’uscita dal bosco appena si calpesta la strada si vede subito il cartello con indicato il sentiero 101 per il rifugio Lancia (0.73 km, 1278 mt, 26′) sentiero che rientra immediatamente nel bosco. Un centinaio di metri più avanti un ulteriore cartello indica le due possibili vie di salita, sentiero 101 e sentiero 132 (1 km, 1364 mt, 40′). Dopo un lungo dibattito, ed un voto segreto, vince il 132. La cartina dice che ci sarà da affrontare una bella salita nel tratto iniziale e così è, ma ciò che non dice è della presenza di un insidioso strato di ghiaccio sotto un innocente e quantomai caratteristico strato di foglie secche. Saliamo con molta attenzione in un budello che sembra quasi una trincea. Il bosco di faggi lascia passare i caldi raggi pomeridiani del sole, sembra di essere in autunno più che in inverno. Usciamo dal bosco in un’ampia radura, sono i pra’ di Pazul (1.60 km, 1487 mt, 1h 11′) che attorniano il monte Pazul (1477 mt) come una sciarpa al collo d’inverno ed iniziano proprio alla fine del bosco. Proseguiamo la docile salita verso il centro di questa ampia radura che corrisponde con alcuni caseggiati. Siamo sempre sul sentiero 132 e raggiungiamo le prime casette, mentre poco più avanti al centro della radura c'è il bait dei Rossi con un disegno particolare sul muro che rappresenta le direzioni dei sentieri, ma specifica anche le coordinate, cosa piuttosto rara.
Pra del Pazul (2.13 km, 1554 mt, 1h 30′)
Da questo punto si dirmano diverse tracce, oltre al 132 ed al sentiero della malghe che porta fino a malga Valli, Costoni, eccetera, diverse altre traccie meno ufficiali si diramano in direzione rifugio Lancia, abbiamo anche un 132B che passa più in basso rispetto al 132 sul quale decidiamo di restare. Poco più sopra il cartello con le indicazioni per il rifugio (2.23 km, 1566 mt, 1h 37′). Dopo un breve strappo in salita il percorso torna ad addolcirsi rendendo la camminata molto piacevole. Il cammino prosegue sempre attraverso ampie radure, attraversiamo un breve tratto di bosco piuttosto rado devo dire, la vegetazione è scarsa in questo posto, quindi scolliniamo, o meglio raggiungiamo quota 1800, e davanti a noi spunta la sommità del Col Santo, la meta di domani mentre alle nostre spalle il panorama merita una foto. Procediamo sempre per prati fino a raggiungere l’incrocio tra il 132 ed il 132B, cartello segnalatore (4.45 km, 1845 mt, 2h 57′). Proseguiamo ora in un tratto di leggera discesa verso l’alpe Alba ed i Prai del Lancia situati sotto il Dosso Alto e caraterizzati dalla presenza di una serie di casette più o meno ristrutturate e sempre da una vegetazione piuttosto scarsa. Approfittiamo del tavolo e relative panche all’ingresso di una delle casette per fare una pausa e ricompattarci.
Alpe Alba (4.93 km, 1837 mt, 3h 5′).
Ci svacchiamo sulla panca ed aspettiamo Fede e Pedro. Piccolo spuntino, “do ciacoe”, e riprendiamo il cammino per un breve tratto in discesa per poi risalire l’ultimo ostacolo che ci divide dal rifugio. Il sole sta calando ed è questo il momento in cui il panorama intorno a noi da il meglio di sé. I colori cambiano repentinamente, la neve vira dall’arancione al rosa, il tramonto diventa un arcobaleno di sfumature, bisogna cogliere l’attimo per immortalare i colori prima che tornino a nascondersi nel buio della notte. Superata l’ultima salita si rientra in un rado bosco, scendiamo bruscamente attraverso uno stretto ed insidioso sentierino poi improvvisamente due costruzioni non lasciano dubbi, siamo arrivati, davanti a noi la chiesetta di San Giovanni Gualberto ed il rifugio Lancia.
Rifugio Lancia (6.1 km, 1825 mt, 4h).
Appena entrati in rifugio uno scaffale permette di posizionare gli zaini, al piano inferiore la cambusa ed il ripostiglio per scarponi, ciaspole, racchette e le ciabatte, a destra il bagno, a sinistra la sala da pranzo, bella calda, di sopra due piani di camerate. Le stanze sono di varie dimensioni, la nostra era dotata di 8 posti letto se non erro. Ci cambiamo e sistemiamo in un baleno perché le camere sono appena tiepide, molto meglio in sala con la stufa a legna che va a manetta. In attesa della cena si formano vari gruppetti ed ognuno passa il tempo come preferisce, noi ovviamente prendiamo posto al tavolo ed inziamo la prima sfida a “vigliacca”, briscola in cinque, nella quale si gioca senza sapere chi è il tuo compagno e chi sono gli avversari, fantastica sfida psico-tattica. Poco dopo le 19 la cena è pronta. Bis di primi, un bel secondo di carne ed una peperonata da leccarsi i baffi, giusto per dormire meglio. Ovviamente vino a fiumi, oltre a quello fornito dal rifugio spuntano bottiglie da tutte le parti, compreso un prosecco, e dopo dolce e caffé per finire anche una bella bottiglia di grappa. Dopo cena partono i canti accompagnati da una dolce chitarra e dalle voci più o meno intonate intanto noi riprendiamo possesso del tavolo pre-cena, la “vigliacca” ci aspetta. Sarà il gestore ad interromperci indicandoci l’ora tarda e la strada per le camerate.
Waypoints
Parcheggio Giazzera. Quota 1092.
situato all'inizio del paesetto. Il sentiero parte proprio dietro le case.
Attraversamento strada (0.73 km, 1278 mt, 26′)
Il sentiero sale ripido tagliando la strada asfaltata che ad un certo punto si incrocia
Bivio sentiero del Bepo (1 km, 1364 mt, 40′)
Bivio tra 101 e 132 noi proseguiamo verso l'alto sul 132
Pra del Pazul (1.60 km, 1487 mt, 1h 11′)
Il 132 segue praticamente il dolce pendio dei prati di Pazul il monte che è alla nostra sinistra
Bait dei Rossi (2.13 km, 1554 mt, 1h 30′)
Siamo proprio al centro dei pra' ed infatti è un crocevia di sentieri come indicato anche nel muro della casetta.
Bivio a destra (2.23 km, 1566 mt, 1h 37′).
Poco dopo il bait un bivio dove teniamo la destra verso Alpe alba
Bivio 132-132b (4.45 km, 1845 mt, 2h 57′)
Nel ble mezzo del nulla, il cartello che indica l'innesto del 132b sul 132
Alpe Alba (4.93 km, 1837 mt, 3h 5′).
Ci fermiamo sull'ultima casetta per ricompattarci prima di ripartire per il rifugio ormai vicino
Chiesa di San Giovanni Gualbero (6 km, 1830 mt, 3h 58').
Proprio a due passi dal rifugio
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