Dolomiti Gruppo del Pelmo: Monte Penna da Zoppè di Cadore
near Bortolot, Veneto (Italia)
Viewed 3422 times, downloaded 97 times
Trail photos
Itinerary description
Ciaspolata con salita in vetta a un “balcone privilegiato” sul Monte Pelmo, e non solo.
Si parte da Zoppè di Cadore, un bel tratto dopo il centro e poco sopra la piazzola per l’atterraggio degli elicotteri: a circa 40/50 metri dal parcheggio ci si infila lungo il sentiero CAI 456 “Anello Zoldano” con indicazioni (tra le altre) per il Rifugio Venezia.
In località Le Fraìne c’è un bivio e si va verso sinistra abbandonando l’Anello Zoldano.
Ancora un breve tratto di stradetta-sentiero e si arriva al “Tornichè”: altro bivio e ancora a sinistra seguendo sempre le indicazioni per il Rifugio Venezia.
Ora si prosegue a lungo sul sentiero CAI 493 in direzione del Passo di Rutorto passando sotto tutto il lato sud del Monte Penna.
Si arriva all’innesto nel sentiero CAI 471 dove c’è una prima BELLA vista verso il Monte Pelmo.
Si continua sul lato est / sud-est del Monte Penna, e si passa qualche metro esposto a scariche di neve che scendono dalle sovrastanti Cenge del Penna (oggi il facilissimo sentiero, in quel tratto, era ricoperto dai residui della “valanghetta”).
Quando il sentiero si appiattisce e va in direzione nord verso il Passo di Rutorto, bisogna uscire verso destra e cominciare a rimontare il pendio per la vetta del Monte Penna.
È una lunga diagonale con tendenza generale sud-est, inizialmente in rado bosco e sempre tra dolci gobbe.
C’è un sentiero estivo con segnavia, e la traccia da fare (o da seguire se è già fatta) ci passa più o meno sopra, ma come sempre sono gli accumuli di neve che “comandano” la via: il pendio è molto largo e poco inclinato e ci sono molte possibili varianti.
Oggi c’erano delle tracce fino all’ultimo settore libero da vegetazione poco sotto la vetta: probabilmente erano di sci escursionisti e non scialpinisti visto il “giro a cerchio” che hanno disegnato in mezzo al pendio.
Dunque, ho battuto traccia per gli ultimi 120 metri circa di dislivello, anche in mezzo alle gobbe finali più ripide.
Queste gobbe finali – con un po’ di pazienza e osservazione con buona visibilità – si possono pure aggirare-addolcire, ma con neve sicura come oggi ci si passa in mezzo evitando semplicemente i “pinnacoli”.
Se il cielo è coperto, qui può diventare difficile vedere le linee migliori da sotto.
In discesa, valutando la stabilità della neve, sono possibili “tagli di fantasia” in neve vergine nel bosco.
Con più tempo a disposizione, è senz’altro possibile fare il giro del Monte Penna senza rientrare per il sentiero di salita.
Si parte da Zoppè di Cadore, un bel tratto dopo il centro e poco sopra la piazzola per l’atterraggio degli elicotteri: a circa 40/50 metri dal parcheggio ci si infila lungo il sentiero CAI 456 “Anello Zoldano” con indicazioni (tra le altre) per il Rifugio Venezia.
In località Le Fraìne c’è un bivio e si va verso sinistra abbandonando l’Anello Zoldano.
Ancora un breve tratto di stradetta-sentiero e si arriva al “Tornichè”: altro bivio e ancora a sinistra seguendo sempre le indicazioni per il Rifugio Venezia.
Ora si prosegue a lungo sul sentiero CAI 493 in direzione del Passo di Rutorto passando sotto tutto il lato sud del Monte Penna.
Si arriva all’innesto nel sentiero CAI 471 dove c’è una prima BELLA vista verso il Monte Pelmo.
Si continua sul lato est / sud-est del Monte Penna, e si passa qualche metro esposto a scariche di neve che scendono dalle sovrastanti Cenge del Penna (oggi il facilissimo sentiero, in quel tratto, era ricoperto dai residui della “valanghetta”).
Quando il sentiero si appiattisce e va in direzione nord verso il Passo di Rutorto, bisogna uscire verso destra e cominciare a rimontare il pendio per la vetta del Monte Penna.
È una lunga diagonale con tendenza generale sud-est, inizialmente in rado bosco e sempre tra dolci gobbe.
C’è un sentiero estivo con segnavia, e la traccia da fare (o da seguire se è già fatta) ci passa più o meno sopra, ma come sempre sono gli accumuli di neve che “comandano” la via: il pendio è molto largo e poco inclinato e ci sono molte possibili varianti.
Oggi c’erano delle tracce fino all’ultimo settore libero da vegetazione poco sotto la vetta: probabilmente erano di sci escursionisti e non scialpinisti visto il “giro a cerchio” che hanno disegnato in mezzo al pendio.
Dunque, ho battuto traccia per gli ultimi 120 metri circa di dislivello, anche in mezzo alle gobbe finali più ripide.
Queste gobbe finali – con un po’ di pazienza e osservazione con buona visibilità – si possono pure aggirare-addolcire, ma con neve sicura come oggi ci si passa in mezzo evitando semplicemente i “pinnacoli”.
Se il cielo è coperto, qui può diventare difficile vedere le linee migliori da sotto.
In discesa, valutando la stabilità della neve, sono possibili “tagli di fantasia” in neve vergine nel bosco.
Con più tempo a disposizione, è senz’altro possibile fare il giro del Monte Penna senza rientrare per il sentiero di salita.
Waypoints
Waypoint
5,273 ft
02 - Bivio Le Fraìne: a sinistra in direzione salita
Waypoint
5,587 ft
03 - Bivio Tornichè: a sinistra in direzione salita
Waypoint
6,210 ft
08 - Uscita dal sentiero CAI 471 per il pendio finale verso la vetta del Monte Penna
Waypoint
6,405 ft
10 - Foto in tratto intermedio piano nel pendio finale verso la vetta del Monte Penna
Waypoint
6,467 ft
11 - Foto alla Croda Rossa d'Ampezzo dal pendio finale verso la vetta del Monte Penna
Comments (4)
You can add a comment or review this trail
I have followed this trail View more
Information
Easy to follow
Scenery
Easy
Come sempre le descrizioni di ZioMario sono ottime, percorso facile da seguire, informazioni esatte e paesaggio mozzafiato. Tecnicamente confermo la difficoltà facile.
Ciao Mattia,
ti ringrazio per la valutazione positiva che conferma le mie impressioni.
Adesso speriamo in una seconda buona nevicata stagionale … 🤞
Buone ciaspolate! 😉
È possibile farlo con i tamponi senza ciaspole?
Ciao Costanza,
fino a poco prima del Passo di Rutorto quasi sicuramente si può fare con ramponi senza grandi sprofondamenti-fatiche.
Poi il pendio non è difficile ma è abbastanza variegato, e non è detto che ci sia un’unica traccia di salita già fatta e ben consolidata.
Però a quel punto non manca molto come dislivello, e se uno è ben preparato fisicamente ce la può fare.
Se ti piace la “filosofia dei ramponi” contro quella delle ciaspole ci puoi provare senza dubbio.
Se ci vai …salutami il Pelmo! 😉