Dal rifugio Pederù al rifugio Biella invernale

Si posteggia presso il rifugio Pederù (m. 1548), situato in fondo alla Val Tamersc, che da San Vigilio di Marebbe porta nel cuore del Parco naturale di Sennes-Fanes-Braies.
Si sale lungo gli stretti tornanti della tortuosa stradina che porta all'alpeggio di Fodara Vedla. Superata la parte più ripida e giunti all'inizio dell'alpe di Sennes, si abbandona il sentiero per Fodara e si prende sulla sinistra il sentiero per il rifugio Sennes (crocevia) che si raggiunge in circa un'ora. Il rifugio (m.2116) è aperto d'inverno anche in settimana. Si procede ora verso il rifugio Biella in salita senza strappi. Giuntì in località "Ota del Barancio", segnalata da un cartello, il sentiero vira a sinistra e taglia un ripido costone di una valletta esposta a possibili distacchi nevosi. Ci si porta allora sul versante destro dove non sussistono pericoli. Ora non c'è più traccia di sentiero (almeno non c'era il giorno dell'escursione), se non quella aleatoria lasciata dagli sci-alpinisti che comunque è utile per capire il senso di marcia da seguire. Tenere come riferimento la cima della Croda del Becco a destra della quale è situato il rifugio Biella. Si continua a salire superando dossi ed avallamenti con pendenze non impegnative. Il rifugio Biella alla Croda del Becco (m. 2327), chiuso in inverno, si rende infine visibile e si raggiunge dopo circa 1h30 di cammino dal rif. Sennes. Poco distante è situato un bel bivacco invernale, visibile sulla foto. Stupendo panorama da Porta Sora al Forn sul Pelmo, Gruppo del Bosconero, Croda Rossa, Tofane, Fanes, Gruppo delle Odle. Nel ritorno, superato il rifugio Sennes (dove chi vuole può noleggiare uno slittino per la discesa), in prossimità di un punto panoramico con relativa panchina, si prende sulla sinistra una scorciatoia che in 20' porta nella bellissima conca di Fodara Vedla, dove un gruppo di baite vicino all'omonimo rifugio (chiuso in inverno) crea un paesaggio invernale da cartolina. Si ritorna infine al rifugio Pederù facendo attenzione ai lastroni ghiacciati nelle zone ombrose della ripida stradina di ritorno.
Tempo: 5-6 ore